Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.
Tra le società hi-tech più ambite, Facebook è forse quella meno compresa da chi si accinge a inviare un curriculum o rispondere a un’offerta di lavoro. A confondere è infatti l’immagine di un brand che ha creato il social network per eccellenza, eppure non ha a che vedere solo con Internet e con l’Information Technology, equivoco che spesso porta a perdere di vista opportunità di occupazione che invece andrebbero colte al volo.
Come sempre, qui a Tutored proviamo a fornire informazioni aggiuntive e utili rispetto e quelle pubblicate anche online sui processi di job interview e selezione del personale. Ci interessa che chi legge possa avere dritte e consigli pratici, ad esempio per prepararsi ai colloqui. Il tutto grazie anche al punto di osservazione privilegiato su un network di oltre 50 tra aziende e multinazionali e sui loro processi di scelta di giovani e neolaureati.
Se avete letto anche tutti i nostri precedenti articoli della serie “Il processo di selezione per lavorare da….” saprete che la prima fase per avere anche solo la chance di ottenere un colloquio di lavoro è studiare bene la natura dell’impresa per cui ci si candida.
Facebook è sia un’azienda sia il nome del prodotto o servizio principale creato dalla stessa azienda. La società infatti è stata fondata negli Stati Uniti nel 2004 da cinque persone, tra cui l’attuale presidente Mark Zuckerberg, per dare vita alla prima rete sociale o medium sociale in grado di mettere in condivisione e di far interagire virtualmente persone da tutto il mondo.
Il progetto iniziale, in realtà, consisteva nel trasporre online gli annuali cartacei del college, i libri con tutte le informazioni e le immagini degli studenti iscritti a un determinato corso o università. E in effetti il social network nei suoi primissimi mesi di vita funziona solo all’interno delle reti accademiche, ma il successo di iscritti lo farà presto aprire al resto del mondo.
Oggi la piattaforma è disponibile in 100 lingue diverse e conta circa 2 miliardi di utenti. La società fattura oltre 40 miliardi di euro l’anno e ha più di 23 mila dipendenti nel mondo.
Per capire però quale sia la vera industria di riferimento di Facebook però bisogna guardare al business model della piattaforma: il social network è gratuito per gli utenti, o meglio iscriversi, aprire un profilo o una pagina non costa nulla. Da cosa guadagna allora l’azienda? Semplice: dalla pubblicità.
Quando una persona o un’azienda si iscrive lascia delle informazioni personali che si arricchiscono durante le interazioni online - dai mi piace ai post, agli stessi messaggi pubblici pubblicati, dalle foto al tipo di ricerche effettuate e alla rete di persone o aziende a cui ci si connette “chiedendo l’amicizia”. Tutte queste informazioni, strutturate e rese anonime, vengono vendute alle imprese che possono così fare pubblicità mirata direttamente nella homepage dei singoli utenti, il cosiddetto feed dove scorrono post, messaggi, foto, commenti e non solo nel feed.
Questa premessa è importante perché permette di inquadrare il vero settore in cui Facebook opera: l’industria pubblicitaria o l’advertising.
Chiaramente Facebook non si limita a questo ambito, nascendo come società hi-tech, di sviluppatori. Riassumendo, le ’industry di riferimento sono:
- Adv e pubblicità online, per i motivi appena descritti e che comprende anche l’attività di consulenza alle aziende che si avvicinano a Facebook per raggiungere determinati tipi di target di utenti;
- Data Analysis, perché la mole incomparabile di dati e interazioni generate in un colpo solo dalle attività di 2 miliardi di soggetti richiede una strutturazione dei flussi di informazione senza precedenti;
- Information and Communication Technology, campo che per ovvie ragioni ha a che fare con la tecnologia sfruttata da Facebook ma tocca anche i sistemi di messaggistica creati dall’azienda o acquisiti - ovvero Messenger, che non è Facebook ma il suo meccanismo di contatto diretto tra utenti e che comprende anche i sistemi di video-chiamata, Whatsapp e altri meccanismi di comunicazione annessi alle piattaforme acquisite da Facebook come Instagram.
