Cambiare azienda o entrare in un nuovo ufficio con mansioni nuove e diverse è un cambiamento che ognuno di noi vorrebbe poter gestire al meglio. Fare una buona impressione durante la prima settimana sul nuovo luogo di lavoro è un desiderio del tutto umano nonché un ottimo biglietto da visita per rompere il ghiaccio con i colleghi e prendere confidenza con il ruolo.
Come sempre, qui a Tutored proviamo a fornire informazioni aggiuntive e utili rispetto e quelle pubblicate anche online sui processi di job interview e selezione del personale. Ci interessa che chi legge possa avere dritte e consigli pratici, ad esempio per prepararsi ai colloqui. Il tutto grazie anche al punto di osservazione privilegiato su un network di oltre 50 tra aziende e multinazionali e sui loro processi di scelta di giovani e neolaureati.
Sulla base dei continui feedback che riceviamo dalla nostra rete abbiamo quindi pensato di stilare un elenco di consigli pratici per fare buona impressione se si ha un nuovo lavoro.
Quando si inizia un nuovo lavoro non bisogna dimenticare che entriamo in un contesto aziendale preesistente. Importantissimo è quindi presentarsi alla prima occasione utile possibile ai manager o alle/ai responsabili dei ruoli chiave e in seconda battuta ai colleghi del nostro rango.
Il modo migliore per farlo è chiedere ai responsabili HR di essere introdotti con una mail ufficiale e, sempre tramite loro, di essere messi in contatto diretto con manager e colleghi per prendere un appuntamento e presentarsi. Se la realtà per cui invece lavorate è piccola e meno strutturata - ad esempio una start-up appena fondata - potete inviare una mail a tutti i founder e colleghi con due righe di presentazione.
Spesso per fare buona impressione si tende a partire in quarta, presentando proposte, idee, progetti o coinvolgendo parte dei colleghi in scambi di idee o iniziative. Il che denota sempre un ottimo sprint ma bisogna fare attenzione se non si conoscono bene le dinamiche di relazione e le procedure di presentazione di idee progetti in quel contesto.
Ad esempio, proporre di contattare un nuovo cliente in autonomia potrebbe essere visto molto male dall’ufficio marketing e pubbliche relazioni. Meglio quindi prima interfacciarsi con quella divisione o ufficio e solo dopo esporre le proprie iniziative. Questo atteggiamento è più prudente ed evita equivoci e incidenti diplomatici, specie nelle grandi corporate e multinazionali.
Soprattutto le aziende più strutturate adottano una sorta di welcome kit o guida che viene inviata via mail al neo-assunto proprio durante la prima settimana di lavoro. Il welcome kit contiene tutte le informazioni fondamentali sull’azienda, sugli uffici e suoi ruoli di manager e colleghi. In genere contiene anche istruzioni sull’impostazione dell’email aziendale, i contatti per chiedere aiuto, i vari uffici e le rispettive competenze, e molte altre informazioni di base che è utile studiare.
Il welcome kit infatti è come una mappa e saperla padroneggiare aiuta ad esempio a ottimizzare le comunicazioni: se ho un dubbio sulla busta paga o su come si chiedono le ferie, saprò di dovermi rivolgere alla divisione risorse umane e non già a chiunque sia presente in azienda.
Può capitare purtroppo che colleghi presenti da più tempo vi parlino male di altri colleghi o di capi e manager. Il consiglio è di evitare del tutto commenti, di partecipare a conversazioni emettendo giudizi e anzi di smarcarsi il più possibile ma con gentilezza da queste dinamiche: dovete essere voi a farvi un’idea di colleghi e capi in modo diretto, non basate mai l’impressione su storie o esperienze riportate da terzi.
Potrà sembrare una banalità ma essere puntuali al lavoro i primi tempi è fondamentale perché dimostra che tenete al posto e soprattutto che rispettate il lavoro degli altri collaboratori.
Questo consiglio è importantissimo soprattutto per quei ruoli in cui il lavoro dipende dal rispetto di turni - come la consulenza in banca o la customer assistance negli uffici a contatto con il pubblico, anche da remoto.
