Published at 10 Feb 2020
Published at 10 Feb 2020
Lavorare nel settore energetico

Lavorare nel settore energetico


Cosa vuol dire lavorare nel settore energetico: retribuzione media, opportunità di carriera, formazione necessaria.

E’ un settore in perenne trasformazione e per questo destinato a durare per sempre. Parliamo dell’industria dell’energia, quel campo dell’economia che si preoccupa di alimentare le attività, gli spostamenti, le case e quindi gli strumenti che ci consentono di vivere e lavorare.

Ma il campo energetico non si riduce a come portare l’elettricità nelle abitazioni. Le utilities, cioè le aziende che trasformano e distribuiscono l’energia, hanno mutato missione negli anni per stare al passo con l’evoluzione della tecnologia e delle nuove rivoluzioni industriali. 

Così, i colossi come Eni, Enel, Edison, A2A, Iren, Acea, Terna, Italgas e Gruppo Hera, oggi lavorano per garantire un approvvigionamento e favorire un consumo intelligente ed eco-sostenibile di gas, luce, acqua, puntando soprattutto su tecniche per ottimizzare fonti non rinnovabili sfruttate da sempre – appunto, il gas – e sulla sperimentazione di sistemi da fonti rinnovabili (eolico, solare, idrico, geotermico, biomassa). 

Ai gruppi storici, si aggiungono ora anche realtà dedicate all’innovazione nel settore, come Repower, Sorgenia, E.On.

 

Conoscere il settore dell'energia

- Elettrico, un settore in cui le aziende storiche del gas e del petrolio stanno investendo molto, sia aprendo divisioni di ricerca e sviluppo dedicate, sia lavorando a fianco di start-up e centri di ricerca accademici (es. per elaborare nuovi tipi di batterie, adatti al mondo automotive così come per le case);

- Energy storage, cioè le tecniche per accumulare e non disperdere l’energia raccolta (es. la start-up innovativa con sede a Trento, Green Energy Storage ha ideato un sistema per stoccare l’energia da fonte rinnovabile, ma esistono anche aziende che sfruttano l’energia del mare e delle onde, o il calore della terra, o sperimentano per ottimizzare la produzione di energia da biomassa, come il concime nelle aree agricole);

- Ricerca e sviluppo all’interno delle Università e dei centri di innovazione accademica, come il prestigioso centro Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo eco-sostenibile (solo nel 2019 ha assunto più di 300 profili tra scienziati, ricercatori, ingegneri e tecnici);

Ma esistono anche percorsi che incrociano il mondo dell’energy industry e ingrossano le fila assumendo profili sia con preparazione classica (Giurisprudenza, Economia), sia tecnico-scientifica (programmazione, data science, lauree in statistica, formazione STEM). 

Ad esempio:

- Domotica per il risparmio energetico (es. i sistemi che rendono la casa intelligente, e che permettono di spegnere il riscaldamento quando non ci siamo, o le luci se le dimentichiamo accese);

- L’attività di consulenza delle associazioni dei consumatori, tra cui Adiconsum, Federconsumatori  o Altroconsumo (es. in particolare, la consulenza legale  a favore degli utenti delle utilities energetiche, che devono potersi orientare tra contratti, offerte, diritti);

 

Lavorare nel settore energetico: le figure ricercate e dove formarsi

In questo settore costantemente evoluto, oltre ai profili tecnici classici – ingegneri idraulici, degli impianti eolici e solari, consulenti legali e manager con background in business administration –  ci sono alcune figure chiave che le aziende e le utilities cercano più di altre ovvero:

- Ingegneri ambientali e in generale esperti di energie rinnovabili (es. il Politecnico di Torino ha un corso in ingegneria dell’ambiente e del territorio ma esiste anche un master europeo dedicato);

- Manager dell’energia, cioè i profili preparati per eseguire audit di impianti e strutture, capire come gestire al meglio le fonti energetiche e rilasciare certificati di idoneità (vedi il master dell'UniBo);

- Esperti di economia circolare, figure che devono conoscere anche i processi di riutilizzo degli scarti e saper calcolare l’impronta ecologica di un’attività, evento, prodotto (vedi il master della LUISS);

- Data Analyst, molto ricercati in questo campo perché necessari ad analizzare le informazioni dei sistemi di raccolta e distribuzione dell’energia (oltre alla laurea in statistica, il consiglio è di seguire un percorso specifico per la business intelligence).

Lavorare nel settore energetico: tutte le cose da sapere. Le utility del settore energetico organizzano hackathon e call per start-up nonché corsi di formazione per formare innovatori del settore energetico. Per citare solo le più famose, segnaliamo l’Open Innovation call di Eni in collaborazione con Talent Garden e gli Innovation Hub che Enel ha aperto in diverse parti del mondo. 

Ti piacerebbe lavorare nel settore energetico? Entra in tutored e scopri tutte le opportunità di carriera in base al tuo percorso di studi.

