Le missioni del PNRR per le startup
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un'ambiziosa strategia di rilancio dell'economia italiana, progettata per affrontare gli effetti della pandemia e stimolare una crescita sostenibile a lungo termine. Con un budget di più di 220 miliardi di euro a disposizione, il PNRR si pone come obiettivo primario quello di sostenere l’economia nazionale con politiche volte a promuovere, innanzitutto, il processo di digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Il PNRR è stato pensato per rispondere a sei missioni principali, ciascuna con un proprio budget: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute.
Rispetto a queste sei missioni, secondo un’indagine dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, quelle più rilevanti presenti all’interno del PNRR che coinvolge anche le startup italiane sono “Digitalizzazione e innovazione” e “Istruzione e Ricerca”. Questi dati sono coerenti con la natura intrinseca e dinamica delle startup, le quali mirano ad introdurre sul mercato soluzioni innovative e tecnologiche, grazie ad un profondo lavoro di ricerca e sviluppo.
Gli interventi del PNRR per le startup
All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ci sono alcuni riferimenti chiari ed espliciti per le startup, come riportato in questa versione aggiornata. Il documento, quindi, riporta i seguenti punti che riguardano PNRR e startup:
M1C1, Investimento 1.1: Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale
L’obiettivo dichiarato è quello di facilitare l'accesso e l'interazione con il pubblico attraverso piattaforme dedicate, incoraggiando la creazione di nuovi contenuti culturali e lo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto da parte di imprese culturali/creative e anche startup innovative.
M1C2, Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud per le PA (Pubbliche Amministrazioni) locali
È previsto un programma di supporto e incentivo per la migrazione della PA al Cloud, che favorirà lo sviluppo di un ecosistema di startup, attraverso il PNRR, per migliorare i prodotti software per la pubblica amministrazione.
M2C2, Investimento 5.4: Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica
L'obiettivo dell'intervento è promuovere l'innovazione green attraverso anche l’istituzione del "Green Transition Fund" (GTF), che investirà in startup e programmi di accelerazione per favorire la transizione ecologica e lo sviluppo di soluzioni sostenibili.
M4C2, Investimento 1.4: Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S” su alcune Key Enabling Technologies
Questa misura mira a finanziare centri di ricerca nazionale selezionati, promuovendo la collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese. I centri, inoltre, avranno l’obiettivo di sostenere, mediante il PNRR, startup e spin-off, coinvolgendo soggetti privati e creando strutture di ricerca rilevanti.
M4C2, Investimento 1.5: Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S
La misura prevede il finanziamento di dodici "campioni territoriali di R&S" per promuovere l'innovazione attraverso la collaborazione tra università, imprese e comunità locali. Questi progetti hanno tra i loro obiettivi anche quello di supporto alle startup e coinvolgimento delle comunità, favorendo la sostenibilità sociale e la creazione di relazioni con istituzioni di ricerca e aziende leader.
M4C2, Investimento 3.2: Finanziamento di startup
La misura integra le risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia, finanziando fino a un massimo di 250 PMI innovative e startup con investimenti fino a 700 milioni di euro.
M5C1, Investimento 1.2: Creazione di imprese femminili
L'intervento mira ad aumentare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro grazie anche all’istituzione del "Fondo Impresa Donna" per finanziare specificamente l'imprenditoria femminile.
PNRR, gli altri interventi possibili per le startup
Altri interventi interessanti, poi, sono stati individuati nel PNRR, sempre a favore delle startup. Anche se non esplicitamente citate, infatti, le startup potrebbero beneficiare di questi fondi presente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Eccone alcuni esempi:
M1C2, Investimento 1: Transizione 4.0
Le misure fiscali previste nel Piano Transizione 4.0 hanno lo scopo di favorire la produttività e la competitività delle imprese italiane, promuovendo la ricerca, il trasferimento tecnologico e la trasformazione digitale dei processi produttivi.
M1C2, Investimento 5: Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione
L’intervento ha l’obiettivo di erogare contributi e prestiti agevolati a imprese italiane operanti sui mercati esteri, utili anche per le startup che sono pronte ad una fase di scale-up verso altri mercati.
