Published at 01 Oct 2020
Published at 01 Oct 2020
Tutored incontra Federico, Accelerated Growth Team in Google

Tutored incontra Federico, Accelerated Growth Team in Google


La storia di Federico Dalpozzo tra l'Olanda, Bologna e Dublino e il suo percorso in Google


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


Il percorso accademico e professionale di Federico è un vero e proprio crescendo. Concluso l'erasmus, è pronto a sporcarsi le mani ed entrare nel mondo del lavoro. La destinazione? Dublino, in una delle più grandi e famose aziende Tech al mondo: Google. 


Quale percorso di studi hai scelto per la triennale e perchè?


Dopo la maturità, mi sono iscritto all'università di Bologna e ho scelto il corso di laurea triennale in Management & Marketing. Ho optato sin da subito per un percorso piuttosto specifico perché avevo già le idee chiare sul tipo di carriera che mi sarebbe piaciuto intraprendere. 

Nello specifico, avevo una forte volontà nel perseguire un corso di studi legato al marketing, che avesse effettivamente un'impronta internazionale e manageriale.


Durante la triennale, hai svolto un Erasmus: quale meta hai scelto e perchè? Quanto è importante secondo te svolgere un'esperienza di studio fuori dall'italia e dalla propria comfort zone?


Ho scelto l'Olanda, Rotterdam. Fondamentale. L'Erasmus è stato il primo vero turning point nella mia vita. È stato davvero essenziale, non sarei assolutamente dove sono oggi e soprattutto la persona che sono oggi se non avessi fatto quest'esperienza.

Avevo moltissimi dubbi prima di partire, soprattutto legati al fatto che avrei lasciato la mia startup, un progetto tuttora attivo nato qualche anno prima. Nonostante ciò decido di partire, e per la prima volta posso dire di aver scoperto il mondo.

Era la mia prima esperienza lontano da casa; realizzo che c'è un mondo oltre il giardino di casa, un mondo che per me fino ad allora era del tutto inesplorato.

L'erasmus mi ha fatto crollare tutte le certezze. Per la prima volta ti metti in discussione. Vedere come di fronte ad un medesimo problema persone provenienti da diverse parti del mondo siano in grado di trovare diverse soluzioni, ti fa capire per la prima volta che tutto ciò che davi per scontato, che pensavi fosse giusto, magari non lo è per tutti. E così oltre alle tue certezze che cadono, per la prima volta ti metti in discussione, arretri, e cerchi di vedere le situazioni con una visione più ampia, con mente più aperta, quasi come se vedessi le cose dall'alto.

Dopo l'esperienza Erasmus, ho scritto un pensiero che condivido con tutti e che invito a leggere qui


Oggi lavori in Google: come ci sei arrivato?


Quella di Google è una storia davvero particolare, nata da un disguido burocratico accadutomi proprio durante il mio erasmus a Rotterdam. In quest'occasione, ho contattato un mio professore al quale, dopo una lunga chiamata, raccontai di essermi organizzato per terminare gli esami con 6 mesi d'anticipo sulla tabella di marcia, con l'obiettivo di volare a Dublino per fare un'esperienza in una delle Big Tech come Facebook, Microsoft, LinkedIn o Google. Ovviamente non avevo idea di come sarei potuto effettivamente arrivarci, ma volevo provarci. 

Questo professore (che mai smetterò di ringraziare) rimase particolarmente colpito dalla mia motivazione, a tal punto da inviarmi per e-mail, il giorno seguente, i nomi di 3 suoi ex alunni che, all'epoca, lavoravano proprio in quelle Big Tech dove ambivo a lavorare anche io. Mi ricordo che mi disse:

"Federico, ti ho visto davvero motivato per affrontare questa esperienza. Purtroppo non posso fare tanto per aiutarti, se non metterti in contatto con questi miei 3 ex studenti. Prova a scrivergli, non si sa mai. Adesso tocca a te!". 

Dei tre ragazzi con cui entrai in contatto, mi rispose per primo il ragazzo di Google, grazie al quale, dopo un primo contatto, scoprii che c'era una posizione aperta! Da li, è iniziata l'avventura!


