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Pubblicato il 05 Jul 2023
Pubblicato il 05 Jul 2023
Digital Euro, 7 domande e risposte sul Single Currency Package

Digital Euro, 7 domande e risposte sul Single Currency Package


Digital Euro, cosa prevede la proposta europea Single Currency Package

Il Single Currency Package è una proposta di regolamento europeo, con l'obiettivo primario di salvaguardare il contante. Questa proposta è stata pubblicata il 28 giugno 2023 dalla Commissione Europea.

Al suo interno, infatti, è contenuto anche il primo framework normativo per la potenziale emissione della prima vera alternativa digitale del contante, l'Euro Digitale. La proposta legislativa stabilisce, dunque, il quadro giuridico per un possibile euro digitale come complemento alle banconote e alle monete in euro.

1. Cosa è il Digital Euro?

L'Euro digitale è uno strumento di pagamento emesso dalla Banca Centrale Europea e che ha lo scopo di garantire alle persone e alle imprese una forma alternativa di pagamento digitale, oltre alle opzioni già esistenti offerte dal settore privato. Il denaro digitale che usiamo ogni giorno è, in realtà, creato e distribuito dalle banche commerciali o dai cosiddetti istituti di moneta elettronica, ma non è una versione digitale dell’Euro, garantito dalla Banca Centrale stessa. Rappresenta, piuttosto, delle note di credito presso i vari istituti che vengono scambiate digitalmente. Con l'Euro Digitale si intende, invece, offrire una forma digitale di denaro pubblico ampiamente accettata, economica, sicura e resiliente, che possa fungere da complemento alle soluzioni esistenti.

2. Quali caratteristiche avrà il Digital Euro?

I primi elementi distintivi individuabili anche all’interno della Single Currency Package sono proprio quelli relativi alla natura dell'Euro Digitale, che è una liability (ovvero, una responsabilità) della Banca Centrale e al suo essere legal tender (ovvero, di essere una moneta in corso legale). Una liability di banca centrale funge da passivo o obbligazione della banca centrale verso il detentore dell'Euro Digitale. In altre parole, la banca centrale diventa il garante e il responsabile dell'emissione, del valore e della gestione di questa forma di valuta digitale. Con la definizione di legal tender, invece, si implica che dovrebbe essere accettato come forma di pagamento da parte di aziende, enti pubblici e privati, e nelle transazioni commerciali all'interno della zona euro. Nonostante la grande portata, sono, tuttavia, presenti già in questa prima proposta delle limitazioni all’accettazione, per la quale sono esonerati i piccoli merchant con meno di 10 dipendenti o meno di 2 milioni di fatturato.

3. Come si potrà utilizzare il Digital Euro?

Le banche e altri fornitori di servizi di pagamento (Payment Service Providers, PSP) in tutta l'UE distribuirebbero l'Euro Digitale alle persone e alle imprese. In particolare, gli istituti di credito che offrono anche conti di pagamento saranno obbligati a fornirlo come servizio, mentre per i PSP sarà facoltativo.
Questi attori avranno il ruolo cruciale di occuparsi del caricamento di fondi e del disinvestimento dai wallet dell'Euro Digitale, applicando a queste operazioni i tradizionali controlli sull’identità degli utenti previsti dalle normative AML e KYC. Dal punto di vista della user experience (UX), però, potranno essere previste varie applicazioni per la gestione dell'Euro Digitale. Potranno nascere delle soluzioni dedicate o potrà essere integrato in strumenti già esistenti come le applicazioni mobile del mondo bancario.

La proposta apre anche alla possibilità per la Banca Centrale Europea di aprire un wallet dedicato alla gestione dell'Euro Digitale e impone l’interoperabilità con il cosiddetto EUDI Wallet, il wallet europeo di identità digitale, anch'esso recentemente proposto dalla Commissione Europea. EUDI Wallet potrà essere utilizzato sia per la gestione dell’euro digitale (es. invio o ricezione di pagamenti) sia per l’identificazione e l’accesso al servizio. Considerando queste caratteristiche, dunque, i pagamenti online con euro digitale non differirebbero dai sistemi di pagamento istantaneo elettronico esistenti. Oltre a questi, però, tale soluzione dovrà essere in grado di offrire anche dei pagamenti offline, che potrebbero essere effettuati senza una connessione internet, purché ci sia una prossimità fisica tra i dispositivi del pagatore e del beneficiario, come avviene attualmente con il denaro contante.