Cosa vuol dire lavorare nel settore energetico: retribuzione media, opportunità di carriera, formazione necessaria.

E’ un settore in perenne trasformazione e per questo destinato a durare per sempre. Parliamo dell’industria dell’energia, quel campo dell’economia che si preoccupa di alimentare le attività, gli spostamenti, le case e quindi gli strumenti che ci consentono di vivere e lavorare.

Ma il campo energetico non si riduce a come portare l’elettricità nelle abitazioni. Le utilities, cioè le aziende che trasformano e distribuiscono l’energia, hanno mutato missione negli anni per stare al passo con l’evoluzione della tecnologia e delle nuove rivoluzioni industriali. 

Così, i colossi come Eni, Enel, Edison, A2A, Iren, Acea, Terna, Italgas e Gruppo Hera, oggi lavorano per garantire un approvvigionamento e favorire un consumo intelligente ed eco-sostenibile di gas, luce, acqua, puntando soprattutto su tecniche per ottimizzare fonti non rinnovabili sfruttate da sempre – appunto, il gas – e sulla sperimentazione di sistemi da fonti rinnovabili (eolico, solare, idrico, geotermico, biomassa). 

Ai gruppi storici, si aggiungono ora anche realtà dedicate all’innovazione nel settore, come Repower, Sorgenia, E.On.

 

Conoscere il settore dell'energia

- Elettrico, un settore in cui le aziende storiche del gas e del petrolio stanno investendo molto, sia aprendo divisioni di ricerca e sviluppo dedicate, sia lavorando a fianco di start-up e centri di ricerca accademici (es. per elaborare nuovi tipi di batterie, adatti al mondo automotive così come per le case);

- Energy storage, cioè le tecniche per accumulare e non disperdere l’energia raccolta (es. la start-up innovativa con sede a Trento, Green Energy Storage ha ideato un sistema per stoccare l’energia da fonte rinnovabile, ma esistono anche aziende che sfruttano l’energia del mare e delle onde, o il calore della terra, o sperimentano per ottimizzare la produzione di energia da biomassa, come il concime nelle aree agricole);

- Ricerca e sviluppo all’interno delle Università e dei centri di innovazione accademica, come il prestigioso centro Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo eco-sostenibile (solo nel 2019 ha assunto più di 300 profili tra scienziati, ricercatori, ingegneri e tecnici);

Ma esistono anche percorsi che incrociano il mondo dell’energy industry e ingrossano le fila assumendo profili sia con preparazione classica (Giurisprudenza, Economia), sia tecnico-scientifica (programmazione, data science, lauree in statistica, formazione STEM). 

Ad esempio:

- Domotica per il risparmio energetico (es. i sistemi che rendono la casa intelligente, e che permettono di spegnere il riscaldamento quando non ci siamo, o le luci se le dimentichiamo accese);

- L’attività di consulenza delle associazioni dei consumatori, tra cui Adiconsum, Federconsumatori  o Altroconsumo (es. in particolare, la consulenza legale  a favore degli utenti delle utilities energetiche, che devono potersi orientare tra contratti, offerte, diritti);

 

Lavorare nel settore energetico: le figure ricercate e dove formarsi

In questo settore costantemente evoluto, oltre ai profili tecnici classici – ingegneri idraulici, degli impianti eolici e solari, consulenti legali e manager con background in business administration –  ci sono alcune figure chiave che le aziende e le utilities cercano più di altre ovvero:

- Ingegneri ambientali e in generale esperti di energie rinnovabili (es. il Politecnico di Torino ha un corso in ingegneria dell’ambiente e del territorio ma esiste anche un master europeo dedicato);

- Manager dell’energia, cioè i profili preparati per eseguire audit di impianti e strutture, capire come gestire al meglio le fonti energetiche e rilasciare certificati di idoneità (vedi il master dell'UniBo);

- Esperti di economia circolare, figure che devono conoscere anche i processi di riutilizzo degli scarti e saper calcolare l’impronta ecologica di un’attività, evento, prodotto (vedi il master della LUISS);

- Data Analyst, molto ricercati in questo campo perché necessari ad analizzare le informazioni dei sistemi di raccolta e distribuzione dell’energia (oltre alla laurea in statistica, il consiglio è di seguire un percorso specifico per la business intelligence).

Lavorare nel settore energetico: tutte le cose da sapere. Le utility del settore energetico organizzano hackathon e call per start-up nonché corsi di formazione per formare innovatori del settore energetico. Per citare solo le più famose, segnaliamo l’Open Innovation call di Eni in collaborazione con Talent Garden e gli Innovation Hub che Enel ha aperto in diverse parti del mondo. 

Ti piacerebbe lavorare nel settore energetico? Entra in tutored e scopri tutte le opportunità di carriera in base al tuo percorso di studi.