Published at 01 Feb 2021
Published at 01 Feb 2021
Tutored incontra Oussama, HR Training & Transformation Intern in Hilti Group

Tutored incontra Oussama, HR Training & Transformation Intern in Hilti Group


Appassionatosi di psicologia cognitiva, Oussama si laurea in questa disciplina per poi specializzarsi in Gestione delle Risorse Umane. Dopo la laurea, ha avviato la sua carriera nel settore HR.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

Hai avuto un percorso di studi molto interessante. Puoi raccontarcelo brevemente?
 Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?


Ho iniziato il mio percorso di studi a Kenitra, una città nel Nord del Marocco, dove ho frequentato le scuole elementari e medie. Successivamente, nel 2007, mi sono trasferito a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro (per raggiungere mio padre che vive qui da 30 anni) dove ho frequentato le scuole superiori (per chi se lo stesse chiedendo, sì, non sapevo esprimere una frase di senso compiuto in italiano). 

Alla fine delle superiori mi sono trasferito a Trento per frequentare il corso di laurea in “Interfacce e tecnologie delle comunicazioni” all’università degli studi di Trento. Durante il primo anno, sono stato affascinato dal corso di psicologia cognitiva e mi sono fatto “auto-trascinare” in questa direzione. L’anno dopo, infatti, mi sono iscritto al corso di laurea triennale in “Scienze e tecniche di psicologia cognitiva”. Per la magistrale, ho optato per il percorso di “Psicologia delle organizzazioni e gestione delle risorse umane” presso la stessa università.

Durante la triennale ho avuto la grande fortuna di svolgere un periodo di studio all’estero (Erasmus +), all’Université de Nice Sophia Antipolis, in Francia. Questa esperienza la posso definire una delle più formative e arricchenti di tutto il percorso universitario, in quanto mi ha permesso di scoprire un approccio all’insegnamento e allo  studio diversi da quelli italiani e marocchini che ho già avuto il modo di sperimentare. In Francia, ad esempio, si prestava molta attenzione agli aspetti pratici (molti lavori di gruppo e stage obbligatori) già dalla triennale. L’Erasmus mi ha permesso, soprattutto, di costruire una grandissima rete internazionale di conoscenze con persone di culture e background diversi, e di accrescere il mio livello di curiosità per conoscerne di nuove.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Nel corso degli studi universitari ho avuto modo di svolgere tantissime attività extra-universitarie, che variano dal volontariato all’associazionismo. L’esperienza che più ha marcato la mia carriera sono stati gli anni come membro attivo dell’associazione studentesca Erasmus Student Network di Trento. Insieme a tanti altri universitari, ci occupavamo di dare accoglienza e supporto agli studenti internazionali nello svolgimento dello loro pratiche burocratiche all’università di Trento. Un altro obiettivo era inoltre quello di di organizzare varie attività culturali, viaggi e eventi sportivi per favorire l’inserimento degli studenti “incoming” nel territorio.

Consiglierei a tutti gli studenti di essere attivi da questo punto di vista. Le attività extra-universitarie permettono, secondo il mio modesto parere, di sviluppare molte competenze trasversali, fondamentali per un facile inserimento nel mondo lavorativo. Inoltre Sono un interessantissimo punto di discussione durante i colloqui lavorativi, soprattutto per chi è all’inizio della carriera.


In questo momento lavori da Hilti Italia: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?

Ho avuto il mio primo contatto con la Hilti durante l’evento “Career fair” organizzato dall’ufficio Job Guidance dell’università di Trento. Qualche mese prima della mia discussione di laurea magistrale, ero alla ricerca di uno stage nell’ambito delle risorse umane e che fosse diverso nei contenuti rispetto a quello precedentemente fatto in un’altra realtà multinazionale.

Quando ho individuato l’annuncio per una posizione di stage in Hilti che era in linea con i miei interessi, ho seguito il normale processo di selezione. Ho presentato quindi la mia candidatura attraverso il sito di Hilti, successivamente ho fatto un’intervista telefonica con un Team Member del Talent Acquistion, e infine un colloquio con la persona responsabile del progetto per il quale ero stato selezionato.  



Di cosa ti occupi come HR Training and Transformation Intern in Hilti Italia?


Direi piuttosto mi occupavo, visto che attualmente sto svolgendo un altro ruolo. 

