Pirelli

Pubblicato il 23 Dec 2021
Pubblicato il 23 Dec 2021
Costanza, un carrer day in Bocconi per arrivare in Pirelli

Costanza, un carrer day in Bocconi per arrivare in Pirelli


Qualcosa che non ti aspetti. E’ arrivata così Pirelli nella carriera di Costanza, che tra numeri e analisi si trova di casa. A Torino, dopo il liceo scientifico, ha studiato Economia aziendale, ha fatto un anno all’estero, in Germania, a Tuebingen con il programma Erasmus, per poi concludere il ciclo di studi con un biennio in Amministrazione, Finanza e Controllo in Bocconi. “Sono sempre stata appassionata di numeri: ogni numero ha un significato, rappresenta una sfida, un problema. E noi dobbiamo essere pronti a capire come analizzarlo per migliorare”. Costanza voleva spendere questa sua capacità analitica nell’ambito della consulenza, ma poi ha cambiato strada.


Come sei arrivata in Pirelli?
“Durante la magistrale ho fatto uno stage, terminato con un’offerta di assunzione, in una società di consulenza. Tuttavia, durante un career day in Bocconi, ho avuto modo di incontrare Pirelli e ho lasciato il mio curriculum. Dopo qualche tempo mi hanno contattato per uno stage. E’ stata una sorpresa e ho accettato con entusiasmo, cambiando il mio percorso”.


Di cosa dovevi occuparti?
“Sono entrata come Supply Chain Controller di gruppo; il mio compito era controllare, dal punto di vista economico e finanziario, la catena di fornitura dalla fabbrica al cliente finale. Come controller, abbiamo il ruolo di supportare le funzioni nel loro lavoro quotidiano: insieme definiamo target e obiettivi sempre piu’ sfidanti per massimizzare le efficienze, consuntiviamo e spieghiamo il risultato, suggerendo azioni correttive laddove necessario, facciamo analisi e valutazioni sul mercato, cercando sempre di anticiparne le dinamiche.”


Come è proseguito il tuo percorso?
“Dopo solo tre anni Pirelli mi ha permesso di cogliere un’opportunità all’estero, negli Stati Uniti come controller nell’ufficio di New York. Serviva qualcuno che conoscesse le best practices dell’Headquarter e le portasse nella region. Qui sono rimasta due anni, per poi essere trasferita a Rome in Georgia, dove Pirelli ha una fabbrica, per completare l’esperienza sotto un altro punto di vista.”


Come ti trovi a Rome?
“E’ un esperienza molto formativa, perché sono immersa nella fabbrica. Vedo dove nasce il prodotto e sono a contatto con un ambiente molto tecnico. Tutto questo mi permette di essere più vicina al business e di consolidare le competenze tecniche, di vivere i progetti e le sfide di ogni giorno, ho la possibilità di seguire le dinamiche del mercato perché ci rapportiamo costantemente con la parte commerciale e con i clienti”.


Cosa ti ha dato Pirelli?
“Pirelli mi ha dato fiducia fin dall’inizio quando ero in una posizione di stage fino all’affidamento di un incarico all’estero. Mi ha spinto a dare il meglio circondata da colleghi con diversi background che sono uno stimolo continuo e da cui ho la possibilità di imparare molto. Si può dire che Pirelli sia una grande famiglia, ed è una percezione che ho avuto sia in Headquarter con le relazione con i colleghi delle unità locali e delle varie funzioni, che qui nella region North America, a New York e Rome”.


Cosa consigli a chi vuole intraprendere un percorso come il tuo?
“Di avere fiducia in se stesso, di crederci e di essere umile, perché le opportunità ci sono e le aziende hanno voglia di investire nelle persone: se uno è bravo e lavora sodo con voglia di fare le cose andranno bene”.

Qualcosa che non ti aspetti. E’ arrivata così Pirelli nella carriera di Costanza, che tra numeri e analisi si trova di casa. A Torino, dopo il liceo scientifico, ha studiato Economia aziendale, ha fatto un anno all’estero, in Germania, a Tuebingen con il programma Erasmus, per poi concludere il ciclo di studi con un biennio in Amministrazione, Finanza e Controllo in Bocconi. “Sono sempre stata appassionata di numeri: ogni numero ha un significato, rappresenta una sfida, un problema. E noi dobbiamo essere pronti a capire come analizzarlo per migliorare”. Costanza voleva spendere questa sua capacità analitica nell’ambito della consulenza, ma poi ha cambiato strada.


Come sei arrivata in Pirelli?
“Durante la magistrale ho fatto uno stage, terminato con un’offerta di assunzione, in una società di consulenza. Tuttavia, durante un career day in Bocconi, ho avuto modo di incontrare Pirelli e ho lasciato il mio curriculum. Dopo qualche tempo mi hanno contattato per uno stage. E’ stata una sorpresa e ho accettato con entusiasmo, cambiando il mio percorso”.


Di cosa dovevi occuparti?
“Sono entrata come Supply Chain Controller di gruppo; il mio compito era controllare, dal punto di vista economico e finanziario, la catena di fornitura dalla fabbrica al cliente finale. Come controller, abbiamo il ruolo di supportare le funzioni nel loro lavoro quotidiano: insieme definiamo target e obiettivi sempre piu’ sfidanti per massimizzare le efficienze, consuntiviamo e spieghiamo il risultato, suggerendo azioni correttive laddove necessario, facciamo analisi e valutazioni sul mercato, cercando sempre di anticiparne le dinamiche.”


Come è proseguito il tuo percorso?
“Dopo solo tre anni Pirelli mi ha permesso di cogliere un’opportunità all’estero, negli Stati Uniti come controller nell’ufficio di New York. Serviva qualcuno che conoscesse le best practices dell’Headquarter e le portasse nella region. Qui sono rimasta due anni, per poi essere trasferita a Rome in Georgia, dove Pirelli ha una fabbrica, per completare l’esperienza sotto un altro punto di vista.”


Come ti trovi a Rome?
“E’ un esperienza molto formativa, perché sono immersa nella fabbrica. Vedo dove nasce il prodotto e sono a contatto con un ambiente molto tecnico. Tutto questo mi permette di essere più vicina al business e di consolidare le competenze tecniche, di vivere i progetti e le sfide di ogni giorno, ho la possibilità di seguire le dinamiche del mercato perché ci rapportiamo costantemente con la parte commerciale e con i clienti”.


Cosa ti ha dato Pirelli?
“Pirelli mi ha dato fiducia fin dall’inizio quando ero in una posizione di stage fino all’affidamento di un incarico all’estero. Mi ha spinto a dare il meglio circondata da colleghi con diversi background che sono uno stimolo continuo e da cui ho la possibilità di imparare molto. Si può dire che Pirelli sia una grande famiglia, ed è una percezione che ho avuto sia in Headquarter con le relazione con i colleghi delle unità locali e delle varie funzioni, che qui nella region North America, a New York e Rome”.


Cosa consigli a chi vuole intraprendere un percorso come il tuo?
“Di avere fiducia in se stesso, di crederci e di essere umile, perché le opportunità ci sono e le aziende hanno voglia di investire nelle persone: se uno è bravo e lavora sodo con voglia di fare le cose andranno bene”.