Gli utenti potrebbero conservare gli euro digitali nel proprio dispositivo e usarli liberamente offline, purché al di sotto di una determinata soglia, esattamente come facciamo con i contanti nel nostro portafoglio. Come accade con i contanti, inoltre, i dettagli dei pagamenti offline con euro digitale non sarebbero visibili a nessuno, ma figurerebbero come un prelievo (es. Mario Rossi ha consumato 50 euro, ma senza un dettaglio relativo a cosa è stato acquistato o presso quale negozio).

4. Quanto costerà il Digital Euro?

I servizi di base per gli utenti finali – come l'apertura e la chiusura di un conto in euro digitale, la consultazione dei saldi, il caricamento di fondi e il disinvestimento del proprio account, nonché l'effettuazione di trasferimenti e pagamenti – dovranno essere forniti gratuitamente. Analogamente ai servizi di pagamento attuali, dunque, i consumatori non saranno soggetti a commissioni quando gestiscono i propri fondi o effettuano acquisti in Euro Digitale. Gli attori che forniscono i servizi potrebbero però addebitare commissioni ai loro clienti-business per i servizi offerti (Merchant-fee), nonché per le operazioni che richiedono la comunicazione tra PSP differenti (Intra-PSP fee) o per servizi a valore aggiunto ulteriori, come pagamenti programmati o sotto determinate condizioni.

5. Quale ruolo avrà la Banca Centrale Europea nella gestione del Digital Euro?

Anche se la proposta di regolamento Single Currency Package definisce le regole per l’eventuale emissione di un Euro Digitale, la decisione sull’utilizzo e l’effettiva emissione di questo strumento spetterà alla Banca Centrale Europea. Allo stesso modo, sempre la Banca Centrale Europea avrà il compito di definire le caratteristiche tecniche della soluzione sottostante e di occuparsi della sua gestione. Inoltre, dovrà prevedere anche dei limiti massimi per l’utilizzo di questo strumento come riserva di valore e per le commissioni che verranno applicate. Spetterà sempre alla Banca Centrale Europea la decisione sulla possibile creazione di un wallet proprietario o la decisione di lasciare esclusivamente al settore privato il compito di gestire queste operazioni.

6. Come il Digital Euro competerà con le altre soluzioni di pagamento?

La possibile emissione dell'Euro Digitale rappresenta un potenziale cambiamento realmente rivoluzionario per l’intero settore. L’enorme accettazione che avrà sin dal giorno della sua emissione potrebbe rappresentare una sfida per quelle soluzioni che oggi risultano tra i protagonisti nel mondo dei pagamenti. Dall’altro lato, però, potrebbe essere utilizzato anche dagli stessi PSP per raggiungere da subito praticamente tutti gli utenti europei e per potersi diffondere più rapidamente. Ciò che risulterà determinante nel successo di questa soluzione saranno comunque due elementi, quali la user experience che verrà costruita attorno ad esso e i servizi a valore aggiunto e la capacità di competere con altre soluzioni di pagamento e valute digitali. Nel primo caso, l’integrazione con i servizi esistenti e con potenziali elementi trasversali associati all’identità come EUDI Wallet potrebbero essere degli elementi fondamentali per la diffusione dell'Euro Digitale, ma pongono senz’altro delle sfide dal punto di vista dell’esperienza utente che dovrà essere fluida e competitiva con i servizi di pagamento più innovativi (es. pagamenti tramite smartphone o wearable con NFC). Nel secondo caso l'Euro Digitale dovrà inevitabilmente confrontarsi con le più avanzate soluzioni di pagamento e con servizi come le stablecoin in grado di sfruttare le capacità di programmabilità delle piattaforme Blockchain e le varie applicazioni offerte tramite di esse e la rivoluzione del Web3.

