Published at 10 Apr 2020
Published at 10 Apr 2020
Lavorare nel settore IT di Microsoft: scopri la storia di Valentina

Lavorare nel settore IT di Microsoft: scopri la storia di Valentina


Valentina Alto, studentessa di Data Science ci racconta la sua esperienza lavorativa in Microsoft

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Sto studiando all'Università Bocconi di Milano. In triennale mi sono laureata in Economia e Finanza ed ora sono al primo anno di Magistrale in Data Science.

Da sempre amante delle materie quantitative, in triennale mi sono appassionata alla matematica e statistica e, durante l'ultimo anno, al modo legato alla  data science, in particolare al Machine Learning. Per questo ho deciso di proseguire gli studi in questo settore, nuovo e ricco di appassionati curiosi e disponibili a condividere quanto hanno scoperto.

 

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?        

Da circa un anno, mossa dalla passione per la data science, e incuriosita dai vari blog e comunità scientifiche che si stavano creando, ho deciso di contribuire, nel mio piccolo, a questa realtà. Ho cominciato a scrivere articoli scientifici prima su Linkedin, poi su Medium (tra le pubblicazioni con cui lavoro cito Towards Data Science ed Analytics Vydia) ed infine sul mio blog personale. Per me scrivere su argomenti che stavo studiando ha rappresentato il miglior modo per imparare: provare a trasmettere l'intuizione dietro processi complessi richiede una comprensione profonda dell'argomento, ed è un'ottima motivazione per capire di più.

La passione per la scrittura la coltivo tuttora, ed è il modo in cui concilio la materia che amo con quella creatività e libertà di iniziativa che a volte si perde quando ci si focalizza solamente a preparare un esame. Scrivere mi è infatti servito a riconciliarmi con i banchi: so bene che, per noi studenti, ci sono periodi in cui non riusciamo a vedere il punto di quello che stiamo studiando e ci sembra quasi di perdere tempo. Ma se riusciamo a "calare” nella realtà in modo personale e unico i mezzi che l'università ci fornisce, allora potremo distinguerci e anche la qualità dello studio ne beneficerà. 

 

Oggi lavori in Microsoft, una delle aziende più ambite da tutti i laureati del mondo: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?      

Il sogno di lavorare in Microsoft è stato covato per parecchi mesi, da quando ho capito non solo che il settore in cui avrei voluto lavorare era quello IT, ma anche che avrei voluto lavorare e vivere in un ambiente di cui condivido i valori.

La mission di Microsoft è quella di aiutare ogni persona ed organizzazione a raggiungere i suoi obiettivi con l'aiuto della tecnologia, ed è molto stimolante lavorare per aiutare qualcuno.

Il mio dilemma era che, essendo al primo anno di Magistrale, avrei rischiato di non riuscire a gestire lavoro e università. Ma alla fine mi sono detta che era solo una questione di motivazione: volevo veramente mettermi in gioco, così ho fatto domanda per una posizione di internship da Febbraio 2020 e, dopo alcuni colloqui ed assessment, mi è arrivata la bella notizia!

 

Di cosa ti occupi in Microsoft? Qual è la tua giornata tipo?        

Sto ricoprendo un ruolo tecnico-commerciale per la vendita di soluzioni Azure, il cloud proprietario di Microsoft. Il mio lavoro consiste nell'aiutare i clienti ad avvicinarsi al mondo del cloud e ad implementare soluzioni Azure per determinati bisogni.

Quello che mi piace del mio ruolo è proprio la doppia natura tecnico-commerciale: è importante conoscere il prodotto che si vende, ma è altrettanto importante stabilire relazioni con clienti e partners, per poter lavorare insieme con un unico scopo.

 

Un consiglio che daresti a tutti quelli che vorrebbero lavorare in Microsoft? Invece, un secondo consiglio per chi vorrebbe lavorare nel tuo settore?

Quello che è davvero importante per lavorare in Microsoft (e in generale, quello che secondo me dovrebbe muovere la decisione di un giovane che cerca lavoro) è la motivazione del perchè proprio quell'azienda. Sono dell'idea che, grazie alla disponibilità di risorse di apprendimento gratuite e disponibili, a fare la differenza sia l'energia e l'entusiasmo mostrati per quella posizione, ed è un tratto che emerge.

Un consiglio che voglio dare per il mio settore: dovete sentirlo nelle vostre corde. Quando studiavo in triennale, tutti i miei compagni di classe volevano lavorare nel settore banking, ed io sentivo che quel settore non mi suscitava nessuna emozione.