Di cosa ti sei occupato in qualità di Digital Growth Strategist e successivamente di Accelerated Growth Team in Google?


Ho iniziato con un ruolo di acquisizione filo consulenziale. Mi occupavo, in poche parole, di assistere tutti quei clienti che non avevano mai utilizzato Google come soluzione di marketing digitale. Poco dopo, mi sono poi spostato in un ruolo più di account manager, diventando il punto di riferimento per un numero definito di aziende, aiutandole nelle loro attività di espansione, lancio di nuovi prodotti/servizi, realizzazione degli obiettivi di business, il tutto sempre attraverso attività di marketing digitale.

Mi trovo ora a ricoprire un ruolo che ha l'obiettivo di accelerare la crescita delle aziende, che si traduce più in generale in una crescita di fatturato. Crescita è sinonimo di startup, per questo mi trovo a lavorare direttamente con tante startup italiane da un lato, e gestire le relazioni con i fondi di investimento dall’altro.


A proposito di startup, com'è nata la tua passione per questo mondo e cosa ne pensi dell'ecosistema italiano?


Durante il primo anno di università, ho lanciato una startup (Freecopia) che mi ha permesso di catapultarmi all’interno dell’ecosistema dell’innovazione e mi ha appassionato da subito. Oggi ho la fortuna di lavorare molto con startup e fondi di investimento e, onestamente, posso dire che non abbiamo niente da invidiare all’ecosistema francese, spagnolo o tedesco: idee brillanti, execution ben fetta e team preparati. Quello che manca ancora, purtroppo, sono gli investimenti: ho visto startup italiane con tecnologie molto avanzate prendere un quarto dei soldi dei competitor europei.


Nel 2019 hai deciso ritornare sui libri svolgendo un Master presso l'ESCP Europe: come mai questa scelta? Studiare e lavorare allo stesso tempo non è facile: come stai gestendo il tuo tempo?

Era mia intenzione completare un percorso di studi che, di fatto, Google aveva interrotto. Era poi un periodo in cui quasi sentivo la mancanza degli studi (paradossalmente), e avevo proprio voglia di rimettermi sui libri. Ho iniziato allora a cercare un corso di studi che mi permettesse contestualmente anche di continuare a lavorare, che fosse orientato al business, e che fosse parte di un'università riconosciuta. 

Così ho deciso di iniziare questo Master all'ESCP. Studiare e lavorare non è affatto facile. Ammetto che l'ultimo anno è stato davvero impegnativo. Di giorno lavoravo, di sera e nei week end-studiavo. Tante volte ho dovuto rinunciare ad uscire con amici a causa di scadenze stringenti o dei periodi sotto esame. Diciamo che ha messo a dura prova le mie capacità organizzative, ma sono davvero convinto sia stata la scelta giusta, soprattutto adesso che ne vedo la fine! Se si ha un obiettivo chiaro, le rinunce e i sacrifici pesano molto di meno.


Un consiglio che daresti a tutti gli studenti e i giovani laureati della nostra community che vorrebbero lavorare in Google o in un'altra delle Tech Companies?


Ce ne sarebbero davvero tanti di consigli da dare, come tanti sono i ragazzi che sognano di entrare in queste grandi aziende. Vengono premiate le persone proattive. Quelle che hanno voglia di fare e di mettersi in gioco. Quelle che non hanno paura di buttarsi e di dire di sì.

È fondamentale essere flessibili, soprattutto mentalmente, ed essere in grado di ammettere ed imparare dai propri errori, oltre che dimostrare di avere forte voglia di imparare.

Sicuramente è fondamentale un'esperienza all'estero, oltre che per la lingua, per sviluppare tante altre skills, come l'apertura mentale.

Diventa poi chiave anche l'atteggiamento, atteggiamento che si assume nel quotidiano, nei confronti della vita, e di tutto ciò che ci capita. Non aspettarsi che le cose cadano dal cielo, ma crearsi le giuste opportunità e andare verso ciò che si desidera ottenere.

Consiglio poi, soprattutto nel periodo universitario, di curare tanto il proprio network, cercando di conoscere tante persone. Il network è qualcosa che tante volte si sottovaluta perché non si riesce a quantificare il valore di una persona, ma molto spesso è proprio grazie ad esso che si aprono le opportunità più grandi!

