Se state studiando all’università e siete quasi alla fine del vostro percorso triennale è molto probabile che vi troviate davante a un bivio, e cioè scegliere se continuare con una laurea specialistica oppure fare direttamente un master. Sapere quale percorso formativo può dare più chance di trovare occupazione, però, dipende da diversi fattori e non solo dai vostri gusti o desideri.
- Il primo riguarda il settore o materia che può essere trasversale a diverse industry o comparti occupazionali: il corso che vogliamo scegliere riesce ad approfondire temi o comparti che alla triennale abbiamo appena sfiorato?
- Il secondo è legato alla struttura organizzativa del corso: il master o laurea è impartito da una realtà che ha contatti con aziende o enti in cui è possibile essere inseriti? Esistono programmi di tirocinio o apprendistato curriculari?
- Il terzo ha a che fare con le skills e le competenze: quale dei due percorsi colma il gap tra chi possiede e chi non possiede quelle conoscenze richieste dal mercato del lavoro? E c’è bisogno sempre in un master o di una laurea per acquisirle?
Qui a Tutored abbiamo un punto di vista privilegiato su cosa accade nel mercato del lavoro, a partire dai profili davvero ricercati dalle imprese, grazie alla nostra rete di oltre 50 tra multinazionali e aziende e 400 mila giovani neolaureati che sono iscritti alla nostra piattaforma di matching. Da questo bagaglio possiamo trarre utili informazioni per chi è indeciso e vuole consigli pratici su come affrontare la preparazione al mondo del lavoro. A a partire dalla scelta tra master e specialistica.
Il numero di master e specializzazioni oggi disponibili è elevato e le analisi dimostrano che il lavoro del futuro richiederà una formazione continua: bene quindi avere un titolo e una preparazione che facciano partire già avvantaggiati rispetto ad altri candidati. Ma come capire se abbiamo bisogno di frequentare un master e non anche una laurea specialistica?
La risposta è: la scelta dipende dal tipo di esperienza richiesta dal mercato del lavoro. E per capire quanto sia richiesta occorre affacciarsi su quel mercato prima di decidere tra le due opzioni. Il vantaggio dato dalla prosecuzione formativa, infatti, non riguarda il voto finale ma la conoscenza approfondita del settore in cui è più probabile poi trovare occupazione.
Facciamo un esempio. Oggi esistono tantissimi corsi di laurea triennale in Economia e Business Management con specializzazioni in finanza, amministrazione, organizzazione del personale. I master in genere hanno il compito di fornire le competenze mancanti, la ciliegina sulla torta del percorso educativo, e non sono sempre legati agli studi fatti fino a quel momento.
Posso cioè aver studiato economia aziendale e volermi poi specializzare contabilità e bilanci perché, durante uno stage, ho scoperto che il maggior numero di posti vacanti in azienda è proprio in quel comparto. Se ho finito il percorso di laurea di base posso quindi scegliere un master in accounting, auditing e control per lavorare in posizioni di accounting, controller e responsabile auditing, anziché finire la laurea magistrale.
Sulla base della corrispondenza tra master, lauree specialistiche e sbocchi lavorativi, potremmo quindi optare:
- per i master e i percorsi di alta formazione quando offrono competenze o formazione in settori che nelle lauree raramente vengono affrontati in modo organico e che hanno uno sbocco diretto in industry altamente specialistiche (es. Big Data Analysis, Fintech e criptovalute, Intelligenza Artificiale, E-mobility);
- sempre per i master o i percorsi di alta formazione quando, già lavorando, capiamo di aver bisogno di completare in breve tempo un pezzo di formazione utile per migliorare le performance o per essere assunti in ruoli senior o più elevati;
- per le lauree specialistiche quando preferiamo attendere e orientare la nostra formazione con un percorso più ampio o quando la prosecuzione è richiesta per ottenere un titolo o un abilitazione (accade molto spesso per le materie giuridiche, finanziarie e ingegneristiche per cui è saggio continuare il percorso fino alla fine prima di optare per un master).
A volte la scelta può essere dettata da motivi meno “accademici”, ovvero la presenza nella scuola o università in cui vorremmo proseguire la formazione di strutture in grado di inserirci direttamente in azienda o in enti di ricerca o nella pubblica amministrazione. Tra queste segnaliamo:
- Gli uffici di job placement
- I programmi curriculari obbligatori di tirocinio e apprendistato
- Le scuole di alta formazione
Da questo punto di vista non c’è dubbio che siano i master di alta formazione il percorso più consigliato anche perché sono molto simili a vere e proprie scuole professionalizzanti.
L’esempio classico sono le scuole per diventare giornalisti professionisti, o i percorsi di alta formazione - master - per chi ha finito il percorso di giurisprudenza e vuole specializzarsi in una materia particolare (es. le relazioni sindacali e il diritto del lavoro o la mediazione familiare).