M2C2, Investimento 5.1: Rinnovabili e batterie
L’intervento mira a potenziare le filiere in Italia nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico potenziando gli investimenti in infrastrutture industriali high-tech e automazione, R&D, brevetti e innovazione.
M6C2, Investimento 2.1: Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN
All’interno di questo intervento, specifico per la ricerca biomedica, si affrontano temi cruciali come il finanziamento di Proof of Concept per ridurre il divario tra ricerca scientifica e applicazione industriale e la valorizzazione di brevetti.
PNRR, il punto di vista delle startup
Il rapporto tra PNRR e startup non è ancora ben consolidato. Le misure del PNRR, infatti, non sono ancora pienamente note all’ecosistema delle startup. Emerge, infatti, da un sondaggio dell’Osservatorio Startup Intelligence che meno della metà delle startup conoscono i singoli interventi a loro diretto supporto introdotti dal PNRR. Questo, però, deve essere un doppio campanello d’allarme per le istituzioni: da una parte, infatti, potrebbe rendersi necessario aumentare il grado di trasparenza nella comunicazione, per agevolare le startup a capire laddove queste possono essere supportati dal PNRR e a quali investimenti e riforme possono avere accesso. Dall’altra, questo dato potrebbe significare che tali misure non siano sufficientemente impattanti per l’ecosistema: purtroppo, infatti, all’interno del documento, che conta più di 200 pagine, ancora pochi paragrafi del PNRR sono dedicati alle startup. Secondo i dati della Survey Startup 2022 dell’Osservatorio Startup Intelligence, inoltre, le misure relative a PNRR e startup maggiormente conosciute sono le seguenti:
- Finanziamento di startup tramite il fondo di Venture Capital di CDP
- Incentivi per la valorizzazione dei brevetti
- Transizione 4.0 e Fondo impresa femminile.
Queste sono anche le stesse misure del PNRR ad essere maggiormente utilizzate o di cui usufruiranno di più le startup, ad eccezione del Fondo Impresa Femminile, che evidenzia quanto ancora le istituzioni e la società debbano lavorare per ridurre il divario di genere, anche sui temi di imprenditorialità. Infine, circa la metà dei rispondenti alla Survey Startup dichiara che, oltre alle misure relative a PNRR e startup previste esplicitamente nel piano, queste partecipino anche a bandi con altre entità, collaborando sia con imprese che con Università e Centri di Ricerca. Questo dato evidenzia da un lato, quanto sia importante e vitale per una startup essere inserita all’interno di un ecosistema aperto, così da avere maggiori possibilità di conoscere e avere accesso a determinate risorse, come ad esempio fondi e capitali del PNRR. Dall’altro lato risulta necessaria una maggiore apertura da parte della Pubblica Amministrazione alla collaborazione con le startup.
PNRR e startup, il punto di vista dell’Osservatorio Startup Intelligence
La strategia del PNRR rappresenta un passo significativo per il nostro Paese e anche per le startup italiane, ma è solo l'inizio. L’ecosistema startup hi-tech italiano, infatti, necessita di misure solide per consolidare il prezioso trend di crescita che è riuscito ad ottenere negli anni post-pandemia.
Nel 2021, infatti, il valore totale degli investimenti in equity in startup hi-tech italiane ha sfondato finalmente la “soglia psicologica” del miliardo di euro e nel 2022 questo valore è quasi raddoppiato, raggiungendo oltre i 2 miliardi di euro. Nonostante i significativi progressi compiuti dal nostro ecosistema nell’ultimo biennio, il PNRR non ha recepito appieno questa evoluzione con l’introduzione di nuovi strumenti ideati ad hoc per il comparto startup. L’augurio è che ci sia, innanzitutto, una tempestiva attuazione e il pieno sostegno finanziario per le misure già previste, e la valutazione di eventuali integrazioni per aiutare l’ecosistema nazionale sempre più a posizionarsi al pari livello con le altre economie europee.