Ognuna di queste industrie ha poi al suo interno diramazioni che potremmo riassumere in:
- Ricerca e Sviluppo (specie per quanto riguarda il Machine Learning)
- Marketing e comunicazione
- Editoria e informazione
- Sviluppo informatico (backend, frontend, network architect ecc…)
- Cybersecurity
- Big data
- Legale (Privacy, gestione dati digitali, GDPR, copyright e proprietà intellettuale)
- E-commerce e sales management
Ma Facebook non si limita a studiare modi e modelli di business per alimentare la sostenibilità e la sicurezza del famoso social network. Opera infatti anche in altri settori come:
- Intelligenza Artificiale (qui un approfondimento);
- Realtà aumentata e Realtà Virtuale (ha acquisito anche Oculus VR);
- Connettività, cioè progetti che permettano di portare Internet laddove oggi non arriva (ti consigliamo di leggere questo articolo per avere un'idea);
- Fintech e sviluppo di criptovalute con tecnologia blockchain - Facebook infatti ha una sua filiale in Israele, Novi, che sviluppa tecnologie a supporto dell’accesso ai servizi finanziari da parte degli utenti e sta lavorando alla moneta virtuale Libra (guardate questo annuncio, ad esempio)
Per avere una panoramica completa delle aree di lavoro in cui Facebook opera andata sul sito della società dedicato alle carriere e poi cliccate su Area of work.
L’azienda pubblica direttamente sul suo sito le offerte di lavoro - recuperabili anche nei siti delle società di recruiting e sui portali di matching tra domande e offerta di lavoro - che variano in base al settore e alle esigenze dell’azienda. In Italia la sede di Facebook è a Milano e ha per lo più funzione rappresentative e legate al marketing e alla comunicazione.
I profili ricercati sono per lo più tecnici - sviluppatori, UX/UI designer, grafici, ingegneri informatici, esperti di cyber sicurezza ecc… - ma trattandosi ormai di una multinazionale quotata in borsa Facebook cerca anche:
- Linguisti computazionali (scopri di più su questo ruolo leggendo questo articolo);
- Laureati in scienze politiche e diritto internazionale (questa opportunità di stage ne è un esempio);
- Business manager
- Esperti di marketing e comunicazione
- Community manager e, ovviamente, social media manager
- Responsabili human resources
Come ogni processo di selezione richiede, anche quello di Facebook è articolato in alcune fasi precise - o hiring processo o fasi di recruiting - che possono essere riassunte in:
- Una prima chiacchierata telefonica, a seguito della compilazione della job application, in cui un recruiter si limita a spiegare la natura e le caratteristiche del posto offerto e le skills ricercate;
- Un colloquio telefonico o tramite video-call;
- Uno o più colloqui on-site cioè dal vivo nella sede dell’azienda o della società di recruiting basati sulle competenze relative alla posizione scelta e che possono anche consistere in una intera giornata di prove e colloqui da sostenere individualmente.
A tal proposito consigliamo di studiare bene tutto il processo di selezione descritto da Facebook qui.
A seconda del ruolo per cui ci si candida anche il colloquio telefonico e individuale cambia. Per la posizioni tecniche, come ad esempio quelle per ingegneri informatici e sviluppatori, le il colloquio consiste in un test di programmazione o di risoluzione di problemi di natura tecnica e informatica: consigliamo di leggere le domande e la natura dei test già da noi riassunti per i processi di selezione di aziende hi-tech come Amazon o Netflix.
Vediamo cosa viene chiesto normalmente nelle varie fasi di selezione:
Qui le domande sono poche e concentrate sull’identificazione del candidato o candidata e del suo interesse per l’offerta di lavoro. Potreste sentirvi chiedere ad esempio:
- Sa in cosa consiste questa posizione?
- Ha mai avuto esperienza prima in questo ruolo?
- Che tipo di skills sono richieste?
In questa fase ci troviamo di fronte al colloquio vero e proprio e, tolti i test di natura tecnica, sappiate che ad essere esaminato a fondo sarò il vostro cv o résumé, quindi preparatevi a domande come:
- Può parlarmi dei suoi studi?
- Qual è la sua prima esperienza di lavoro?
