Unilever

Pubblicato il 07 Aug 2024
Pubblicato il 07 Aug 2024
Costruire un brand di successo: tutti i task di un marketer in Unilever con Luca Franciscono

Costruire un brand di successo: tutti i task di un marketer in Unilever con Luca Franciscono


Nuovo appuntamento della rubrica “Ask Me Anything”: oggi incontriamo Luca Franciscono, Marketing Brand Specialist per Lysoform, che ha trasformato la sua passione per il marketing in una carriera di successo in Unilever. Luca condivide con noi le tappe fondamentali della sua crescita professionale e ci offre uno sguardo dietro le quinte delle sue mansioni quotidiane, svelando le strategie vincenti per rilanciare un brand come Lysoform!

Ciao Luca! Hai iniziato il tuo percorso accademico all’Università degli studi di Torino. Quale facoltà hai scelto e perché?

Ciao Joinrs! Ho scelto di studiare Economia svolgendo prima la triennale in Marketing e successivamente la magistrale in Business Management all’interno della stessa facoltà. Cercavo un percorso che fosse affine ai miei interessi, ma anche alla caratteristiche più intrinseche della mia persona; è stata una scelta piuttosto naturale se devo essere sincero.

Dopo l’università, hai avviato la carriera nel settore marketing. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo?

Del marketing mi è sempre piaciuto l’aspetto dinamico del lavoro day by day e il mix tra creatività e parte più analitica. Ho iniziato con uno stage curriculare subito dopo gli studi in un’azienda basata sui servizi, per poi spostarmi a Milano in un’azienda farmaceutica dove mi occupavo di trade marketing che, se vogliamo, è una “costola” del marketing. Durante questo percorso ho iniziato a muovere i primi passi in una vera realtà aziendale, scoprendone la cultura e imparandone i processi.
Dopo un anno e mezzo non avevo dubbi rispetto al mio futuro: il marketing sarebbe stato oggetto della mia crescita professionale e quando ho avuto il primo contatto con Unilever ho provato a cogliere questa opportunità senza indugi ed è andata bene!

Oggi lavori in Unilever e sei passato dal ruolo di “Assistant Brand Manager” a quello di “Marketing Brand Specialist”. Raccontaci la tua esperienza e come sei cresciuto in questi anni.

Entrare in Unilever ha rafforzato ancora di più l’idea di voler fare marketing e mi ha fatto capire sin da subito che ero nel posto giusto!

Ho iniziato il mio percorso nella divisione Personal Care per il brand Dove. Sono entrato come Assistant Brand Manager e durante i primi sei mesi avevo già le mani in pasta in diversi progetti. Mi è stata data molta responsabilità e fiducia, permettendomi di crescere velocemente, di entrare in alcune dinamiche e di farle mie in pochissimo tempo.
Quando poi si è aperta una posizione nella divisione Home Care per Lysoform, in fase di colloquio è emerso come, rispetto alla mia attitudine e all’esperienza pregressa nel settore pharma, questa fosse perfettamente in linea con il mio profilo. Qui mi sono concentrato sul rebranding di Lysoform, con quello che è sembrato quasi un case study universitario perché ho collaborato nella ricostruzione e rilancio del brand da zero.

Quali sono le principali mansioni che svolgi in una settimana tipo?

Seguiamo macro progetti, che portiamo avanti giorno per giorno: dal lancio di un prodotto allo sviluppo di uno spot televisivo. Per esempio per il rilancio del brand abbiamo portato avanti il progetto per un anno e mezzo e, in parallelo, svolgevamo anche dei task più operativi di monitoraggio su tutti gli altri progetti e prodotti in essere, oltre al contatto quotidiano con le altre funzioni come la produzione, l’R&D, e il legal. In qualche modo, dal punto di vista marketing, seguiamo day by day i progetti dalla A alla Z. Insomma, il processo completo.

Come si costruisce la strategia di marketing di un brand come Lysoform?

Parto col dire che sicuramente rispetto all’approccio universitario, il processo è leggermente diverso, ma in linea di massima l’impostazione da seguire è quella che si apprende in aula. All’inizio, quello che conta davvero è chiedersi “dove siamo?” e poi definire dove si vuole andare. Con Lysoform abbiamo fatto questo: a partire dall’analisi del mercato, del brand e dei consumatori, siamo andati a delineare una strategia rispetto ai punti di forza e punti di debolezza per poi definire su quali aspetti fare leva per migliorare il prodotto.
Da qui, poi, si definisce quello che noi chiamiamo “Job to be done”, ovvero il percorso e la visione che devi avere nel futuro, in tutti gli aspetti dello sviluppo del prodotto e della strategia.