Se ci sono feste di apertura, eventi, momenti di inclusione - come il kick off day o anche il solo andare a mensa con gli altri o nello stesso bar o ristorante in pausa caffé o pranzo - andateci anche voi e non declinate inviti in tal senso.
Spesso è nei momenti informali che si stringono forti legami di collaborazione e si ha l’opportunità di conoscere un po’ meglio capi e colleghi che, a loro volta, hanno l’opportunità di conoscere il nostro carattere. Non solo: nei contesti “off” è possibile venire a conoscenza di altri posti vacanti, opportunità o progetti - quando non sottoposti a segreto o riservatezza - in cui magari le nostre skills possono essere impiegate.
Soprattutto le prime settimane di lavoro è normale avere dubbi o non sapere proprio come muoversi. Quando abbiamo dubbi, che si tratti di aver scordato l’orario di una riunione o di non sapere cosa rispondere a un cliente o una richiesta di un altro ufficio, la prima regola è chiedere sempre al proprio superiore.
Chiedere consiglio prima di agire è visto come un atto di maturità professionale e rispetto delle gerarchie. Non importa se i primi tempi apparirete poco autonomi: meglio chiedere due volte che commettere errori da far risolvere poi a colleghi più esperti, gravandoli inutilmente di lavoro in più.
Non usate mai la vostra mail personale o i messaggi whatsapp per comunicare sul luogo di lavoro. Qualunque richiesta, dubbio, chiarimento, briefing ecc… deve avere una traccia nella vostra email aziendale. E’ molto importante anche per non incorrere in spiacevoli episodi in cui capi o colleghi vi accusino di non averli aggiornati su un progetto o su una mansione. E, ancor più importante, è necessario che non inviate a contatti esterni e persino sulla vostra mail personali documenti, dati o informazioni aziendali riservate.
Altro consiglio: a meno che non sia proprio la vostra o il vostro superiore o le regole aziendali a prevedere di mettere in chiaro le email di colleghi e responsabili, inviate poche email solo a chi di dovere, mettendo in cc le persone da aggiornare ed evitando assolutamente la risposta a “tutti in copia” o “reply all” in chiaro. Se dovete inviare mail di massa, usate sempre la funzione “ccn” cioè copia nascosta.
Qualunque impresa o start-up, grande o piccola che sia, è un’entità che rappresentiamo nel momento in cui veniamo assunti e soprattutto durante l’orario di lavoro. Questo vuol dire che se parliamo o interagiamo all’esterno in quella veste dobbiamo sapere se sia proibito o no parlare a nome dell’azienda, quale sia il tono e quali le regole di comunicazione rispetto, ad esempio, al brand e ai marchi dell’impresa e così via.
La regola di base è: se non siete assunti nell’ufficio marketing, non comunicate mai a nome dell’azienda dai vostri account personali o dall’email aziendale verso contatti esterni.
In genere esistono policy sulla comunicazione esterna e sull’impiego del logo che è l’ufficio marketing a stilare insieme alle regole per le public relations.
Cosa che vale anche e soprattutto per i social. Sapere ad esempio che è proibito fare post o stories con prodotti o marchi riferibili all’azienda è utile per evitare problemi e responsabilità.
Se un collaboratore o collega vi chiede una mano per un progetto o mansione che non vi è stata affidata, assicuratevi prima di aver finito i vostri task e il vostro lavoro - che deve avere priorità - e poi in caso offritevi per fare una mano a chi magari è in difficoltà con una scadenza.
Questa disponibilità è utile e ben vista, ma bisogna fare attenzione a porre dei limiti ed evitare di sobbarcarsi di mansioni e soprattutto responsabilità non proprie.
Se si entra in azienda con un profilo di responsabilità, specie se si è più giovani dei colleghi che da coordinare, è buona norma prendersi le prime settimane per parlare, conoscere e capire in che modo gli altri sono abituati a lavorare in quel contesto o azienda.
Ad esempio, se il team è abituato a fare almeno tre piccole riunioni al giorno per seguire un progetto, è bene rispettare questa abitudine senza entrare a gamba tesa in processi di lavoro ben rodati. Questo aiuto a essere percepiti come collaborativi e fornirà la base per poter poi cambiare metodi e strumenti una volta conquistata la fiducia dei colleghi.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.