Per chi vuole lavorare nel settore IT, il consiglio che mi sento di dare è quello di essere "innovation-driven", cercare sempre qualcosa di nuovo da provare con le nuove tecnologie, essere creativi.

Valentina Alto, studentessa di Data Science ci racconta la sua esperienza lavorativa in Microsoft

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Sto studiando all'Università Bocconi di Milano. In triennale mi sono laureata in Economia e Finanza ed ora sono al primo anno di Magistrale in Data Science.

Da sempre amante delle materie quantitative, in triennale mi sono appassionata alla matematica e statistica e, durante l'ultimo anno, al modo legato alla  data science, in particolare al Machine Learning. Per questo ho deciso di proseguire gli studi in questo settore, nuovo e ricco di appassionati curiosi e disponibili a condividere quanto hanno scoperto.

 

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?        

Da circa un anno, mossa dalla passione per la data science, e incuriosita dai vari blog e comunità scientifiche che si stavano creando, ho deciso di contribuire, nel mio piccolo, a questa realtà. Ho cominciato a scrivere articoli scientifici prima su Linkedin, poi su Medium (tra le pubblicazioni con cui lavoro cito Towards Data Science ed Analytics Vydia) ed infine sul mio blog personale. Per me scrivere su argomenti che stavo studiando ha rappresentato il miglior modo per imparare: provare a trasmettere l'intuizione dietro processi complessi richiede una comprensione profonda dell'argomento, ed è un'ottima motivazione per capire di più.

La passione per la scrittura la coltivo tuttora, ed è il modo in cui concilio la materia che amo con quella creatività e libertà di iniziativa che a volte si perde quando ci si focalizza solamente a preparare un esame. Scrivere mi è infatti servito a riconciliarmi con i banchi: so bene che, per noi studenti, ci sono periodi in cui non riusciamo a vedere il punto di quello che stiamo studiando e ci sembra quasi di perdere tempo. Ma se riusciamo a "calare” nella realtà in modo personale e unico i mezzi che l'università ci fornisce, allora potremo distinguerci e anche la qualità dello studio ne beneficerà. 

 

Oggi lavori in Microsoft, una delle aziende più ambite da tutti i laureati del mondo: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?      

Il sogno di lavorare in Microsoft è stato covato per parecchi mesi, da quando ho capito non solo che il settore in cui avrei voluto lavorare era quello IT, ma anche che avrei voluto lavorare e vivere in un ambiente di cui condivido i valori.

La mission di Microsoft è quella di aiutare ogni persona ed organizzazione a raggiungere i suoi obiettivi con l'aiuto della tecnologia, ed è molto stimolante lavorare per aiutare qualcuno.

Il mio dilemma era che, essendo al primo anno di Magistrale, avrei rischiato di non riuscire a gestire lavoro e università. Ma alla fine mi sono detta che era solo una questione di motivazione: volevo veramente mettermi in gioco, così ho fatto domanda per una posizione di internship da Febbraio 2020 e, dopo alcuni colloqui ed assessment, mi è arrivata la bella notizia!

 

Di cosa ti occupi in Microsoft? Qual è la tua giornata tipo?        

Sto ricoprendo un ruolo tecnico-commerciale per la vendita di soluzioni Azure, il cloud proprietario di Microsoft. Il mio lavoro consiste nell'aiutare i clienti ad avvicinarsi al mondo del cloud e ad implementare soluzioni Azure per determinati bisogni.

Quello che mi piace del mio ruolo è proprio la doppia natura tecnico-commerciale: è importante conoscere il prodotto che si vende, ma è altrettanto importante stabilire relazioni con clienti e partners, per poter lavorare insieme con un unico scopo.

 

Un consiglio che daresti a tutti quelli che vorrebbero lavorare in Microsoft? Invece, un secondo consiglio per chi vorrebbe lavorare nel tuo settore?

Quello che è davvero importante per lavorare in Microsoft (e in generale, quello che secondo me dovrebbe muovere la decisione di un giovane che cerca lavoro) è la motivazione del perchè proprio quell'azienda. Sono dell'idea che, grazie alla disponibilità di risorse di apprendimento gratuite e disponibili, a fare la differenza sia l'energia e l'entusiasmo mostrati per quella posizione, ed è un tratto che emerge.

Un consiglio che voglio dare per il mio settore: dovete sentirlo nelle vostre corde. Quando studiavo in triennale, tutti i miei compagni di classe volevano lavorare nel settore banking, ed io sentivo che quel settore non mi suscitava nessuna emozione.

Per chi vuole lavorare nel settore IT, il consiglio che mi sento di dare è quello di essere "innovation-driven", cercare sempre qualcosa di nuovo da provare con le nuove tecnologie, essere creativi.