Dopo una laurea triennale in Economia presso l’Università di Sassari e un master in Management presso l’Università Bocconi, Andrea è entrato nel mondo della consulenza grazie a BIP, dove oggi lavora come Consultant nella divisione Retail & Consumer Goods e in parallelo porta avanti il suo progetto Instagram “Tipseconomia”.
Insieme ad Andrea scopriamo il suo progetto, come BIP lo supporta nella sua imprenditorialità e quali sono i suoi consigli!
1. Ciao Andrea, partiamo dalle domande facili: raccontaci chi sei e qual è stato il tuo percorso accademico.
Ciao a tutti, sono Andrea Morittu e sono in BIP da poco più di un 1 anno.
Dopo la maturità scientifica ho intrapreso il percorso di laurea triennale in Economia presso l’Università di Sassari, al termine di questo primo importante traguardo sentivo la necessità di fare un’esperienza formativa che fosse più orientata verso la praticità del mondo del lavoro, e l’ho trovata all’Università Bocconi di Milano dove ho studiato Management interamente in lingua inglese.
Questo mi ha permesso di entrare in contatto con culture e nazionalità diverse e di formarmi in un’ottima università dove, oltre alla preparazione accademica e ai rapporti con le persone, c’è la possibilità di iscriversi ad associazioni studentesche, entrare in contatto con le aziende e svolgere stage curriculari.
Grazie a queste opportunità quando sono entrato in BIP avevo già un metodo di lavoro e delle esperienze professionali alle spalle.
2. Attualmente di cosa ti occupi in BIP e, se esiste, qual è la tua giornata tipo?
Sono entrato in BIP come Business Analyst e ora ricopro la posizione di Consultant. Ho lavorato e tutt’ora lavoro su diversi progetti in quella che è la divisione Retail & Consumer Goods, nell’ambito del fashion, luxury and consumer goods.
Appena entrato, mi sono occupato di un cliente nel campo eyewear mentre attualmente seguo uno dei principali produttori di vestiti di lusso e, nello specifico, un suo programma di trasformazione dove svolgo attività di project management e coordinazione dell’intero programma.
Definire una giornata tipo è molto difficile, quello che posso dirvi è che durante una giornata lavorativa quello che faccio è, in primis, esserci sempre per il cliente: sia come punto di contatto che per portare conoscenza e supporto nelle sue attività, in modo da aiutarlo a seguire più streams progettuali. Questo significa anche preparare, partecipare e/o guidare meeting di allineamento funzionali alla buona riuscita delle varie iniziative.
Lavorare in consulenza è un po’ come lavorare in due aziende, sia per il cliente che per BIP, può capitare quindi di essere coinvolto in attività interne o di collaborare per far conoscere BIP ad altri stakeholder o a potenziali candidati.
3. Qual è l’elemento che ti ha spinto ad avvicinarti al mondo della consulenza e che ti piace di più?
La risposta che si sente più spesso, ma che allo stesso tempo è la più vera, è che in poco tempo si ha la possibilità di entrare in contatto con diverse realtà aziendali. Mi ritengo fortunato perché lavoro nell’industry a cui aspiravo fin dall’inizio del mio percorso professionale.
Un altro elemento fondamentale che apprezzo quotidianamente sono le persone, in BIP ho l’occasione di lavorare con colleghi in gamba, simpatici, che sanno quando è il momento di rilassarsi e quando invece è importante rimanere concentrati sull’obiettivo. Il fatto di stare a contatto con persone stimolanti, da cui si impara costantemente, è sempre stata una delle mie priorità.
Un terzo aspetto che apprezzo della consulenza è quello di seguire un percorso di carriera chiaro e ben delineato, che, per una persona ambiziosa e sognatrice come me è plus molto importante. Sapere che le proprie competenze vengono riconosciute e valorizzate in un tempo definito è uno stimolo al miglioramento continuo.
4. Durante il tuo percorso lavorativo hai avviato il progetto Instagram tipsstudentieconomia, ora Tipseconomia, di che cosa si tratta e com’è nata l’idea?
Sono partito da un obiettivo: portare conoscenza dal mondo dell’economia e da tutte le materie che si studiano in una facoltà economica, a tutti gli studenti, in modo innovativo. Spesso ad essi vengono esposti i concetti attraverso definizioni e formule complesse. Il mio obiettivo è di estrarre queste informazioni e portarle sui social, nello specifico su Instagram, facendolo da peer e non in modo accademico. Ritenevo questo proposito una strategia vincente e in effetti si è rivelata tale.
