Fincantieri

Pubblicato il 25 Oct 2021
Pubblicato il 25 Oct 2021
Tutored incontra Beatrice, Assistant Lead Project Engineer @Fincantieri

Tutored incontra Beatrice, Assistant Lead Project Engineer @Fincantieri


Beatrice, nella sua intervista ci spiega chi è e di cosa si occupa un Lead Project Engineer (LPE), qual è il percorso che porta un professionista a ricoprire questo ruolo e la sua giornata tipo, mai monotona!

In quale università hai studiato, quale percorso hai scelto e quando hai capito che per te, nata in Piemonte, il futuro sarebbe stato il mare e la nautica?

Ho conseguito la Laurea triennale in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano e la Laurea magistrale in Ingegneria Navale presso l'Università degli studi di Trieste, dopo una integrativa carriera ponte. A otto mesi dalla Laurea magistrale ho conseguito l'abilitazione alla professione di Ingegnere.

Sì, sono nata in una vallata dell'Alto Piemonte, tra montagne, fiumi e laghi, a circa due ore dal mare ligure dove trascorrevo i mesi estivi di vacanza. Sulle mie montagne ho camminato, sciato, scalato, ma l'acqua e gli orizzonti aperti del mare hanno da sempre meglio interpretato le mie esigenze più profonde di fluida libertà di poter andare sempre oltre...e ho scelto l'ingegneria come il miglior mezzo razionale che sfida i confini.

Penso che solo l'etica debba essere un punto fermo, tutto il resto è navigare!

 

Nel corso dei tuoi studi hai avuto modo di cambiare più città, com'è Trieste da studente e da giovane lavoratore?

Sono arrivata a Trieste il giorno della Barcolana 2015 e per la prima volta ho visto il mare bianco; Trieste condivide la mia felice sorte: dietro le montagne, davanti l'orizzonte marino.

Ieri all'Università, oggi in Fincantieri, a Trieste mi sono state date delle ottime opportunità di crescita personale e professionale attraverso stimolanti modelli umani di competenza, offerte esperenziali e metodologie di apprendimento del mestiere che, se alla sera vado a letto soddisfatta e stanca, al mattino mi risveglio grata.

 

Cosa hai provato e quali sono stati i primi elementi notati la prima volta che sei entrata in cantiere?

Non è ancora iniziata la fase di produzione della nave su cui lavora il nostro team, ma qualche capatina in cantiere l'ho già fatta: un ideale mondo di alta ingegneria applicata. Dopo anni trascorsi in ovattate aule, silenziose biblioteche e uffici, essere in cantiere significa impattare con una dimensione sconosciuta: la materializzazione dei progetti che necessita di un ampio spazio a cielo aperto, efficiente, che odora di industria. Ho provato l'emozionato entusiasmo di esserci, come è stato per il mio primo giorno in Fincantieri, dove c'è gente che le navi le sa fare e le ha fatte, o per i recenti tre giorni in navigazione a bordo a visitare sale impianti e motori.

 

Il tuo job title è Assistant Lead Project Engineer – PM Team Tui, ci spieghi cosa significa e come ci sei arrivata?

Il PM Team è una squadra di lavoro con a capo un Project Manager; nel team l'obiettivo è condiviso e, in una pratica di sinergica collaborazione, ogni persona ha ruolo e responsabilità ben definiti.

Il PM Team TUI, dove sono inserita, è finalizzato alla realizzazione di una nave da crociera prototipo a propulsione LNG commissionata, con la sua gemella, dalla TUI Cruise, joint venture tra il Gruppo TUI e il gruppo crocieristico Royal Caribbean Cruises Ltd.

Il Lead Project Engineer (LPE) è una figura apicale del team; in sintesi, monitora e sviluppa in tutte le sue fasi il progetto, assicurandone la corrispondenza con le specifiche contrattuali o, eventualmente, identificando e proponendo opportuni interventi correttivi; è l'interfaccia tecnica verso l'Armatore, con cui svolge periodici incontri tecnici, ne valuta le eventuali richieste aggiuntive, coordinando il processo di progettazione e sviluppo della commessa.

Il mio compito prevede il supporto al ruolo del LPE nelle sue molteplici responsabilità, che coprono temporalmente e programmaticamente l'intero progetto nave. Nel mio ruolo, mi sento umilmente onorata di poter lavorare così a stretto contatto con una figura professionale di così alto ruolo e di stimata, provata esperienza; mi permette di imparare molto e accelera la consapevolezza circa la complessità del processo di costruzione di una nave, gli infiniti argomenti tecnici e gestionali che comporta, le tante competenze in gioco.