7. Quando si potrà utilizzare il Digital Euro?

Davanti a questi scenari si aprono varie possibili alternative di sviluppo futuro che possono vedere ruoli e impatti differenti per l'Euro Digitale e che dipenderanno notevolmente dal contesto in cui questa valuta digitale verrà emessa, se e quando ciò avverrà. Infatti, nonostante la pubblicazione della proposta di regolamento, il lancio dell'Euro Digitale non è affatto imminente. Pur essendo iniziato nel 2021, il progetto è a oggi ancora nelle fasi di studio. I risultati dei primi test destinati ad approfondirne i possibili dettagli verranno pubblicati solamente nella parte finale del 2023 insieme al documento che dovrà valutare la potenziale soluzione e la sua strutturazione. In caso di successo di questa fase di valutazione e sperimentazione verrà, poi, avviata la successiva che riguarderà, invece, il piano di implementazione vero e proprio e che, secondo le prime stime della task force della Banca Centrale Europea, potrebbe avere conclusione al più presto nel 2026.

L'emissione dell'Euro Digitale può sembrare vicina nel tempo, ma per i ritmi del mondo tecnologico potrebbe, invece, trovare un ecosistema totalmente diverso da quello attuale nel momento del suo arrivo. Per questo motivo, trend come quello del Web3 e dei pagamenti machine-to-machine sono già menzionati all’interno della proposta di regolamento. Quando sarà emesso l'Euro Digitale lo scenario potrebbe essere profondamente diverso rispetto a quello attuale, con magari stablecoin già diffuse e utilizzate quotidianamente, non solo per l’acquisto di asset digitali e applicazioni su Blockchain, ma anche come mezzo di pagamento tradizionale. Inoltre, la diffusione di tecnologie emergenti come l'Intelligenza Artificiale e l'Internet of Things potrebbe aprire nuove opportunità per il mondo dei pagamenti che necessiterebbero delle fondamentali caratteristiche di programmabilità dei pagamenti, in modo da poter consentire transazioni automatizzate e connessioni dirette tra dispositivi intelligenti.

Valeria Portale, Direttrice dell'Osservatorio Innovative Payments e dell'Osservatorio Blockchain & Web3
Jacopo Fracassi, Ricercatore dell'Osservatorio Innovative Payments e dell'Osservatorio Blockchain & Web3

Digital Euro, cosa prevede la proposta europea Single Currency Package

Il Single Currency Package è una proposta di regolamento europeo, con l'obiettivo primario di salvaguardare il contante. Questa proposta è stata pubblicata il 28 giugno 2023 dalla Commissione Europea.

Al suo interno, infatti, è contenuto anche il primo framework normativo per la potenziale emissione della prima vera alternativa digitale del contante, l'Euro Digitale. La proposta legislativa stabilisce, dunque, il quadro giuridico per un possibile euro digitale come complemento alle banconote e alle monete in euro.

1. Cosa è il Digital Euro?

L'Euro digitale è uno strumento di pagamento emesso dalla Banca Centrale Europea e che ha lo scopo di garantire alle persone e alle imprese una forma alternativa di pagamento digitale, oltre alle opzioni già esistenti offerte dal settore privato. Il denaro digitale che usiamo ogni giorno è, in realtà, creato e distribuito dalle banche commerciali o dai cosiddetti istituti di moneta elettronica, ma non è una versione digitale dell’Euro, garantito dalla Banca Centrale stessa. Rappresenta, piuttosto, delle note di credito presso i vari istituti che vengono scambiate digitalmente. Con l'Euro Digitale si intende, invece, offrire una forma digitale di denaro pubblico ampiamente accettata, economica, sicura e resiliente, che possa fungere da complemento alle soluzioni esistenti.

2. Quali caratteristiche avrà il Digital Euro?

I primi elementi distintivi individuabili anche all’interno della Single Currency Package sono proprio quelli relativi alla natura dell'Euro Digitale, che è una liability (ovvero, una responsabilità) della Banca Centrale e al suo essere legal tender (ovvero, di essere una moneta in corso legale). Una liability di banca centrale funge da passivo o obbligazione della banca centrale verso il detentore dell'Euro Digitale. In altre parole, la banca centrale diventa il garante e il responsabile dell'emissione, del valore e della gestione di questa forma di valuta digitale. Con la definizione di legal tender, invece, si implica che dovrebbe essere accettato come forma di pagamento da parte di aziende, enti pubblici e privati, e nelle transazioni commerciali all'interno della zona euro. Nonostante la grande portata, sono, tuttavia, presenti già in questa prima proposta delle limitazioni all’accettazione, per la quale sono esonerati i piccoli merchant con meno di 10 dipendenti o meno di 2 milioni di fatturato.