Ho anche dovuto mettere in campo delle competenze di social media marketing e, inoltre, investirci dei soldi per far sì che i post da me creati arrivassero alle giuste persone.
Tutto è partito quando ho ricevuto una borsa di studio come miglior alunno dell’Università di Sassari durante il periodo del covid, e da lì, ho capito che quei soldi dovevano essere utili a tutti gli studenti affinchè si sentissero considerati ed aiutati.
Era in realtà un progetto che avevo in mente da un po’ di tempo e quindi mi sono detto “proviamoci”, così ho reinvestito interamente la borsa di studio in questa iniziativa e fortunatamente, ha funzionato.
Ad oggi ho una community di più di 13 mila follower che seguono attivamente la pagina, mi scrivono e mi chiedono aiuto. Con i miei follower parlo di quale magistrale preferire, do consigli sul mondo del lavoro e su concetti di economia. Ovviamente al momento non faccio ripetizioni one-to-one però, se posso aiutarli con brevi messaggi, rispondo molto volentieri alle loro domande.
In questo modo ho aiutato più di 250 studenti.
5. Gestisci tutto da solo o c’è qualcuno che ti aiuta? Quali sono gli obiettivi futuri?
Fino ad ora ho fatto quasi tutto da solo, a parte qualche aiuto sporadico di studenti che però erano impegnati in altre attività e quindi con poco tempo a disposizione.
In cantiere c’è la possibilità di collaborare con una ragazza per realizzare insieme dei brevi video educativi, e una partnership con un altro ragazzo molto esperto di matematica finanziaria.
L’obiettivo è quello di continuare a condividere conoscenza su economia ed educazione finanziaria perché sento sia di grande utilità sociale e ha le potenzialità per trasformarsi in qualcosa di più.
Ad esempio, stiamo stringendo una partnership per attivare un corso di inglese, e reinvestire eventuali introiti per ampliare il mio team e offrire post che raggiungano sempre più persone per continuare ad alimentare questo servizio che viene molto apprezzato dagli studenti di tutta Italia.
Sono del parere che quando si trovano le giuste persone il resto viene di conseguenza. Si possono trovare modi sempre nuovi per espandersi e per far fiorire il progetto.
6. Come concili questo progetto con il tuo lavoro? E come ti supporta BIP in questo progetto?
La pagina segue il mio ritmo in quanto deve coesistere con il mio lavoro ed è tutto frutto del sapersi organizzare e saper dare le giuste priorità: quando ho più tempo libero so che posso creare un determinato numero di post, da pubblicare poi, quando ne ho meno.
BIP è una realtà che crede nelle sue persone e le valorizza con tutti gli strumenti che ha a disposizione. Non capita ovunque che la società per cui lavori ti dia spazio e visibilità per permetterti di portare avanti le tue ambizioni e i tuoi progetti personali
In BIP ho trovato persone che mi hanno valorizzato per quello che sapevo fare e per le mie potenzialità. Mi sono sempre sentito a mio agio e in grado di poter sempre dire la mia e di dimostrare quello che sono in grado di fare. Ho apprezzato il fatto di essermi sentito a mio agio nell’esprimermi e anche di vedere che le persone apprezzano il mio lavoro e credono in me e nelle risorse che entrano dall’università. Non capita ovunque.
7. Hai qualche consiglio da dare a studenti e neolaureati che vogliono intraprendere il tuo stesso percorso in consulenza?
Sicuramente essere curiosi e proattivi perché in consulenza è indispensabile saper andare sempre oltre. Si esce dall’università con alcune skills ma l’importante è continuare il proprio percorso con apertura mentale e voglia di fare.
È poi importante sviluppare delle skill consulenziali come il public speaking, visto che si tratta di un lavoro di relazione, e saper utilizzare tool come Power Point, ed Excel. Con il tempo poi si imparerà a migliorare sempre di più queste competenze e se ne acquisiranno di nuove e più specifiche.
Un altro consiglio che mi sento di dare, soprattutto per chi è ancora studente, è di mettersi in gioco fin da subito: partecipare ad associazioni, fare attività extracurriculari e studiare l’inglese. Sono piccole cose che ti allargano la visione e ti aiuteranno poi nel confronto continuo con i propri colleghi e clienti.
In generale, come dico sempre agli studenti, fare più esperienze possibili è sempre utile; quindi, andate oltre il semplice studio accademico e non fermatevi mai!
