Sembra scontato dirlo, ma chi ha scelto un percorso di studio in Ingegneria dell’autoveicolo (chiamata anche Ingegneria dell'automobile in alcune università) ha ovvi sbocchi lavorativi nel mondo automotive. Eppure, non è solo in questo campo che le competenze acquisite possono trovare spazio e trasformarsi in una carriera degna di questo nome.
A differenza di ingegneria meccanica e dell’automazione, infatti, chi sceglie questa formazione si occupa in modo specifico dell’ingegneria applicata al mondo auto. Naturale cha abbia quindi una corsia preferenziale per essere assunto in gruppi come Ferrari, FCA, Ducati, Lamborghini, Maserati ma anche in aziende che si occupano di veicoli come CNH pei il mondo dell’agricoltura oppure società meno note ma essenziali per il cosiddetto mondo aftermarket dell’auto (i componenti di ricambio e l’assistenza). Ad esempio Meritor. Questo perché i laureati studiano la fisica, la meccanica ma anche il design automotive lavorando quindi ai prodotti di punta di queste realtà. Progettando e realizzando macchine e veicoli di trasporto.
Lo stipendio iniziale inoltre è in media molto buono, circa 2000 euro al mese (leggi l'approfondimento qui). Qui in tutored abbiamo un punto d’osservazione privilegiato sugli sbocchi professionali offerti davvero dalle aziende in base al percorso formativo scelto. Questo perché coordiniamo un network composto da migliaia di giovani e neolaureati appena entrati nel mondo del lavoro e oltre 50 tra aziende e multinazionali con posizioni aperte in Italia. E che cercano anche esperti automotive.
Abbiamo detto che non è solo il mondo dell’automobile ad assumere ingegneri dell’auto. Dato che la formazione è ingegneristica e meccanica, chi si laurea può anche ottenere posizioni nella pubblica amministrazione o nello sviluppo e ricerca. Vediamo meglio nel dettaglio cosa offre quindi il mercato del lavoro:
1. Automotive e Moto. Ovviamente tutte le aziende che in questo momento stanno sviluppando sistemi di guida autonoma, da Google a Uber, a Tesla, hanno bisogno di ingegneri dell’auto. Ma c’è anche il mondo delle moto che ha un alto contenuto d’innovazione e assume tecnici in grado di progettare modelli capaci di sostenere la competitività in gara.
2. E-mobility, Trasporti e Logistica sono però il secondo comparto che offre sbocchi lavorativi, soprattutto se le nuove esigenze di sostenibilità richiedono mezzi efficienti di trasporto ma a basso impatto ambientale: da un monopattino, alla bici passando per gli autobus e chiaramente alle auto elettriche;
3. Mezzi pesanti come gli escavatori, i camion e i carri armati della difesa sono, fino a prova contraria, veicoli. In questo caso veicoli speciali che hanno bisogno di un design e di sistemi di alimentazione studiati ad hoc e che non sono solo gli ingegneri meccanici a poter sviluppare.
4. Trasporto Ferroviario. Anche i treni hanno un loro universo di riferimento e in generale i trasporti su rotaia richiedono una progettazione accurata dei componenti dei veicoli e dei sistemi su cui questi viaggiano. Il profilo dell’ingegnere automotive è quindi ricercato anche da realtà come Alstom, Hitachi, Ansaldo STS, ATM, Brebemi, Brescia Mobilità, EvoBUS Italia SpA, Gruppo FS Italiane, Hitachi Rail, ItalScania, Lucchini RS, Mermec, Metra, Trenord.
5. Centri di ricerca e sviluppo sia interni alle aziende sia pubblico-privati come la Masmec Automotive o il centro di ricerca FCA a Torino cercano profili da inserire nei team di sviluppo.
Ma esattamente, quali posizioni e soprattutto quali competenze sono disposte a pagare le imprese? Vediamolo attraverso alcune tra le offerte di lavoro o job offer più frequenti in questo momento per gli ingegneri dell’autoveicolo:
Addetto alla produzione
E’ chi materialmente mette a punto il processo per produrre auto e moto, sviluppando non solo i modelli ma anche le fasi di progettazione, costruzione, manutenzione. Deve essere in grado di usare programmi di modellazione 2d e 3d.
