L’imprenditoria d’impatto sta diventando una realtà sempre più affermata, soprattutto dopo le problematiche sociali ed ambientali messe ancora più in evidenza dalla pandemia da Coronavirus.
Per questo motivo abbiamo chiesto ad Alisa Sydow, Assistant Professor di Imprenditoria e Innovazione presso ESCP Business School di spiegarci meglio di cosa si tratta.
Se vuoi approfondire questo argomento e capire come diventare un imprenditore di impatto, iscriviti alla Masterclass “Diventa un imprenditore in 30 minuti”, live su Tutored il 30 settembre alle ore 18.00.
L'anno 2020 è stato plasmato dal Covid-19. La pandemia ha messo in luce alcuni dei nostri principali difetti economici, come il sovraconsumo globale di risorse naturali, uno stile di vita improntato al consumo veloce, e la crescente ingiustizia sociale. Tuttavia, ci ha anche ricordato del ruolo critico degli imprenditori nell'avviare e facilitare l'attività economica. Ecco perché oggi abbiamo bisogno più che mai di imprenditori d'impatto che si impegnano a costruire nuove imprese che potrebbero contribuire a risolvere alcuni dei principali difetti economici.
La parola stessa, “impatto”, è usata per descrivere "un effetto o un'influenza marcata" su un'altra persona. Nel caso dell'imprenditoria, parliamo di nuove imprese che non si concentrano solo sulla generazione di profitti ma anche sulla creazione di un effetto specifico, un cambiamento positivo verso la società e/o l'ambiente.
Ogni imprenditore e ogni azienda crea un impatto positivo o negativo sui propri stakeholder semplicemente operando all’interno della propria attività. La differenza è che gli imprenditori d'impatto tengono in considerazione tutti i possibili impatti, cercando di ridurre il più possibile quelli negativi e promuovendone quelli positivi. Ne risulta che, queste nuove imprese dovrebbero essere più etiche e trasparenti e contribuire a trasformare i nostri sistemi economici in sistemi sostenibili pronti per il futuro.
Tuttavia, negli ultimi anni, abbiamo ideato sempre più etichette per definire i diversi tipi di imprenditorialità emergenti che non sono focalizzati esclusivamente sulla generazione di profitto ed è sorprendente come sia stata creata letteralmente una giungla di tipi di imprenditori e imprese, che, alla fine, hanno un obiettivo comune.
Crediamo che ci possano essere almeno due ragioni principali per cui l'imprenditoria d'impatto non dovrebbe essere percepita come qualcosa di nuovo. Ma piuttosto, come qualcosa che forse abbiamo disimparato e che ora stiamo iniziando a riscoprire. Il primo è l’impegno a rafforzare le comunità, l'effetto positivo che le imprese creano sulla società e sulla comunità locale in cui sono inserite. Soprattutto in Europa, possiamo trovare casi salienti in cui le imprese hanno considerato meticolosamente l'integrazione della comunità locale nei loro obiettivi di business (Gruppo Marzotto, Olivetti ecc.); il secondo è il potere di costruire istituzioni formali, e per intendere ciò, possiamo pensare a tutti quegli imprenditori che si trovano in un contesto ostile, caratterizzato da mancanza di supporto governativo e alto tasso di corruzione che ne migliorano i regolamenti legali e fiscali (NUCAFE in Uganda).
L'imprenditoria d'impatto non sembra essere una nuova tendenza o un nuovo fenomeno, ma un modo di fare business che già conosciamo attraverso la nostra storia. Ciò che è interessante, è capire se e come il futuro accoglierà una nuova generazione di imprenditori di impatto o se si tenderà a trovare un termine per quegli imprenditori che si impegnano puramente a generare profitto.
Se vuoi approfondire l’argomento, iscriviti e partecipa alla Masterclass “Diventa un imprenditore in 30 minuti”, live su Tutored il 30 settembre alle ore 18.00.
La lezione sarà tenuta da Alisa Sydow, Assistant Professor di Imprenditoria e Innovazione presso ESCP Business School, e vedrà ospite Augusto Colongo, alumnus del corso Option-E, Impact Entrepreneurship e fondatore di Crop,una startup che cerca di coniugare l'acquisto locale con la sostenibilità. Potrai partecipare alla Q&A session e rivolgere domande agli speaker sul loro percorso formativo e professionale.