Per scoprire di più sul progetto di Andrea clicca qui!
Dopo una laurea triennale in Economia presso l’Università di Sassari e un master in Management presso l’Università Bocconi, Andrea è entrato nel mondo della consulenza grazie a BIP, dove oggi lavora come Consultant nella divisione Retail & Consumer Goods e in parallelo porta avanti il suo progetto Instagram “Tipseconomia”.
Insieme ad Andrea scopriamo il suo progetto, come BIP lo supporta nella sua imprenditorialità e quali sono i suoi consigli!
1. Ciao Andrea, partiamo dalle domande facili: raccontaci chi sei e qual è stato il tuo percorso accademico.
Ciao a tutti, sono Andrea Morittu e sono in BIP da poco più di un 1 anno.
Dopo la maturità scientifica ho intrapreso il percorso di laurea triennale in Economia presso l’Università di Sassari, al termine di questo primo importante traguardo sentivo la necessità di fare un’esperienza formativa che fosse più orientata verso la praticità del mondo del lavoro, e l’ho trovata all’Università Bocconi di Milano dove ho studiato Management interamente in lingua inglese.
Questo mi ha permesso di entrare in contatto con culture e nazionalità diverse e di formarmi in un’ottima università dove, oltre alla preparazione accademica e ai rapporti con le persone, c’è la possibilità di iscriversi ad associazioni studentesche, entrare in contatto con le aziende e svolgere stage curriculari.
Grazie a queste opportunità quando sono entrato in BIP avevo già un metodo di lavoro e delle esperienze professionali alle spalle.
2. Attualmente di cosa ti occupi in BIP e, se esiste, qual è la tua giornata tipo?
Sono entrato in BIP come Business Analyst e ora ricopro la posizione di Consultant. Ho lavorato e tutt’ora lavoro su diversi progetti in quella che è la divisione Retail & Consumer Goods, nell’ambito del fashion, luxury and consumer goods.
Appena entrato, mi sono occupato di un cliente nel campo eyewear mentre attualmente seguo uno dei principali produttori di vestiti di lusso e, nello specifico, un suo programma di trasformazione dove svolgo attività di project management e coordinazione dell’intero programma.
Definire una giornata tipo è molto difficile, quello che posso dirvi è che durante una giornata lavorativa quello che faccio è, in primis, esserci sempre per il cliente: sia come punto di contatto che per portare conoscenza e supporto nelle sue attività, in modo da aiutarlo a seguire più streams progettuali. Questo significa anche preparare, partecipare e/o guidare meeting di allineamento funzionali alla buona riuscita delle varie iniziative.
Lavorare in consulenza è un po’ come lavorare in due aziende, sia per il cliente che per BIP, può capitare quindi di essere coinvolto in attività interne o di collaborare per far conoscere BIP ad altri stakeholder o a potenziali candidati.
3. Qual è l’elemento che ti ha spinto ad avvicinarti al mondo della consulenza e che ti piace di più?
La risposta che si sente più spesso, ma che allo stesso tempo è la più vera, è che in poco tempo si ha la possibilità di entrare in contatto con diverse realtà aziendali. Mi ritengo fortunato perché lavoro nell’industry a cui aspiravo fin dall’inizio del mio percorso professionale.
Un altro elemento fondamentale che apprezzo quotidianamente sono le persone, in BIP ho l’occasione di lavorare con colleghi in gamba, simpatici, che sanno quando è il momento di rilassarsi e quando invece è importante rimanere concentrati sull’obiettivo. Il fatto di stare a contatto con persone stimolanti, da cui si impara costantemente, è sempre stata una delle mie priorità.
Un terzo aspetto che apprezzo della consulenza è quello di seguire un percorso di carriera chiaro e ben delineato, che, per una persona ambiziosa e sognatrice come me è plus molto importante. Sapere che le proprie competenze vengono riconosciute e valorizzate in un tempo definito è uno stimolo al miglioramento continuo.
4. Durante il tuo percorso lavorativo hai avviato il progetto Instagram tipsstudentieconomia, ora Tipseconomia, di che cosa si tratta e com’è nata l’idea?
Sono partito da un obiettivo: portare conoscenza dal mondo dell’economia e da tutte le materie che si studiano in una facoltà economica, a tutti gli studenti, in modo innovativo. Spesso ad essi vengono esposti i concetti attraverso definizioni e formule complesse. Il mio obiettivo è di estrarre queste informazioni e portarle sui social, nello specifico su Instagram, facendolo da peer e non in modo accademico. Ritenevo questo proposito una strategia vincente e in effetti si è rivelata tale.