Addetto alla post produzione/vendita
Come anticipato, il modo automotive è un inverso composto da numerose galassie. Una di queste è il mondo aftermarket, cioè quel settore che offre servizi e prodotti una volta che l’auto o il veicolo è uscito dalla fabbrica. Chi si laurea in ingegneria dell’autoveicolo può quindi diventare manager in questo settore, occupandosi del monitoraggio della commercializzazione dei veicoli, dei loro componenti e dell’assistenza post vendita.
Addetto alla gestione dei processi industriali
Immaginate di lavorare alla Tesla. Per produrre avveniristica auto elettrica esistono molti stabilimenti: ecco, un addetto alla gestione dei processi industriali dovrebbe gestire il funzionamento di queste fabbriche, occupandosi di analizzarne l’efficienza e intervenendo per suggerire miglioramenti nelle fasi di produzione. Chi si occupa di questo aspetto non può prescindere dalla tecnologia ICT applicata agli impianti e quindi dovrà capire quale di questi sistemi sarà il più adatto per far lavorare bene fabbrica e operai.
Addetto al settore di ricerca e sviluppo
Nessun veicolo può essere messo sul mercato senza prima essere testato. Un ingegnere dell’auto può quindi lavorare nei team di ricerca e sviluppo per guidare la fase di stress test, simulando condizioni estreme di uso del mezzo. Sia virtualmente sia su strada.
Addetto alla progettazione autoveicolistica (automotive designer)
In questo caso il profilo è quello di un modellatore o designer che elabora progetti in grado di soddisfare le esigenze del mercato. Anche qui le competenze imprescindibili per essere assunti sono l’utilizzo programmi di rappresentazione grafica in 3D e sistemi CAD e la capacità di eseguire calcoli previsionali delle prestazioni dinamiche dei veicoli.
Formula 1 Buyer
E’ uno dei lavori sognati da chi studia ingegneria dell’auto perché fa entrare in contatto con le scuderie di Formula 1 o simili. Si tratta di chi è incaricato di negoziare gli acquisti per il settore gare sportive e lavora con il dipartimento tecnico e il team di produzione dei veicolo.
Meccanico di Formula 1
E’ l’uomo o la donna ai box delle gare automobilistiche, cioè una figura tecnica e meccanica essenziale per fornire assistenza e manutenzione nel corso delle gare.
Tecnico di Garage
E’ il profilo di chi è incaricato incaricato del montaggio e smontaggio dei box e degli elementi necessari per i test e le gare.
Ingegnere di sistemi e del cambio
Se c’è un profilo considerato cruciale è quello di chi sa progettare e analizzare la struttura del cambio dei veicoli di gara e in generale dei sistemi che alimentano il mezzo. L’ingegnere in questo caso è un massimo esperto della struttura del veicolo e sa intervenire sia per migliorare le prestazioni sia la sicurezza del mezzo.
In Italia ci sono diverse realtà accademiche dedicate in modo specifico al mondo automotive. Ad esempio FCA promuove in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia e la Fondazione Bruno Kessler di Trento, un master specifico la Motorveihcle University. Ma anche il Politecnico di Torino ha la sua laurea dedicata, Ingegneria dell’autoveicolo. Vediamo però quale sono considerate le migliori accademie per studiare e trovare lavoro in questo settore:
- Politecnico di Torino (laurea magistrale);
- Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (qui il programma);
- Politecnico di Milano (lauree magistrali)
- Università di Palermo (qui il programma);
- Università degli Studi La Sapienza di Roma (qui il programma);
- Università degli Studi di Genova (qui il programma);
Secondo il report curato da Unioncamere-Excelsior per il periodo 2019-2023 Il fabbisogno occupazionale delle imprese della filiera “Mobilità e Logistica” genererà tra 85.400 e 98.200 posti di lavoro. In generale, gli ingegneri richiesti, nelle varie discipline saranno quasi 127 mila, ed è quindi molto probabile che lo spazio per chi ha un background automotive sia particolarmente ampio.
