Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.
Io ho conseguito prima una Triennale in Scienze della comunicazione pubblica e d’impresa presso l’Università La Sapienza di Roma, e poi una Magistrale in Formazione e Sviluppo delle risorse umane presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca.
Premetto che quando ho scelto il percorso di triennale a 18 anni avevo molteplici passioni e interessi ma molta poca chiarezza sul “cosa voglio fare da grande” e credo che, nonostante tante persone dicano di nascere con una vocazione, sia normale avere le idee confuse a quell’età. A tal proposito posso dire che la triennale mi ha dato così tanti spunti teorici che le strade che avrei potuto intraprendere dopo sarebbero potuto essere molteplici. Ho studiato un po’ di tutto: dalla sociologia alle scienze politiche dalla storia al diritto, al marketing e alla psicologia. Il fil rouge che le ha unite tutte nella scelta della magistrale e del mondo delle risorse umane è stata la mia passione per le persone e le relazioni.
Qui posso dire di aver imparato davvero tanto. Nei due anni di specialistica, quasi tutti i corsi che ho frequentato prevedevano dei project work pratici che mi hanno permesso di entrare nel mondo dell’azienda e studiarlo più da vicino. Questo per me ha fatto la differenza, perché il mondo delle HR è molto vasto e anche gli ambiti in cui intraprendere questo percorso sono differenti. In questo modo ho capito sin da subito che avrei voluto sviluppare il mio percorso di carriera in un contesto aziendale, iniziando da quello che oggi si chiama Talent Acquisition, ossia l’attrazione di giovani talenti e la gestione di tutto l’iter di selezione.
Assolutamente sì, non si può vivere di solo studio! La mia più grande passione è la scrittura, l’ho scoperto in adolescenza e solo crescendo ho capito quanto possa aiutare ad esternare emozioni e sentimenti. In generale mi piace prendere un’emozione passeggera e trasformarla in un racconto, anche breve, in cui immagino che possano immedesimarsi anche le altre persone. Scrivendo un pensiero sul foglio è come se lo si lasciasse andare e questo mi aiuta sicuramente a non trattenere emozioni negative troppo a lungo e a prendere consapevolezza delle mie paure per poterle superare.
Forse però la cosa che mi ha dato una marcia in più in quello che faccio è stato lavorare durante tutto il percorso di studi. Non mi sono mai fermata: prima ho imparato il mestiere della cameriera, poi quello della dogsitter e infine quello di animatrice in un centro estivo con i bambini. Queste esperienze mi hanno fatto conoscere moltissime persone diverse con esperienze diverse, mi hanno messa di fronte i miei limiti caratteriali e mi hanno “obbligato” a superarli, permettendomi di sviluppare soft skills che oggi per me fanno la differenza.
Ero una persona molto ansiosa, e il fatto lavorare sotto stress, a contatto con le persone, in luoghi in cui è fondamentale mantenere un determinato standing e mostrarsi sicuri, è stata la chiave che mi ha permesso ieri di affrontare le sessioni di esame con maggior serenità (anche se mai senza agitazione) e di trarre oggi l'energia e l'adrenalina necessarie per affrontare le situazioni complicate.
Partirei da subito dal fallimento per cronologia. I primi anni di università non sono stati semplici per me; è come se mi avessero catapultato in un mondo del tutto nuovo, con un libretto delle istruzioni di cui facevo fatica a capirne il senso. Un po’ per il cambiamento, un po’ per i fattori esterni, un po’ per me che studiavo ma non riuscivo a performare come volevo, ho vissuto nel secondo anno di triennale quello che per me è stato il mio più grande fallimento.
Possiamo chiamarlo errore di gioventù? Si dai, non vorrei parlarne troppo esplicitamente ma ricordo esattamente come mi sono sentita: delusa da me stessa, e una delusione per gli altri. È incredibile come quel momento estremamente difficile per me sia stato anche il punto di partenza della mia crescita formativa e professionale. A un certo punto mi sono rimboccata le maniche, e ho iniziato a impegnarmi nello studio e nel lavoro con così tanta costanza e determinazione che quasi non mi riconoscevo. A questo punto potrei dire che il mio più grande successo sia stato trovare da subito lavoro, ed essere assunta in piena pandemia.
