Insieme a Angy Gendy, Talent Acquisition Specialist di Unilever, iniziamo il nostro percorso nella rubrica “Your Journey”, pensata per aiutare i neolaureati a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
In questo primo appuntamento conosceremo tutti i segreti per effettuare un’application infallibile, partendo dalle skills indispensabili, fino ad arrivare ai consigli per preparare un CV e una digital interview efficace per fare colpo sui recruiter di Unilever!
Ciao Angy, raccontaci un po’ qual è stato il tuo percorso di studi e di che cosa ti occupi oggi in Unilever.
Ciao, certo! Sono laureata in Mediazione linguistica e culturale all’Università degli studi di Milano e successivamente ho frequentato un Master in HR Management presso la Rome Business School. Ho vissuto per tutta la vita in Italia, ma da un paio d’anni vivo in Egitto e lavoro in Unilever da circa un anno e mezzo come Talent Acquisition Specialist.
Quali sono le competenze tecniche e le soft skills che Unilever ricerca in un candidato?
Partirei dalle Soft Skills perché sono quelle su cui poniamo maggiore attenzione in azienda: sicuramente la prima è l’umiltà, elemento molto importante per noi. Il candidato ideale dev’essere una persona capace di lavorare in team, intraprendente e che non abbia paura di mettersi in gioco. Già a partire dal primo colloquio, cerchiamo di riscontrare nel candidato quelli che definiamo gli Standard of Leadership (SOL), un modello di competenze, sviluppato da Unilever, mirato alla crescita e all’apprendimento continuo della persona.
Per quanto riguardo le Hard Skills, la conoscenza del pacchetto Office è richiesta per tutte le posizioni e a questa si aggiungono determinate capacità e tools specifici, che variano in base al ruolo. In generale, un candidato che Unilever considera “future fit” è quello che possiede non solo competenze, ma che abbia anche una propensione digital. Altro aspetto da cui non prescindiamo è sicuramente la conoscenza dell’inglese, che dev’essere almeno di livello B2 in modo che le persone siano in grado di tenere una conversazione, essendo Unilever una multinazionale.
Quali sono gli errori comuni che le persone commettono quando scrivono un CV e come possono essere evitati?
Per quanto riguarda il CV, meglio realizzarne uno sintetico, chiaro e ordinato. Non preoccupatevi di inserire troppi dettagli personali: li scopriremo poi in fase di colloquio!
Questo vale anche per il template utilizzato: apprezziamo quelli semplici, senza troppi colori o grafiche che possano far sfuggire la lettura delle informazioni più importanti.
Tra gli errori più comuni che ci capita di vedere sicuramente ci sono quelli grammaticali e per questo consiglio di fare molta attenzione e rileggere più volte il curriculum prima di inviarlo.
E' sempre bene far risaltare i propri punti di forza, come le hard skill principali (tool conosciuti e le lingue), e le esperienze lavorative svolte. Se, invece, non si hanno esperienze pregresse, è consigliabile inserire nel CV i progetti universitari a cui si è preso parte, raccontando che cosa si è imparato e il ruolo ricoperto all’interno del team.
Anche le esperienze all’estero rappresentano sicuramente un valore aggiunto e vanno assolutamente inserite nel CV!
Inoltre, una breve presentazione iniziale è sempre apprezzata e può aiutarci a comprendere l’aspirazione del candidato, l’esperienza pregressa e cosa lo appassiona di più in relazione alla posizione selezionata.
Seppure siano informazioni utili al fine di avere un quadro più chiaro del candidato, riportare nel curriculum la fotografia e la data di nascita non è strettamente necessario. Questo aiuta il recruiter ad evitare possibili bias che possano involontariamente influenzarlo. Importante, invece, è indicare la città in cui si abita per poter aiutare chi legge il CV a capire dove ci si trova e per quale location si può essere considerati.
Abbiamo parlato di CV, ci potresti dare altri consigli per rendere la propria application infallibile?
Il modo migliore è partire dalla conoscenza della realtà per cui si fa application. Nel caso di Unilever Italia, il mio consiglio è di seguire le nostre pagine ufficiali per studiare l’azienda, scoprire di più sui nostri prodotti e conoscere i valori aziendali, la mission e il nostro purpose. Incontrare candidati che hanno già una chiara idea dell’azienda è un indice di motivazione!