Nella direzione HR Southern Europe di Hilti, sono stato coinvolto in un grandissimo progetto globale che consisteva nella riorganizzazione dei processi HR e l’implementazione di un nuovo e innovativo sistema di gestione HR. Aver fatto parte di questo progetto mi ha permesso di scoprire diversi aspetti delle risorse umane (ricerca e selezione, formazione, compensation and benefits) e approfondirne alcune. Farlo all’interno di una multinazionale come Hilti mi ha permesso inoltre di svolgere questo ruolo interfacciandomi con persone di vari livelli gerarchici dell’organizzazione e diverse funzioni aziendali, ma soprattutto appartenenti a vari team internazionali.

Da qualche mese invece sto svolgendo, sempre in Hilti, un ruolo nell’ambito commerciale. La scelta è stata maturata per avere la possibilità di toccare in prima persona gli aspetti del business dell’azienda. Mi sento, appunto, di ringraziare molto le persone che mi hanno dato la possibilità di lanciarmi in questa nuova esperienza che si sta rilevando molto formativa e interessante.


Lavorare nelle risorse umane è molto ambito all'interno della nostra community: un consiglio che ti senti di dare a tutti gli studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare nel tuo ruolo?


Penso di essere modestamente all’inizio della mia carriera e in piena fase di sperimentazione per trovare la mia strada, e perciò non sarei in grado di dare attualmente consigli. Suggerirei più che altro ai ragazzi di essere intraprendenti e di sperimentare le diverse strade che li incuriosiscono, perché solo in questo modo si può capire se si tratta di un percorso adatto alla propria persona o meno. 

Per quanto riguarda l’ambito delle risorse umane nello specifico, mi sento di consigliare ai ragazzi di mettersi alla prova svolgendo lavori anche non inerenti al proprio percorso di studio (sempre se ne hanno la possibilità). Ogni piccola esperienza lavorativa lascerà in voi un’impronta e delle caratteristiche che andranno ad arricchire il vostro profilo professionale. Durante la magistrale suggerirei ai ragazzi di svolgere uno stage che va oltre le poche ore obbligatorie richieste dal proprio corso.

Spero infine (più che consiglio) a tutti di trovare un/una Tutor che vi accompagni nel vostro percorso di inserimento nel mondo lavorativo. 


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Appassionatosi di psicologia cognitiva, Oussama si laurea in questa disciplina per poi specializzarsi in Gestione delle Risorse Umane. Dopo la laurea, ha avviato la sua carriera nel settore HR.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

Hai avuto un percorso di studi molto interessante. Puoi raccontarcelo brevemente?
 Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?


Ho iniziato il mio percorso di studi a Kenitra, una città nel Nord del Marocco, dove ho frequentato le scuole elementari e medie. Successivamente, nel 2007, mi sono trasferito a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro (per raggiungere mio padre che vive qui da 30 anni) dove ho frequentato le scuole superiori (per chi se lo stesse chiedendo, sì, non sapevo esprimere una frase di senso compiuto in italiano). 

Alla fine delle superiori mi sono trasferito a Trento per frequentare il corso di laurea in “Interfacce e tecnologie delle comunicazioni” all’università degli studi di Trento. Durante il primo anno, sono stato affascinato dal corso di psicologia cognitiva e mi sono fatto “auto-trascinare” in questa direzione. L’anno dopo, infatti, mi sono iscritto al corso di laurea triennale in “Scienze e tecniche di psicologia cognitiva”. Per la magistrale, ho optato per il percorso di “Psicologia delle organizzazioni e gestione delle risorse umane” presso la stessa università.

Durante la triennale ho avuto la grande fortuna di svolgere un periodo di studio all’estero (Erasmus +), all’Université de Nice Sophia Antipolis, in Francia. Questa esperienza la posso definire una delle più formative e arricchenti di tutto il percorso universitario, in quanto mi ha permesso di scoprire un approccio all’insegnamento e allo  studio diversi da quelli italiani e marocchini che ho già avuto il modo di sperimentare. In Francia, ad esempio, si prestava molta attenzione agli aspetti pratici (molti lavori di gruppo e stage obbligatori) già dalla triennale. L’Erasmus mi ha permesso, soprattutto, di costruire una grandissima rete internazionale di conoscenze con persone di culture e background diversi, e di accrescere il mio livello di curiosità per conoscerne di nuove.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Nel corso degli studi universitari ho avuto modo di svolgere tantissime attività extra-universitarie, che variano dal volontariato all’associazionismo. L’esperienza che più ha marcato la mia carriera sono stati gli anni come membro attivo dell’associazione studentesca Erasmus Student Network di Trento. Insieme a tanti altri universitari, ci occupavamo di dare accoglienza e supporto agli studenti internazionali nello svolgimento dello loro pratiche burocratiche all’università di Trento. Un altro obiettivo era inoltre quello di di organizzare varie attività culturali, viaggi e eventi sportivi per favorire l’inserimento degli studenti “incoming” nel territorio.