Nonostante ciò, quello che ricordo come il mio primo vero grande successo è stata la laurea triennale; era novembre 2016, avevo 9 esami davanti e un solo obiettivo: laurearmi a luglio 2017. Con non poche difficoltà e momenti “no” ci sono riuscita. Lo vivo come un grande successo, perché probabilmente è stata la prima volta in cui ho capito che ero io a guidare il treno del mio percorso, a stabilirne i tempi e a crederci.
L’autostima è fondamentale e, quando si dice che siamo noi gli artefici del nostro destino, non sono frasi fatte ma è la verità. Nessuno più di noi stessi può credere in qualcosa e fare di tutto per ottenerla. Da quel momento è come se avessi trovato la chiave di volta per procedere, ci sono stati certo altri momenti difficili, ma io non mi sono più abbattuta. E così è arrivato prima NH Hotel Group, poi Facile.it, e nel frattempo la laurea magistrale.
In Facile.it mi occupo di Talent Acquisition ed Employer branding, dunque di tutta la parte di selezione del personale e di contatti con le università, per promuovere la nostra azienda ai “manager del futuro”, come mi piace chiamarli. Sono entrata in Facile.it con soli 6 mesi di esperienza alle spalle quindi potrei dire che sto crescendo con loro e grazie a loro. Una parte del mio carattere che è molto apprezzata in tutti i contesti è sicuramente la mia positività e apertura alle novità.
Questo dal punto di vista professionale da una parte facilita molto la gestione delle relazioni con interlocutori interni ed esterni, e anche dei malumori di qualsiasi natura, dall’altra permette di creare un ambiente sano e positivo in cui lavorare che credo sia fondamentale. Avvicinandoci maggiormente al mio ruolo specifico, credo invece che la mia passione per le sfide e la mia dinamicità possano essere delle buone caratteristiche che apportano valore.
Facile.it è una realtà molto veloce e dinamica, abbiamo tutti degli obiettivi molto sfidanti da portare a termine; nel mio caso riguardano principalmente la selezione: se non riesci a stare al passo ti perdi. In un anno e mezzo ho curato tante selezioni diverse, incontrato a colloquio tantissime persone, ricevuto tanti no ma anche tanti sì, e questo ha reso la mia esperienza sempre nuova e mai statica. Credo di essere solo all’inizio del mio percorso di carriera e di avere ancora tanto da imparare ma direi che queste caratteristiche siano per me un buon punto da cui partire.
Sì certo! Come dicevo sopra, durante il percorso universitario ho svolto diversi mestieri come la cameriera, la dogsitter e l’animatrice. Il mio reale ingresso nel mondo delle HR invece è stato nel 2019 con NH Hotel Group. Lì ricoprivo sempre la posizione di Talent Acquisition Specialist ma in un contesto totalmente diverso: settore alberghiero, catena internazionale con HQ a Madrid e HR Director in HQ. È stata per me un’esperienza davvero bella e produttiva, ho partecipato a tanti eventi in giro per l’Italia, a programmi di scambio internazionali di dipendenti di diversi hotel NH in Europa, a processi di selezione a distanza per un hotel in apertura a New York e a un progetto di valutazione e sviluppo del personale alberghiero.
Chiaramente non ero autonoma, se non nella gestione delle attività più routinarie e operative; tutto il resto lo facevo in affiancamento con la mia supervisor che però mi ha sempre coinvolto in tutto. Essendo il mio primo stage mi è capitato spesso di commettere errori, anche stupidi, ma la cosa più bella è stato sapere di aver lasciato un’impronta quando il mio percorso è terminato. NH mi ha messa a dura prova perché lavoravo molto, dovevo ancora dare due esami e scrivere la tesi quindi spesso studiavo di notte o la mattina dalle 5:00 alle 8:30, non è stato semplice per niente. Però se tornassi indietro lo rifarei altre 100.000 volte perché NH è stata l’esperienza che mi ha fatto capire che quella che avevo scelto a livello formativo era la strada giusta per me. Mi porto così tante cose da questa esperienza che per elencarle tutte ci vorrebbero troppe pagine, ma forse la più bella e indelebile sono le persone che ho conosciuto, in particolare il team HR con cui ho creato un legame davvero speciale.
