Lunedì 8 marzo si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti della donna. Storicamente in questa data si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute dalle donne che però, in molte parti del mondo, sono ancora oggetto di discriminazioni e violenze. Promuovere l’empowerment femminile, quindi, resta una sfida urgente per tutti i Paesi.
Gli studi condotti dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, hanno messo in evidenza la lentezza dei progressi fatti verso la parità di genere nelle posizioni manageriali, obiettivo fissato dall’ONU nell’Agenda 2030. Dal 2010 ad oggi, infatti, la quota media di donne in posizioni manageriali nei paesi del G20 ha oscillato intorno al 31%, registrando una crescita in dieci anni pari solamente al 3,3%. Inoltre, nei paesi del G20, la percentuale media di donne nei CdA delle aziende private è cresciuta solamente dal 15% al 18% dal 2016 al 2019.
Per questo motivo, il 23 febbraio 2021 si è tenuto il G20 Empower, una riunione virtuale tra i rappresentanti delle istituzioni e i leader del settore privato per discutere delle misure da adottare per promuovere la partecipazione delle donne nei ruoli di leadership. Obiettivo dell’alleanza è quello di lavorare nel 2021 sulle tre priorità della Presidenza italiana, ossia People, Planet e Prosperity. In particolare, per quanto riguarda la leadership femminile, il focus sarà sulla definizione di obiettivi concreti e di misure oggettive per l'eliminazione delle barriere che limitano l'avanzamento professionale delle donne. A tale scopo, risulta fondamentale affrontare le lacune nella disponibilità, nell’adozione e nell’attuazione dei programmi per la promozione delle competenze necessarie all’empowerment femminile.
Di questo tema tratta nello specifico anche il libro Effetto D di d’Ambrosio Marri e Mallen, il quale si occupa di capire cosa fanno, come vivono e come interpretano il proprio ruolo le donne che vivono la loro vita portando avanti il proprio impegno imprenditoriale, direzionale, professionale o manageriale. Le autrici prendono spunto da otto interviste effettuate tra il 2009 e il 2011 ad altrettante figure femminili che operano nei più diversi settori. Ad ogni soggetto intervistato viene associato un ‘tratto di leadership’ significativo, come per esempio la ‘leadership civica’ (associata a Titti Postiglione, capo della sala operativa della Protezione Civile), oppure la ‘leadership consapevole’ (che riguarda la storia professionale di Stefania Attili - comandante in Alitalia). Un altro esempio è quello della direttrice d’orchestra Laura Simionato, la quale ha saputo oltrepassare il limite collegato alla sua presenza fisica che, secondo alcuni, ‘poteva distrarre’ i suoi colleghi di lavoro!
Nonostante lo stile leggero e simpatico, insomma, tra le righe traspare la faticosa impresa che queste donne hanno dovuto fare per arrivare dove sono arrivate. Attraverso le otto storie di vita, “Effetto D” matura una serie di considerazioni su come la leadership ed il potere organizzativo possano essere letti in chiave femminile e su come gli aspetti rilevanti della gestione femminile possano adattarsi perfettamente a ruoli di autorità ed autorevolezza.
In questo contesto, come si posiziona Lidl Italia in termini di inclusione?
Da oltre 45 anni il gruppo Schwarz, al quale Lidl appartiene, ha il coraggio di percorrere nuove strade e si caratterizza per unicità e diversità, contando su una squadra di oltre 310.000 persone in tutto il mondo. Crediamo sinceramente che solo valorizzando le diverse esperienze, competenze, conoscenze e idee, saremo in grado di essere flessibili e mantenere le promesse fatte ai nostri clienti.
La promozione della parità di genere, in particolare, è saldamente radicata nella nostra cultura aziendale. Non vi è diversità nella retribuzione di uomini e donne, per cui il Gender Pay Gap è pari a 0 (contro il 10,4% del settore privato italiano e il 4,9% del settore GDO - dati da “Executive Summary” di The European House Ambrosetti). I livelli di retribuzione che applichiamo ai nostri collaboratori sono standardizzati, basati su criteri trasparenti ed oggettivi, come l’esperienza professionale, le qualifiche e le competenze. Il 65% del nostro team è costituito da donne e siamo orgogliosi di affermare che il 30% dei punti vendita è gestito da professioniste.
Anche per Lidl Italia uno degli obiettivi principali riguardo a questo tema è quello di aumentare la percentuale di donne in posizioni manageriali, portando più figure femminili a ricoprire ruoli di responsabilità.
Nelle scorse settimane si è svolto presso il nostro Headquarter di Arcole (VR) un video shooting con ospiti le colleghe, dando loro la possibilità di raccontare la propria esperienza come donne e come manager di Lidl Italia. Questo progetto ci permetterà di far conoscere meglio a candidati con profilo femminile le storie autentiche e reali di lavoratrici e donne realizzate. Continueremo il nostro impegno affinché le proposte si traducano in fatti concreti per accelerare la transizione verso una maggiore valorizzazione dei talenti femminili.
Siamo orgogliosi di essere in anticipo nel garantire inclusione, diversità ed equità tra uomini e donne sul posto di lavoro! Tieni d’occhio la nostra pagina LinkedIn per scoprire di più sui nostri progetti.