Cambiare azienda o entrare in un nuovo ufficio con mansioni nuove e diverse è un cambiamento che ognuno di noi vorrebbe poter gestire al meglio. Fare una buona impressione durante la prima settimana sul nuovo luogo di lavoro è un desiderio del tutto umano nonché un ottimo biglietto da visita per rompere il ghiaccio con i colleghi e prendere confidenza con il ruolo.
Come sempre, qui a Tutored proviamo a fornire informazioni aggiuntive e utili rispetto e quelle pubblicate anche online sui processi di job interview e selezione del personale. Ci interessa che chi legge possa avere dritte e consigli pratici, ad esempio per prepararsi ai colloqui. Il tutto grazie anche al punto di osservazione privilegiato su un network di oltre 50 tra aziende e multinazionali e sui loro processi di scelta di giovani e neolaureati.
Sulla base dei continui feedback che riceviamo dalla nostra rete abbiamo quindi pensato di stilare un elenco di consigli pratici per fare buona impressione se si ha un nuovo lavoro.
Quando si inizia un nuovo lavoro non bisogna dimenticare che entriamo in un contesto aziendale preesistente. Importantissimo è quindi presentarsi alla prima occasione utile possibile ai manager o alle/ai responsabili dei ruoli chiave e in seconda battuta ai colleghi del nostro rango.
Il modo migliore per farlo è chiedere ai responsabili HR di essere introdotti con una mail ufficiale e, sempre tramite loro, di essere messi in contatto diretto con manager e colleghi per prendere un appuntamento e presentarsi. Se la realtà per cui invece lavorate è piccola e meno strutturata - ad esempio una start-up appena fondata - potete inviare una mail a tutti i founder e colleghi con due righe di presentazione.
Spesso per fare buona impressione si tende a partire in quarta, presentando proposte, idee, progetti o coinvolgendo parte dei colleghi in scambi di idee o iniziative. Il che denota sempre un ottimo sprint ma bisogna fare attenzione se non si conoscono bene le dinamiche di relazione e le procedure di presentazione di idee progetti in quel contesto.
Ad esempio, proporre di contattare un nuovo cliente in autonomia potrebbe essere visto molto male dall’ufficio marketing e pubbliche relazioni. Meglio quindi prima interfacciarsi con quella divisione o ufficio e solo dopo esporre le proprie iniziative. Questo atteggiamento è più prudente ed evita equivoci e incidenti diplomatici, specie nelle grandi corporate e multinazionali.
Soprattutto le aziende più strutturate adottano una sorta di welcome kit o guida che viene inviata via mail al neo-assunto proprio durante la prima settimana di lavoro. Il welcome kit contiene tutte le informazioni fondamentali sull’azienda, sugli uffici e suoi ruoli di manager e colleghi. In genere contiene anche istruzioni sull’impostazione dell’email aziendale, i contatti per chiedere aiuto, i vari uffici e le rispettive competenze, e molte altre informazioni di base che è utile studiare.
Il welcome kit infatti è come una mappa e saperla padroneggiare aiuta ad esempio a ottimizzare le comunicazioni: se ho un dubbio sulla busta paga o su come si chiedono le ferie, saprò di dovermi rivolgere alla divisione risorse umane e non già a chiunque sia presente in azienda.
Può capitare purtroppo che colleghi presenti da più tempo vi parlino male di altri colleghi o di capi e manager. Il consiglio è di evitare del tutto commenti, di partecipare a conversazioni emettendo giudizi e anzi di smarcarsi il più possibile ma con gentilezza da queste dinamiche: dovete essere voi a farvi un’idea di colleghi e capi in modo diretto, non basate mai l’impressione su storie o esperienze riportate da terzi.
Potrà sembrare una banalità ma essere puntuali al lavoro i primi tempi è fondamentale perché dimostra che tenete al posto e soprattutto che rispettate il lavoro degli altri collaboratori.
Questo consiglio è importantissimo soprattutto per quei ruoli in cui il lavoro dipende dal rispetto di turni - come la consulenza in banca o la customer assistance negli uffici a contatto con il pubblico, anche da remoto.
