Dall’efficienza energetica alla mobilità, dalla sicurezza alla riqualificazione degli spazi urbani, fino alla digitalizzazione degli enti locali: il tema Smart City permea in maniera trasversale gran parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e delle sue Missioni. Proprio perché gli ambiti applicativi che rientrano nella sfera di influenza delle città intelligenti sono molteplici, il potenziale degli interventi previsti dal Piano è molto alto. Ma è ancora da districare.
Sono tre le Missioni previste del PNRR in cui sono presenti elementi e obiettivi riconducibili al tema della Smart City:
la Missione 5 di Inclusione e Coesione con investimenti in Rigenerazione Urbana, tra cui spicca la riforma dei Piani Urbani Integrati;
la Missione 1 di Digitalizzazione che promuove, tra le altre cose, progetti di Mobility as a Service (MaaS);
la Missione 2 di Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, nel quale si articolano diverse soluzioni ascrivibili, direttamente o indirettamente, nella rete di interventi abilitati dalle Smart Cities.
Approfondiamo di seguito i vari interventi.
Missione 5: Piani Urbani Integrati per una città innovativa, inclusiva e sostenibile
Tra i 9 miliardi di euro destinati alla Rigenerazione Urbana, circa 2.5 miliardi sono dedicati ai Piani Urbani Integrati, che prevedono progetti di pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili.
Inoltre, gli interventi avranno l’obiettivo di promuovere sinergie di pianificazione tra Città Metropolitane e Comuni limitrofi più piccoli, per creare un tessuto urbano ed extra-urbano più omogeneo e colmare deficit infrastrutturali e di mobilità. Progetti di Smart Land o Smart City condivisi semplificherebbero le interazioni e lo scambio di informazioni all’interno del network, aumentandone l’impatto su territorio, livelli di innovazione e qualità di vita dei cittadini.
Inoltre, altri fondi di Rigenerazione Urbana pari a 2.8 miliardi di euro, sono stati stanziati per il Programma innovativo della qualità dell’abitare, che ha tra i vari scopi anche quello di utilizzare modelli e strumenti innovativi per la gestione, l'inclusione e il benessere urbano.
Missione 1: Mobility as a Service e sistemi integrati di trasporto urbano
Tra i 2 miliardi di euro per Servizi digitali e cittadinanza digitale in Missione 1, troviamo anche una nota dedicata al “Mobility as a Service” (MaaS) come nuova modalità di trasporto integrato da sperimentare nelle Città Metropolitane.
“Mobility as a Service” è un’iniziativa volta a realizzare un sistema di mobilità sostenibile, che preveda l’integrazione di diverse modalità di trasporto attraverso un unico canale digitale, agevolando gli spostamenti nei centri urbani. A tal proposito, è già stato aperto un bando per presentare proposte progettuali, tramite cui sono state scelte città “leader” per realizzare i primi pilot, e città “follower”, che implementeranno le soluzioni più innovative ed efficaci in un secondo step.
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica nei centri urbani
Sebbene i progetti in Missione 2 abbiano un respiro applicativo molto più ampio della dimensione urbana, alcuni interventi vedono le città protagoniste del cambiamento. In primis, troviamo circa 9 miliardi destinati allo sviluppo di un trasporto pubblico locale più sostenibile, col rafforzamento della mobilità ciclistica, del trasporto rapido di massa e delle infrastrutture di ricarica elettrica.
Progetti Smart City, in particolare di Smart Building, rientrano anche nei 15 miliardi stanziati per l’efficienza energetica e la riqualificazione di edifici pubblici come scuole, sedi giudiziarie ed unità abitative pubbliche, in cui tecnologie intelligenti possono essere adottate per ridurre consumi e renderle più green ed efficienti.
Tra altri interventi di digitalizzazione delle infrastrutture, troviamo 4 miliardi di euro per Smart Grid e rafforzamento della rete di distribuzione elettrica in chiave digitale e flessibile, in cui le città possono essere coinvolte abilitando la transizione dei consumi energetici verso l’elettrico. Il monitoraggio del territorio è un ulteriore ambito applicativo in cui c’è spazio per progetti urbani smart, in particolare per migliorare la capacità previsionale sul cambiamento climatico e prevenirne gli effetti sulla vulnerabilità del territorio, adottando misure tecnologiche e innovative per gestire i rischi, aumentare la resilienza dei Comuni ed efficientare il sistema idrico.