Il mio consiglio è sicuramente di essere sempre curiosi, di coltivare i propri interessi e di cogliere ogni occasione che arriva perché credo fortemente che ogni esperienza o persona arrivi per insegnarci qualcosa. Con questo intendo anche di non fermarsi solo all’aspetto teorico o al bisogno impellente di finire il percorso formativo in tempo; è importante la teoria ma altrettanto la pratica. Ci sono tante occasioni di tirocini curriculari o stage e nel mio percorso hanno fatto la differenza sia per confermarmi che stavo percorrendo la strada giusta, sia per darmi un’infarinatura pratica di quello che faccio oggi. Io credo che ognuno abbia la propria strada e che l’istinto mischiato a un pizzico di ragione possa essere una buona guida.
Il mondo delle HR è un mondo ampio e, forse in seguito a questo, sono aumentate a dismisura anche le persone che scelgono di intraprendere questo percorso. Che questo non sia però mai un limite! Se si è convinti della propria meta, è importante non perderla di vista mai durante la strada. Quando sono entrata per la prima volta negli uffici di Facile.it ho avvertito subito dentro di me la sensazione di essere nel posto giusto, ricordo dopo il colloquio di aver chiamato mio padre e di avergli detto “è lì che devo stare”; dopo qualche mese e varie vicissitudini ho iniziato il mio percorso di stage, terminato dopo 6 mesi, con una conferma in piena pandemia. È necessario avere chiaro l’obiettivo per poterlo raggiungere!
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Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.
Io ho conseguito prima una Triennale in Scienze della comunicazione pubblica e d’impresa presso l’Università La Sapienza di Roma, e poi una Magistrale in Formazione e Sviluppo delle risorse umane presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca.
Premetto che quando ho scelto il percorso di triennale a 18 anni avevo molteplici passioni e interessi ma molta poca chiarezza sul “cosa voglio fare da grande” e credo che, nonostante tante persone dicano di nascere con una vocazione, sia normale avere le idee confuse a quell’età. A tal proposito posso dire che la triennale mi ha dato così tanti spunti teorici che le strade che avrei potuto intraprendere dopo sarebbero potuto essere molteplici. Ho studiato un po’ di tutto: dalla sociologia alle scienze politiche dalla storia al diritto, al marketing e alla psicologia. Il fil rouge che le ha unite tutte nella scelta della magistrale e del mondo delle risorse umane è stata la mia passione per le persone e le relazioni.
Qui posso dire di aver imparato davvero tanto. Nei due anni di specialistica, quasi tutti i corsi che ho frequentato prevedevano dei project work pratici che mi hanno permesso di entrare nel mondo dell’azienda e studiarlo più da vicino. Questo per me ha fatto la differenza, perché il mondo delle HR è molto vasto e anche gli ambiti in cui intraprendere questo percorso sono differenti. In questo modo ho capito sin da subito che avrei voluto sviluppare il mio percorso di carriera in un contesto aziendale, iniziando da quello che oggi si chiama Talent Acquisition, ossia l’attrazione di giovani talenti e la gestione di tutto l’iter di selezione.
Assolutamente sì, non si può vivere di solo studio! La mia più grande passione è la scrittura, l’ho scoperto in adolescenza e solo crescendo ho capito quanto possa aiutare ad esternare emozioni e sentimenti. In generale mi piace prendere un’emozione passeggera e trasformarla in un racconto, anche breve, in cui immagino che possano immedesimarsi anche le altre persone. Scrivendo un pensiero sul foglio è come se lo si lasciasse andare e questo mi aiuta sicuramente a non trattenere emozioni negative troppo a lungo e a prendere consapevolezza delle mie paure per poterle superare.