Sembra scontato dirlo, ma chi ha scelto un percorso di studio in Ingegneria dell’autoveicolo (chiamata anche Ingegneria dell'automobile in alcune università) ha ovvi sbocchi lavorativi nel mondo automotive. Eppure, non è solo in questo campo che le competenze acquisite possono trovare spazio e trasformarsi in una carriera degna di questo nome.
A differenza di ingegneria meccanica e dell’automazione, infatti, chi sceglie questa formazione si occupa in modo specifico dell’ingegneria applicata al mondo auto. Naturale cha abbia quindi una corsia preferenziale per essere assunto in gruppi come Ferrari, FCA, Ducati, Lamborghini, Maserati ma anche in aziende che si occupano di veicoli come CNH pei il mondo dell’agricoltura oppure società meno note ma essenziali per il cosiddetto mondo aftermarket dell’auto (i componenti di ricambio e l’assistenza). Ad esempio Meritor. Questo perché i laureati studiano la fisica, la meccanica ma anche il design automotive lavorando quindi ai prodotti di punta di queste realtà. Progettando e realizzando macchine e veicoli di trasporto.
Lo stipendio iniziale inoltre è in media molto buono, circa 2000 euro al mese (leggi l'approfondimento qui). Qui in tutored abbiamo un punto d’osservazione privilegiato sugli sbocchi professionali offerti davvero dalle aziende in base al percorso formativo scelto. Questo perché coordiniamo un network composto da migliaia di giovani e neolaureati appena entrati nel mondo del lavoro e oltre 50 tra aziende e multinazionali con posizioni aperte in Italia. E che cercano anche esperti automotive.
Abbiamo detto che non è solo il mondo dell’automobile ad assumere ingegneri dell’auto. Dato che la formazione è ingegneristica e meccanica, chi si laurea può anche ottenere posizioni nella pubblica amministrazione o nello sviluppo e ricerca. Vediamo meglio nel dettaglio cosa offre quindi il mercato del lavoro:
1. Automotive e Moto. Ovviamente tutte le aziende che in questo momento stanno sviluppando sistemi di guida autonoma, da Google a Uber, a Tesla, hanno bisogno di ingegneri dell’auto. Ma c’è anche il mondo delle moto che ha un alto contenuto d’innovazione e assume tecnici in grado di progettare modelli capaci di sostenere la competitività in gara.
2. E-mobility, Trasporti e Logistica sono però il secondo comparto che offre sbocchi lavorativi, soprattutto se le nuove esigenze di sostenibilità richiedono mezzi efficienti di trasporto ma a basso impatto ambientale: da un monopattino, alla bici passando per gli autobus e chiaramente alle auto elettriche;
3. Mezzi pesanti come gli escavatori, i camion e i carri armati della difesa sono, fino a prova contraria, veicoli. In questo caso veicoli speciali che hanno bisogno di un design e di sistemi di alimentazione studiati ad hoc e che non sono solo gli ingegneri meccanici a poter sviluppare.
4. Trasporto Ferroviario. Anche i treni hanno un loro universo di riferimento e in generale i trasporti su rotaia richiedono una progettazione accurata dei componenti dei veicoli e dei sistemi su cui questi viaggiano. Il profilo dell’ingegnere automotive è quindi ricercato anche da realtà come Alstom, Hitachi, Ansaldo STS, ATM, Brebemi, Brescia Mobilità, EvoBUS Italia SpA, Gruppo FS Italiane, Hitachi Rail, ItalScania, Lucchini RS, Mermec, Metra, Trenord.
5. Centri di ricerca e sviluppo sia interni alle aziende sia pubblico-privati come la Masmec Automotive o il centro di ricerca FCA a Torino cercano profili da inserire nei team di sviluppo.
Ma esattamente, quali posizioni e soprattutto quali competenze sono disposte a pagare le imprese? Vediamolo attraverso alcune tra le offerte di lavoro o job offer più frequenti in questo momento per gli ingegneri dell’autoveicolo:
Addetto alla produzione
E’ chi materialmente mette a punto il processo per produrre auto e moto, sviluppando non solo i modelli ma anche le fasi di progettazione, costruzione, manutenzione. Deve essere in grado di usare programmi di modellazione 2d e 3d.
