L’Unione Europea, oltre a essere un’organizzazione di Stati, è anche un ottimo datore di lavoro. Per far funzionare la sua macchina amministrativa si avvale di moltissimi enti, organismi e agenzie sempre in cerca di profili da inserire nei suoi organici che oggi contano circa 40 mila dipendenti provenienti dai 28 paesi che fanno parte dell’Ue (27 con l’uscita del Regno Unito).
Anche se il lavoro potrebbe rientrare nella categoria della pubblica amministrazione, ad altissimo livello, le posizioni offerte toccano davvero campi e settori molto vari.
Si va dalla consulenza legale, economica, contabile e amministrativa alle mansioni di ricerca scientifica e sociale - accade per le agenzie che si occupano di progetti europei in paesi in via di sviluppo (leggi qui l'approfondimento) o per le autorità farmacologiche e sanitarie - ai profili di information technology, giornalismo e comunicazione fino agli interpreti, linguisti e agli architetti e designer richiesti dagli uffici e dalle agenzie europee.
A offrire posizioni rilevanti sono poi le authority o agenzie preposte al controllo di importanti regole di sicurezza economica per conto dell’Ue. Alcune di queste hanno sede anche in Italia come l’EFSA l’Autorità europea per la sicurezza alimentare di Parma che si occupa dei controlli e delle verifiche sui prodotti che coltiviamo e mangiamo (qui potete vedere l’elenco completo di tutti organismi che offrono sia posizioni, sia tirocini pagati).
A gestire le offerte di lavoro è l’EPSO, l’ufficio della selezione del personale dell’Unione Europea che bandisce regolarmente concorsi pubblici per assumere funzionari, consulenti, esperti. Ogni agenzia o ufficio può avere le sue regole ulteriori per l’assunzione, fondamentalmente però occorre candidarsi dal portale dell’EPSO per sostenere il famoso test di ammissione a risposta multipla - che si può eseguire nella città più vicina a dove si vive, senza bisogno di andare a Bruxelles.
Esiste anche un corposo programma di stage e tirocini professionali sia per studenti sia per neolaureati e che permette di mettere un piede in contesti internazionali di altissimo livello.
Sono tre gli inquadramenti lavorativi che l’Ue offre:
- Posizioni a tempo indeterminato (funzionari suddivisi in amministrativi e assistenti)
- Posizioni a tempo determinato (agenti contrattuali e agenti temporanei posizioni di segreteria)
- Posizioni freelance per esperti e consulenti
Ognuno di questi inquadramenti ha livelli di accesso più o meno complessi. Ovviamente le posizioni da funzionario amministrativo permanente sono le più ambite, ma molti iniziano passando una selezione per accounting o come assistente facendo poi carriera dall’interno.
Quanto ai requisiti, per diventare funzionario permanente delle istituzioni Ue occorre almeno la laurea o titolo equivalente mentre per tante posizioni di assistenza o segreteria è sufficiente il diploma (qui tutte le indicazioni).
E’ chiaro che a seconda del settore e dell’agenzia o istituzione in cui si vuole lavorare è meglio avere una preparazione specifica. Chi ad esempio vuole lavorare nell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) è bene che abbia anche un background Stem o comunque medico-scientifico. In ogni caso, la maggior parte delle lauree richieste per i funzionari sono Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche.
Come riporta lo stesso sito dell’Epso, “lo stipendio base mensile di un funzionario permanente va da circa 2300 euro al mese per un neo-assunto come assistente-segretario (AST/SC 1), a 4500 euro per un amministratore laureato di livello iniziale (AD 5) e fino a 16000 euro al mese per un numero limitato di amministratori di livello dirigenziale (AD 16) a livello di direttore generale. Ciascun grado è suddiviso in cinque scatti di anzianità, a ciascuno dei quali corrisponde un aumento di stipendio”.
La selezione è dura ma imparziale. Ogni anno sono migliaia le domande per le posizioni europee e spesso le quote sono calmierate in base al paese che è entrato più di recente nell’Unione e quindi ha bisogno di equiparare il numero di suoi rappresentanti negli uffici Ue a quelli degli Stati con una storia più consolidata. In ogni caso le offerte di lavoro sono molto frequenti e quindi anche quando non si dovesse passare il test o il concorso la prima volta, è possibile ritentare.