Un altro esempio riguarda il comparto ingegneristico. Chi studia ingegneria dei trasporti - a proposito, ti consigliamo di leggere anche Cosa vuol dire lavorare nei trasporti - ma vuole lavorare nel campo ferroviario, dopo aver finito un percorso in ingegneria dei traporti o ingegneria meccanica può iscriversi a un master/scuola di alta formazione gestito in collaborazione con aziende come FS e Alstom. Questo percorso infatti garantisce un contatto privilegiato e diretto con il futuro ambiente di lavoro.
Esistono poi percorsi master indetti da realtà come il CNR e che non richiedono per forza dottorati e Phd post lauream (leggi anche Phd e Dottorato di Ricerca: cosa sono e a cosa servono). Si tratta di percorsi per specializzarsi in Cybersecurity, Smart Cities, Governance e diritti degli ecosistemi Internet (qui il link con le informazioni), a dimostrazione del fatto che il master offre una preparazione trasversale a più campi - es. ingegneria, diritto, economia ecc…).
Non bisogna però pensare che i percorsi magistrali o specialistici siano ridondanti. Anzi. Il criterio per la prosecuzione rispetto, ad esempio, ad una laurea triennale dipende sempre dal livello di inserimento nel mercato del lavoro ma anche dalle competenze che uno o due anni di formazione in più riescono a garantire.
Oggi sempre più università strutturano le lauree specialistiche come dei veri e propri master.
E’ il caso dei percorsi che uniscono materie umanistiche, editoria, comunicazione e marketing, per applicarli ad ambiti ben precisi, come la moda (La Statale di Milano ha attivato un percorso ad hoc).
Il biennio accademico è poi altamente consigliato per percorsi tecnico-scientifici o addirittura imprescindibile per le professioni liberali (pensate al medico, al veterinario, all’avvocato). Questo vuol dire che, a meno di avere le idee molto chiare sul percorso per trovare lavoro dopo la laurea, è sconsigliato abbinare una triennale a un master.
Con le dovute eccezioni: se ad esempio terminiamo un percorso triennale in lingue e vogliamo, diventare professionisti della comunicazione, allora optare per un master o scuola professionalizzante - come le Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine - può essere la scelta vincente. Tali scuole sostituiscono il praticantato in azienda e offrono stage in strutture editoriali di primo livello.
Discorso a parte poi va fatto per alcune hard skills, come lo sviluppo e la programmazione informatica.
In questo caso non è sempre necessario ultimare il percorso formativo accademico ma è possibile optare per scuole formative anche private che accelerino l’acquisizione delle competenze di coding - è il caso di Codemotion che offre percorsi sia ai lavoratori sia agli studenti impartendo una preparazione in linea con le esigenze del mercato.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.
Se state studiando all’università e siete quasi alla fine del vostro percorso triennale è molto probabile che vi troviate davante a un bivio, e cioè scegliere se continuare con una laurea specialistica oppure fare direttamente un master. Sapere quale percorso formativo può dare più chance di trovare occupazione, però, dipende da diversi fattori e non solo dai vostri gusti o desideri.
- Il primo riguarda il settore o materia che può essere trasversale a diverse industry o comparti occupazionali: il corso che vogliamo scegliere riesce ad approfondire temi o comparti che alla triennale abbiamo appena sfiorato?
- Il secondo è legato alla struttura organizzativa del corso: il master o laurea è impartito da una realtà che ha contatti con aziende o enti in cui è possibile essere inseriti? Esistono programmi di tirocinio o apprendistato curriculari?
- Il terzo ha a che fare con le skills e le competenze: quale dei due percorsi colma il gap tra chi possiede e chi non possiede quelle conoscenze richieste dal mercato del lavoro? E c’è bisogno sempre in un master o di una laurea per acquisirle?
Qui a Tutored abbiamo un punto di vista privilegiato su cosa accade nel mercato del lavoro, a partire dai profili davvero ricercati dalle imprese, grazie alla nostra rete di oltre 50 tra multinazionali e aziende e 400 mila giovani neolaureati che sono iscritti alla nostra piattaforma di matching. Da questo bagaglio possiamo trarre utili informazioni per chi è indeciso e vuole consigli pratici su come affrontare la preparazione al mondo del lavoro. A a partire dalla scelta tra master e specialistica.
Il numero di master e specializzazioni oggi disponibili è elevato e le analisi dimostrano che il lavoro del futuro richiederà una formazione continua: bene quindi avere un titolo e una preparazione che facciano partire già avvantaggiati rispetto ad altri candidati. Ma come capire se abbiamo bisogno di frequentare un master e non anche una laurea specialistica?
La risposta è: la scelta dipende dal tipo di esperienza richiesta dal mercato del lavoro. E per capire quanto sia richiesta occorre affacciarsi su quel mercato prima di decidere tra le due opzioni. Il vantaggio dato dalla prosecuzione formativa, infatti, non riguarda il voto finale ma la conoscenza approfondita del settore in cui è più probabile poi trovare occupazione.
Facciamo un esempio. Oggi esistono tantissimi corsi di laurea triennale in Economia e Business Management con specializzazioni in finanza, amministrazione, organizzazione del personale. I master in genere hanno il compito di fornire le competenze mancanti, la ciliegina sulla torta del percorso educativo, e non sono sempre legati agli studi fatti fino a quel momento.
