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Pubblicato il 30 Apr 2019
Pubblicato il 30 Apr 2019
Qual è il voto di laurea medio per facoltà?

Qual è il voto di laurea medio per facoltà?


Dal 1994 il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea colleziona e rende disponibili una serie di dati, indagini e studi statistici inerenti al mondo accademico italiano. L’ultimo report ci permette di scoprire qual è il voto di laurea medio per ogni facoltà.

Tenendo conto di un campione di 269.695 laureati nei 16 diversi gruppi disciplinari per i corsi triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico emerge quanto segue:

  1. Letterario, voto: 106.6
  2. Medico, voto: 106.4
  3. Architettura, voto: 105
  4. Geo-Biologico, voto: 103.7
  5. Linguistico, voto: 103.7
  6. Scientifico, voto: 103
  7. Psicologico, voto: 102.6
  8. Agraria e Veterinaria, voto: 102.4
  9. Insegnamento, voto: 102.3
  10. Politico-Sociale, voto: 101.4
  11. Chimico-Farmaceutica, voto: 101.2
  12. Educazione fisica, voto: 101.2
  13. Giuridico, voto: 100.4
  14. Ingegneria, voto: 100.4
  15. Economico-Statistico, voto: 99.2
  16. Difesa e Sicurezza, voto: 99

 

Possiamo notare come, superando il 106, le facoltà in ambito letterario e medico siano quelle con le medie finali più elevate. Materie legate a Difesa e Sicurezza, Ingegneria e Giurisprudenza presentano invece medie inferiori, assestandosi intorno ad una valutazione di 100/110.

La questione dell’importanza del voto di laurea è un dibattito sempre acceso: in alcuni contesti è necessaria una valutazione minima, come ad esempio in molti Graduate Program o in determinati concorsi pubblici.

La valutazione di laurea è un biglietto da visita, soprattutto per un neolaureato che si affaccia al mondo del lavoro: data la poca esperienza iniziale, il voto finale è spesso il principale elemento di scrematura, e generalmente è buona norma superare la soglia del 100.

Altra tematica da considerare è quella della durata della formazione: impiegare pochi mesi in più del previsto per concludere un percorso di laurea non è un punto a sfavore in sede di colloquio, purché il tempo in più sia servito a migliorare la valutazione finale. Inoltre, poter vantare nel curriculum periodi di formazione all’estero o altre attività di tale rilevanza è un fattore in grado di dare una marcia in più.

 

Dal 1994 il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea colleziona e rende disponibili una serie di dati, indagini e studi statistici inerenti al mondo accademico italiano. L’ultimo report ci permette di scoprire qual è il voto di laurea medio per ogni facoltà.

Tenendo conto di un campione di 269.695 laureati nei 16 diversi gruppi disciplinari per i corsi triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico emerge quanto segue:

  1. Letterario, voto: 106.6
  2. Medico, voto: 106.4
  3. Architettura, voto: 105
  4. Geo-Biologico, voto: 103.7
  5. Linguistico, voto: 103.7
  6. Scientifico, voto: 103
  7. Psicologico, voto: 102.6
  8. Agraria e Veterinaria, voto: 102.4
  9. Insegnamento, voto: 102.3
  10. Politico-Sociale, voto: 101.4
  11. Chimico-Farmaceutica, voto: 101.2
  12. Educazione fisica, voto: 101.2
  13. Giuridico, voto: 100.4
  14. Ingegneria, voto: 100.4
  15. Economico-Statistico, voto: 99.2
  16. Difesa e Sicurezza, voto: 99

 

Possiamo notare come, superando il 106, le facoltà in ambito letterario e medico siano quelle con le medie finali più elevate. Materie legate a Difesa e Sicurezza, Ingegneria e Giurisprudenza presentano invece medie inferiori, assestandosi intorno ad una valutazione di 100/110.

La questione dell’importanza del voto di laurea è un dibattito sempre acceso: in alcuni contesti è necessaria una valutazione minima, come ad esempio in molti Graduate Program o in determinati concorsi pubblici.

La valutazione di laurea è un biglietto da visita, soprattutto per un neolaureato che si affaccia al mondo del lavoro: data la poca esperienza iniziale, il voto finale è spesso il principale elemento di scrematura, e generalmente è buona norma superare la soglia del 100.

Altra tematica da considerare è quella della durata della formazione: impiegare pochi mesi in più del previsto per concludere un percorso di laurea non è un punto a sfavore in sede di colloquio, purché il tempo in più sia servito a migliorare la valutazione finale. Inoltre, poter vantare nel curriculum periodi di formazione all’estero o altre attività di tale rilevanza è un fattore in grado di dare una marcia in più.