Cristina Marengon - Ricercatrice dell'Osservatorio Digital Content e dell’Osservatorio Startup Hi-tech
Le missioni del PNRR per le startup
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un'ambiziosa strategia di rilancio dell'economia italiana, progettata per affrontare gli effetti della pandemia e stimolare una crescita sostenibile a lungo termine. Con un budget di più di 220 miliardi di euro a disposizione, il PNRR si pone come obiettivo primario quello di sostenere l’economia nazionale con politiche volte a promuovere, innanzitutto, il processo di digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Il PNRR è stato pensato per rispondere a sei missioni principali, ciascuna con un proprio budget: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute.
Rispetto a queste sei missioni, secondo un’indagine dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, quelle più rilevanti presenti all’interno del PNRR che coinvolge anche le startup italiane sono “Digitalizzazione e innovazione” e “Istruzione e Ricerca”. Questi dati sono coerenti con la natura intrinseca e dinamica delle startup, le quali mirano ad introdurre sul mercato soluzioni innovative e tecnologiche, grazie ad un profondo lavoro di ricerca e sviluppo.
Gli interventi del PNRR per le startup
All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ci sono alcuni riferimenti chiari ed espliciti per le startup, come riportato in questa versione aggiornata. Il documento, quindi, riporta i seguenti punti che riguardano PNRR e startup:
M1C1, Investimento 1.1: Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale
L’obiettivo dichiarato è quello di facilitare l'accesso e l'interazione con il pubblico attraverso piattaforme dedicate, incoraggiando la creazione di nuovi contenuti culturali e lo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto da parte di imprese culturali/creative e anche startup innovative.
M1C2, Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud per le PA (Pubbliche Amministrazioni) locali
È previsto un programma di supporto e incentivo per la migrazione della PA al Cloud, che favorirà lo sviluppo di un ecosistema di startup, attraverso il PNRR, per migliorare i prodotti software per la pubblica amministrazione.
M2C2, Investimento 5.4: Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica
L'obiettivo dell'intervento è promuovere l'innovazione green attraverso anche l’istituzione del "Green Transition Fund" (GTF), che investirà in startup e programmi di accelerazione per favorire la transizione ecologica e lo sviluppo di soluzioni sostenibili.
M4C2, Investimento 1.4: Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S” su alcune Key Enabling Technologies
Questa misura mira a finanziare centri di ricerca nazionale selezionati, promuovendo la collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese. I centri, inoltre, avranno l’obiettivo di sostenere, mediante il PNRR, startup e spin-off, coinvolgendo soggetti privati e creando strutture di ricerca rilevanti.
M4C2, Investimento 1.5: Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S
La misura prevede il finanziamento di dodici "campioni territoriali di R&S" per promuovere l'innovazione attraverso la collaborazione tra università, imprese e comunità locali. Questi progetti hanno tra i loro obiettivi anche quello di supporto alle startup e coinvolgimento delle comunità, favorendo la sostenibilità sociale e la creazione di relazioni con istituzioni di ricerca e aziende leader.
M4C2, Investimento 3.2: Finanziamento di startup
La misura integra le risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia, finanziando fino a un massimo di 250 PMI innovative e startup con investimenti fino a 700 milioni di euro.
M5C1, Investimento 1.2: Creazione di imprese femminili
L'intervento mira ad aumentare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro grazie anche all’istituzione del "Fondo Impresa Donna" per finanziare specificamente l'imprenditoria femminile.
PNRR, gli altri interventi possibili per le startup
Altri interventi interessanti, poi, sono stati individuati nel PNRR, sempre a favore delle startup. Anche se non esplicitamente citate, infatti, le startup potrebbero beneficiare di questi fondi presente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Eccone alcuni esempi:
M1C2, Investimento 1: Transizione 4.0
Le misure fiscali previste nel Piano Transizione 4.0 hanno lo scopo di favorire la produttività e la competitività delle imprese italiane, promuovendo la ricerca, il trasferimento tecnologico e la trasformazione digitale dei processi produttivi.
M1C2, Investimento 5: Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione
L’intervento ha l’obiettivo di erogare contributi e prestiti agevolati a imprese italiane operanti sui mercati esteri, utili anche per le startup che sono pronte ad una fase di scale-up verso altri mercati.