PNRR e Smart City: binomio possibile?
Le opportunità di intervento del PNRR per rendere le città più digitali e connesse sono quindi molteplici. Il rischio è che, con le tempistiche ristrette per realizzare il Piano, le risorse non trovino l’impiego più efficace per raggiungere gli obiettivi iniziali. Un’altra problematica da non sottovalutare è la mancanza di personale, amministrativo e tecnico, per seguire i progetti, dall’uscita del bando alla sua implementazione. Una mancanza che impatta negativamente su tempi di esecuzione e risultati degli interventi.
Sviluppare un’ottima visione di insieme degli interventi da porre in essere e delle scadenze imposte dal Piano, così come riuscire a fare sistema con gli attori (anche privati) del mercato Smart City, sono qualità quanto mai necessarie per sfruttare a pieno le opportunità per rendere “Smart” le nostre città.
Il PNRR nei Comuni italiani
Ma al di là degli obiettivi conclamati, qual è la reale percezione del PNRR tra le città italiane ? Una recente survey del Tavolo di Lavoro Smart City ha provato a dare la risposta. L'indagine ha intercettato l’interesse dei Comuni italiani (452 intervistati) verso il PNRR, rilevando che il 69% degli oltre 100 enti locali che investiranno nel prossimo triennio sono già sicuri di volersi appoggiare a questi fondi, mentre il 26% è in fase di valutazione. Spiccano le Missioni legate alla Digitalizzazione, alla Transizione Ecologica, alle Infrastrutture per la Mobilità sostenibile e alla Rigenerazione Urbana.
Potete approfondire e seguire i risultati di Ricerca del Tavolo di Lavoro Smart City al Convegno pubblico del 5 maggio 2022.
Matteo Risi, Ricercatore Senior TdL Smart City
Dall’efficienza energetica alla mobilità, dalla sicurezza alla riqualificazione degli spazi urbani, fino alla digitalizzazione degli enti locali: il tema Smart City permea in maniera trasversale gran parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e delle sue Missioni. Proprio perché gli ambiti applicativi che rientrano nella sfera di influenza delle città intelligenti sono molteplici, il potenziale degli interventi previsti dal Piano è molto alto. Ma è ancora da districare.
Sono tre le Missioni previste del PNRR in cui sono presenti elementi e obiettivi riconducibili al tema della Smart City:
la Missione 5 di Inclusione e Coesione con investimenti in Rigenerazione Urbana, tra cui spicca la riforma dei Piani Urbani Integrati;
la Missione 1 di Digitalizzazione che promuove, tra le altre cose, progetti di Mobility as a Service (MaaS);
la Missione 2 di Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, nel quale si articolano diverse soluzioni ascrivibili, direttamente o indirettamente, nella rete di interventi abilitati dalle Smart Cities.
Approfondiamo di seguito i vari interventi.
Missione 5: Piani Urbani Integrati per una città innovativa, inclusiva e sostenibile
Tra i 9 miliardi di euro destinati alla Rigenerazione Urbana, circa 2.5 miliardi sono dedicati ai Piani Urbani Integrati, che prevedono progetti di pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili.
Inoltre, gli interventi avranno l’obiettivo di promuovere sinergie di pianificazione tra Città Metropolitane e Comuni limitrofi più piccoli, per creare un tessuto urbano ed extra-urbano più omogeneo e colmare deficit infrastrutturali e di mobilità. Progetti di Smart Land o Smart City condivisi semplificherebbero le interazioni e lo scambio di informazioni all’interno del network, aumentandone l’impatto su territorio, livelli di innovazione e qualità di vita dei cittadini.
Inoltre, altri fondi di Rigenerazione Urbana pari a 2.8 miliardi di euro, sono stati stanziati per il Programma innovativo della qualità dell’abitare, che ha tra i vari scopi anche quello di utilizzare modelli e strumenti innovativi per la gestione, l'inclusione e il benessere urbano.
