Ci vorrà almeno un secolo per colmare il divario tra uomini e donne. A riportarlo è il Global Gender Gap Report 2020 il documento stilato ogni anno dal World Economic Forum, che fotografa lo stato dell’arte sulla parità di genere analizzando 153 paesi nei campi dell’economia, dell’istruzione, della scienza e della politica.
Nonostante per la parità di genere nel mondo ci vorrà letteralmente una vita, si sta assistendo a un progressivo, seppur lento, miglioramento. In termini generali, l’Europa occidentale si conferma per il 14esimo anno come la regione che ha ridotto maggiormente il “gender gap” con al suo interno alcuni esempi virtuosi: l’Islanda, ad esempio, è il paese più “gender equal”. Tra i primi posti anche Irlanda (7°), Germania (10°) e Spagna (8°), quest’ultima cresciuta di ben 21 posizioni rispetto all’anno precedente.
E in Italia? Per la penisola ci sono invece brutte notizie, il paese infatti è arretrato di ben 6 posizioni rispetto all’anno precedente passando da 70esimo a 76esimo: un calo ancora più preoccupante se si pensa che nel 2006, ormai tredici anni fa, l’Italia era 77esima. Tra i dati più negativi c’è la scarsa occupazione femminile; in Italia, infatti, lavora meno di una donna su due e solamente il 57% delle donne tra i 25 e 54 anni con un figlio piccolo. In deciso peggioramento anche la partecipazione economica dove l’Italia si posiziona tristemente al 117esimo posto, nel 2006 era 87esima.
Anche in Italia però ci sono degli spiragli positivi: come riporta il Position Paper “Il contributo di Lidl alla creazione di valore e allo sviluppo sostenibile in Italia” realizzato da The European House – Ambrosetti, in Lidl Italia il tasso di occupazione femminile è superiore di 20 punti percentuali rispetto alla media italiana (63% vs 43%) e, nel 2018, un punto vendita su 3 era guidato da una responsabile donna con un Gender Pay Gap (differenza di retribuzione tra uomo e donna) pari a 0. Purtroppo, in Italia nel settore privato il Gender Pay Gap è ancora del 10,4% mentre nella GDO ammonta al 4,9%. Se l’azzeramento del Gender Pay Gap fosse raggiunto da tutto il settore, si stima che verrebbero erogati 326 milioni di euro in più alle donne.
Siamo orgogliosi di essere in anticipo nel garantire uguaglianza tra uomini e donne sul posto di lavoro!
Ci vorrà almeno un secolo per colmare il divario tra uomini e donne. A riportarlo è il Global Gender Gap Report 2020 il documento stilato ogni anno dal World Economic Forum, che fotografa lo stato dell’arte sulla parità di genere analizzando 153 paesi nei campi dell’economia, dell’istruzione, della scienza e della politica.
Nonostante per la parità di genere nel mondo ci vorrà letteralmente una vita, si sta assistendo a un progressivo, seppur lento, miglioramento. In termini generali, l’Europa occidentale si conferma per il 14esimo anno come la regione che ha ridotto maggiormente il “gender gap” con al suo interno alcuni esempi virtuosi: l’Islanda, ad esempio, è il paese più “gender equal”. Tra i primi posti anche Irlanda (7°), Germania (10°) e Spagna (8°), quest’ultima cresciuta di ben 21 posizioni rispetto all’anno precedente.
E in Italia? Per la penisola ci sono invece brutte notizie, il paese infatti è arretrato di ben 6 posizioni rispetto all’anno precedente passando da 70esimo a 76esimo: un calo ancora più preoccupante se si pensa che nel 2006, ormai tredici anni fa, l’Italia era 77esima. Tra i dati più negativi c’è la scarsa occupazione femminile; in Italia, infatti, lavora meno di una donna su due e solamente il 57% delle donne tra i 25 e 54 anni con un figlio piccolo. In deciso peggioramento anche la partecipazione economica dove l’Italia si posiziona tristemente al 117esimo posto, nel 2006 era 87esima.
Anche in Italia però ci sono degli spiragli positivi: come riporta il Position Paper “Il contributo di Lidl alla creazione di valore e allo sviluppo sostenibile in Italia” realizzato da The European House – Ambrosetti, in Lidl Italia il tasso di occupazione femminile è superiore di 20 punti percentuali rispetto alla media italiana (63% vs 43%) e, nel 2018, un punto vendita su 3 era guidato da una responsabile donna con un Gender Pay Gap (differenza di retribuzione tra uomo e donna) pari a 0. Purtroppo, in Italia nel settore privato il Gender Pay Gap è ancora del 10,4% mentre nella GDO ammonta al 4,9%. Se l’azzeramento del Gender Pay Gap fosse raggiunto da tutto il settore, si stima che verrebbero erogati 326 milioni di euro in più alle donne.
Siamo orgogliosi di essere in anticipo nel garantire uguaglianza tra uomini e donne sul posto di lavoro!