È stato sicuramente un sogno di molti di noi, quando da piccoli (ma anche da più grandicelli) ci sedavamo davanti al computer o alla Playstation, e aprivamo la schermata home di Minecraft, FIFA, Call Of Duty o GTA. Soprattutto se già a quell'età sentivamo di "saperci fare" con la tecnologia, e di provare per essa un'attrattiva che andava oltre il semplice gioco, quest'idea ci è balenata in testa: "Da grande voglio sviluppare videogiochi". Bene, se quest'idea è rimasta salda nel tempo, anche quando siamo cresciuti e abbiamo intrapreso studi - o coltivato interessi - nell'ambito dell'informatica e dello sviluppo tecnologico, allora questo articolo risponderà alla nostra domanda principale: come diventare sviluppatore di videogiochi?
Prima di iniziare il nostro discorso, è necessaria una premessa di fondo. Non esiste un unico settore di lavoro nel mondo dei videogiochi: il videogioco è un prodotto ampio e complesso, per il quale devono interagire esperti di diversi settori. Conseguentemente, ogni settore merita un discorso a sé, per quanto riguarda la formazione necessaria. Rimanendo sintetici, dobbiamo individuare almeno tre componenti che interagiscono nella creazione di un videogioco: la componente tecnica, la componente narrativa e la componente grafica. Per ciò che riguarda il lato tecnico, sicuramente la mansione principale è simile a quella di qualsiasi altro sviluppatore, ossia tradurre il progetto iniziale (l'idea del videogioco) in codici e script che saranno poi rielaborati dalla scheda video. Il nome di questa figura è Game Programmer.
A monte di un progetto di videogioco, però, dev'esserci il Game Designer, ossia colui (o colei) che ha l'idea del videogioco, e la progetta e sviluppa: dalla storyboard alla lore, dalla caratterizzazione dei personaggi ai livelli di difficoltà, dalle regole agli obiettivi, tutto passa per la mente creativa del Game designer, che è una figura abbastanza "ibrida" per quanto riguarda le competenze tecniche (anche se deve avere indubbie capacità grafiche e di storytelling). In virtù della sua trasversalità, il Game designer è un buon candidato ad essere il leader del team. Ad affiancarlo ci sono i Graphic e Level Designer, ossia dei grafici con ottime competenze digitali che disegnano i personaggi, i livelli e i luoghi del gioco. Infine, altre due figure fondamentali per un team di sviluppatori professionale sono il Sound Engineer, che si occupa delle colonne sonore del gioco, e il Videogame Tester, ossia colui che prova il videogioco e che osservando i dettagli, valutando l'esperienza d'utente e segnalando eventuali bug, è il severo "giudice" del gioco.
Requisito comune per tutti questi ambiti è una buona dose di creatività, unita a un'approfondita conoscenza dei giochi tradizionali (e più innovativi) del momento: devono essere chiare le dinamiche, le strutture e le regole dei giochi, per poterle "traslare" nel proprio prodotto, aggiungendo alcune variabili che daranno al nostro prodotto un tocco di originalità per farlo risaltare. Utile è, in questo caso, prendersi degli appunti schematici e ben strutturati, in cui appuntare tutti i "requisiti" e le possibili variabili che il nostro gioco deve rispettare. Una conoscenza approfondita del mondo videoludico ci permetterà di sapere a cosa il nostro target è abituato, cosa ama e cosa gli dà fastidio e, soprattutto, cosa vuole.
Per quanto riguarda i luoghi dove studiare da programmatore di videogiochi, è da dire a onor del vero che non esiste un percorso istituzionale, al momento, in Italia: l'unica organizzazione riconosciuta, sino ad adesso, è l'Accademia Italiana Videogiochi. Tuttavia, vi sono molti corsi online, come quelli offerti da UAT online Game Degree e Devry University, per imparare questo mestiere. Per ciò che concerne, invece, i percorsi di studio tradizionali che preparano alle competenze base per lavorare nello sviluppo dei videogiochi, sicuramente un background informatico è essenziale per i Game Programmer (le università in Informatica, Ingegneria Informatica e Matematica sono quindi la scelta migliore), mentre per chi si occupa della parte grafica sono necessarie delle competenze di grafica digitale, che si possono acquisire attraverso vari corsi online, o frequentando specifiche accademie (come la NABA) o scuole di alta formazione grafica (come la Trento Alta Formazione Grafica). Ci sono anche degli specifici Master e corsi accademici che è possibile frequentare in ambito videogiochi, di cui alcuni sono proposti dagli atenei italiani (Master in Game Development, Università di Verona; Online Game Design, Università Statale di Milano; Videogame Design and Programming, Politecnico di Milano).