Missione 1: Mobility as a Service e sistemi integrati di trasporto urbano
Tra i 2 miliardi di euro per Servizi digitali e cittadinanza digitale in Missione 1, troviamo anche una nota dedicata al “Mobility as a Service” (MaaS) come nuova modalità di trasporto integrato da sperimentare nelle Città Metropolitane.
“Mobility as a Service” è un’iniziativa volta a realizzare un sistema di mobilità sostenibile, che preveda l’integrazione di diverse modalità di trasporto attraverso un unico canale digitale, agevolando gli spostamenti nei centri urbani. A tal proposito, è già stato aperto un bando per presentare proposte progettuali, tramite cui sono state scelte città “leader” per realizzare i primi pilot, e città “follower”, che implementeranno le soluzioni più innovative ed efficaci in un secondo step.
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica nei centri urbani
Sebbene i progetti in Missione 2 abbiano un respiro applicativo molto più ampio della dimensione urbana, alcuni interventi vedono le città protagoniste del cambiamento. In primis, troviamo circa 9 miliardi destinati allo sviluppo di un trasporto pubblico locale più sostenibile, col rafforzamento della mobilità ciclistica, del trasporto rapido di massa e delle infrastrutture di ricarica elettrica.
Progetti Smart City, in particolare di Smart Building, rientrano anche nei 15 miliardi stanziati per l’efficienza energetica e la riqualificazione di edifici pubblici come scuole, sedi giudiziarie ed unità abitative pubbliche, in cui tecnologie intelligenti possono essere adottate per ridurre consumi e renderle più green ed efficienti.
Tra altri interventi di digitalizzazione delle infrastrutture, troviamo 4 miliardi di euro per Smart Grid e rafforzamento della rete di distribuzione elettrica in chiave digitale e flessibile, in cui le città possono essere coinvolte abilitando la transizione dei consumi energetici verso l’elettrico. Il monitoraggio del territorio è un ulteriore ambito applicativo in cui c’è spazio per progetti urbani smart, in particolare per migliorare la capacità previsionale sul cambiamento climatico e prevenirne gli effetti sulla vulnerabilità del territorio, adottando misure tecnologiche e innovative per gestire i rischi, aumentare la resilienza dei Comuni ed efficientare il sistema idrico.
PNRR e Smart City: binomio possibile?
Le opportunità di intervento del PNRR per rendere le città più digitali e connesse sono quindi molteplici. Il rischio è che, con le tempistiche ristrette per realizzare il Piano, le risorse non trovino l’impiego più efficace per raggiungere gli obiettivi iniziali. Un’altra problematica da non sottovalutare è la mancanza di personale, amministrativo e tecnico, per seguire i progetti, dall’uscita del bando alla sua implementazione. Una mancanza che impatta negativamente su tempi di esecuzione e risultati degli interventi.
Sviluppare un’ottima visione di insieme degli interventi da porre in essere e delle scadenze imposte dal Piano, così come riuscire a fare sistema con gli attori (anche privati) del mercato Smart City, sono qualità quanto mai necessarie per sfruttare a pieno le opportunità per rendere “Smart” le nostre città.
Il PNRR nei Comuni italiani
Ma al di là degli obiettivi conclamati, qual è la reale percezione del PNRR tra le città italiane ? Una recente survey del Tavolo di Lavoro Smart City ha provato a dare la risposta. L'indagine ha intercettato l’interesse dei Comuni italiani (452 intervistati) verso il PNRR, rilevando che il 69% degli oltre 100 enti locali che investiranno nel prossimo triennio sono già sicuri di volersi appoggiare a questi fondi, mentre il 26% è in fase di valutazione. Spiccano le Missioni legate alla Digitalizzazione, alla Transizione Ecologica, alle Infrastrutture per la Mobilità sostenibile e alla Rigenerazione Urbana.
Potete approfondire e seguire i risultati di Ricerca del Tavolo di Lavoro Smart City al Convegno pubblico del 5 maggio 2022.
Matteo Risi, Ricercatore Senior TdL Smart City