La storia di Federico Dalpozzo tra l'Olanda, Bologna e Dublino e il suo percorso in Google


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


Il percorso accademico e professionale di Federico è un vero e proprio crescendo. Concluso l'erasmus, è pronto a sporcarsi le mani ed entrare nel mondo del lavoro. La destinazione? Dublino, in una delle più grandi e famose aziende Tech al mondo: Google. 


Quale percorso di studi hai scelto per la triennale e perchè?


Dopo la maturità, mi sono iscritto all'università di Bologna e ho scelto il corso di laurea triennale in Management & Marketing. Ho optato sin da subito per un percorso piuttosto specifico perché avevo già le idee chiare sul tipo di carriera che mi sarebbe piaciuto intraprendere. 

Nello specifico, avevo una forte volontà nel perseguire un corso di studi legato al marketing, che avesse effettivamente un'impronta internazionale e manageriale.


Durante la triennale, hai svolto un Erasmus: quale meta hai scelto e perchè? Quanto è importante secondo te svolgere un'esperienza di studio fuori dall'italia e dalla propria comfort zone?


Ho scelto l'Olanda, Rotterdam. Fondamentale. L'Erasmus è stato il primo vero turning point nella mia vita. È stato davvero essenziale, non sarei assolutamente dove sono oggi e soprattutto la persona che sono oggi se non avessi fatto quest'esperienza.

Avevo moltissimi dubbi prima di partire, soprattutto legati al fatto che avrei lasciato la mia startup, un progetto tuttora attivo nato qualche anno prima. Nonostante ciò decido di partire, e per la prima volta posso dire di aver scoperto il mondo.

Era la mia prima esperienza lontano da casa; realizzo che c'è un mondo oltre il giardino di casa, un mondo che per me fino ad allora era del tutto inesplorato.

L'erasmus mi ha fatto crollare tutte le certezze. Per la prima volta ti metti in discussione. Vedere come di fronte ad un medesimo problema persone provenienti da diverse parti del mondo siano in grado di trovare diverse soluzioni, ti fa capire per la prima volta che tutto ciò che davi per scontato, che pensavi fosse giusto, magari non lo è per tutti. E così oltre alle tue certezze che cadono, per la prima volta ti metti in discussione, arretri, e cerchi di vedere le situazioni con una visione più ampia, con mente più aperta, quasi come se vedessi le cose dall'alto.

Dopo l'esperienza Erasmus, ho scritto un pensiero che condivido con tutti e che invito a leggere qui


Oggi lavori in Google: come ci sei arrivato?


Quella di Google è una storia davvero particolare, nata da un disguido burocratico accadutomi proprio durante il mio erasmus a Rotterdam. In quest'occasione, ho contattato un mio professore al quale, dopo una lunga chiamata, raccontai di essermi organizzato per terminare gli esami con 6 mesi d'anticipo sulla tabella di marcia, con l'obiettivo di volare a Dublino per fare un'esperienza in una delle Big Tech come Facebook, Microsoft, LinkedIn o Google. Ovviamente non avevo idea di come sarei potuto effettivamente arrivarci, ma volevo provarci. 

Questo professore (che mai smetterò di ringraziare) rimase particolarmente colpito dalla mia motivazione, a tal punto da inviarmi per e-mail, il giorno seguente, i nomi di 3 suoi ex alunni che, all'epoca, lavoravano proprio in quelle Big Tech dove ambivo a lavorare anche io. Mi ricordo che mi disse:

"Federico, ti ho visto davvero motivato per affrontare questa esperienza. Purtroppo non posso fare tanto per aiutarti, se non metterti in contatto con questi miei 3 ex studenti. Prova a scrivergli, non si sa mai. Adesso tocca a te!". 

Dei tre ragazzi con cui entrai in contatto, mi rispose per primo il ragazzo di Google, grazie al quale, dopo un primo contatto, scoprii che c'era una posizione aperta! Da li, è iniziata l'avventura!


Di cosa ti sei occupato in qualità di Digital Growth Strategist e successivamente di Accelerated Growth Team in Google?