Il secondo consiglio è quello di tenersi sempre aggiornati sulle offerte di lavoro che pubblichiamo nei diversi canali e leggere bene la Job Description facendo attenzione alle skill richieste per il ruolo, alla location e alla tipologia di contratto che viene offerta.
Infine, l’ideale sarebbe inviare una copia aggiornata del proprio CV in inglese, in quanto, in molti casi, si avrà a che fare con l’hiring manager europei e globali che potrebbero avere la necessità di visionare il curriculum.
Durante la fase di selezione è previsto anche un colloquio digitale, quali sono i tuoi consigli per affrontarlo al meglio?
In Unilever utilizziamo una piattaforma digitale che permette ai candidati di realizzare un colloquio virtuale, rispondendo a delle domande selezionate e pre impostate dal nostro team Talent.
Lo trovo uno strumento molto utile per valutare diversi profili e vedere come si presentano. Per prepararsi al meglio, però, consiglio prima di tutto di leggere bene le domande che vengono fatte e di rispondere sempre in modo sintetico e scandito. Il secondo consiglio che posso dare è di non farsi spaventare dalle domande in inglese ma prendersi tutto il tempo a disposizione per riflettere sulla risposta. Il terzo consiglio è quello di essere sé stessi e di svolgere l’interview in un momento in cui si è a proprio agio, senza fretta e in un luogo che non presenta particolari distrazioni esterne.
A livello più tecnico, non è necessario avere un abbigliamento troppo formale, l’importante è che sia consono ad un colloquio. Per ciò che concerne il luogo, invece, l’ideale è scegliere una stanza senza rumori di sottofondo, tenendo il dispositivo sopra a una scrivania o comunque una superficie stabile comoda e ben illuminata. In generale, ricordarsi che poi altre persone guarderanno il vostro video per valutare l’application può essere utile per fare attenzione a questi aspetti.
Grazie Angy!
Grazie a voi e in bocca al lupo a tutti coloro che faranno application!
Insieme a Angy Gendy, Talent Acquisition Specialist di Unilever, iniziamo il nostro percorso nella rubrica “Your Journey”, pensata per aiutare i neolaureati a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
In questo primo appuntamento conosceremo tutti i segreti per effettuare un’application infallibile, partendo dalle skills indispensabili, fino ad arrivare ai consigli per preparare un CV e una digital interview efficace per fare colpo sui recruiter di Unilever!
Ciao Angy, raccontaci un po’ qual è stato il tuo percorso di studi e di che cosa ti occupi oggi in Unilever.
Ciao, certo! Sono laureata in Mediazione linguistica e culturale all’Università degli studi di Milano e successivamente ho frequentato un Master in HR Management presso la Rome Business School. Ho vissuto per tutta la vita in Italia, ma da un paio d’anni vivo in Egitto e lavoro in Unilever da circa un anno e mezzo come Talent Acquisition Specialist.
Quali sono le competenze tecniche e le soft skills che Unilever ricerca in un candidato?
Partirei dalle Soft Skills perché sono quelle su cui poniamo maggiore attenzione in azienda: sicuramente la prima è l’umiltà, elemento molto importante per noi. Il candidato ideale dev’essere una persona capace di lavorare in team, intraprendente e che non abbia paura di mettersi in gioco. Già a partire dal primo colloquio, cerchiamo di riscontrare nel candidato quelli che definiamo gli Standard of Leadership (SOL), un modello di competenze, sviluppato da Unilever, mirato alla crescita e all’apprendimento continuo della persona.
Per quanto riguardo le Hard Skills, la conoscenza del pacchetto Office è richiesta per tutte le posizioni e a questa si aggiungono determinate capacità e tools specifici, che variano in base al ruolo. In generale, un candidato che Unilever considera “future fit” è quello che possiede non solo competenze, ma che abbia anche una propensione digital. Altro aspetto da cui non prescindiamo è sicuramente la conoscenza dell’inglese, che dev’essere almeno di livello B2 in modo che le persone siano in grado di tenere una conversazione, essendo Unilever una multinazionale.