Il rebranding di Lysoform è stato esattamente questo: siamo andati a rifondare tutto il brand, sia per quanto riguarda il logo e la comunicazione, con un nuovo tone of voice, ma anche per i packaging e le formule dei prodotti; tutto questo con massima autonomia di gestione. È stato un progetto molto stimolante e vedere poi il prodotto a scaffale e le recensioni positive dei consumatori è stato molto gratificante!

Quali sono, secondo te, le skill che un neolaureato dovrebbe possedere per lavorare nel marketing di Unilever?

Più che hard skills che si apprendono sul campo, quello che conta secondo me è il mindset. L’approccio, la proattività, la voglia di apprendere, soprattutto in una realtà come quella di Unilever che ti permette di metterti in gioco lasciando spazio anche agli errori, perché poi nel team sono tutti aperti ad accogliere le tue idee, a darti fiducia e a supportarti passo dopo passo.

È molto importante anche saper lavorare in gruppo avendo la giusta motivazione e positività, perché qui c’è un bell’ambiente e si lavora tanto in team .

Secondo te, quali saranno le sfide nel tuo settore in ambito digital e come tenersi aggiornati?

Da un punto di vista digital, in particolar modo con Tik Tok, stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione! Non parliamo più di piattaforme social, ma di vere e proprie app per l’intrattenimento caratterizzate da ritmi estremamente veloci. Escono nuovi trend ogni giorno e anche se non è semplice intercettare le esigenze dell’audience c’è tanto margine per creare contenuti efficaci.
Per esempio, per l’home care, ci affidiamo anche al coinvolgimento di cleaning influencers, un fenomeno social in crescita, così come di creator che seguono i format “coinquilini” o “studenti fuori sede”: cerchiamo di intercettare target giovani con un tone of voice più irriverente.

Fino a poco tempo fa non era così, era davvero difficile trovare uno spazio e un format efficace per prodotti come Lysoform. Tik Tok da questo punto di vista ha invertito la rotta in qualche modo, aprendo a tipologie e forme comunicative che lasciano ampio spazio alla creatività e alla diversificazione del prodotto / brand da promuovere.

Considerando poi che nel marketing è importante aggiornarsi continuamente per rimanere al passo con i tempi, mi sento di consigliare i podcast sull’attualità, come quelli di Will, che consentono di rimanere sempre allineati a temi legati all’innovazione e alle tendenze delle nuove generazioni e dei consumatori. Essere “real time” è vincente per individuare il giusto tone of voice per un brand / prodotto, scegliere come e cosa comunicare e quali ambienti “abitare”.

Nuovo appuntamento della rubrica “Ask Me Anything”: oggi incontriamo Luca Franciscono, Marketing Brand Specialist per Lysoform, che ha trasformato la sua passione per il marketing in una carriera di successo in Unilever. Luca condivide con noi le tappe fondamentali della sua crescita professionale e ci offre uno sguardo dietro le quinte delle sue mansioni quotidiane, svelando le strategie vincenti per rilanciare un brand come Lysoform!

Ciao Luca! Hai iniziato il tuo percorso accademico all’Università degli studi di Torino. Quale facoltà hai scelto e perché?

Ciao Joinrs! Ho scelto di studiare Economia svolgendo prima la triennale in Marketing e successivamente la magistrale in Business Management all’interno della stessa facoltà. Cercavo un percorso che fosse affine ai miei interessi, ma anche alla caratteristiche più intrinseche della mia persona; è stata una scelta piuttosto naturale se devo essere sincero.

Dopo l’università, hai avviato la carriera nel settore marketing. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo?

Del marketing mi è sempre piaciuto l’aspetto dinamico del lavoro day by day e il mix tra creatività e parte più analitica. Ho iniziato con uno stage curriculare subito dopo gli studi in un’azienda basata sui servizi, per poi spostarmi a Milano in un’azienda farmaceutica dove mi occupavo di trade marketing che, se vogliamo, è una “costola” del marketing. Durante questo percorso ho iniziato a muovere i primi passi in una vera realtà aziendale, scoprendone la cultura e imparandone i processi.
Dopo un anno e mezzo non avevo dubbi rispetto al mio futuro: il marketing sarebbe stato oggetto della mia crescita professionale e quando ho avuto il primo contatto con Unilever ho provato a cogliere questa opportunità senza indugi ed è andata bene!

Oggi lavori in Unilever e sei passato dal ruolo di “Assistant Brand Manager” a quello di “Marketing Brand Specialist”. Raccontaci la tua esperienza e come sei cresciuto in questi anni.

Entrare in Unilever ha rafforzato ancora di più l’idea di voler fare marketing e mi ha fatto capire sin da subito che ero nel posto giusto!

