Le lauree nell’ambito del Fashion (c.d lauree creative) sono corsi di alta specializzazione che riguardato settori attualmente molto in voga, come quello del design, della moda e della comunicazione pubblicitaria e digitale.
Gli sbocchi professionali che si prospettano sono molteplici e garantiscono un buon inserimento nel mondo del lavoro.
Nel settore del Fashion possiamo distinguere due macro-aree.
Nella prima categoria si inserisce chi ha studiato Fashion Brand Management, Fashion Marketing, Fashion Buying e corsi simili. In questo settore le figure più richieste, per lo più da case di moda e servizi di e-commerce, sono il Buyer, lo Store Manager, il Sales Manager e il Merchandising Manager.
Nella seconda macro-area rientra chi ha scelto percorsi in Fashion Design, Fashion Technology, Bag o Shoe Design e simili. Le figure professionali attualmente più apprezzate sono il Textile Specialist, il Consulente di moda, il Costume Designer, il Quality Controller e il Creative Director.
Tra le aziende più appealing rientrano LVMH, che al suo interno conta nomi illustri come Dior, LV, Fendi e Cèline, Condè Nast, in cui un neolaureato nel campo della moda può inserirsi come Fashion Contributor and Writer, e Kering. Quest’ultima, nata come azienda specializzata nel commercio di legnami, negli anni è diventata una potenza del lusso inglobando colossi della moda come Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta.
Nel settore lingerie e beachwear senza dubbio troviamo Calzedonia, La Perla, Chantelle e Lise Charmel.
Ma nella lista delle Fashion Companies rientrano anche realtà più piccole e in grande espansione. Alcuni esempi sono Paula Cademartori, Le Petit Joueurs (celebre per le borse con i Lego), Giannico, le cui scarpe si ispirano alle opere di artisti come Kubrick, Wes Andreson e Picasso, e Sies Marjan.
Tra le start-up innovative troviamo Velasca, piattaforma e-commerce di accessori da uomo, Orange Fiber, che produce tessuti sostenibili dai sottoprodotti agrumicoli e Vegea. Quest’ultima, grazie al progetto Grape Leather, che prevede di produrre pelli vegetali a partire dall’uva e dagli scarti della produzione del vino, ha vinto 300mila euro classificandosi prima al Global Change Award, premio annuale di H&M Foundation per le innovazioni che possono reinventare il settore moda.
Velasca ha invece chiuso diversi round di investimento per un totale di 3.5 milioni, mentre Orange Fiber vanta una recente collaborazione con Ferragamo.
Come emerge da questi dati, il settore del fashion, e soprattutto della moda sostenibile, stanno ricevendo importanti riconoscimenti da parte del pubblico e degli investitori. Se desiderate creare qualcosa di vostro, questo settore potrebbe essere un ottimo punto di partenza!
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.
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Gli sbocchi professionali che si prospettano sono molteplici e garantiscono un buon inserimento nel mondo del lavoro.
Nel settore del Fashion possiamo distinguere due macro-aree.
Nella prima categoria si inserisce chi ha studiato Fashion Brand Management, Fashion Marketing, Fashion Buying e corsi simili. In questo settore le figure più richieste, per lo più da case di moda e servizi di e-commerce, sono il Buyer, lo Store Manager, il Sales Manager e il Merchandising Manager.
Nella seconda macro-area rientra chi ha scelto percorsi in Fashion Design, Fashion Technology, Bag o Shoe Design e simili. Le figure professionali attualmente più apprezzate sono il Textile Specialist, il Consulente di moda, il Costume Designer, il Quality Controller e il Creative Director.
Tra le aziende più appealing rientrano LVMH, che al suo interno conta nomi illustri come Dior, LV, Fendi e Cèline, Condè Nast, in cui un neolaureato nel campo della moda può inserirsi come Fashion Contributor and Writer, e Kering. Quest’ultima, nata come azienda specializzata nel commercio di legnami, negli anni è diventata una potenza del lusso inglobando colossi della moda come Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta.
Nel settore lingerie e beachwear senza dubbio troviamo Calzedonia, La Perla, Chantelle e Lise Charmel.
Ma nella lista delle Fashion Companies rientrano anche realtà più piccole e in grande espansione. Alcuni esempi sono Paula Cademartori, Le Petit Joueurs (celebre per le borse con i Lego), Giannico, le cui scarpe si ispirano alle opere di artisti come Kubrick, Wes Andreson e Picasso, e Sies Marjan.
Tra le start-up innovative troviamo Velasca, piattaforma e-commerce di accessori da uomo, Orange Fiber, che produce tessuti sostenibili dai sottoprodotti agrumicoli e Vegea. Quest’ultima, grazie al progetto Grape Leather, che prevede di produrre pelli vegetali a partire dall’uva e dagli scarti della produzione del vino, ha vinto 300mila euro classificandosi prima al Global Change Award, premio annuale di H&M Foundation per le innovazioni che possono reinventare il settore moda.
Velasca ha invece chiuso diversi round di investimento per un totale di 3.5 milioni, mentre Orange Fiber vanta una recente collaborazione con Ferragamo.
Come emerge da questi dati, il settore del fashion, e soprattutto della moda sostenibile, stanno ricevendo importanti riconoscimenti da parte del pubblico e degli investitori. Se desiderate creare qualcosa di vostro, questo settore potrebbe essere un ottimo punto di partenza!
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