Sono entrata in contatto con un recruiter di Fincantieri in occasione di un evento di job career organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Trieste; resami senz'altro disponibile all'invio del mio curriculum vitae, dopo poco, ho iniziato il previsto step di colloqui e ho incontrato le figure dirigenziali del Team-Tui.

Ho svolto i colloqui con la consapevolezza dell'opportunità unica che mi veniva data di entrare in una azienda di eccellenza come Fincantieri, così giovane in un ruolo che non può che essere l'aspirazione di ogni ambizioso neo-ingegnere navale, in un momento storico di incertezza occupazionale e, a conferma che Fincantieri offre spazio ai giovani laureati volenterosi, oggi i miei selezionatori sono i miei stimati diretti superiori.

 

Come si svolge la “tua giornata tipo” e da quali figure è composto il tuo team?  

La mia “giornata tipo” è varia, dinamica, mai monotona. Oltre a svolgere delle attività continuative di cui sono direttamente responsabile e a partecipare a diverse strutturate riunioni interne ed esterne al team, il mio lavoro prevede l'adattamento giornaliero ai compiti di maggior rilevanza e urgenza, nonchè l’interfacciarsi con le istanze del mio diretto referente e del  team. 

Sono varie le figure che compongono il team, grossolanamente divisibili per area tecnico e gestionale, ovviamente in costante relazione fra loro. L’area tecnica è composta dai referenti di ciascun Ufficio Tecnico, affiancati da alcune figure professionali specifiche (Piano Generalista, Modellatore 3D, Energy Efficiency Manager..) e dai responsabili dell’area Pay-Load, che progettano e gestiscono le aree riservate ai passeggeri in sinergia con gli Architetti dell’Armatore; l’area gestionale è invece volta a pianificare le attività e monitorare i costi della Commessa, nonché a intrattenere le relazioni con i fornitori esterni.

 

Quanto sono importanti le soft skills nel tuo lavoro e come ti sei allenata per svilupparle?

Importantissime. Le soft skills sono collegabili al personale bagaglio culturale ed esperienziale, definiscono il nostro carattere e come affrontiamo la vita, lavorativa e privata; sono generate e sviluppate dai privati accadimenti esistenziali e dalle attività che intraprendiamo.

Occorre, quindi, essere curiosi, eclettici e generosi nell'affrontare ogni nuova esperienza che accresce o migliora le nostre competenze comportamentali. Mi sono cimentata in diverse attività sportive, individuali e di squadra, e in un non approfondito studio del pianoforte; mi è stato insegnato ad amare la lettura, il cinema, la lirica e a pensare; ho sempre amato divertirmi, stare in compagnia e studiare; ho fatto viaggi di piacere e di studio all'estero...poi ho imparato a vivere lontano da casa, avere delle coinquiline universitarie e, infine, una casa da sola; all'Università ho sempre partecipato alle attività formative extra-curricolare e ai momenti di incontro informali; ho iniziato a lavorare 5 mesi prima di laurearmi alla magistrale come ricercatore tecnico-ingegneristico presso Maritime Technology friulano con un percorso formativo individuale nel Project Management; ho superato il recente lockdown studiando il Piano Generale della nave TUI.

Oggi Fincantieri mi offre, non solo a livello strettamente ingegneristico, ma anche a questo livello un poderoso stimolo: un lavoro di squadra dinamico e vivace, dove sperimentare e sviluppare le mie competenze relazionali e le abilità accessorie all'attività lavorativa nell'interazione con persone eterogenee per età, carattere, ruolo e competenza, nonché apprendere nuove soft skills relative al mio ruolo.

 

Dalla firma dei contratti alla consegna finale della nave possono passare diversi anni, cosa provi nel veder crescere il progetto e la nave giorno dopo giorno? Come sarà entrare nella nave una volta completata?