L’imprenditoria d’impatto sta diventando una realtà sempre più affermata, soprattutto dopo le problematiche sociali ed ambientali messe ancora più in evidenza dalla pandemia da Coronavirus.
Per questo motivo abbiamo chiesto ad Alisa Sydow, Assistant Professor di Imprenditoria e Innovazione presso ESCP Business School di spiegarci meglio di cosa si tratta.
Se vuoi approfondire questo argomento e capire come diventare un imprenditore di impatto, iscriviti alla Masterclass “Diventa un imprenditore in 30 minuti”, live su Tutored il 30 settembre alle ore 18.00.
L'anno 2020 è stato plasmato dal Covid-19. La pandemia ha messo in luce alcuni dei nostri principali difetti economici, come il sovraconsumo globale di risorse naturali, uno stile di vita improntato al consumo veloce, e la crescente ingiustizia sociale. Tuttavia, ci ha anche ricordato del ruolo critico degli imprenditori nell'avviare e facilitare l'attività economica. Ecco perché oggi abbiamo bisogno più che mai di imprenditori d'impatto che si impegnano a costruire nuove imprese che potrebbero contribuire a risolvere alcuni dei principali difetti economici.
La parola stessa, “impatto”, è usata per descrivere "un effetto o un'influenza marcata" su un'altra persona. Nel caso dell'imprenditoria, parliamo di nuove imprese che non si concentrano solo sulla generazione di profitti ma anche sulla creazione di un effetto specifico, un cambiamento positivo verso la società e/o l'ambiente.
Ogni imprenditore e ogni azienda crea un impatto positivo o negativo sui propri stakeholder semplicemente operando all’interno della propria attività. La differenza è che gli imprenditori d'impatto tengono in considerazione tutti i possibili impatti, cercando di ridurre il più possibile quelli negativi e promuovendone quelli positivi. Ne risulta che, queste nuove imprese dovrebbero essere più etiche e trasparenti e contribuire a trasformare i nostri sistemi economici in sistemi sostenibili pronti per il futuro.
Tuttavia, negli ultimi anni, abbiamo ideato sempre più etichette per definire i diversi tipi di imprenditorialità emergenti che non sono focalizzati esclusivamente sulla generazione di profitto ed è sorprendente come sia stata creata letteralmente una giungla di tipi di imprenditori e imprese, che, alla fine, hanno un obiettivo comune.
Crediamo che ci possano essere almeno due ragioni principali per cui l'imprenditoria d'impatto non dovrebbe essere percepita come qualcosa di nuovo. Ma piuttosto, come qualcosa che forse abbiamo disimparato e che ora stiamo iniziando a riscoprire. Il primo è l’impegno a rafforzare le comunità, l'effetto positivo che le imprese creano sulla società e sulla comunità locale in cui sono inserite. Soprattutto in Europa, possiamo trovare casi salienti in cui le imprese hanno considerato meticolosamente l'integrazione della comunità locale nei loro obiettivi di business (Gruppo Marzotto, Olivetti ecc.); il secondo è il potere di costruire istituzioni formali, e per intendere ciò, possiamo pensare a tutti quegli imprenditori che si trovano in un contesto ostile, caratterizzato da mancanza di supporto governativo e alto tasso di corruzione che ne migliorano i regolamenti legali e fiscali (NUCAFE in Uganda).
L'imprenditoria d'impatto non sembra essere una nuova tendenza o un nuovo fenomeno, ma un modo di fare business che già conosciamo attraverso la nostra storia. Ciò che è interessante, è capire se e come il futuro accoglierà una nuova generazione di imprenditori di impatto o se si tenderà a trovare un termine per quegli imprenditori che si impegnano puramente a generare profitto.
Se vuoi approfondire l’argomento, iscriviti e partecipa alla Masterclass “Diventa un imprenditore in 30 minuti”, live su Tutored il 30 settembre alle ore 18.00.
La lezione sarà tenuta da Alisa Sydow, Assistant Professor di Imprenditoria e Innovazione presso ESCP Business School, e vedrà ospite Augusto Colongo, alumnus del corso Option-E, Impact Entrepreneurship e fondatore di Crop,una startup che cerca di coniugare l'acquisto locale con la sostenibilità. Potrai partecipare alla Q&A session e rivolgere domande agli speaker sul loro percorso formativo e professionale.