Il reale “valore aggiunto”, che determina la crescita dell’azienda risiede nelle persone che ne fanno parte.
Da recruiter e da dipendente di un’agenzia di Risorse Umane affermo che il tirocinante è un’opportunità per le imprese e il percorso formativo offerto dall’azienda è un’occasione di crescita professionale e personale per il tirocinante.
Una volta individuata la persona da inserire in stage questa viene introdotta in un contesto dove può sentirsi valorizzata, incentivata ad apprendere e a migliorare le proprie capacità professionali oltre che personali: viene “coltivata”, considerata una potenzialità e può diventare in futuro una risorsa importante per la crescita e lo sviluppo dell’impresa.
Per fare in modo che tutto ciò si realizzi il tutor aziendale gioca il ruolo fondamentale di guida del tirocinante verso l’autonomia lavorativa. Oltre al compito di formare, quindi di trasmettere con successo le conoscenze, idee, concetti, strumenti e metodi finalizzati ad accrescere le competenze, il tutor ha la funzione di orientare, facilitando, nel tirocinante, il processo di costruzione della propria identità professionale, accompagnandolo nell’acquisizione delle conoscenze e delle competenze necessarie.
Il percorso di stage ha un ciclo di vita e all’interno di questo cammino il tutor aziendale è colui che:
- “si prende cura” della crescita professionale dell’apprendista
- predispone i contenuti e le modalità del percorso formativo
- organizza l’attività formativa
- monitora l’andamento della formazione
- mira all’autonomia
- verifica e valuta i risultati del percorso formativo.
Allo stesso tempo il tirocinante si affaccia alla nuova esperienza carico di aspettative, paure, impressioni, ansia ed entusiasmo che vanno accolte e contenute. Per far sì che il percorso formativo abbia successo c’è bisogno che il tirocinante sia motivato e disponibile all’apprendimento, percepisca il valore del ruolo assegnatogli, percepisca che l’azienda investe sulla sua formazione. Inoltre è importante che si metta in gioco applicando quanto appreso, acquisisca oltre alle conoscenze e competenze, anche comportamenti adeguati al contesto aziendale in cui si trova ad operare, sia responsabilizzato rispetto alle mansioni assegnate e sia posto nelle condizioni per assumersi tale responsabilità.
Ciao mi chiamo Erica :)
La mia esperienza di tirocinio è iniziata nell’agosto del 2019: dopo aver svolto un master mi sono messa alla ricerca di un’opportunità nell’ambito delle risorse umane. Ho deciso di iniziare tramite lo stage dato che ritenevo fosse un buon primo approccio a un settore mai esplorato. Durante la mia ricerca, ho letto varie inserzioni per opportunità di tirocinio per aziende o agenzie ma, essendo il periodo estivo, non avevo ricevuto risposte celeri. Ho deciso così di appuntarmi i nominativi delle aziende che mi interessavano, fare un po’ di ricerca online rispetto agli obiettivi e alla vision aziendale e di presentare il curriculum personalmente.
Dopo qualche colloquio, ho avuto la proposta proprio da Gi Group: durante la fase del colloquio la recruiter mi raccontò come si sarebbe svolto il tirocinio, come si sarebbe strutturato il percorso e che apporto avrei dato al team con cui avrei lavorato.
Ho imparato tante cose durante lo stage!
Durante le prime settimane mi sono occupata della gestione delle chiamate in entrata, supporto nell’archiviazione documentale e ho seguito insieme alle colleghe colloqui conoscitivi e di selezione.
Dopo circa un mese ho iniziato a prendere confidenza con il gestionale per poter capire, insieme al team, quali opportunità lavorative offrivamo ai candidati, quali distinzioni ci fossero tra le varie ricerche di lavoro e quali fossero le candidature disponibili. Questo tipo di attività si andava ad unire a quella di front-office e accoglienza e di ricezione CV.
Successivamente ho avuto modo di approfondire le tematiche relative all’ amministrazione del personale, in particolare le procedure relative alla prima assunzione ed avere così un quadro più completo ed esaustivo del processo.
Negli ultimi due mesi ho seguito direttamente delle ricerche, iniziando da quelle spot o temporanee, a quelle che prevedevano un vero e proprio inserimento.
Il mio tirocinio si è concluso alla fine di gennaio e posso dire che è stata un’esperienza positiva sotto diversi punti di vista. Ad esempio fin da subito mi è stata data la possibilità di mettermi in gioco e mi è piaciuto tanto il modo in cui il team mi ha accolto e mi ha fatto sentire parte concreta della squadra.
Nonostante avessi avuto altre esperienze lavorative, questa è stata la prima volta dove mi sono sentita realmente coinvolta in quello che facevo e dove ho sentito la responsabilità per il raggiungimento dell’obiettivo!
A fine stage ho svolto un colloquio direttamente con la responsabile del personale interno, dove abbiamo dialogato rispetto alle mie aspettative, ai miei punti di forza e agli aspetti da migliorare. Qualche giorno dopo è arrivata la proposta di assunzione e per me è stato come mettere un punto alla fine di un percorso, ma allo stesso tempo iniziarne uno nuovo ancora più stimolante! Tra le sensazioni provate un po’ di ansia e preoccupazione, ma soprattutto tanta curiosità e voglia di fare.
