A dispetto della crisi e dei tagli ai posti di lavoro, il settore delle costruzioni è ancora trainante in Italia come nel resto del mondo. Solo nel 2017, secondo il bollettino statistico della Fondazione Ergo, questo comparto ha contribuito allo 0,7% della ricchezza nazionale.
L’edilizia comprende tutte quelle attività che servono a realizzare una o più strutture – edifici, strade, ponti, case, dighe ecc…. – sia pubbliche sia private. In genere è il tipo di comparto che attira operai e tecnici specializzati, ma le nuove esigenze di rispetto dell’ambiente e riduzione dei consumi hanno aperto un nuovo fronte di opportunità.
Oggi la vera sfida del comparto building non è tanto nella creazione di opere nuove, ma nel recupero, eco-sostenibile, di costruzioni già esistenti.
Quando parliamo di edilizia oggi parliamo essenzialmente di:
- Smart building, ovvero tutto il settore che applica materiali e tecnologie innovative per realizzare case e strutture a basso consumo;
- Smart Cities, quindi la progettazione urbanistica intelligente dei luoghi in cui le infrastrutture e le case sorgono e il monitoraggio online dello stato di salute delle strutture sfruttando sistemi come il BIM, Building Information Modeling);
- Ristrutturazione e recupero green, che comprende anche le riqualificazioni o la progettazione di spazi per usi comuni (ad esempio, i coworking).
Dentro questi mondi ci sono quindi opportunità di innovazione e lavoro che non riguardano solo gli aspetti tecnici e tecnologici, ma toccano anche attività fondamentali per le aziende del settore. Ad esempio, la sicurezza sul lavoro e nei cantieri, che richiede monitoraggio e competenza legale e amministrativa.
Altro settore collaterale riguarda poi le realtà rappresentative della categoria: così associazioni come Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, sono pronte ad accogliere nuove leve per seguire le attività di rappresentanza e di comunicazione del comparto.
Tolte le figure classiche, come l’ingegnere civile, meccanico o idraulico, il certificatore energetico – cioè un ingegnere o geometra accreditato per poter attestare il tipo di consumo energetico di ogni edificio – l’architetto e l’urbanista, le aziende di costruzioni oggi cercano anche profili con competenze in:
- Edilizia green (il Politecnico di Milano offre, ad esempio, un master in edifici e infrastrutture sostenibili );
- Domotica degli edifici, anche industriali (Bergamo ha deciso di lanciare un corso specifico);
- Scienza e tecnologia dei materiali da costruzione (in genere esistono corsi all’interno della facoltà di ingegneria, ad esempio all’Università di Napoli);
- Risposta sismica degli edifici (il Politecnico di Milano ha un percorso apposito);
- Modellazione virtuale e 3d (si parte da un corso in ingegneria, architettura o ancora meglio disegno industriale – come quello offerto da accademie note come il Poltecnico di Torino – ma è bene perfezionarsi con un master o corso post lauream in architettura digitale e modellazione 3d);
- Bioarchitettura e green design (l’Università di Firenze, ad esempio, ha un programma dedicato all’architettura bioecologica);
Il futuro del lavoro nel mondo delle costruzioni è legato all’analisi dei big data delle infrastrutture, quindi la conoscenza della data science e la data analysis è altamente ricercata non solo dalle società edili, ma anche dalle IT company che elaborano software e sistemi IoT – Internet of Things – per il settore costruzioni.
Ti piacerebbe lavorare nel settore edile e delle costruzioni? Entra in tutored e scopri tutte le opportunità di carriera in base al tuo percorso di studi.
A dispetto della crisi e dei tagli ai posti di lavoro, il settore delle costruzioni è ancora trainante in Italia come nel resto del mondo. Solo nel 2017, secondo il bollettino statistico della Fondazione Ergo, questo comparto ha contribuito allo 0,7% della ricchezza nazionale.
L’edilizia comprende tutte quelle attività che servono a realizzare una o più strutture – edifici, strade, ponti, case, dighe ecc…. – sia pubbliche sia private. In genere è il tipo di comparto che attira operai e tecnici specializzati, ma le nuove esigenze di rispetto dell’ambiente e riduzione dei consumi hanno aperto un nuovo fronte di opportunità.
Oggi la vera sfida del comparto building non è tanto nella creazione di opere nuove, ma nel recupero, eco-sostenibile, di costruzioni già esistenti.
Quando parliamo di edilizia oggi parliamo essenzialmente di:
- Smart building, ovvero tutto il settore che applica materiali e tecnologie innovative per realizzare case e strutture a basso consumo;
- Smart Cities, quindi la progettazione urbanistica intelligente dei luoghi in cui le infrastrutture e le case sorgono e il monitoraggio online dello stato di salute delle strutture sfruttando sistemi come il BIM, Building Information Modeling);
- Ristrutturazione e recupero green, che comprende anche le riqualificazioni o la progettazione di spazi per usi comuni (ad esempio, i coworking).
Dentro questi mondi ci sono quindi opportunità di innovazione e lavoro che non riguardano solo gli aspetti tecnici e tecnologici, ma toccano anche attività fondamentali per le aziende del settore. Ad esempio, la sicurezza sul lavoro e nei cantieri, che richiede monitoraggio e competenza legale e amministrativa.
Altro settore collaterale riguarda poi le realtà rappresentative della categoria: così associazioni come Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, sono pronte ad accogliere nuove leve per seguire le attività di rappresentanza e di comunicazione del comparto.
Tolte le figure classiche, come l’ingegnere civile, meccanico o idraulico, il certificatore energetico – cioè un ingegnere o geometra accreditato per poter attestare il tipo di consumo energetico di ogni edificio – l’architetto e l’urbanista, le aziende di costruzioni oggi cercano anche profili con competenze in:
- Edilizia green (il Politecnico di Milano offre, ad esempio, un master in edifici e infrastrutture sostenibili );
- Domotica degli edifici, anche industriali (Bergamo ha deciso di lanciare un corso specifico);
- Scienza e tecnologia dei materiali da costruzione (in genere esistono corsi all’interno della facoltà di ingegneria, ad esempio all’Università di Napoli);
- Risposta sismica degli edifici (il Politecnico di Milano ha un percorso apposito);
- Modellazione virtuale e 3d (si parte da un corso in ingegneria, architettura o ancora meglio disegno industriale – come quello offerto da accademie note come il Poltecnico di Torino – ma è bene perfezionarsi con un master o corso post lauream in architettura digitale e modellazione 3d);
- Bioarchitettura e green design (l’Università di Firenze, ad esempio, ha un programma dedicato all’architettura bioecologica);
Il futuro del lavoro nel mondo delle costruzioni è legato all’analisi dei big data delle infrastrutture, quindi la conoscenza della data science e la data analysis è altamente ricercata non solo dalle società edili, ma anche dalle IT company che elaborano software e sistemi IoT – Internet of Things – per il settore costruzioni.
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