Addetto alla post produzione/vendita
Come anticipato, il modo automotive è un inverso composto da numerose galassie. Una di queste è il mondo aftermarket, cioè quel settore che offre servizi e prodotti una volta che l’auto o il veicolo è uscito dalla fabbrica. Chi si laurea in ingegneria dell’autoveicolo può quindi diventare manager in questo settore, occupandosi del monitoraggio della commercializzazione dei veicoli, dei loro componenti e dell’assistenza post vendita.
Addetto alla gestione dei processi industriali
Immaginate di lavorare alla Tesla. Per produrre avveniristica auto elettrica esistono molti stabilimenti: ecco, un addetto alla gestione dei processi industriali dovrebbe gestire il funzionamento di queste fabbriche, occupandosi di analizzarne l’efficienza e intervenendo per suggerire miglioramenti nelle fasi di produzione. Chi si occupa di questo aspetto non può prescindere dalla tecnologia ICT applicata agli impianti e quindi dovrà capire quale di questi sistemi sarà il più adatto per far lavorare bene fabbrica e operai.
Addetto al settore di ricerca e sviluppo
Nessun veicolo può essere messo sul mercato senza prima essere testato. Un ingegnere dell’auto può quindi lavorare nei team di ricerca e sviluppo per guidare la fase di stress test, simulando condizioni estreme di uso del mezzo. Sia virtualmente sia su strada.
Addetto alla progettazione autoveicolistica (automotive designer)
In questo caso il profilo è quello di un modellatore o designer che elabora progetti in grado di soddisfare le esigenze del mercato. Anche qui le competenze imprescindibili per essere assunti sono l’utilizzo programmi di rappresentazione grafica in 3D e sistemi CAD e la capacità di eseguire calcoli previsionali delle prestazioni dinamiche dei veicoli.
Formula 1 Buyer
E’ uno dei lavori sognati da chi studia ingegneria dell’auto perché fa entrare in contatto con le scuderie di Formula 1 o simili. Si tratta di chi è incaricato di negoziare gli acquisti per il settore gare sportive e lavora con il dipartimento tecnico e il team di produzione dei veicolo.
Meccanico di Formula 1
E’ l’uomo o la donna ai box delle gare automobilistiche, cioè una figura tecnica e meccanica essenziale per fornire assistenza e manutenzione nel corso delle gare.
Tecnico di Garage
E’ il profilo di chi è incaricato incaricato del montaggio e smontaggio dei box e degli elementi necessari per i test e le gare.
Ingegnere di sistemi e del cambio
Se c’è un profilo considerato cruciale è quello di chi sa progettare e analizzare la struttura del cambio dei veicoli di gara e in generale dei sistemi che alimentano il mezzo. L’ingegnere in questo caso è un massimo esperto della struttura del veicolo e sa intervenire sia per migliorare le prestazioni sia la sicurezza del mezzo.
In Italia ci sono diverse realtà accademiche dedicate in modo specifico al mondo automotive. Ad esempio FCA promuove in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia e la Fondazione Bruno Kessler di Trento, un master specifico la Motorveihcle University. Ma anche il Politecnico di Torino ha la sua laurea dedicata, Ingegneria dell’autoveicolo. Vediamo però quale sono considerate le migliori accademie per studiare e trovare lavoro in questo settore:
- Politecnico di Torino (laurea magistrale);
- Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (qui il programma);
- Politecnico di Milano (lauree magistrali)
- Università di Palermo (qui il programma);
- Università degli Studi La Sapienza di Roma (qui il programma);
- Università degli Studi di Genova (qui il programma);
Secondo il report curato da Unioncamere-Excelsior per il periodo 2019-2023 Il fabbisogno occupazionale delle imprese della filiera “Mobilità e Logistica” genererà tra 85.400 e 98.200 posti di lavoro. In generale, gli ingegneri richiesti, nelle varie discipline saranno quasi 127 mila, ed è quindi molto probabile che lo spazio per chi ha un background automotive sia particolarmente ampio.