Forse però la cosa che mi ha dato una marcia in più in quello che faccio è stato lavorare durante tutto il percorso di studi. Non mi sono mai fermata: prima ho imparato il mestiere della cameriera, poi quello della dogsitter e infine quello di animatrice in un centro estivo con i bambini. Queste esperienze mi hanno fatto conoscere moltissime persone diverse con esperienze diverse, mi hanno messa di fronte i miei limiti caratteriali e mi hanno “obbligato” a superarli, permettendomi di sviluppare soft skills che oggi per me fanno la differenza.
Ero una persona molto ansiosa, e il fatto lavorare sotto stress, a contatto con le persone, in luoghi in cui è fondamentale mantenere un determinato standing e mostrarsi sicuri, è stata la chiave che mi ha permesso ieri di affrontare le sessioni di esame con maggior serenità (anche se mai senza agitazione) e di trarre oggi l'energia e l'adrenalina necessarie per affrontare le situazioni complicate.
Partirei da subito dal fallimento per cronologia. I primi anni di università non sono stati semplici per me; è come se mi avessero catapultato in un mondo del tutto nuovo, con un libretto delle istruzioni di cui facevo fatica a capirne il senso. Un po’ per il cambiamento, un po’ per i fattori esterni, un po’ per me che studiavo ma non riuscivo a performare come volevo, ho vissuto nel secondo anno di triennale quello che per me è stato il mio più grande fallimento.
Possiamo chiamarlo errore di gioventù? Si dai, non vorrei parlarne troppo esplicitamente ma ricordo esattamente come mi sono sentita: delusa da me stessa, e una delusione per gli altri. È incredibile come quel momento estremamente difficile per me sia stato anche il punto di partenza della mia crescita formativa e professionale. A un certo punto mi sono rimboccata le maniche, e ho iniziato a impegnarmi nello studio e nel lavoro con così tanta costanza e determinazione che quasi non mi riconoscevo. A questo punto potrei dire che il mio più grande successo sia stato trovare da subito lavoro, ed essere assunta in piena pandemia.
Nonostante ciò, quello che ricordo come il mio primo vero grande successo è stata la laurea triennale; era novembre 2016, avevo 9 esami davanti e un solo obiettivo: laurearmi a luglio 2017. Con non poche difficoltà e momenti “no” ci sono riuscita. Lo vivo come un grande successo, perché probabilmente è stata la prima volta in cui ho capito che ero io a guidare il treno del mio percorso, a stabilirne i tempi e a crederci.
L’autostima è fondamentale e, quando si dice che siamo noi gli artefici del nostro destino, non sono frasi fatte ma è la verità. Nessuno più di noi stessi può credere in qualcosa e fare di tutto per ottenerla. Da quel momento è come se avessi trovato la chiave di volta per procedere, ci sono stati certo altri momenti difficili, ma io non mi sono più abbattuta. E così è arrivato prima NH Hotel Group, poi Facile.it, e nel frattempo la laurea magistrale.
In Facile.it mi occupo di Talent Acquisition ed Employer branding, dunque di tutta la parte di selezione del personale e di contatti con le università, per promuovere la nostra azienda ai “manager del futuro”, come mi piace chiamarli. Sono entrata in Facile.it con soli 6 mesi di esperienza alle spalle quindi potrei dire che sto crescendo con loro e grazie a loro. Una parte del mio carattere che è molto apprezzata in tutti i contesti è sicuramente la mia positività e apertura alle novità.
Questo dal punto di vista professionale da una parte facilita molto la gestione delle relazioni con interlocutori interni ed esterni, e anche dei malumori di qualsiasi natura, dall’altra permette di creare un ambiente sano e positivo in cui lavorare che credo sia fondamentale. Avvicinandoci maggiormente al mio ruolo specifico, credo invece che la mia passione per le sfide e la mia dinamicità possano essere delle buone caratteristiche che apportano valore.