- Mi parli della sua tesi di laurea
Le domande preliminari volte a capire se ci sia davvero interesse da parte del candidato a sostenere il colloquio e soprattutto se sappia di cosa si sta parlando. Ecco perché consigliamo sempre di prepararsi al meglio per il colloquio telefonico o video (qui qualche dritta utile e qui le linee guida su come affrontare la call online).
Si tratta della prova più dura che può durare anche un’intera giornata e svi svolge a tu per tu sia con recruiter dell’area HR ma soprattutto con profili che ricoprono o lo stesso ruolo per cui vi state candidando o che lavorano o dirigono uffici di Facebook in cui è aperta la posizione per cui avete inviato il cv. In questo caso, oltre ai test e alle prove tecniche potreste ricevere domande simili:
- Mi parli delle sue migliori esperienze di collaborazione
- Che cosa fa per rimanere motivato/a trovare la passione?
- Come costruisce i suoi rapporti sociali?
- Come si comporterebbe se un recruiter non si presentasse al suo colloquio di lavoro?
- Mi parli di un progetto di cui va molto orgoglioso/a
- Perché vuole lavorare a Facebook?
- Qual è il miglior complimento che le hanno fatto sul lavoro? O nel suo attuale ruolo?
- Quale potrebbe essere la sfida o lo scoglio più grande per lei nel ricoprire questa posizione dentro Facebook?
- Mi parli di un episodio in cui ha avuto una divergenza con un suo capo o superiore
- Quali sono le sfide che Facebook dovrà affrontare nei prossimi anni?
- Che cosa direbbe di lei un suo ex collaboratore o compagno/a di lavoro o studi?
Non tutti sanno che Facebook è una delle poche aziende a suddividere le tipologie di posizioni o offerte di lavoro non solo per luogo, settore o contratto ma anche per:
- Posizioni individuali
- Posizioni di gruppo
L’azienda è infatti molto attenta a valutare i profili “stand alone” cioè chi vuole o preferisce lavorare in modo individuale, quasi da freelance nei confronti di un committente, e profili che invece hanno responsabilità di coordinamento oppure lavorano all’interno di team.
Per superare bene il colloquio, dunque, la prima cosa fare è capire che tipo di inclinazione sia la migliore per se stessi, se stesse, rispetto alle esigenze dell’azienda.
Come sempre, poi, occorre non mentire mai nel résumé e presentare il profilo solo se si hanno tutte le qualifiche minime richieste dalla job offer.
Per quanto riguarda le singole domande o prove, di massima il modo migliore per rispondere è il seguente:
1. Per le domande tecniche, tolta ovviamente l’applicazione delle competenze di base - se mi candido per una posizione da sviluppatore in linguaggio Python, i recruiter mi sottoporranno un test di programmazione in quel linguaggio e io dovrò dimostrare di conoscere la logica e le piattaforme o ambienti in cui è possibile programmare con Python - ciò che i recruiter valutano è l’approccio al problema. Quindi la regola è esplicitare a voce alta il ragionamento che si fa per risolvere un quesito;
2. Per le domande generali, occorre invece legare le esperienze del proprio cv alla posizione per cui ci si candida.
Ad esempio, se ci viene chiesto di raccontare come abbiamo superato un dissidio con un superiore, anche se siamo freschi di Università dovremmo parlare di un disaccordo avuto con il docente nella preparazione della tesi oppure della volta in cui abbiamo avuto un contrasto con l’allenatore o un genitore, insomma l’importante è far emergere come risolviamo il conflitto nella gerarchia di potere o responsabilità. A maggior ragione se il posto offerto è in team di lavoro.
Come accennato, a sostenere i colloqui spesso non sono solo responsabili delle risorse umane ma ingegneri, specialisti e dipendenti che lavorano nelle stesse posizioni di quelle offerte durante le job interview.
Ecco perché uno dei criteri con cui i selezionatori valutano molto il profilo dei candidati è quello del comportamento, della capacità di reggere la pressione e di collaborare o entrare già in sintonia con chi potrebbe diventare presto superiore o collega stretto di lavoro.