3. Come si potrà utilizzare il Digital Euro?

Le banche e altri fornitori di servizi di pagamento (Payment Service Providers, PSP) in tutta l'UE distribuirebbero l'Euro Digitale alle persone e alle imprese. In particolare, gli istituti di credito che offrono anche conti di pagamento saranno obbligati a fornirlo come servizio, mentre per i PSP sarà facoltativo.
Questi attori avranno il ruolo cruciale di occuparsi del caricamento di fondi e del disinvestimento dai wallet dell'Euro Digitale, applicando a queste operazioni i tradizionali controlli sull’identità degli utenti previsti dalle normative AML e KYC. Dal punto di vista della user experience (UX), però, potranno essere previste varie applicazioni per la gestione dell'Euro Digitale. Potranno nascere delle soluzioni dedicate o potrà essere integrato in strumenti già esistenti come le applicazioni mobile del mondo bancario.

La proposta apre anche alla possibilità per la Banca Centrale Europea di aprire un wallet dedicato alla gestione dell'Euro Digitale e impone l’interoperabilità con il cosiddetto EUDI Wallet, il wallet europeo di identità digitale, anch'esso recentemente proposto dalla Commissione Europea. EUDI Wallet potrà essere utilizzato sia per la gestione dell’euro digitale (es. invio o ricezione di pagamenti) sia per l’identificazione e l’accesso al servizio. Considerando queste caratteristiche, dunque, i pagamenti online con euro digitale non differirebbero dai sistemi di pagamento istantaneo elettronico esistenti. Oltre a questi, però, tale soluzione dovrà essere in grado di offrire anche dei pagamenti offline, che potrebbero essere effettuati senza una connessione internet, purché ci sia una prossimità fisica tra i dispositivi del pagatore e del beneficiario, come avviene attualmente con il denaro contante.

Gli utenti potrebbero conservare gli euro digitali nel proprio dispositivo e usarli liberamente offline, purché al di sotto di una determinata soglia, esattamente come facciamo con i contanti nel nostro portafoglio. Come accade con i contanti, inoltre, i dettagli dei pagamenti offline con euro digitale non sarebbero visibili a nessuno, ma figurerebbero come un prelievo (es. Mario Rossi ha consumato 50 euro, ma senza un dettaglio relativo a cosa è stato acquistato o presso quale negozio).

4. Quanto costerà il Digital Euro?

I servizi di base per gli utenti finali – come l'apertura e la chiusura di un conto in euro digitale, la consultazione dei saldi, il caricamento di fondi e il disinvestimento del proprio account, nonché l'effettuazione di trasferimenti e pagamenti – dovranno essere forniti gratuitamente. Analogamente ai servizi di pagamento attuali, dunque, i consumatori non saranno soggetti a commissioni quando gestiscono i propri fondi o effettuano acquisti in Euro Digitale. Gli attori che forniscono i servizi potrebbero però addebitare commissioni ai loro clienti-business per i servizi offerti (Merchant-fee), nonché per le operazioni che richiedono la comunicazione tra PSP differenti (Intra-PSP fee) o per servizi a valore aggiunto ulteriori, come pagamenti programmati o sotto determinate condizioni.

5. Quale ruolo avrà la Banca Centrale Europea nella gestione del Digital Euro?

Anche se la proposta di regolamento Single Currency Package definisce le regole per l’eventuale emissione di un Euro Digitale, la decisione sull’utilizzo e l’effettiva emissione di questo strumento spetterà alla Banca Centrale Europea. Allo stesso modo, sempre la Banca Centrale Europea avrà il compito di definire le caratteristiche tecniche della soluzione sottostante e di occuparsi della sua gestione. Inoltre, dovrà prevedere anche dei limiti massimi per l’utilizzo di questo strumento come riserva di valore e per le commissioni che verranno applicate. Spetterà sempre alla Banca Centrale Europea la decisione sulla possibile creazione di un wallet proprietario o la decisione di lasciare esclusivamente al settore privato il compito di gestire queste operazioni.