L’Unione Europea, oltre a essere un’organizzazione di Stati, è anche un ottimo datore di lavoro. Per far funzionare la sua macchina amministrativa si avvale di moltissimi enti, organismi e agenzie sempre in cerca di profili da inserire nei suoi organici che oggi contano circa 40 mila dipendenti provenienti dai 28 paesi che fanno parte dell’Ue (27 con l’uscita del Regno Unito).
Anche se il lavoro potrebbe rientrare nella categoria della pubblica amministrazione, ad altissimo livello, le posizioni offerte toccano davvero campi e settori molto vari.
Si va dalla consulenza legale, economica, contabile e amministrativa alle mansioni di ricerca scientifica e sociale - accade per le agenzie che si occupano di progetti europei in paesi in via di sviluppo (leggi qui l'approfondimento) o per le autorità farmacologiche e sanitarie - ai profili di information technology, giornalismo e comunicazione fino agli interpreti, linguisti e agli architetti e designer richiesti dagli uffici e dalle agenzie europee.
A offrire posizioni rilevanti sono poi le authority o agenzie preposte al controllo di importanti regole di sicurezza economica per conto dell’Ue. Alcune di queste hanno sede anche in Italia come l’EFSA l’Autorità europea per la sicurezza alimentare di Parma che si occupa dei controlli e delle verifiche sui prodotti che coltiviamo e mangiamo (qui potete vedere l’elenco completo di tutti organismi che offrono sia posizioni, sia tirocini pagati).
A gestire le offerte di lavoro è l’EPSO, l’ufficio della selezione del personale dell’Unione Europea che bandisce regolarmente concorsi pubblici per assumere funzionari, consulenti, esperti. Ogni agenzia o ufficio può avere le sue regole ulteriori per l’assunzione, fondamentalmente però occorre candidarsi dal portale dell’EPSO per sostenere il famoso test di ammissione a risposta multipla - che si può eseguire nella città più vicina a dove si vive, senza bisogno di andare a Bruxelles.
Esiste anche un corposo programma di stage e tirocini professionali sia per studenti sia per neolaureati e che permette di mettere un piede in contesti internazionali di altissimo livello.
Sono tre gli inquadramenti lavorativi che l’Ue offre:
- Posizioni a tempo indeterminato (funzionari suddivisi in amministrativi e assistenti)
- Posizioni a tempo determinato (agenti contrattuali e agenti temporanei posizioni di segreteria)
- Posizioni freelance per esperti e consulenti
Ognuno di questi inquadramenti ha livelli di accesso più o meno complessi. Ovviamente le posizioni da funzionario amministrativo permanente sono le più ambite, ma molti iniziano passando una selezione per accounting o come assistente facendo poi carriera dall’interno.
Quanto ai requisiti, per diventare funzionario permanente delle istituzioni Ue occorre almeno la laurea o titolo equivalente mentre per tante posizioni di assistenza o segreteria è sufficiente il diploma (qui tutte le indicazioni).
E’ chiaro che a seconda del settore e dell’agenzia o istituzione in cui si vuole lavorare è meglio avere una preparazione specifica. Chi ad esempio vuole lavorare nell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) è bene che abbia anche un background Stem o comunque medico-scientifico. In ogni caso, la maggior parte delle lauree richieste per i funzionari sono Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche.
Come riporta lo stesso sito dell’Epso, “lo stipendio base mensile di un funzionario permanente va da circa 2300 euro al mese per un neo-assunto come assistente-segretario (AST/SC 1), a 4500 euro per un amministratore laureato di livello iniziale (AD 5) e fino a 16000 euro al mese per un numero limitato di amministratori di livello dirigenziale (AD 16) a livello di direttore generale. Ciascun grado è suddiviso in cinque scatti di anzianità, a ciascuno dei quali corrisponde un aumento di stipendio”.
La selezione è dura ma imparziale. Ogni anno sono migliaia le domande per le posizioni europee e spesso le quote sono calmierate in base al paese che è entrato più di recente nell’Unione e quindi ha bisogno di equiparare il numero di suoi rappresentanti negli uffici Ue a quelli degli Stati con una storia più consolidata. In ogni caso le offerte di lavoro sono molto frequenti e quindi anche quando non si dovesse passare il test o il concorso la prima volta, è possibile ritentare.