Quali sono gli errori comuni che le persone commettono quando scrivono un CV e come possono essere evitati?
Per quanto riguarda il CV, meglio realizzarne uno sintetico, chiaro e ordinato. Non preoccupatevi di inserire troppi dettagli personali: li scopriremo poi in fase di colloquio!
Questo vale anche per il template utilizzato: apprezziamo quelli semplici, senza troppi colori o grafiche che possano far sfuggire la lettura delle informazioni più importanti.
Tra gli errori più comuni che ci capita di vedere sicuramente ci sono quelli grammaticali e per questo consiglio di fare molta attenzione e rileggere più volte il curriculum prima di inviarlo.
E' sempre bene far risaltare i propri punti di forza, come le hard skill principali (tool conosciuti e le lingue), e le esperienze lavorative svolte. Se, invece, non si hanno esperienze pregresse, è consigliabile inserire nel CV i progetti universitari a cui si è preso parte, raccontando che cosa si è imparato e il ruolo ricoperto all’interno del team.
Anche le esperienze all’estero rappresentano sicuramente un valore aggiunto e vanno assolutamente inserite nel CV!
Inoltre, una breve presentazione iniziale è sempre apprezzata e può aiutarci a comprendere l’aspirazione del candidato, l’esperienza pregressa e cosa lo appassiona di più in relazione alla posizione selezionata.
Seppure siano informazioni utili al fine di avere un quadro più chiaro del candidato, riportare nel curriculum la fotografia e la data di nascita non è strettamente necessario. Questo aiuta il recruiter ad evitare possibili bias che possano involontariamente influenzarlo. Importante, invece, è indicare la città in cui si abita per poter aiutare chi legge il CV a capire dove ci si trova e per quale location si può essere considerati.
Abbiamo parlato di CV, ci potresti dare altri consigli per rendere la propria application infallibile?
Il modo migliore è partire dalla conoscenza della realtà per cui si fa application. Nel caso di Unilever Italia, il mio consiglio è di seguire le nostre pagine ufficiali per studiare l’azienda, scoprire di più sui nostri prodotti e conoscere i valori aziendali, la mission e il nostro purpose. Incontrare candidati che hanno già una chiara idea dell’azienda è un indice di motivazione!
Il secondo consiglio è quello di tenersi sempre aggiornati sulle offerte di lavoro che pubblichiamo nei diversi canali e leggere bene la Job Description facendo attenzione alle skill richieste per il ruolo, alla location e alla tipologia di contratto che viene offerta.
Infine, l’ideale sarebbe inviare una copia aggiornata del proprio CV in inglese, in quanto, in molti casi, si avrà a che fare con l’hiring manager europei e globali che potrebbero avere la necessità di visionare il curriculum.
Durante la fase di selezione è previsto anche un colloquio digitale, quali sono i tuoi consigli per affrontarlo al meglio?
In Unilever utilizziamo una piattaforma digitale che permette ai candidati di realizzare un colloquio virtuale, rispondendo a delle domande selezionate e pre impostate dal nostro team Talent.
Lo trovo uno strumento molto utile per valutare diversi profili e vedere come si presentano. Per prepararsi al meglio, però, consiglio prima di tutto di leggere bene le domande che vengono fatte e di rispondere sempre in modo sintetico e scandito. Il secondo consiglio che posso dare è di non farsi spaventare dalle domande in inglese ma prendersi tutto il tempo a disposizione per riflettere sulla risposta. Il terzo consiglio è quello di essere sé stessi e di svolgere l’interview in un momento in cui si è a proprio agio, senza fretta e in un luogo che non presenta particolari distrazioni esterne.
A livello più tecnico, non è necessario avere un abbigliamento troppo formale, l’importante è che sia consono ad un colloquio. Per ciò che concerne il luogo, invece, l’ideale è scegliere una stanza senza rumori di sottofondo, tenendo il dispositivo sopra a una scrivania o comunque una superficie stabile comoda e ben illuminata. In generale, ricordarsi che poi altre persone guarderanno il vostro video per valutare l’application può essere utile per fare attenzione a questi aspetti.
Grazie Angy!
Grazie a voi e in bocca al lupo a tutti coloro che faranno application!