Se poi avete visto il film sulla nascita di Facebook, The Social Network, saprete che una delle caratteristiche dell’azienda è:
- Essere molto giovane
- Essere molto audace
- Ragionare fuori dagli schemi
I recruiter quindi punteranno su profili talentuosi, creativi, con grande capacità di problem solving visto che la maggior parte dei servizi offerti non esistevano prima dell’arrivo di Facebook sul mercato e richiedono approcci particolarmente innovativi per essere sviluppati ulteriormente e messi al servizio di un’utenza sconfinata.
Del resto è possibile capire come superare le prove selettive leggendo bene il prospetto sulla cultura aziendale che punta sui seguenti principi:
- Be bold (sii audace) - Facebook è un’azienda che si assume grandi rischi tutti i giorni, e preferisce persone disposte a correre rischi;
- Focus on impact (concentrati sulle cose importanti) - I dipendenti di Facebook imparano presto a lasciar perdere problemi di minor importanza per concentrarsi su quelli che hanno impatto globale;
- Move fast (sii veloce) - Facebook preferisce profili che agiscano e tramutino i progetti in realtà, anche commettendo errori, anziché atteggiamenti prudenti ma lenti e privi di spirito decisionale;
- Be open (condividi) - Facebook si fonda sul concetto di condivisione, il che vale anche tra dipendenti e colleghi che devono poter avere il più ampio accesso possibile alle informazioni e alla conoscenza sviluppata all’interno dell’azienda. Il che implica anche che atteggiamenti di chiusura o paura di esporre le proprie idee non sono ben visti;
- Build Social Value (costruisci valore sociale) - Questo principio spinge chi lavora dentro Facebook a costruire non solo prodotti e servizi in modo freddo ma a valorizzare i legami, i rapporti e l’impatto che quei prodotti e servizi possono avere sulla società.
Facebook offre anche lavori che possono essere svolti completamente da remoto o in smart working quindi è utile spulciare la sezione dedicata per capire se siamo adatti a un ruolo da svolgere a distanza ma con lo stipendio di Menlo Park: qui il link.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.
Tra le società hi-tech più ambite, Facebook è forse quella meno compresa da chi si accinge a inviare un curriculum o rispondere a un’offerta di lavoro. A confondere è infatti l’immagine di un brand che ha creato il social network per eccellenza, eppure non ha a che vedere solo con Internet e con l’Information Technology, equivoco che spesso porta a perdere di vista opportunità di occupazione che invece andrebbero colte al volo.
Come sempre, qui a Tutored proviamo a fornire informazioni aggiuntive e utili rispetto e quelle pubblicate anche online sui processi di job interview e selezione del personale. Ci interessa che chi legge possa avere dritte e consigli pratici, ad esempio per prepararsi ai colloqui. Il tutto grazie anche al punto di osservazione privilegiato su un network di oltre 50 tra aziende e multinazionali e sui loro processi di scelta di giovani e neolaureati.
Se avete letto anche tutti i nostri precedenti articoli della serie “Il processo di selezione per lavorare da….” saprete che la prima fase per avere anche solo la chance di ottenere un colloquio di lavoro è studiare bene la natura dell’impresa per cui ci si candida.
Facebook è sia un’azienda sia il nome del prodotto o servizio principale creato dalla stessa azienda. La società infatti è stata fondata negli Stati Uniti nel 2004 da cinque persone, tra cui l’attuale presidente Mark Zuckerberg, per dare vita alla prima rete sociale o medium sociale in grado di mettere in condivisione e di far interagire virtualmente persone da tutto il mondo.
Il progetto iniziale, in realtà, consisteva nel trasporre online gli annuali cartacei del college, i libri con tutte le informazioni e le immagini degli studenti iscritti a un determinato corso o università. E in effetti il social network nei suoi primissimi mesi di vita funziona solo all’interno delle reti accademiche, ma il successo di iscritti lo farà presto aprire al resto del mondo.
Oggi la piattaforma è disponibile in 100 lingue diverse e conta circa 2 miliardi di utenti. La società fattura oltre 40 miliardi di euro l’anno e ha più di 23 mila dipendenti nel mondo.