M2C2, Investimento 5.1: Rinnovabili e batterie
L’intervento mira a potenziare le filiere in Italia nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico potenziando gli investimenti in infrastrutture industriali high-tech e automazione, R&D, brevetti e innovazione.
M6C2, Investimento 2.1: Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN
All’interno di questo intervento, specifico per la ricerca biomedica, si affrontano temi cruciali come il finanziamento di Proof of Concept per ridurre il divario tra ricerca scientifica e applicazione industriale e la valorizzazione di brevetti.
PNRR, il punto di vista delle startup
Il rapporto tra PNRR e startup non è ancora ben consolidato. Le misure del PNRR, infatti, non sono ancora pienamente note all’ecosistema delle startup. Emerge, infatti, da un sondaggio dell’Osservatorio Startup Intelligence che meno della metà delle startup conoscono i singoli interventi a loro diretto supporto introdotti dal PNRR. Questo, però, deve essere un doppio campanello d’allarme per le istituzioni: da una parte, infatti, potrebbe rendersi necessario aumentare il grado di trasparenza nella comunicazione, per agevolare le startup a capire laddove queste possono essere supportati dal PNRR e a quali investimenti e riforme possono avere accesso. Dall’altra, questo dato potrebbe significare che tali misure non siano sufficientemente impattanti per l’ecosistema: purtroppo, infatti, all’interno del documento, che conta più di 200 pagine, ancora pochi paragrafi del PNRR sono dedicati alle startup. Secondo i dati della Survey Startup 2022 dell’Osservatorio Startup Intelligence, inoltre, le misure relative a PNRR e startup maggiormente conosciute sono le seguenti:
- Finanziamento di startup tramite il fondo di Venture Capital di CDP
- Incentivi per la valorizzazione dei brevetti
- Transizione 4.0 e Fondo impresa femminile.
Queste sono anche le stesse misure del PNRR ad essere maggiormente utilizzate o di cui usufruiranno di più le startup, ad eccezione del Fondo Impresa Femminile, che evidenzia quanto ancora le istituzioni e la società debbano lavorare per ridurre il divario di genere, anche sui temi di imprenditorialità. Infine, circa la metà dei rispondenti alla Survey Startup dichiara che, oltre alle misure relative a PNRR e startup previste esplicitamente nel piano, queste partecipino anche a bandi con altre entità, collaborando sia con imprese che con Università e Centri di Ricerca. Questo dato evidenzia da un lato, quanto sia importante e vitale per una startup essere inserita all’interno di un ecosistema aperto, così da avere maggiori possibilità di conoscere e avere accesso a determinate risorse, come ad esempio fondi e capitali del PNRR. Dall’altro lato risulta necessaria una maggiore apertura da parte della Pubblica Amministrazione alla collaborazione con le startup.
PNRR e startup, il punto di vista dell’Osservatorio Startup Intelligence
La strategia del PNRR rappresenta un passo significativo per il nostro Paese e anche per le startup italiane, ma è solo l'inizio. L’ecosistema startup hi-tech italiano, infatti, necessita di misure solide per consolidare il prezioso trend di crescita che è riuscito ad ottenere negli anni post-pandemia.
Nel 2021, infatti, il valore totale degli investimenti in equity in startup hi-tech italiane ha sfondato finalmente la “soglia psicologica” del miliardo di euro e nel 2022 questo valore è quasi raddoppiato, raggiungendo oltre i 2 miliardi di euro. Nonostante i significativi progressi compiuti dal nostro ecosistema nell’ultimo biennio, il PNRR non ha recepito appieno questa evoluzione con l’introduzione di nuovi strumenti ideati ad hoc per il comparto startup. L’augurio è che ci sia, innanzitutto, una tempestiva attuazione e il pieno sostegno finanziario per le misure già previste, e la valutazione di eventuali integrazioni per aiutare l’ecosistema nazionale sempre più a posizionarsi al pari livello con le altre economie europee.
Cristina Marengon - Ricercatrice dell'Osservatorio Digital Content e dell’Osservatorio Startup Hi-tech