Ho iniziato il mio percorso nella divisione Personal Care per il brand Dove. Sono entrato come Assistant Brand Manager e durante i primi sei mesi avevo già le mani in pasta in diversi progetti. Mi è stata data molta responsabilità e fiducia, permettendomi di crescere velocemente, di entrare in alcune dinamiche e di farle mie in pochissimo tempo.
Quando poi si è aperta una posizione nella divisione Home Care per Lysoform, in fase di colloquio è emerso come, rispetto alla mia attitudine e all’esperienza pregressa nel settore pharma, questa fosse perfettamente in linea con il mio profilo. Qui mi sono concentrato sul rebranding di Lysoform, con quello che è sembrato quasi un case study universitario perché ho collaborato nella ricostruzione e rilancio del brand da zero.

Quali sono le principali mansioni che svolgi in una settimana tipo?

Seguiamo macro progetti, che portiamo avanti giorno per giorno: dal lancio di un prodotto allo sviluppo di uno spot televisivo. Per esempio per il rilancio del brand abbiamo portato avanti il progetto per un anno e mezzo e, in parallelo, svolgevamo anche dei task più operativi di monitoraggio su tutti gli altri progetti e prodotti in essere, oltre al contatto quotidiano con le altre funzioni come la produzione, l’R&D, e il legal. In qualche modo, dal punto di vista marketing, seguiamo day by day i progetti dalla A alla Z. Insomma, il processo completo.

Come si costruisce la strategia di marketing di un brand come Lysoform?

Parto col dire che sicuramente rispetto all’approccio universitario, il processo è leggermente diverso, ma in linea di massima l’impostazione da seguire è quella che si apprende in aula. All’inizio, quello che conta davvero è chiedersi “dove siamo?” e poi definire dove si vuole andare. Con Lysoform abbiamo fatto questo: a partire dall’analisi del mercato, del brand e dei consumatori, siamo andati a delineare una strategia rispetto ai punti di forza e punti di debolezza per poi definire su quali aspetti fare leva per migliorare il prodotto.
Da qui, poi, si definisce quello che noi chiamiamo “Job to be done”, ovvero il percorso e la visione che devi avere nel futuro, in tutti gli aspetti dello sviluppo del prodotto e della strategia.

Il rebranding di Lysoform è stato esattamente questo: siamo andati a rifondare tutto il brand, sia per quanto riguarda il logo e la comunicazione, con un nuovo tone of voice, ma anche per i packaging e le formule dei prodotti; tutto questo con massima autonomia di gestione. È stato un progetto molto stimolante e vedere poi il prodotto a scaffale e le recensioni positive dei consumatori è stato molto gratificante!

Quali sono, secondo te, le skill che un neolaureato dovrebbe possedere per lavorare nel marketing di Unilever?

Più che hard skills che si apprendono sul campo, quello che conta secondo me è il mindset. L’approccio, la proattività, la voglia di apprendere, soprattutto in una realtà come quella di Unilever che ti permette di metterti in gioco lasciando spazio anche agli errori, perché poi nel team sono tutti aperti ad accogliere le tue idee, a darti fiducia e a supportarti passo dopo passo.

È molto importante anche saper lavorare in gruppo avendo la giusta motivazione e positività, perché qui c’è un bell’ambiente e si lavora tanto in team .

Secondo te, quali saranno le sfide nel tuo settore in ambito digital e come tenersi aggiornati?

Da un punto di vista digital, in particolar modo con Tik Tok, stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione! Non parliamo più di piattaforme social, ma di vere e proprie app per l’intrattenimento caratterizzate da ritmi estremamente veloci. Escono nuovi trend ogni giorno e anche se non è semplice intercettare le esigenze dell’audience c’è tanto margine per creare contenuti efficaci.
Per esempio, per l’home care, ci affidiamo anche al coinvolgimento di cleaning influencers, un fenomeno social in crescita, così come di creator che seguono i format “coinquilini” o “studenti fuori sede”: cerchiamo di intercettare target giovani con un tone of voice più irriverente.

Fino a poco tempo fa non era così, era davvero difficile trovare uno spazio e un format efficace per prodotti come Lysoform. Tik Tok da questo punto di vista ha invertito la rotta in qualche modo, aprendo a tipologie e forme comunicative che lasciano ampio spazio alla creatività e alla diversificazione del prodotto / brand da promuovere.

Considerando poi che nel marketing è importante aggiornarsi continuamente per rimanere al passo con i tempi, mi sento di consigliare i podcast sull’attualità, come quelli di Will, che consentono di rimanere sempre allineati a temi legati all’innovazione e alle tendenze delle nuove generazioni e dei consumatori. Essere “real time” è vincente per individuare il giusto tone of voice per un brand / prodotto, scegliere come e cosa comunicare e quali ambienti “abitare”.