Facile.it è una realtà molto veloce e dinamica, abbiamo tutti degli obiettivi molto sfidanti da portare a termine; nel mio caso riguardano principalmente la selezione: se non riesci a stare al passo ti perdi. In un anno e mezzo ho curato tante selezioni diverse, incontrato a colloquio tantissime persone, ricevuto tanti no ma anche tanti sì, e questo ha reso la mia esperienza sempre nuova e mai statica. Credo di essere solo all’inizio del mio percorso di carriera e di avere ancora tanto da imparare ma direi che queste caratteristiche siano per me un buon punto da cui partire.
Sì certo! Come dicevo sopra, durante il percorso universitario ho svolto diversi mestieri come la cameriera, la dogsitter e l’animatrice. Il mio reale ingresso nel mondo delle HR invece è stato nel 2019 con NH Hotel Group. Lì ricoprivo sempre la posizione di Talent Acquisition Specialist ma in un contesto totalmente diverso: settore alberghiero, catena internazionale con HQ a Madrid e HR Director in HQ. È stata per me un’esperienza davvero bella e produttiva, ho partecipato a tanti eventi in giro per l’Italia, a programmi di scambio internazionali di dipendenti di diversi hotel NH in Europa, a processi di selezione a distanza per un hotel in apertura a New York e a un progetto di valutazione e sviluppo del personale alberghiero.
Chiaramente non ero autonoma, se non nella gestione delle attività più routinarie e operative; tutto il resto lo facevo in affiancamento con la mia supervisor che però mi ha sempre coinvolto in tutto. Essendo il mio primo stage mi è capitato spesso di commettere errori, anche stupidi, ma la cosa più bella è stato sapere di aver lasciato un’impronta quando il mio percorso è terminato. NH mi ha messa a dura prova perché lavoravo molto, dovevo ancora dare due esami e scrivere la tesi quindi spesso studiavo di notte o la mattina dalle 5:00 alle 8:30, non è stato semplice per niente. Però se tornassi indietro lo rifarei altre 100.000 volte perché NH è stata l’esperienza che mi ha fatto capire che quella che avevo scelto a livello formativo era la strada giusta per me. Mi porto così tante cose da questa esperienza che per elencarle tutte ci vorrebbero troppe pagine, ma forse la più bella e indelebile sono le persone che ho conosciuto, in particolare il team HR con cui ho creato un legame davvero speciale.
Il mio consiglio è sicuramente di essere sempre curiosi, di coltivare i propri interessi e di cogliere ogni occasione che arriva perché credo fortemente che ogni esperienza o persona arrivi per insegnarci qualcosa. Con questo intendo anche di non fermarsi solo all’aspetto teorico o al bisogno impellente di finire il percorso formativo in tempo; è importante la teoria ma altrettanto la pratica. Ci sono tante occasioni di tirocini curriculari o stage e nel mio percorso hanno fatto la differenza sia per confermarmi che stavo percorrendo la strada giusta, sia per darmi un’infarinatura pratica di quello che faccio oggi. Io credo che ognuno abbia la propria strada e che l’istinto mischiato a un pizzico di ragione possa essere una buona guida.
Il mondo delle HR è un mondo ampio e, forse in seguito a questo, sono aumentate a dismisura anche le persone che scelgono di intraprendere questo percorso. Che questo non sia però mai un limite! Se si è convinti della propria meta, è importante non perderla di vista mai durante la strada. Quando sono entrata per la prima volta negli uffici di Facile.it ho avvertito subito dentro di me la sensazione di essere nel posto giusto, ricordo dopo il colloquio di aver chiamato mio padre e di avergli detto “è lì che devo stare”; dopo qualche mese e varie vicissitudini ho iniziato il mio percorso di stage, terminato dopo 6 mesi, con una conferma in piena pandemia. È necessario avere chiaro l’obiettivo per poterlo raggiungere!
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