Published at 31 Jul 2020
Published at 31 Jul 2020
Tutored incontra Nadia, Corporate Operations Engineer in Mapei

Tutored incontra Nadia, Corporate Operations Engineer in Mapei


Partita da Potenza, Nadia si è trasferita prima a Roma e poi a Milano per completare i suoi studi universitari e oggi lavora come Corporate Operations Engineer in Mapei.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

Hai avuto un percorso di studi molto interessante: ce ne puoi parlare?


Certo. Il mio percorso universitario è cominciato all’età di 18 anni, quando, appena diplomata al liceo scientifico, ho deciso di trasferirmi da Potenza, mia città natale, a Roma. Qui ho frequentato il corso di laurea in Ingegneria Chimica presso la Sapienza, ma contestualmente vivevo e studiavo nel Collegio d’Eccellenza dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani”.

A Roma ho avuto la fortuna ed il privilegio di vivere in un contesto estremamente stimolante, condividendo le mie giornate con altri 70 ragazzi provenienti da tutta Italia e delle più varie estrazioni accademiche, frequentando corsi di economia e diritto e partecipando ad incontri settimanali con personalità di spicco del mondo dell’accademia, industria e politica.

Una volta concluso il mio percorso di laurea triennale, però, per quanto avessi ormai costruito intorno a me una realtà ideale sia a livello universitario che personale, sentivo il bisogno di andare alla ricerca di nuovi stimoli. Ecco che quindi mi sono trasferita a Milano dove ho frequentato il MSc in Chemical Engineering presso il Politecnico di Milano. Tuttavia, frequentare soltanto l’università mi impediva di sviluppare ed ampliare i miei interessi verso materie più trasversali, ecco che quindi ho deciso di candidarmi al percorso d’eccellenza Alta Scuola Politecnica.

Grazie a tale esperienza ho avuto modo di frequentare dei corsi su innovazione, design, architettura, big data e di conoscere dei ragazzi estremamente interessanti con i quali ampliare il mio network e fondare solide amicizie. I due anni al Politecnico sono stati tanto impegnativi quanto indimenticabili perché, oltre ad aver avuto modo di conoscere una nuova realtà, ho avuto i primi contatti con delle grandi realtà aziendali. Grazie ad ASP, infatti, ho preso parte ad un progetto, Zegodi, nato dalla collaborazione con Procter&Gamble Italia e finalizzato alla valorizzazione dei display commerciali. 


Nel corso del tuo percorso, hai avuto l'opportunità di studiare all'estero. Cosa ti ha spinto a partire e quanto è stata utile per te quest'esperienza (da un punto di vista personale e professionale)?


La scelta di trascorrere un periodo di studio all’estero è sorta quasi spontaneamente, nel senso che studiare in una realtà universitaria così dinamica e all’avanguardia come il Politecnico ti permette di avere un’estrema facilità nel reperire contatti con altre università al di fuori del contesto strettamente nazionale ed europeo.

Perciò, quando ho deciso di iniziare il mio progetto di tesi ho subito chiesto al mio Relatore di avere visibilità con un’università estera per dare un mio personale contributo allo scambio di conoscenze scientifiche tra esperti. Mi sono quindi trasferita a Caen dove ho avuto occasione di lavorare presso il centro di ricerca Ensicaen sfruttando i loro laboratori e strumenti ultra specializzati. Ritengo che l’opportunità di vivere all’estero per un periodo più o meno lungo sia di fondamentale importanza in quanto, sembrerà banale dirlo, aiuta a crescere sia da un punto di vista professionale che umano. Confrontarsi con persone che hanno un percorso culturale e di vita differente dal nostro è di per sé arricchente. 


Quale attività extra-curriculare credi sia stata particolarmente utile per la tua carriera?


Senza dubbio il percorso con l’Alta Scuola Politecnica. Mi piace definirmi come una persona estremamente dinamica e orientata al raggiungimento di obiettivi importanti non solo per me, ma anche per la società che mi circonda.

ASP mi ha fornito gli strumenti e le conoscenze per potermi sentire parte di un gruppo di persone, sicuramente molto preparate tecnicamente, ma soprattutto intraprendenti e vogliose di fare la differenza nel futuro. La mia carriera è stata influenzata positivamente da tale percorso perché mi ha permesso di consolidare il fatto di non essere definibile soltanto come un Ingegnere Chimico, ma come una persona versatile e capace di affrontare situazioni non familiari con il giusto approccio tecnico e professionale. 


Oggi lavori in Mapei: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Attualmente sono Corporate Operations Engineer presso Mapei e lavoro per un progetto su base mondo per l’integrazione e lo sviluppo di un nuovo sistema gestionale all’interno del gruppo. La scelta di entrare a far parte di questa realtà e lavorare per un progetto di tal portata è nata dal desiderio di volermi mettere per l’ennesima volta alla prova, sfidando la mia tecnicità naturale di Ingegnere Chimico per imparare qualcosa di totalmente nuovo. 

Le selezioni sono avvenute in più step, dopo un primo colloquio telefonico sono stata contattata per svolgere delle interviste direttamente presso la sede di destinazione con HR e Responsabile di Area. A seguito di ciò, ho sostenuto varie prove in lingua inglese per testare la mia capacità di interloquire fluidamente ed esporre le mie idee in maniera sufficientemente convincente. 


Quale consiglio daresti a uno studente più giovane?


Mi piacerebbe condividere uno dei principi che hanno da sempre accompagnato il mio percorso: cogli ogni occasione che ti si presenta, impara più che puoi e cresci senza sosta, ma soprattutto conosci persone, confrontati e fonda solide relazioni. Come direbbe John Donne: Nessun uomo è un’isola.