Se ci sono feste di apertura, eventi, momenti di inclusione - come il kick off day o anche il solo andare a mensa con gli altri o nello stesso bar o ristorante in pausa caffé o pranzo - andateci anche voi e non declinate inviti in tal senso.
Spesso è nei momenti informali che si stringono forti legami di collaborazione e si ha l’opportunità di conoscere un po’ meglio capi e colleghi che, a loro volta, hanno l’opportunità di conoscere il nostro carattere. Non solo: nei contesti “off” è possibile venire a conoscenza di altri posti vacanti, opportunità o progetti - quando non sottoposti a segreto o riservatezza - in cui magari le nostre skills possono essere impiegate.
Soprattutto le prime settimane di lavoro è normale avere dubbi o non sapere proprio come muoversi. Quando abbiamo dubbi, che si tratti di aver scordato l’orario di una riunione o di non sapere cosa rispondere a un cliente o una richiesta di un altro ufficio, la prima regola è chiedere sempre al proprio superiore.
Chiedere consiglio prima di agire è visto come un atto di maturità professionale e rispetto delle gerarchie. Non importa se i primi tempi apparirete poco autonomi: meglio chiedere due volte che commettere errori da far risolvere poi a colleghi più esperti, gravandoli inutilmente di lavoro in più.
Non usate mai la vostra mail personale o i messaggi whatsapp per comunicare sul luogo di lavoro. Qualunque richiesta, dubbio, chiarimento, briefing ecc… deve avere una traccia nella vostra email aziendale. E’ molto importante anche per non incorrere in spiacevoli episodi in cui capi o colleghi vi accusino di non averli aggiornati su un progetto o su una mansione. E, ancor più importante, è necessario che non inviate a contatti esterni e persino sulla vostra mail personali documenti, dati o informazioni aziendali riservate.
Altro consiglio: a meno che non sia proprio la vostra o il vostro superiore o le regole aziendali a prevedere di mettere in chiaro le email di colleghi e responsabili, inviate poche email solo a chi di dovere, mettendo in cc le persone da aggiornare ed evitando assolutamente la risposta a “tutti in copia” o “reply all” in chiaro. Se dovete inviare mail di massa, usate sempre la funzione “ccn” cioè copia nascosta.
Qualunque impresa o start-up, grande o piccola che sia, è un’entità che rappresentiamo nel momento in cui veniamo assunti e soprattutto durante l’orario di lavoro. Questo vuol dire che se parliamo o interagiamo all’esterno in quella veste dobbiamo sapere se sia proibito o no parlare a nome dell’azienda, quale sia il tono e quali le regole di comunicazione rispetto, ad esempio, al brand e ai marchi dell’impresa e così via.
La regola di base è: se non siete assunti nell’ufficio marketing, non comunicate mai a nome dell’azienda dai vostri account personali o dall’email aziendale verso contatti esterni.
In genere esistono policy sulla comunicazione esterna e sull’impiego del logo che è l’ufficio marketing a stilare insieme alle regole per le public relations.
Cosa che vale anche e soprattutto per i social. Sapere ad esempio che è proibito fare post o stories con prodotti o marchi riferibili all’azienda è utile per evitare problemi e responsabilità.
Se un collaboratore o collega vi chiede una mano per un progetto o mansione che non vi è stata affidata, assicuratevi prima di aver finito i vostri task e il vostro lavoro - che deve avere priorità - e poi in caso offritevi per fare una mano a chi magari è in difficoltà con una scadenza.
Questa disponibilità è utile e ben vista, ma bisogna fare attenzione a porre dei limiti ed evitare di sobbarcarsi di mansioni e soprattutto responsabilità non proprie.
Se si entra in azienda con un profilo di responsabilità, specie se si è più giovani dei colleghi che da coordinare, è buona norma prendersi le prime settimane per parlare, conoscere e capire in che modo gli altri sono abituati a lavorare in quel contesto o azienda.
Ad esempio, se il team è abituato a fare almeno tre piccole riunioni al giorno per seguire un progetto, è bene rispettare questa abitudine senza entrare a gamba tesa in processi di lavoro ben rodati. Questo aiuto a essere percepiti come collaborativi e fornirà la base per poter poi cambiare metodi e strumenti una volta conquistata la fiducia dei colleghi.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.