Per esercitare alcune professioni bisogna necessariamente essere iscritti all’Albo di riferimento. L’iscrizione all’Albo può avvenire solo se si è terminato il periodo di praticantato e se è stato superato l’esame di Stato necessario all’abilitazione. Tra le professioni che richiedono questa procedura, c’è anche l’avvocatura. Se sei un laureando in giurisprudenza e vuoi diventare avvocato, dovrai quindi passare per la pratica forense.
La prima cosa che devi fare è contattare un avvocato iscritto all’Albo da almeno cinque anni. Se l’avvocato è disponibile a farti svolgere il tirocinio presso di lui, devi iscriverti nel registro dei praticanti. Da questo momento comincia il praticantato vero e proprio.
Se non sai come reperire uno studio legale, quello che devi fare è recarti presso la segreteria del Consiglio dell’Ordine. Non solo troverai un registro con gli studi che ricercano praticanti, ma potrai inserire i tuoi dati per essere eventualmente contattato. Se riterrai che la pratica presso un solo avvocato non sia sufficiente ad apprendere il mestiere, potrai richiedere di svolgerla presso due avvocati contemporaneamente.
La pratica forse può essere svolta anche all’estero, per un periodo di sei mesi, o presso l’Avvocatura dello Stato, per massimo dodici mesi. In questi casi, perché il tirocinio sia valido, è obbligatoria la frequenza con profitto di corsi di formazione.
L’obiettivo della pratica è quello di renderti competente rispetto al mestiere d’avvocatura. Questo significa che nei 18 mesi di tirocinio, imparerai tutto quello che ti serve per esercitare la professione e gestire uno studio legale autonomamente.
Il compito di insegnarti tutto questo spetta al dominus, l’avvocato che hai scelto per svolgere il tuo periodo di pratica. Verrai quindi introdotto alla realtà e alle dinamiche della professione, acquisirai dimestichezza con gli uffici giudiziari e gli operatori del diritto. Ti verrà insegnato come gestire autonomamente uno studio legale e quali sono i principi etici da seguire.
Inoltre, imparerai anche come rapportarti ai colleghi e ai clienti, come affrontare una difesa e come si svolgono le udienze. Secondo il decreto del Ministero della Giustizia, il tirocinio deve essere svolto con assiduità, diligenza e riservatezza:
– Assiduità: dovrai svolgere il tirocinio almeno per venti ore settimanali;
– Diligenza: dovrai porre cura e attenzione allo svolgimento delle attività;
– Riservatezza: indica il massimo riserbo su tutte le notizie sensibili apprese durante il tirocinio.
Per poter cominciare a svolgere il praticantato, bisogna essere in possesso di alcuni requisiti. In primo luogo, bisogna aver conseguito una laurea in giurisprudenza. Tuttavia è possibile anticipare un semestre di pratica durante l’ultimo anno di studio. Perché questo avvenga, bisogna essere iscritti regolarmente all’ultimo anno di corso.
Poiché il tirocinio forense non è regolato da un contratto di lavoro subordinato, lo si può svolgere anche parallelamente a un’altra attività lavorativa, salvo che non ci siano conflitti d’interesse con il dominus.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio.
Per esercitare alcune professioni bisogna necessariamente essere iscritti all’Albo di riferimento. L’iscrizione all’Albo può avvenire solo se si è terminato il periodo di praticantato e se è stato superato l’esame di Stato necessario all’abilitazione. Tra le professioni che richiedono questa procedura, c’è anche l’avvocatura. Se sei un laureando in giurisprudenza e vuoi diventare avvocato, dovrai quindi passare per la pratica forense.
La prima cosa che devi fare è contattare un avvocato iscritto all’Albo da almeno cinque anni. Se l’avvocato è disponibile a farti svolgere il tirocinio presso di lui, devi iscriverti nel registro dei praticanti. Da questo momento comincia il praticantato vero e proprio.
Se non sai come reperire uno studio legale, quello che devi fare è recarti presso la segreteria del Consiglio dell’Ordine. Non solo troverai un registro con gli studi che ricercano praticanti, ma potrai inserire i tuoi dati per essere eventualmente contattato. Se riterrai che la pratica presso un solo avvocato non sia sufficiente ad apprendere il mestiere, potrai richiedere di svolgerla presso due avvocati contemporaneamente.
La pratica forse può essere svolta anche all’estero, per un periodo di sei mesi, o presso l’Avvocatura dello Stato, per massimo dodici mesi. In questi casi, perché il tirocinio sia valido, è obbligatoria la frequenza con profitto di corsi di formazione.
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– Assiduità: dovrai svolgere il tirocinio almeno per venti ore settimanali;
– Diligenza: dovrai porre cura e attenzione allo svolgimento delle attività;
– Riservatezza: indica il massimo riserbo su tutte le notizie sensibili apprese durante il tirocinio.
Per poter cominciare a svolgere il praticantato, bisogna essere in possesso di alcuni requisiti. In primo luogo, bisogna aver conseguito una laurea in giurisprudenza. Tuttavia è possibile anticipare un semestre di pratica durante l’ultimo anno di studio. Perché questo avvenga, bisogna essere iscritti regolarmente all’ultimo anno di corso.
Poiché il tirocinio forense non è regolato da un contratto di lavoro subordinato, lo si può svolgere anche parallelamente a un’altra attività lavorativa, salvo che non ci siano conflitti d’interesse con il dominus.
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