Ho iniziato con un ruolo di acquisizione filo consulenziale. Mi occupavo, in poche parole, di assistere tutti quei clienti che non avevano mai utilizzato Google come soluzione di marketing digitale. Poco dopo, mi sono poi spostato in un ruolo più di account manager, diventando il punto di riferimento per un numero definito di aziende, aiutandole nelle loro attività di espansione, lancio di nuovi prodotti/servizi, realizzazione degli obiettivi di business, il tutto sempre attraverso attività di marketing digitale.

Mi trovo ora a ricoprire un ruolo che ha l'obiettivo di accelerare la crescita delle aziende, che si traduce più in generale in una crescita di fatturato. Crescita è sinonimo di startup, per questo mi trovo a lavorare direttamente con tante startup italiane da un lato, e gestire le relazioni con i fondi di investimento dall’altro.


A proposito di startup, com'è nata la tua passione per questo mondo e cosa ne pensi dell'ecosistema italiano?


Durante il primo anno di università, ho lanciato una startup (Freecopia) che mi ha permesso di catapultarmi all’interno dell’ecosistema dell’innovazione e mi ha appassionato da subito. Oggi ho la fortuna di lavorare molto con startup e fondi di investimento e, onestamente, posso dire che non abbiamo niente da invidiare all’ecosistema francese, spagnolo o tedesco: idee brillanti, execution ben fetta e team preparati. Quello che manca ancora, purtroppo, sono gli investimenti: ho visto startup italiane con tecnologie molto avanzate prendere un quarto dei soldi dei competitor europei.


Nel 2019 hai deciso ritornare sui libri svolgendo un Master presso l'ESCP Europe: come mai questa scelta? Studiare e lavorare allo stesso tempo non è facile: come stai gestendo il tuo tempo?

Era mia intenzione completare un percorso di studi che, di fatto, Google aveva interrotto. Era poi un periodo in cui quasi sentivo la mancanza degli studi (paradossalmente), e avevo proprio voglia di rimettermi sui libri. Ho iniziato allora a cercare un corso di studi che mi permettesse contestualmente anche di continuare a lavorare, che fosse orientato al business, e che fosse parte di un'università riconosciuta. 

Così ho deciso di iniziare questo Master all'ESCP. Studiare e lavorare non è affatto facile. Ammetto che l'ultimo anno è stato davvero impegnativo. Di giorno lavoravo, di sera e nei week end-studiavo. Tante volte ho dovuto rinunciare ad uscire con amici a causa di scadenze stringenti o dei periodi sotto esame. Diciamo che ha messo a dura prova le mie capacità organizzative, ma sono davvero convinto sia stata la scelta giusta, soprattutto adesso che ne vedo la fine! Se si ha un obiettivo chiaro, le rinunce e i sacrifici pesano molto di meno.


Un consiglio che daresti a tutti gli studenti e i giovani laureati della nostra community che vorrebbero lavorare in Google o in un'altra delle Tech Companies?


Ce ne sarebbero davvero tanti di consigli da dare, come tanti sono i ragazzi che sognano di entrare in queste grandi aziende. Vengono premiate le persone proattive. Quelle che hanno voglia di fare e di mettersi in gioco. Quelle che non hanno paura di buttarsi e di dire di sì.

È fondamentale essere flessibili, soprattutto mentalmente, ed essere in grado di ammettere ed imparare dai propri errori, oltre che dimostrare di avere forte voglia di imparare.

Sicuramente è fondamentale un'esperienza all'estero, oltre che per la lingua, per sviluppare tante altre skills, come l'apertura mentale.

Diventa poi chiave anche l'atteggiamento, atteggiamento che si assume nel quotidiano, nei confronti della vita, e di tutto ciò che ci capita. Non aspettarsi che le cose cadano dal cielo, ma crearsi le giuste opportunità e andare verso ciò che si desidera ottenere.

Consiglio poi, soprattutto nel periodo universitario, di curare tanto il proprio network, cercando di conoscere tante persone. Il network è qualcosa che tante volte si sottovaluta perché non si riesce a quantificare il valore di una persona, ma molto spesso è proprio grazie ad esso che si aprono le opportunità più grandi!