Per capire però quale sia la vera industria di riferimento di Facebook però bisogna guardare al business model della piattaforma: il social network è gratuito per gli utenti, o meglio iscriversi, aprire un profilo o una pagina non costa nulla. Da cosa guadagna allora l’azienda? Semplice: dalla pubblicità.
Quando una persona o un’azienda si iscrive lascia delle informazioni personali che si arricchiscono durante le interazioni online - dai mi piace ai post, agli stessi messaggi pubblici pubblicati, dalle foto al tipo di ricerche effettuate e alla rete di persone o aziende a cui ci si connette “chiedendo l’amicizia”. Tutte queste informazioni, strutturate e rese anonime, vengono vendute alle imprese che possono così fare pubblicità mirata direttamente nella homepage dei singoli utenti, il cosiddetto feed dove scorrono post, messaggi, foto, commenti e non solo nel feed.
Questa premessa è importante perché permette di inquadrare il vero settore in cui Facebook opera: l’industria pubblicitaria o l’advertising.
Chiaramente Facebook non si limita a questo ambito, nascendo come società hi-tech, di sviluppatori. Riassumendo, le ’industry di riferimento sono:
- Adv e pubblicità online, per i motivi appena descritti e che comprende anche l’attività di consulenza alle aziende che si avvicinano a Facebook per raggiungere determinati tipi di target di utenti;
- Data Analysis, perché la mole incomparabile di dati e interazioni generate in un colpo solo dalle attività di 2 miliardi di soggetti richiede una strutturazione dei flussi di informazione senza precedenti;
- Information and Communication Technology, campo che per ovvie ragioni ha a che fare con la tecnologia sfruttata da Facebook ma tocca anche i sistemi di messaggistica creati dall’azienda o acquisiti - ovvero Messenger, che non è Facebook ma il suo meccanismo di contatto diretto tra utenti e che comprende anche i sistemi di video-chiamata, Whatsapp e altri meccanismi di comunicazione annessi alle piattaforme acquisite da Facebook come Instagram.
Ognuna di queste industrie ha poi al suo interno diramazioni che potremmo riassumere in:
- Ricerca e Sviluppo (specie per quanto riguarda il Machine Learning)
- Marketing e comunicazione
- Editoria e informazione
- Sviluppo informatico (backend, frontend, network architect ecc…)
- Cybersecurity
- Big data
- Legale (Privacy, gestione dati digitali, GDPR, copyright e proprietà intellettuale)
- E-commerce e sales management
Ma Facebook non si limita a studiare modi e modelli di business per alimentare la sostenibilità e la sicurezza del famoso social network. Opera infatti anche in altri settori come:
- Intelligenza Artificiale (qui un approfondimento);
- Realtà aumentata e Realtà Virtuale (ha acquisito anche Oculus VR);
- Connettività, cioè progetti che permettano di portare Internet laddove oggi non arriva (ti consigliamo di leggere questo articolo per avere un'idea);
- Fintech e sviluppo di criptovalute con tecnologia blockchain - Facebook infatti ha una sua filiale in Israele, Novi, che sviluppa tecnologie a supporto dell’accesso ai servizi finanziari da parte degli utenti e sta lavorando alla moneta virtuale Libra (guardate questo annuncio, ad esempio)
Per avere una panoramica completa delle aree di lavoro in cui Facebook opera andata sul sito della società dedicato alle carriere e poi cliccate su Area of work.
L’azienda pubblica direttamente sul suo sito le offerte di lavoro - recuperabili anche nei siti delle società di recruiting e sui portali di matching tra domande e offerta di lavoro - che variano in base al settore e alle esigenze dell’azienda. In Italia la sede di Facebook è a Milano e ha per lo più funzione rappresentative e legate al marketing e alla comunicazione.