Come sarà entrare nella nave finita non oso pensarlo, perché già ne intuisco le forti emozioni ed è ancora vivido, e, forse incancellabile, il ricordo di quando al mio primo giorno di lavoro ho avuto in mano la Specifica Nave. Ho provato un misto di entusiasmo e incredulità, un umile rispetto davanti a un libro che conteneva molto di più di quello che io sapevo...e, da allora, ogni giorno di lavoro mi sento crescere con la nave, la conosco sempre meglio, e quando sarà finita, molto prima che io abbia appreso tutto quello che devo, oserò sentirla anche mia. Soprattutto nei momenti informali di incontro del team, ascolto racconti e aneddoti circa pregresse esperienze di costruzione di nave già varate e ne colgo l'orgoglio e la passione, che già condivido.

 

Fincantieri è il luogo ideale per chi...

...per chi ha l'umiltà e l'ambizione di imparare, per chi ha una insaziabile curiosità di conoscere, chi ha i piedi ben piantati a terra ma ha il coraggio di sognare, per chi ha già capito che per volere devi saper dare, chi ha imparato a coltivare la gratitudine verso chi ci ha aiutati/chi ci aiuterà a crescere, chi ha studiato con dedizione e che ama apprendere il mestiere di far navi! 

 

Un ultimo consiglio per gli studenti e i neolaureati che si stanno oggi preparando ai colloqui e alle selezioni in Fincantieri.

Non preservatevi dal faticare e dall'emozionarvi!

 

 

 

 

 

Beatrice, nella sua intervista ci spiega chi è e di cosa si occupa un Lead Project Engineer (LPE), qual è il percorso che porta un professionista a ricoprire questo ruolo e la sua giornata tipo, mai monotona!

In quale università hai studiato, quale percorso hai scelto e quando hai capito che per te, nata in Piemonte, il futuro sarebbe stato il mare e la nautica?

Ho conseguito la Laurea triennale in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano e la Laurea magistrale in Ingegneria Navale presso l'Università degli studi di Trieste, dopo una integrativa carriera ponte. A otto mesi dalla Laurea magistrale ho conseguito l'abilitazione alla professione di Ingegnere.

Sì, sono nata in una vallata dell'Alto Piemonte, tra montagne, fiumi e laghi, a circa due ore dal mare ligure dove trascorrevo i mesi estivi di vacanza. Sulle mie montagne ho camminato, sciato, scalato, ma l'acqua e gli orizzonti aperti del mare hanno da sempre meglio interpretato le mie esigenze più profonde di fluida libertà di poter andare sempre oltre...e ho scelto l'ingegneria come il miglior mezzo razionale che sfida i confini.

Penso che solo l'etica debba essere un punto fermo, tutto il resto è navigare!

 

Nel corso dei tuoi studi hai avuto modo di cambiare più città, com'è Trieste da studente e da giovane lavoratore?

Sono arrivata a Trieste il giorno della Barcolana 2015 e per la prima volta ho visto il mare bianco; Trieste condivide la mia felice sorte: dietro le montagne, davanti l'orizzonte marino.

Ieri all'Università, oggi in Fincantieri, a Trieste mi sono state date delle ottime opportunità di crescita personale e professionale attraverso stimolanti modelli umani di competenza, offerte esperenziali e metodologie di apprendimento del mestiere che, se alla sera vado a letto soddisfatta e stanca, al mattino mi risveglio grata.

 

Cosa hai provato e quali sono stati i primi elementi notati la prima volta che sei entrata in cantiere?

Non è ancora iniziata la fase di produzione della nave su cui lavora il nostro team, ma qualche capatina in cantiere l'ho già fatta: un ideale mondo di alta ingegneria applicata. Dopo anni trascorsi in ovattate aule, silenziose biblioteche e uffici, essere in cantiere significa impattare con una dimensione sconosciuta: la materializzazione dei progetti che necessita di un ampio spazio a cielo aperto, efficiente, che odora di industria. Ho provato l'emozionato entusiasmo di esserci, come è stato per il mio primo giorno in Fincantieri, dove c'è gente che le navi le sa fare e le ha fatte, o per i recenti tre giorni in navigazione a bordo a visitare sale impianti e motori.

 

Il tuo job title è Assistant Lead Project Engineer – PM Team Tui, ci spieghi cosa significa e come ci sei arrivata?

Il PM Team è una squadra di lavoro con a capo un Project Manager; nel team l'obiettivo è condiviso e, in una pratica di sinergica collaborazione, ogni persona ha ruolo e responsabilità ben definiti.