Ho anche dovuto mettere in campo delle competenze di social media marketing e, inoltre, investirci dei soldi per far sì che i post da me creati arrivassero alle giuste persone.
Tutto è partito quando ho ricevuto una borsa di studio come miglior alunno dell’Università di Sassari durante il periodo del covid, e da lì, ho capito che quei soldi dovevano essere utili a tutti gli studenti affinchè si sentissero considerati ed aiutati.
Era in realtà un progetto che avevo in mente da un po’ di tempo e quindi mi sono detto “proviamoci”, così ho reinvestito interamente la borsa di studio in questa iniziativa e fortunatamente, ha funzionato.
Ad oggi ho una community di più di 13 mila follower che seguono attivamente la pagina, mi scrivono e mi chiedono aiuto. Con i miei follower parlo di quale magistrale preferire, do consigli sul mondo del lavoro e su concetti di economia. Ovviamente al momento non faccio ripetizioni one-to-one però, se posso aiutarli con brevi messaggi, rispondo molto volentieri alle loro domande.
In questo modo ho aiutato più di 250 studenti.
5. Gestisci tutto da solo o c’è qualcuno che ti aiuta? Quali sono gli obiettivi futuri?
Fino ad ora ho fatto quasi tutto da solo, a parte qualche aiuto sporadico di studenti che però erano impegnati in altre attività e quindi con poco tempo a disposizione.
In cantiere c’è la possibilità di collaborare con una ragazza per realizzare insieme dei brevi video educativi, e una partnership con un altro ragazzo molto esperto di matematica finanziaria.
L’obiettivo è quello di continuare a condividere conoscenza su economia ed educazione finanziaria perché sento sia di grande utilità sociale e ha le potenzialità per trasformarsi in qualcosa di più.
Ad esempio, stiamo stringendo una partnership per attivare un corso di inglese, e reinvestire eventuali introiti per ampliare il mio team e offrire post che raggiungano sempre più persone per continuare ad alimentare questo servizio che viene molto apprezzato dagli studenti di tutta Italia.
Sono del parere che quando si trovano le giuste persone il resto viene di conseguenza. Si possono trovare modi sempre nuovi per espandersi e per far fiorire il progetto.
6. Come concili questo progetto con il tuo lavoro? E come ti supporta BIP in questo progetto?
La pagina segue il mio ritmo in quanto deve coesistere con il mio lavoro ed è tutto frutto del sapersi organizzare e saper dare le giuste priorità: quando ho più tempo libero so che posso creare un determinato numero di post, da pubblicare poi, quando ne ho meno.
BIP è una realtà che crede nelle sue persone e le valorizza con tutti gli strumenti che ha a disposizione. Non capita ovunque che la società per cui lavori ti dia spazio e visibilità per permetterti di portare avanti le tue ambizioni e i tuoi progetti personali
In BIP ho trovato persone che mi hanno valorizzato per quello che sapevo fare e per le mie potenzialità. Mi sono sempre sentito a mio agio e in grado di poter sempre dire la mia e di dimostrare quello che sono in grado di fare. Ho apprezzato il fatto di essermi sentito a mio agio nell’esprimermi e anche di vedere che le persone apprezzano il mio lavoro e credono in me e nelle risorse che entrano dall’università. Non capita ovunque.
7. Hai qualche consiglio da dare a studenti e neolaureati che vogliono intraprendere il tuo stesso percorso in consulenza?
Sicuramente essere curiosi e proattivi perché in consulenza è indispensabile saper andare sempre oltre. Si esce dall’università con alcune skills ma l’importante è continuare il proprio percorso con apertura mentale e voglia di fare.
È poi importante sviluppare delle skill consulenziali come il public speaking, visto che si tratta di un lavoro di relazione, e saper utilizzare tool come Power Point, ed Excel. Con il tempo poi si imparerà a migliorare sempre di più queste competenze e se ne acquisiranno di nuove e più specifiche.
Un altro consiglio che mi sento di dare, soprattutto per chi è ancora studente, è di mettersi in gioco fin da subito: partecipare ad associazioni, fare attività extracurriculari e studiare l’inglese. Sono piccole cose che ti allargano la visione e ti aiuteranno poi nel confronto continuo con i propri colleghi e clienti.
In generale, come dico sempre agli studenti, fare più esperienze possibili è sempre utile; quindi, andate oltre il semplice studio accademico e non fermatevi mai!
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