I profili ricercati sono per lo più tecnici - sviluppatori, UX/UI designer, grafici, ingegneri informatici, esperti di cyber sicurezza ecc… - ma trattandosi ormai di una multinazionale quotata in borsa Facebook cerca anche:
- Linguisti computazionali (scopri di più su questo ruolo leggendo questo articolo);
- Laureati in scienze politiche e diritto internazionale (questa opportunità di stage ne è un esempio);
- Business manager
- Esperti di marketing e comunicazione
- Community manager e, ovviamente, social media manager
- Responsabili human resources
Come ogni processo di selezione richiede, anche quello di Facebook è articolato in alcune fasi precise - o hiring processo o fasi di recruiting - che possono essere riassunte in:
- Una prima chiacchierata telefonica, a seguito della compilazione della job application, in cui un recruiter si limita a spiegare la natura e le caratteristiche del posto offerto e le skills ricercate;
- Un colloquio telefonico o tramite video-call;
- Uno o più colloqui on-site cioè dal vivo nella sede dell’azienda o della società di recruiting basati sulle competenze relative alla posizione scelta e che possono anche consistere in una intera giornata di prove e colloqui da sostenere individualmente.
A tal proposito consigliamo di studiare bene tutto il processo di selezione descritto da Facebook qui.
A seconda del ruolo per cui ci si candida anche il colloquio telefonico e individuale cambia. Per la posizioni tecniche, come ad esempio quelle per ingegneri informatici e sviluppatori, le il colloquio consiste in un test di programmazione o di risoluzione di problemi di natura tecnica e informatica: consigliamo di leggere le domande e la natura dei test già da noi riassunti per i processi di selezione di aziende hi-tech come Amazon o Netflix.
Vediamo cosa viene chiesto normalmente nelle varie fasi di selezione:
Qui le domande sono poche e concentrate sull’identificazione del candidato o candidata e del suo interesse per l’offerta di lavoro. Potreste sentirvi chiedere ad esempio:
- Sa in cosa consiste questa posizione?
- Ha mai avuto esperienza prima in questo ruolo?
- Che tipo di skills sono richieste?
In questa fase ci troviamo di fronte al colloquio vero e proprio e, tolti i test di natura tecnica, sappiate che ad essere esaminato a fondo sarò il vostro cv o résumé, quindi preparatevi a domande come:
- Può parlarmi dei suoi studi?
- Qual è la sua prima esperienza di lavoro?
- Mi parli della sua tesi di laurea
Le domande preliminari volte a capire se ci sia davvero interesse da parte del candidato a sostenere il colloquio e soprattutto se sappia di cosa si sta parlando. Ecco perché consigliamo sempre di prepararsi al meglio per il colloquio telefonico o video (qui qualche dritta utile e qui le linee guida su come affrontare la call online).
Si tratta della prova più dura che può durare anche un’intera giornata e svi svolge a tu per tu sia con recruiter dell’area HR ma soprattutto con profili che ricoprono o lo stesso ruolo per cui vi state candidando o che lavorano o dirigono uffici di Facebook in cui è aperta la posizione per cui avete inviato il cv. In questo caso, oltre ai test e alle prove tecniche potreste ricevere domande simili:
- Mi parli delle sue migliori esperienze di collaborazione
- Che cosa fa per rimanere motivato/a trovare la passione?
- Come costruisce i suoi rapporti sociali?
- Come si comporterebbe se un recruiter non si presentasse al suo colloquio di lavoro?
- Mi parli di un progetto di cui va molto orgoglioso/a
- Perché vuole lavorare a Facebook?
- Qual è il miglior complimento che le hanno fatto sul lavoro? O nel suo attuale ruolo?
- Quale potrebbe essere la sfida o lo scoglio più grande per lei nel ricoprire questa posizione dentro Facebook?
- Mi parli di un episodio in cui ha avuto una divergenza con un suo capo o superiore
- Quali sono le sfide che Facebook dovrà affrontare nei prossimi anni?
- Che cosa direbbe di lei un suo ex collaboratore o compagno/a di lavoro o studi?
Non tutti sanno che Facebook è una delle poche aziende a suddividere le tipologie di posizioni o offerte di lavoro non solo per luogo, settore o contratto ma anche per:
- Posizioni individuali
- Posizioni di gruppo
L’azienda è infatti molto attenta a valutare i profili “stand alone” cioè chi vuole o preferisce lavorare in modo individuale, quasi da freelance nei confronti di un committente, e profili che invece hanno responsabilità di coordinamento oppure lavorano all’interno di team.
