Osservatori Digital Innovation

Pubblicato il 09 Dec 2021
Pubblicato il 09 Dec 2021
PNRR e Digitale: serve coraggio

PNRR e Digitale: serve coraggio


Nel 2022, il trend di crescita negli investimenti in digitale riparte con forza, scrollandosi di dosso i freni imposti dalla pandemia. Secondo le recenti ricerche degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy, quasi la metà delle imprese italiane, grandi e PMI, il prossimo anno aumenterà il Budget ICT, portando ad una crescita complessiva prevista superiore al 4%. Un incremento mai visto nel nostro Paese!

Nel contesto di incertezza e complessità le imprese sembrano quindi aver assimilato come la spinta verso l’Innovazione Digitale sia una leva fondamentale per il progresso del business, per la sopravvivenza negli attuali contesti competitivi e - aggiungiamo - per la transizione ecologica, prossima sfida collettiva a cui l’innovazione digitale è legata a doppio filo.

PNRR e trasformazione digitale: l'opinione di PMI e grande imprese
Il 2021 ha visto anche la definitiva approvazione da parte del Governo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un intervento concreto che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese nel percorso di transizione ecologica e ambientale. Buona parte dei fondi sono destinati agli investimenti in Innovazione Digitale (49,2 miliardi di euro). 

Ma le imprese ritengono che gli interventi descritti nel PNRR possano realmente supportare le aziende e il Paese nella trasformazione digitale? Lo abbiamo chiesto a oltre 150 grandi imprese italiane.

Ed è emerso che l’80% di queste ha un’aspettativa positiva rispetto agli interventi proposti nel Piano per la trasformazione digitale del Paese, ritenendoli provvedimenti utili. E la metà considera questi interventi utili anche per la trasformazione digitale della propria impresa, mentre il 30% rimane agnostico.

Ne ricaviamo un quadro di fiducia e di positiva prospettiva che possiamo leggere secondo una doppia chiave. Da un lato la consapevolezza nei confronti del valore del digitale viene riconosciuta anche nelle azioni del Governo, stimolando quindi investimenti e formazione e un volano positivo per la crescita e l’occupazione. Dall’altro lato si diffonde un clima di collaborazione e di intesa tra Pubblica Amministrazione e privato che non può che favorire le azioni di sviluppo di entrambe le parti.

Tuttavia, questa è solo una faccia della medaglia.

PNRR e trasformazione digitale: l'opinione delle startup
Perché se parliamo di trasformazione digitale non possiamo non pensare anche all’ecosistema delle startup hi-tech, al quale siamo molto attenti come Osservatori Startup Intelligence e Startup Hi-tech. Le startup hi-tech si sono contraddistinte in modo unico contribuendo a fornire soluzioni innovative per fronteggiare l’emergenza sanitaria e dando vita a quel processo ricco di vitalità e freschezza che abbiamo chiamato “effetto startup”.

E allora, se poniamo la stessa domanda alle startup hi-tech, ecco apparire l’altra faccia della medaglia, decisamente meno brillante. Nel PNRR il tema delle startup sembrerebbe essere marginale e non trattato in modo appropriato con misure strutturali, come afferma il 69% delle oltre 170 startup intervistate. È la conferma di una sensazione che avevamo preannunciato, all’uscita del Piano, in parlando di PNRR e Startup: rispetto all’ecosistema startup il PNRR non ha messo in campo quelle azioni strutturali in cui cogliere la spinta che si attende da tempo per essere al passo con gli altri paesi europei. Spinta che invece, paradossalmente, ritroviamo in alcune azioni del Governo e nei numeri che il 2021 ci sta regalando con gli investimenti totali in Equity. Ancora mancano decisioni più coraggiose, ma per scelte coraggiose, ce lo insegnano i grandi, serve competenza.

La trasformazione, digitale ed ecologica, che il Paese si auspica, non può prescindere dal sostegno a questo comparto che va conosciuto e tolto dall’ombra. Le startup – lo ripeteremo finché serve - sono determinanti per lo sviluppo di innovazione e ricerca, la vera, forse unica, chiave per affrontare i problemi epocali che abbiamo di fronte, primo tra tutti la transizione ecologica (che non risolveremo con le tecnologie attuali!).

Il sostegno delle politiche pubbliche può e deve giocare un ruolo fondamentale in questa fase storica. Il momento è propizio ed occorre non disperdere l’attenzione e i risultati positivi raggiunti negli ultimi anni, ma al contrario scommettere ancor più sullo sviluppo di questo settore con interventi che ambiscano a stimolare una crescita sempre più strutturale.