Il reale “valore aggiunto”, che determina la crescita dell’azienda risiede nelle persone che ne fanno parte.
Da recruiter e da dipendente di un’agenzia di Risorse Umane affermo che il tirocinante è un’opportunità per le imprese e il percorso formativo offerto dall’azienda è un’occasione di crescita professionale e personale per il tirocinante.
Una volta individuata la persona da inserire in stage questa viene introdotta in un contesto dove può sentirsi valorizzata, incentivata ad apprendere e a migliorare le proprie capacità professionali oltre che personali: viene “coltivata”, considerata una potenzialità e può diventare in futuro una risorsa importante per la crescita e lo sviluppo dell’impresa.
Per fare in modo che tutto ciò si realizzi il tutor aziendale gioca il ruolo fondamentale di guida del tirocinante verso l’autonomia lavorativa. Oltre al compito di formare, quindi di trasmettere con successo le conoscenze, idee, concetti, strumenti e metodi finalizzati ad accrescere le competenze, il tutor ha la funzione di orientare, facilitando, nel tirocinante, il processo di costruzione della propria identità professionale, accompagnandolo nell’acquisizione delle conoscenze e delle competenze necessarie.
Il percorso di stage ha un ciclo di vita e all’interno di questo cammino il tutor aziendale è colui che:
- “si prende cura” della crescita professionale dell’apprendista
- predispone i contenuti e le modalità del percorso formativo
- organizza l’attività formativa
- monitora l’andamento della formazione
- mira all’autonomia
- verifica e valuta i risultati del percorso formativo.
Allo stesso tempo il tirocinante si affaccia alla nuova esperienza carico di aspettative, paure, impressioni, ansia ed entusiasmo che vanno accolte e contenute. Per far sì che il percorso formativo abbia successo c’è bisogno che il tirocinante sia motivato e disponibile all’apprendimento, percepisca il valore del ruolo assegnatogli, percepisca che l’azienda investe sulla sua formazione. Inoltre è importante che si metta in gioco applicando quanto appreso, acquisisca oltre alle conoscenze e competenze, anche comportamenti adeguati al contesto aziendale in cui si trova ad operare, sia responsabilizzato rispetto alle mansioni assegnate e sia posto nelle condizioni per assumersi tale responsabilità.
Ciao mi chiamo Erica :)
La mia esperienza di tirocinio è iniziata nell’agosto del 2019: dopo aver svolto un master mi sono messa alla ricerca di un’opportunità nell’ambito delle risorse umane. Ho deciso di iniziare tramite lo stage dato che ritenevo fosse un buon primo approccio a un settore mai esplorato. Durante la mia ricerca, ho letto varie inserzioni per opportunità di tirocinio per aziende o agenzie ma, essendo il periodo estivo, non avevo ricevuto risposte celeri. Ho deciso così di appuntarmi i nominativi delle aziende che mi interessavano, fare un po’ di ricerca online rispetto agli obiettivi e alla vision aziendale e di presentare il curriculum personalmente.
Dopo qualche colloquio, ho avuto la proposta proprio da Gi Group: durante la fase del colloquio la recruiter mi raccontò come si sarebbe svolto il tirocinio, come si sarebbe strutturato il percorso e che apporto avrei dato al team con cui avrei lavorato.
Ho imparato tante cose durante lo stage!
Durante le prime settimane mi sono occupata della gestione delle chiamate in entrata, supporto nell’archiviazione documentale e ho seguito insieme alle colleghe colloqui conoscitivi e di selezione.
Dopo circa un mese ho iniziato a prendere confidenza con il gestionale per poter capire, insieme al team, quali opportunità lavorative offrivamo ai candidati, quali distinzioni ci fossero tra le varie ricerche di lavoro e quali fossero le candidature disponibili. Questo tipo di attività si andava ad unire a quella di front-office e accoglienza e di ricezione CV.
Successivamente ho avuto modo di approfondire le tematiche relative all’ amministrazione del personale, in particolare le procedure relative alla prima assunzione ed avere così un quadro più completo ed esaustivo del processo.
Negli ultimi due mesi ho seguito direttamente delle ricerche, iniziando da quelle spot o temporanee, a quelle che prevedevano un vero e proprio inserimento.
Il mio tirocinio si è concluso alla fine di gennaio e posso dire che è stata un’esperienza positiva sotto diversi punti di vista. Ad esempio fin da subito mi è stata data la possibilità di mettermi in gioco e mi è piaciuto tanto il modo in cui il team mi ha accolto e mi ha fatto sentire parte concreta della squadra.
Nonostante avessi avuto altre esperienze lavorative, questa è stata la prima volta dove mi sono sentita realmente coinvolta in quello che facevo e dove ho sentito la responsabilità per il raggiungimento dell’obiettivo!
A fine stage ho svolto un colloquio direttamente con la responsabile del personale interno, dove abbiamo dialogato rispetto alle mie aspettative, ai miei punti di forza e agli aspetti da migliorare. Qualche giorno dopo è arrivata la proposta di assunzione e per me è stato come mettere un punto alla fine di un percorso, ma allo stesso tempo iniziarne uno nuovo ancora più stimolante! Tra le sensazioni provate un po’ di ansia e preoccupazione, ma soprattutto tanta curiosità e voglia di fare.