Un altro consiglio, che potrà apparire fuori tema, ma in realtà è essenziale, è quello di mantenere viva la creatività: spesso lo studio, quando è eccessivo, rischia di irrigidire la nostra mente, abituandola a ricevere e immagazzinare informazioni; nel caso dei videogame, la parte di rielaborazione, creazione e capacità di coinvolgimento dell’utente non può però assolutamente mancare. Sarà quindi bene tenere allenata l’immaginazione con giochi di ruolo, letture fantasy, manga e anime e quant’altri prodotti di fantasia, per far sì che il lato tecnico e quello creativo si bilancino con armonia.
Per iniziare a costruirsi un buon “curriculum” da sviluppatore di videogiochi, è essenziale iniziare a fare pratica da soli: su internet sono presenti diversi tutorial per imparare a utilizzare i cosiddetti Game Engine, o motori grafici, ossia delle strutture software create appositamente per lo sviluppo di videogiochi. I tre principali sono:
-Unity: forse il Game Engine più diffuso, prevede l’utilizzo di Boo, Javascript e C#.
-Unreal Engine: Unreal Engine risulta forse un po’più difficile da utilizzare, specie se si è alle prime armi. I linguaggi di programmazione a cui si appoggia sono C++, ma anche Blueprints, un’interfaccia strutturata a nodi che facilita la programmazione.
-Godot Engine: forse l’ideale per chi è alle prime armi, si avvale prevalentemente di GDScript.
Ognuna di queste realtà ha una community ampia e fidelizzata, per cui lo scambio di informazioni, la possibilità di fare network e di fruire di contenuti condivisi è ampia e rapida; oltre ai relativi forum (Unityforum, Unreal Engine forum, Godot forum), queste community sono attive anche su Reddit, Facebook e altri social.
Bene, ora che abbiamo tracciato tutti gli step per conseguire una formazione di livello, è il momento di vedere dove si può lavorare come sviluppatore di videogiochi. Una strada può essere quella del freelancer: si possono raccogliere fondi su Patreon, Kickstarter, o altri siti di crowfounding per un proprio progetto, oppure ci si può candidare a progetti dedicati al game developing su siti come freelancer.com o addlance.com. Rimane aperta anche la possibilità di proporsi come collaboratore esterno per le aziende che si occupano di sviluppo di videogiochi.
Infatti, anche in Italia esistono alcune aziende che si occupano dello sviluppo di videogiochi. Nel Belpaese, fino a qualche tempo fa, quello dei videogiochi non era un mercato particolarmente sviluppato. Tuttavia, complice anche la pandemia, il mercato videoludico italiano ha visto un incremento del 24,8 % nella vendita di software rispetto al 2019. L'imprenditoria italiana nel campo dei videogiochi è giovane e brillante (oltre il 30% degli imprenditori di questo settore è under 30) e le figure professionali ricercate sono sempre di più. A questo link puoi trovare numerose aziende italiane dedite allo sviluppo di videogiochi. Qui ci limitiamo a citare le principali, allegando anche un articolo in cui se ne parla un po'più approfonditamente:
Il perchè è presto detto, e forse lo avrete intuito anche da voi: lavorare nello sviluppo dei videogiochi è forse quanto di più bello e appassionante ci può essere per un informatico. Il lato tecnico si unisce al lato creativo, affianco alle competenze tecniche e al loro esercizio operativo si ha la soddisfazione di creare, in collaborazione con un team variegato e dinamico, un prodotto divertente, innovativo e artistico (di recente, il Ministero della Cultura dello Stato Italiano li ha ufficialmente riconosciuti come "Arte" tout-court).
Inoltre, come risulterà dai numeri citati in precedenza sulla crescita di questo mercato anche in Italia, a differenza che nel passato lo sviluppo dei videogiochi sta vedendo una crescita esponenziale nella richiesta di figure esperte in questo campo.
Se, infine, ci si aggiungono le stimolanti sfide che l'innovazione costantemente porta al mondo dei videogiochi (pensiamo solo ai nuovi giochi con casco 3D per giocare nelle realtà virtuali, o alla crescita e al progressivo riconoscimento internazionale degli eSport), questo mondo ha tutto per essere appettibile a chi lo voglia trasformare, da semplice passione, nel proprio lavoro.
Per quanto riguarda lo stipendio di uno sviluppatore di videogiochi, la media è molto vicina a quella di un programmatore web di altra sorta: si parte dai 20-25mila euro per una figura junior, fino ad arrivare ai 40-45mila euro per una figura senior. All'estero (specie in America), lo stipendio per un senior molto bravo e con molti anni di esperienza può arrivare a toccare i 100.000 dollari annui, ma il gap si sta lentamente riducendo anche qui.