6. Come il Digital Euro competerà con le altre soluzioni di pagamento?

La possibile emissione dell'Euro Digitale rappresenta un potenziale cambiamento realmente rivoluzionario per l’intero settore. L’enorme accettazione che avrà sin dal giorno della sua emissione potrebbe rappresentare una sfida per quelle soluzioni che oggi risultano tra i protagonisti nel mondo dei pagamenti. Dall’altro lato, però, potrebbe essere utilizzato anche dagli stessi PSP per raggiungere da subito praticamente tutti gli utenti europei e per potersi diffondere più rapidamente. Ciò che risulterà determinante nel successo di questa soluzione saranno comunque due elementi, quali la user experience che verrà costruita attorno ad esso e i servizi a valore aggiunto e la capacità di competere con altre soluzioni di pagamento e valute digitali. Nel primo caso, l’integrazione con i servizi esistenti e con potenziali elementi trasversali associati all’identità come EUDI Wallet potrebbero essere degli elementi fondamentali per la diffusione dell'Euro Digitale, ma pongono senz’altro delle sfide dal punto di vista dell’esperienza utente che dovrà essere fluida e competitiva con i servizi di pagamento più innovativi (es. pagamenti tramite smartphone o wearable con NFC). Nel secondo caso l'Euro Digitale dovrà inevitabilmente confrontarsi con le più avanzate soluzioni di pagamento e con servizi come le stablecoin in grado di sfruttare le capacità di programmabilità delle piattaforme Blockchain e le varie applicazioni offerte tramite di esse e la rivoluzione del Web3.

7. Quando si potrà utilizzare il Digital Euro?

Davanti a questi scenari si aprono varie possibili alternative di sviluppo futuro che possono vedere ruoli e impatti differenti per l'Euro Digitale e che dipenderanno notevolmente dal contesto in cui questa valuta digitale verrà emessa, se e quando ciò avverrà. Infatti, nonostante la pubblicazione della proposta di regolamento, il lancio dell'Euro Digitale non è affatto imminente. Pur essendo iniziato nel 2021, il progetto è a oggi ancora nelle fasi di studio. I risultati dei primi test destinati ad approfondirne i possibili dettagli verranno pubblicati solamente nella parte finale del 2023 insieme al documento che dovrà valutare la potenziale soluzione e la sua strutturazione. In caso di successo di questa fase di valutazione e sperimentazione verrà, poi, avviata la successiva che riguarderà, invece, il piano di implementazione vero e proprio e che, secondo le prime stime della task force della Banca Centrale Europea, potrebbe avere conclusione al più presto nel 2026.

L'emissione dell'Euro Digitale può sembrare vicina nel tempo, ma per i ritmi del mondo tecnologico potrebbe, invece, trovare un ecosistema totalmente diverso da quello attuale nel momento del suo arrivo. Per questo motivo, trend come quello del Web3 e dei pagamenti machine-to-machine sono già menzionati all’interno della proposta di regolamento. Quando sarà emesso l'Euro Digitale lo scenario potrebbe essere profondamente diverso rispetto a quello attuale, con magari stablecoin già diffuse e utilizzate quotidianamente, non solo per l’acquisto di asset digitali e applicazioni su Blockchain, ma anche come mezzo di pagamento tradizionale. Inoltre, la diffusione di tecnologie emergenti come l'Intelligenza Artificiale e l'Internet of Things potrebbe aprire nuove opportunità per il mondo dei pagamenti che necessiterebbero delle fondamentali caratteristiche di programmabilità dei pagamenti, in modo da poter consentire transazioni automatizzate e connessioni dirette tra dispositivi intelligenti.

Valeria Portale, Direttrice dell'Osservatorio Innovative Payments e dell'Osservatorio Blockchain & Web3
Jacopo Fracassi, Ricercatore dell'Osservatorio Innovative Payments e dell'Osservatorio Blockchain & Web3