Lunedì 8 marzo si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti della donna. Storicamente in questa data si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute dalle donne che però, in molte parti del mondo, sono ancora oggetto di discriminazioni e violenze. Promuovere l’empowerment femminile, quindi, resta una sfida urgente per tutti i Paesi.
Gli studi condotti dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, hanno messo in evidenza la lentezza dei progressi fatti verso la parità di genere nelle posizioni manageriali, obiettivo fissato dall’ONU nell’Agenda 2030. Dal 2010 ad oggi, infatti, la quota media di donne in posizioni manageriali nei paesi del G20 ha oscillato intorno al 31%, registrando una crescita in dieci anni pari solamente al 3,3%. Inoltre, nei paesi del G20, la percentuale media di donne nei CdA delle aziende private è cresciuta solamente dal 15% al 18% dal 2016 al 2019.
Per questo motivo, il 23 febbraio 2021 si è tenuto il G20 Empower, una riunione virtuale tra i rappresentanti delle istituzioni e i leader del settore privato per discutere delle misure da adottare per promuovere la partecipazione delle donne nei ruoli di leadership. Obiettivo dell’alleanza è quello di lavorare nel 2021 sulle tre priorità della Presidenza italiana, ossia People, Planet e Prosperity. In particolare, per quanto riguarda la leadership femminile, il focus sarà sulla definizione di obiettivi concreti e di misure oggettive per l'eliminazione delle barriere che limitano l'avanzamento professionale delle donne. A tale scopo, risulta fondamentale affrontare le lacune nella disponibilità, nell’adozione e nell’attuazione dei programmi per la promozione delle competenze necessarie all’empowerment femminile.
Di questo tema tratta nello specifico anche il libro Effetto D di d’Ambrosio Marri e Mallen, il quale si occupa di capire cosa fanno, come vivono e come interpretano il proprio ruolo le donne che vivono la loro vita portando avanti il proprio impegno imprenditoriale, direzionale, professionale o manageriale. Le autrici prendono spunto da otto interviste effettuate tra il 2009 e il 2011 ad altrettante figure femminili che operano nei più diversi settori. Ad ogni soggetto intervistato viene associato un ‘tratto di leadership’ significativo, come per esempio la ‘leadership civica’ (associata a Titti Postiglione, capo della sala operativa della Protezione Civile), oppure la ‘leadership consapevole’ (che riguarda la storia professionale di Stefania Attili - comandante in Alitalia). Un altro esempio è quello della direttrice d’orchestra Laura Simionato, la quale ha saputo oltrepassare il limite collegato alla sua presenza fisica che, secondo alcuni, ‘poteva distrarre’ i suoi colleghi di lavoro!
Nonostante lo stile leggero e simpatico, insomma, tra le righe traspare la faticosa impresa che queste donne hanno dovuto fare per arrivare dove sono arrivate. Attraverso le otto storie di vita, “Effetto D” matura una serie di considerazioni su come la leadership ed il potere organizzativo possano essere letti in chiave femminile e su come gli aspetti rilevanti della gestione femminile possano adattarsi perfettamente a ruoli di autorità ed autorevolezza.
In questo contesto, come si posiziona Lidl Italia in termini di inclusione?
Da oltre 45 anni il gruppo Schwarz, al quale Lidl appartiene, ha il coraggio di percorrere nuove strade e si caratterizza per unicità e diversità, contando su una squadra di oltre 310.000 persone in tutto il mondo. Crediamo sinceramente che solo valorizzando le diverse esperienze, competenze, conoscenze e idee, saremo in grado di essere flessibili e mantenere le promesse fatte ai nostri clienti.
La promozione della parità di genere, in particolare, è saldamente radicata nella nostra cultura aziendale. Non vi è diversità nella retribuzione di uomini e donne, per cui il Gender Pay Gap è pari a 0 (contro il 10,4% del settore privato italiano e il 4,9% del settore GDO - dati da “Executive Summary” di The European House Ambrosetti). I livelli di retribuzione che applichiamo ai nostri collaboratori sono standardizzati, basati su criteri trasparenti ed oggettivi, come l’esperienza professionale, le qualifiche e le competenze. Il 65% del nostro team è costituito da donne e siamo orgogliosi di affermare che il 30% dei punti vendita è gestito da professioniste.
Anche per Lidl Italia uno degli obiettivi principali riguardo a questo tema è quello di aumentare la percentuale di donne in posizioni manageriali, portando più figure femminili a ricoprire ruoli di responsabilità.
Nelle scorse settimane si è svolto presso il nostro Headquarter di Arcole (VR) un video shooting con ospiti le colleghe, dando loro la possibilità di raccontare la propria esperienza come donne e come manager di Lidl Italia. Questo progetto ci permetterà di far conoscere meglio a candidati con profilo femminile le storie autentiche e reali di lavoratrici e donne realizzate. Continueremo il nostro impegno affinché le proposte si traducano in fatti concreti per accelerare la transizione verso una maggiore valorizzazione dei talenti femminili.
Siamo orgogliosi di essere in anticipo nel garantire inclusione, diversità ed equità tra uomini e donne sul posto di lavoro! Tieni d’occhio la nostra pagina LinkedIn per scoprire di più sui nostri progetti.