È stato sicuramente un sogno di molti di noi, quando da piccoli (ma anche da più grandicelli) ci sedavamo davanti al computer o alla Playstation, e aprivamo la schermata home di Minecraft, FIFA, Call Of Duty o GTA. Soprattutto se già a quell'età sentivamo di "saperci fare" con la tecnologia, e di provare per essa un'attrattiva che andava oltre il semplice gioco, quest'idea ci è balenata in testa: "Da grande voglio sviluppare videogiochi". Bene, se quest'idea è rimasta salda nel tempo, anche quando siamo cresciuti e abbiamo intrapreso studi - o coltivato interessi - nell'ambito dell'informatica e dello sviluppo tecnologico, allora questo articolo risponderà alla nostra domanda principale: come diventare sviluppatore di videogiochi?
Prima di iniziare il nostro discorso, è necessaria una premessa di fondo. Non esiste un unico settore di lavoro nel mondo dei videogiochi: il videogioco è un prodotto ampio e complesso, per il quale devono interagire esperti di diversi settori. Conseguentemente, ogni settore merita un discorso a sé, per quanto riguarda la formazione necessaria. Rimanendo sintetici, dobbiamo individuare almeno tre componenti che interagiscono nella creazione di un videogioco: la componente tecnica, la componente narrativa e la componente grafica. Per ciò che riguarda il lato tecnico, sicuramente la mansione principale è simile a quella di qualsiasi altro sviluppatore, ossia tradurre il progetto iniziale (l'idea del videogioco) in codici e script che saranno poi rielaborati dalla scheda video. Il nome di questa figura è Game Programmer.
A monte di un progetto di videogioco, però, dev'esserci il Game Designer, ossia colui (o colei) che ha l'idea del videogioco, e la progetta e sviluppa: dalla storyboard alla lore, dalla caratterizzazione dei personaggi ai livelli di difficoltà, dalle regole agli obiettivi, tutto passa per la mente creativa del Game designer, che è una figura abbastanza "ibrida" per quanto riguarda le competenze tecniche (anche se deve avere indubbie capacità grafiche e di storytelling). In virtù della sua trasversalità, il Game designer è un buon candidato ad essere il leader del team. Ad affiancarlo ci sono i Graphic e Level Designer, ossia dei grafici con ottime competenze digitali che disegnano i personaggi, i livelli e i luoghi del gioco. Infine, altre due figure fondamentali per un team di sviluppatori professionale sono il Sound Engineer, che si occupa delle colonne sonore del gioco, e il Videogame Tester, ossia colui che prova il videogioco e che osservando i dettagli, valutando l'esperienza d'utente e segnalando eventuali bug, è il severo "giudice" del gioco.
Requisito comune per tutti questi ambiti è una buona dose di creatività, unita a un'approfondita conoscenza dei giochi tradizionali (e più innovativi) del momento: devono essere chiare le dinamiche, le strutture e le regole dei giochi, per poterle "traslare" nel proprio prodotto, aggiungendo alcune variabili che daranno al nostro prodotto un tocco di originalità per farlo risaltare. Utile è, in questo caso, prendersi degli appunti schematici e ben strutturati, in cui appuntare tutti i "requisiti" e le possibili variabili che il nostro gioco deve rispettare. Una conoscenza approfondita del mondo videoludico ci permetterà di sapere a cosa il nostro target è abituato, cosa ama e cosa gli dà fastidio e, soprattutto, cosa vuole.
Per quanto riguarda i luoghi dove studiare da programmatore di videogiochi, è da dire a onor del vero che non esiste un percorso istituzionale, al momento, in Italia: l'unica organizzazione riconosciuta, sino ad adesso, è l'Accademia Italiana Videogiochi. Tuttavia, vi sono molti corsi online, come quelli offerti da UAT online Game Degree e Devry University, per imparare questo mestiere. Per ciò che concerne, invece, i percorsi di studio tradizionali che preparano alle competenze base per lavorare nello sviluppo dei videogiochi, sicuramente un background informatico è essenziale per i Game Programmer (le università in Informatica, Ingegneria Informatica e Matematica sono quindi la scelta migliore), mentre per chi si occupa della parte grafica sono necessarie delle competenze di grafica digitale, che si possono acquisire attraverso vari corsi online, o frequentando specifiche accademie (come la NABA) o scuole di alta formazione grafica (come la Trento Alta Formazione Grafica). Ci sono anche degli specifici Master e corsi accademici che è possibile frequentare in ambito videogiochi, di cui alcuni sono proposti dagli atenei italiani (Master in Game Development, Università di Verona; Online Game Design, Università Statale di Milano; Videogame Design and Programming, Politecnico di Milano).