Consiglierei a tutti gli studenti di essere attivi da questo punto di vista. Le attività extra-universitarie permettono, secondo il mio modesto parere, di sviluppare molte competenze trasversali, fondamentali per un facile inserimento nel mondo lavorativo. Inoltre Sono un interessantissimo punto di discussione durante i colloqui lavorativi, soprattutto per chi è all’inizio della carriera.


In questo momento lavori da Hilti Italia: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?

Ho avuto il mio primo contatto con la Hilti durante l’evento “Career fair” organizzato dall’ufficio Job Guidance dell’università di Trento. Qualche mese prima della mia discussione di laurea magistrale, ero alla ricerca di uno stage nell’ambito delle risorse umane e che fosse diverso nei contenuti rispetto a quello precedentemente fatto in un’altra realtà multinazionale.

Quando ho individuato l’annuncio per una posizione di stage in Hilti che era in linea con i miei interessi, ho seguito il normale processo di selezione. Ho presentato quindi la mia candidatura attraverso il sito di Hilti, successivamente ho fatto un’intervista telefonica con un Team Member del Talent Acquistion, e infine un colloquio con la persona responsabile del progetto per il quale ero stato selezionato.  



Di cosa ti occupi come HR Training and Transformation Intern in Hilti Italia?


Direi piuttosto mi occupavo, visto che attualmente sto svolgendo un altro ruolo. 

Nella direzione HR Southern Europe di Hilti, sono stato coinvolto in un grandissimo progetto globale che consisteva nella riorganizzazione dei processi HR e l’implementazione di un nuovo e innovativo sistema di gestione HR. Aver fatto parte di questo progetto mi ha permesso di scoprire diversi aspetti delle risorse umane (ricerca e selezione, formazione, compensation and benefits) e approfondirne alcune. Farlo all’interno di una multinazionale come Hilti mi ha permesso inoltre di svolgere questo ruolo interfacciandomi con persone di vari livelli gerarchici dell’organizzazione e diverse funzioni aziendali, ma soprattutto appartenenti a vari team internazionali.

Da qualche mese invece sto svolgendo, sempre in Hilti, un ruolo nell’ambito commerciale. La scelta è stata maturata per avere la possibilità di toccare in prima persona gli aspetti del business dell’azienda. Mi sento, appunto, di ringraziare molto le persone che mi hanno dato la possibilità di lanciarmi in questa nuova esperienza che si sta rilevando molto formativa e interessante.


Lavorare nelle risorse umane è molto ambito all'interno della nostra community: un consiglio che ti senti di dare a tutti gli studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare nel tuo ruolo?


Penso di essere modestamente all’inizio della mia carriera e in piena fase di sperimentazione per trovare la mia strada, e perciò non sarei in grado di dare attualmente consigli. Suggerirei più che altro ai ragazzi di essere intraprendenti e di sperimentare le diverse strade che li incuriosiscono, perché solo in questo modo si può capire se si tratta di un percorso adatto alla propria persona o meno. 

Per quanto riguarda l’ambito delle risorse umane nello specifico, mi sento di consigliare ai ragazzi di mettersi alla prova svolgendo lavori anche non inerenti al proprio percorso di studio (sempre se ne hanno la possibilità). Ogni piccola esperienza lavorativa lascerà in voi un’impronta e delle caratteristiche che andranno ad arricchire il vostro profilo professionale. Durante la magistrale suggerirei ai ragazzi di svolgere uno stage che va oltre le poche ore obbligatorie richieste dal proprio corso.

Spero infine (più che consiglio) a tutti di trovare un/una Tutor che vi accompagni nel vostro percorso di inserimento nel mondo lavorativo. 


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