Posso cioè aver studiato economia aziendale e volermi poi specializzare contabilità e bilanci perché, durante uno stage, ho scoperto che il maggior numero di posti vacanti in azienda è proprio in quel comparto. Se ho finito il percorso di laurea di base posso quindi scegliere un master in accounting, auditing e control per lavorare in posizioni di accounting, controller e responsabile auditing, anziché finire la laurea magistrale.
Sulla base della corrispondenza tra master, lauree specialistiche e sbocchi lavorativi, potremmo quindi optare:
- per i master e i percorsi di alta formazione quando offrono competenze o formazione in settori che nelle lauree raramente vengono affrontati in modo organico e che hanno uno sbocco diretto in industry altamente specialistiche (es. Big Data Analysis, Fintech e criptovalute, Intelligenza Artificiale, E-mobility);
- sempre per i master o i percorsi di alta formazione quando, già lavorando, capiamo di aver bisogno di completare in breve tempo un pezzo di formazione utile per migliorare le performance o per essere assunti in ruoli senior o più elevati;
- per le lauree specialistiche quando preferiamo attendere e orientare la nostra formazione con un percorso più ampio o quando la prosecuzione è richiesta per ottenere un titolo o un abilitazione (accade molto spesso per le materie giuridiche, finanziarie e ingegneristiche per cui è saggio continuare il percorso fino alla fine prima di optare per un master).
A volte la scelta può essere dettata da motivi meno “accademici”, ovvero la presenza nella scuola o università in cui vorremmo proseguire la formazione di strutture in grado di inserirci direttamente in azienda o in enti di ricerca o nella pubblica amministrazione. Tra queste segnaliamo:
- Gli uffici di job placement
- I programmi curriculari obbligatori di tirocinio e apprendistato
- Le scuole di alta formazione
Da questo punto di vista non c’è dubbio che siano i master di alta formazione il percorso più consigliato anche perché sono molto simili a vere e proprie scuole professionalizzanti.
L’esempio classico sono le scuole per diventare giornalisti professionisti, o i percorsi di alta formazione - master - per chi ha finito il percorso di giurisprudenza e vuole specializzarsi in una materia particolare (es. le relazioni sindacali e il diritto del lavoro o la mediazione familiare).
Un altro esempio riguarda il comparto ingegneristico. Chi studia ingegneria dei trasporti - a proposito, ti consigliamo di leggere anche Cosa vuol dire lavorare nei trasporti - ma vuole lavorare nel campo ferroviario, dopo aver finito un percorso in ingegneria dei traporti o ingegneria meccanica può iscriversi a un master/scuola di alta formazione gestito in collaborazione con aziende come FS e Alstom. Questo percorso infatti garantisce un contatto privilegiato e diretto con il futuro ambiente di lavoro.
Esistono poi percorsi master indetti da realtà come il CNR e che non richiedono per forza dottorati e Phd post lauream (leggi anche Phd e Dottorato di Ricerca: cosa sono e a cosa servono). Si tratta di percorsi per specializzarsi in Cybersecurity, Smart Cities, Governance e diritti degli ecosistemi Internet (qui il link con le informazioni), a dimostrazione del fatto che il master offre una preparazione trasversale a più campi - es. ingegneria, diritto, economia ecc…).
Non bisogna però pensare che i percorsi magistrali o specialistici siano ridondanti. Anzi. Il criterio per la prosecuzione rispetto, ad esempio, ad una laurea triennale dipende sempre dal livello di inserimento nel mercato del lavoro ma anche dalle competenze che uno o due anni di formazione in più riescono a garantire.
Oggi sempre più università strutturano le lauree specialistiche come dei veri e propri master.
E’ il caso dei percorsi che uniscono materie umanistiche, editoria, comunicazione e marketing, per applicarli ad ambiti ben precisi, come la moda (La Statale di Milano ha attivato un percorso ad hoc).
Il biennio accademico è poi altamente consigliato per percorsi tecnico-scientifici o addirittura imprescindibile per le professioni liberali (pensate al medico, al veterinario, all’avvocato). Questo vuol dire che, a meno di avere le idee molto chiare sul percorso per trovare lavoro dopo la laurea, è sconsigliato abbinare una triennale a un master.
Con le dovute eccezioni: se ad esempio terminiamo un percorso triennale in lingue e vogliamo, diventare professionisti della comunicazione, allora optare per un master o scuola professionalizzante - come le Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine - può essere la scelta vincente. Tali scuole sostituiscono il praticantato in azienda e offrono stage in strutture editoriali di primo livello.
Discorso a parte poi va fatto per alcune hard skills, come lo sviluppo e la programmazione informatica.
In questo caso non è sempre necessario ultimare il percorso formativo accademico ma è possibile optare per scuole formative anche private che accelerino l’acquisizione delle competenze di coding - è il caso di Codemotion che offre percorsi sia ai lavoratori sia agli studenti impartendo una preparazione in linea con le esigenze del mercato.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.