Sei un recruiter?
Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Partita da Potenza, Nadia si è trasferita prima a Roma e poi a Milano per completare i suoi studi universitari e oggi lavora come Corporate Operations Engineer in Mapei.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

Hai avuto un percorso di studi molto interessante: ce ne puoi parlare?


Certo. Il mio percorso universitario è cominciato all’età di 18 anni, quando, appena diplomata al liceo scientifico, ho deciso di trasferirmi da Potenza, mia città natale, a Roma. Qui ho frequentato il corso di laurea in Ingegneria Chimica presso la Sapienza, ma contestualmente vivevo e studiavo nel Collegio d’Eccellenza dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani”.

A Roma ho avuto la fortuna ed il privilegio di vivere in un contesto estremamente stimolante, condividendo le mie giornate con altri 70 ragazzi provenienti da tutta Italia e delle più varie estrazioni accademiche, frequentando corsi di economia e diritto e partecipando ad incontri settimanali con personalità di spicco del mondo dell’accademia, industria e politica.

Una volta concluso il mio percorso di laurea triennale, però, per quanto avessi ormai costruito intorno a me una realtà ideale sia a livello universitario che personale, sentivo il bisogno di andare alla ricerca di nuovi stimoli. Ecco che quindi mi sono trasferita a Milano dove ho frequentato il MSc in Chemical Engineering presso il Politecnico di Milano. Tuttavia, frequentare soltanto l’università mi impediva di sviluppare ed ampliare i miei interessi verso materie più trasversali, ecco che quindi ho deciso di candidarmi al percorso d’eccellenza Alta Scuola Politecnica.

Grazie a tale esperienza ho avuto modo di frequentare dei corsi su innovazione, design, architettura, big data e di conoscere dei ragazzi estremamente interessanti con i quali ampliare il mio network e fondare solide amicizie. I due anni al Politecnico sono stati tanto impegnativi quanto indimenticabili perché, oltre ad aver avuto modo di conoscere una nuova realtà, ho avuto i primi contatti con delle grandi realtà aziendali. Grazie ad ASP, infatti, ho preso parte ad un progetto, Zegodi, nato dalla collaborazione con Procter&Gamble Italia e finalizzato alla valorizzazione dei display commerciali. 


Nel corso del tuo percorso, hai avuto l'opportunità di studiare all'estero. Cosa ti ha spinto a partire e quanto è stata utile per te quest'esperienza (da un punto di vista personale e professionale)?


La scelta di trascorrere un periodo di studio all’estero è sorta quasi spontaneamente, nel senso che studiare in una realtà universitaria così dinamica e all’avanguardia come il Politecnico ti permette di avere un’estrema facilità nel reperire contatti con altre università al di fuori del contesto strettamente nazionale ed europeo.

Perciò, quando ho deciso di iniziare il mio progetto di tesi ho subito chiesto al mio Relatore di avere visibilità con un’università estera per dare un mio personale contributo allo scambio di conoscenze scientifiche tra esperti. Mi sono quindi trasferita a Caen dove ho avuto occasione di lavorare presso il centro di ricerca Ensicaen sfruttando i loro laboratori e strumenti ultra specializzati. Ritengo che l’opportunità di vivere all’estero per un periodo più o meno lungo sia di fondamentale importanza in quanto, sembrerà banale dirlo, aiuta a crescere sia da un punto di vista professionale che umano. Confrontarsi con persone che hanno un percorso culturale e di vita differente dal nostro è di per sé arricchente. 


Quale attività extra-curriculare credi sia stata particolarmente utile per la tua carriera?


Senza dubbio il percorso con l’Alta Scuola Politecnica. Mi piace definirmi come una persona estremamente dinamica e orientata al raggiungimento di obiettivi importanti non solo per me, ma anche per la società che mi circonda.

ASP mi ha fornito gli strumenti e le conoscenze per potermi sentire parte di un gruppo di persone, sicuramente molto preparate tecnicamente, ma soprattutto intraprendenti e vogliose di fare la differenza nel futuro. La mia carriera è stata influenzata positivamente da tale percorso perché mi ha permesso di consolidare il fatto di non essere definibile soltanto come un Ingegnere Chimico, ma come una persona versatile e capace di affrontare situazioni non familiari con il giusto approccio tecnico e professionale. 


Oggi lavori in Mapei: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Attualmente sono Corporate Operations Engineer presso Mapei e lavoro per un progetto su base mondo per l’integrazione e lo sviluppo di un nuovo sistema gestionale all’interno del gruppo. La scelta di entrare a far parte di questa realtà e lavorare per un progetto di tal portata è nata dal desiderio di volermi mettere per l’ennesima volta alla prova, sfidando la mia tecnicità naturale di Ingegnere Chimico per imparare qualcosa di totalmente nuovo. 

Le selezioni sono avvenute in più step, dopo un primo colloquio telefonico sono stata contattata per svolgere delle interviste direttamente presso la sede di destinazione con HR e Responsabile di Area. A seguito di ciò, ho sostenuto varie prove in lingua inglese per testare la mia capacità di interloquire fluidamente ed esporre le mie idee in maniera sufficientemente convincente. 


Quale consiglio daresti a uno studente più giovane?


Mi piacerebbe condividere uno dei principi che hanno da sempre accompagnato il mio percorso: cogli ogni occasione che ti si presenta, impara più che puoi e cresci senza sosta, ma soprattutto conosci persone, confrontati e fonda solide relazioni. Come direbbe John Donne: Nessun uomo è un’isola.


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