Un altro consiglio, che potrà apparire fuori tema, ma in realtà è essenziale, è quello di mantenere viva la creatività: spesso lo studio, quando è eccessivo, rischia di irrigidire la nostra mente, abituandola a ricevere e immagazzinare informazioni; nel caso dei videogame, la parte di rielaborazione, creazione e capacità di coinvolgimento dell’utente non può però assolutamente mancare. Sarà quindi bene tenere allenata l’immaginazione con giochi di ruolo, letture fantasy, manga e anime e quant’altri prodotti di fantasia, per far sì che il lato tecnico e quello creativo si bilancino con armonia.
Per iniziare a costruirsi un buon “curriculum” da sviluppatore di videogiochi, è essenziale iniziare a fare pratica da soli: su internet sono presenti diversi tutorial per imparare a utilizzare i cosiddetti Game Engine, o motori grafici, ossia delle strutture software create appositamente per lo sviluppo di videogiochi. I tre principali sono:
-Unity: forse il Game Engine più diffuso, prevede l’utilizzo di Boo, Javascript e C#.
-Unreal Engine: Unreal Engine risulta forse un po’più difficile da utilizzare, specie se si è alle prime armi. I linguaggi di programmazione a cui si appoggia sono C++, ma anche Blueprints, un’interfaccia strutturata a nodi che facilita la programmazione.
-Godot Engine: forse l’ideale per chi è alle prime armi, si avvale prevalentemente di GDScript.
Ognuna di queste realtà ha una community ampia e fidelizzata, per cui lo scambio di informazioni, la possibilità di fare network e di fruire di contenuti condivisi è ampia e rapida; oltre ai relativi forum (Unityforum, Unreal Engine forum, Godot forum), queste community sono attive anche su Reddit, Facebook e altri social.
Bene, ora che abbiamo tracciato tutti gli step per conseguire una formazione di livello, è il momento di vedere dove si può lavorare come sviluppatore di videogiochi. Una strada può essere quella del freelancer: si possono raccogliere fondi su Patreon, Kickstarter, o altri siti di crowfounding per un proprio progetto, oppure ci si può candidare a progetti dedicati al game developing su siti come freelancer.com o addlance.com. Rimane aperta anche la possibilità di proporsi come collaboratore esterno per le aziende che si occupano di sviluppo di videogiochi.
Infatti, anche in Italia esistono alcune aziende che si occupano dello sviluppo di videogiochi. Nel Belpaese, fino a qualche tempo fa, quello dei videogiochi non era un mercato particolarmente sviluppato. Tuttavia, complice anche la pandemia, il mercato videoludico italiano ha visto un incremento del 24,8 % nella vendita di software rispetto al 2019. L'imprenditoria italiana nel campo dei videogiochi è giovane e brillante (oltre il 30% degli imprenditori di questo settore è under 30) e le figure professionali ricercate sono sempre di più. A questo link puoi trovare numerose aziende italiane dedite allo sviluppo di videogiochi. Qui ci limitiamo a citare le principali, allegando anche un articolo in cui se ne parla un po'più approfonditamente:
Il perchè è presto detto, e forse lo avrete intuito anche da voi: lavorare nello sviluppo dei videogiochi è forse quanto di più bello e appassionante ci può essere per un informatico. Il lato tecnico si unisce al lato creativo, affianco alle competenze tecniche e al loro esercizio operativo si ha la soddisfazione di creare, in collaborazione con un team variegato e dinamico, un prodotto divertente, innovativo e artistico (di recente, il Ministero della Cultura dello Stato Italiano li ha ufficialmente riconosciuti come "Arte" tout-court).
Inoltre, come risulterà dai numeri citati in precedenza sulla crescita di questo mercato anche in Italia, a differenza che nel passato lo sviluppo dei videogiochi sta vedendo una crescita esponenziale nella richiesta di figure esperte in questo campo.
Se, infine, ci si aggiungono le stimolanti sfide che l'innovazione costantemente porta al mondo dei videogiochi (pensiamo solo ai nuovi giochi con casco 3D per giocare nelle realtà virtuali, o alla crescita e al progressivo riconoscimento internazionale degli eSport), questo mondo ha tutto per essere appettibile a chi lo voglia trasformare, da semplice passione, nel proprio lavoro.
Per quanto riguarda lo stipendio di uno sviluppatore di videogiochi, la media è molto vicina a quella di un programmatore web di altra sorta: si parte dai 20-25mila euro per una figura junior, fino ad arrivare ai 40-45mila euro per una figura senior. All'estero (specie in America), lo stipendio per un senior molto bravo e con molti anni di esperienza può arrivare a toccare i 100.000 dollari annui, ma il gap si sta lentamente riducendo anche qui.