Alessandra Luksch (Direttore Osservatorio Startup Intelligence e Digital Transformation Academy)

Nel 2022, il trend di crescita negli investimenti in digitale riparte con forza, scrollandosi di dosso i freni imposti dalla pandemia. Secondo le recenti ricerche degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy, quasi la metà delle imprese italiane, grandi e PMI, il prossimo anno aumenterà il Budget ICT, portando ad una crescita complessiva prevista superiore al 4%. Un incremento mai visto nel nostro Paese!

Nel contesto di incertezza e complessità le imprese sembrano quindi aver assimilato come la spinta verso l’Innovazione Digitale sia una leva fondamentale per il progresso del business, per la sopravvivenza negli attuali contesti competitivi e - aggiungiamo - per la transizione ecologica, prossima sfida collettiva a cui l’innovazione digitale è legata a doppio filo.

PNRR e trasformazione digitale: l'opinione di PMI e grande imprese
Il 2021 ha visto anche la definitiva approvazione da parte del Governo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un intervento concreto che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese nel percorso di transizione ecologica e ambientale. Buona parte dei fondi sono destinati agli investimenti in Innovazione Digitale (49,2 miliardi di euro). 

Ma le imprese ritengono che gli interventi descritti nel PNRR possano realmente supportare le aziende e il Paese nella trasformazione digitale? Lo abbiamo chiesto a oltre 150 grandi imprese italiane.

Ed è emerso che l’80% di queste ha un’aspettativa positiva rispetto agli interventi proposti nel Piano per la trasformazione digitale del Paese, ritenendoli provvedimenti utili. E la metà considera questi interventi utili anche per la trasformazione digitale della propria impresa, mentre il 30% rimane agnostico.

Ne ricaviamo un quadro di fiducia e di positiva prospettiva che possiamo leggere secondo una doppia chiave. Da un lato la consapevolezza nei confronti del valore del digitale viene riconosciuta anche nelle azioni del Governo, stimolando quindi investimenti e formazione e un volano positivo per la crescita e l’occupazione. Dall’altro lato si diffonde un clima di collaborazione e di intesa tra Pubblica Amministrazione e privato che non può che favorire le azioni di sviluppo di entrambe le parti.

Tuttavia, questa è solo una faccia della medaglia.

PNRR e trasformazione digitale: l'opinione delle startup
Perché se parliamo di trasformazione digitale non possiamo non pensare anche all’ecosistema delle startup hi-tech, al quale siamo molto attenti come Osservatori Startup Intelligence e Startup Hi-tech. Le startup hi-tech si sono contraddistinte in modo unico contribuendo a fornire soluzioni innovative per fronteggiare l’emergenza sanitaria e dando vita a quel processo ricco di vitalità e freschezza che abbiamo chiamato “effetto startup”.

E allora, se poniamo la stessa domanda alle startup hi-tech, ecco apparire l’altra faccia della medaglia, decisamente meno brillante. Nel PNRR il tema delle startup sembrerebbe essere marginale e non trattato in modo appropriato con misure strutturali, come afferma il 69% delle oltre 170 startup intervistate. È la conferma di una sensazione che avevamo preannunciato, all’uscita del Piano, in parlando di PNRR e Startup: rispetto all’ecosistema startup il PNRR non ha messo in campo quelle azioni strutturali in cui cogliere la spinta che si attende da tempo per essere al passo con gli altri paesi europei. Spinta che invece, paradossalmente, ritroviamo in alcune azioni del Governo e nei numeri che il 2021 ci sta regalando con gli investimenti totali in Equity. Ancora mancano decisioni più coraggiose, ma per scelte coraggiose, ce lo insegnano i grandi, serve competenza.

La trasformazione, digitale ed ecologica, che il Paese si auspica, non può prescindere dal sostegno a questo comparto che va conosciuto e tolto dall’ombra. Le startup – lo ripeteremo finché serve - sono determinanti per lo sviluppo di innovazione e ricerca, la vera, forse unica, chiave per affrontare i problemi epocali che abbiamo di fronte, primo tra tutti la transizione ecologica (che non risolveremo con le tecnologie attuali!).

Il sostegno delle politiche pubbliche può e deve giocare un ruolo fondamentale in questa fase storica. Il momento è propizio ed occorre non disperdere l’attenzione e i risultati positivi raggiunti negli ultimi anni, ma al contrario scommettere ancor più sullo sviluppo di questo settore con interventi che ambiscano a stimolare una crescita sempre più strutturale.

Alessandra Luksch (Direttore Osservatorio Startup Intelligence e Digital Transformation Academy)