Per superare bene il colloquio, dunque, la prima cosa fare è capire che tipo di inclinazione sia la migliore per se stessi, se stesse, rispetto alle esigenze dell’azienda.
Come sempre, poi, occorre non mentire mai nel résumé e presentare il profilo solo se si hanno tutte le qualifiche minime richieste dalla job offer.
Per quanto riguarda le singole domande o prove, di massima il modo migliore per rispondere è il seguente:
1. Per le domande tecniche, tolta ovviamente l’applicazione delle competenze di base - se mi candido per una posizione da sviluppatore in linguaggio Python, i recruiter mi sottoporranno un test di programmazione in quel linguaggio e io dovrò dimostrare di conoscere la logica e le piattaforme o ambienti in cui è possibile programmare con Python - ciò che i recruiter valutano è l’approccio al problema. Quindi la regola è esplicitare a voce alta il ragionamento che si fa per risolvere un quesito;
2. Per le domande generali, occorre invece legare le esperienze del proprio cv alla posizione per cui ci si candida.
Ad esempio, se ci viene chiesto di raccontare come abbiamo superato un dissidio con un superiore, anche se siamo freschi di Università dovremmo parlare di un disaccordo avuto con il docente nella preparazione della tesi oppure della volta in cui abbiamo avuto un contrasto con l’allenatore o un genitore, insomma l’importante è far emergere come risolviamo il conflitto nella gerarchia di potere o responsabilità. A maggior ragione se il posto offerto è in team di lavoro.
Come accennato, a sostenere i colloqui spesso non sono solo responsabili delle risorse umane ma ingegneri, specialisti e dipendenti che lavorano nelle stesse posizioni di quelle offerte durante le job interview.
Ecco perché uno dei criteri con cui i selezionatori valutano molto il profilo dei candidati è quello del comportamento, della capacità di reggere la pressione e di collaborare o entrare già in sintonia con chi potrebbe diventare presto superiore o collega stretto di lavoro.
Se poi avete visto il film sulla nascita di Facebook, The Social Network, saprete che una delle caratteristiche dell’azienda è:
- Essere molto giovane
- Essere molto audace
- Ragionare fuori dagli schemi
I recruiter quindi punteranno su profili talentuosi, creativi, con grande capacità di problem solving visto che la maggior parte dei servizi offerti non esistevano prima dell’arrivo di Facebook sul mercato e richiedono approcci particolarmente innovativi per essere sviluppati ulteriormente e messi al servizio di un’utenza sconfinata.
Del resto è possibile capire come superare le prove selettive leggendo bene il prospetto sulla cultura aziendale che punta sui seguenti principi:
- Be bold (sii audace) - Facebook è un’azienda che si assume grandi rischi tutti i giorni, e preferisce persone disposte a correre rischi;
- Focus on impact (concentrati sulle cose importanti) - I dipendenti di Facebook imparano presto a lasciar perdere problemi di minor importanza per concentrarsi su quelli che hanno impatto globale;
- Move fast (sii veloce) - Facebook preferisce profili che agiscano e tramutino i progetti in realtà, anche commettendo errori, anziché atteggiamenti prudenti ma lenti e privi di spirito decisionale;
- Be open (condividi) - Facebook si fonda sul concetto di condivisione, il che vale anche tra dipendenti e colleghi che devono poter avere il più ampio accesso possibile alle informazioni e alla conoscenza sviluppata all’interno dell’azienda. Il che implica anche che atteggiamenti di chiusura o paura di esporre le proprie idee non sono ben visti;
- Build Social Value (costruisci valore sociale) - Questo principio spinge chi lavora dentro Facebook a costruire non solo prodotti e servizi in modo freddo ma a valorizzare i legami, i rapporti e l’impatto che quei prodotti e servizi possono avere sulla società.
Facebook offre anche lavori che possono essere svolti completamente da remoto o in smart working quindi è utile spulciare la sezione dedicata per capire se siamo adatti a un ruolo da svolgere a distanza ma con lo stipendio di Menlo Park: qui il link.