Il PM Team TUI, dove sono inserita, è finalizzato alla realizzazione di una nave da crociera prototipo a propulsione LNG commissionata, con la sua gemella, dalla TUI Cruise, joint venture tra il Gruppo TUI e il gruppo crocieristico Royal Caribbean Cruises Ltd.

Il Lead Project Engineer (LPE) è una figura apicale del team; in sintesi, monitora e sviluppa in tutte le sue fasi il progetto, assicurandone la corrispondenza con le specifiche contrattuali o, eventualmente, identificando e proponendo opportuni interventi correttivi; è l'interfaccia tecnica verso l'Armatore, con cui svolge periodici incontri tecnici, ne valuta le eventuali richieste aggiuntive, coordinando il processo di progettazione e sviluppo della commessa.

Il mio compito prevede il supporto al ruolo del LPE nelle sue molteplici responsabilità, che coprono temporalmente e programmaticamente l'intero progetto nave. Nel mio ruolo, mi sento umilmente onorata di poter lavorare così a stretto contatto con una figura professionale di così alto ruolo e di stimata, provata esperienza; mi permette di imparare molto e accelera la consapevolezza circa la complessità del processo di costruzione di una nave, gli infiniti argomenti tecnici e gestionali che comporta, le tante competenze in gioco.

Sono entrata in contatto con un recruiter di Fincantieri in occasione di un evento di job career organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Trieste; resami senz'altro disponibile all'invio del mio curriculum vitae, dopo poco, ho iniziato il previsto step di colloqui e ho incontrato le figure dirigenziali del Team-Tui.

Ho svolto i colloqui con la consapevolezza dell'opportunità unica che mi veniva data di entrare in una azienda di eccellenza come Fincantieri, così giovane in un ruolo che non può che essere l'aspirazione di ogni ambizioso neo-ingegnere navale, in un momento storico di incertezza occupazionale e, a conferma che Fincantieri offre spazio ai giovani laureati volenterosi, oggi i miei selezionatori sono i miei stimati diretti superiori.

 

Come si svolge la “tua giornata tipo” e da quali figure è composto il tuo team?  

La mia “giornata tipo” è varia, dinamica, mai monotona. Oltre a svolgere delle attività continuative di cui sono direttamente responsabile e a partecipare a diverse strutturate riunioni interne ed esterne al team, il mio lavoro prevede l'adattamento giornaliero ai compiti di maggior rilevanza e urgenza, nonchè l’interfacciarsi con le istanze del mio diretto referente e del  team. 

Sono varie le figure che compongono il team, grossolanamente divisibili per area tecnico e gestionale, ovviamente in costante relazione fra loro. L’area tecnica è composta dai referenti di ciascun Ufficio Tecnico, affiancati da alcune figure professionali specifiche (Piano Generalista, Modellatore 3D, Energy Efficiency Manager..) e dai responsabili dell’area Pay-Load, che progettano e gestiscono le aree riservate ai passeggeri in sinergia con gli Architetti dell’Armatore; l’area gestionale è invece volta a pianificare le attività e monitorare i costi della Commessa, nonché a intrattenere le relazioni con i fornitori esterni.

 

Quanto sono importanti le soft skills nel tuo lavoro e come ti sei allenata per svilupparle?

Importantissime. Le soft skills sono collegabili al personale bagaglio culturale ed esperienziale, definiscono il nostro carattere e come affrontiamo la vita, lavorativa e privata; sono generate e sviluppate dai privati accadimenti esistenziali e dalle attività che intraprendiamo.

Occorre, quindi, essere curiosi, eclettici e generosi nell'affrontare ogni nuova esperienza che accresce o migliora le nostre competenze comportamentali. Mi sono cimentata in diverse attività sportive, individuali e di squadra, e in un non approfondito studio del pianoforte; mi è stato insegnato ad amare la lettura, il cinema, la lirica e a pensare; ho sempre amato divertirmi, stare in compagnia e studiare; ho fatto viaggi di piacere e di studio all'estero...poi ho imparato a vivere lontano da casa, avere delle coinquiline universitarie e, infine, una casa da sola; all'Università ho sempre partecipato alle attività formative extra-curricolare e ai momenti di incontro informali; ho iniziato a lavorare 5 mesi prima di laurearmi alla magistrale come ricercatore tecnico-ingegneristico presso Maritime Technology friulano con un percorso formativo individuale nel Project Management; ho superato il recente lockdown studiando il Piano Generale della nave TUI.

Oggi Fincantieri mi offre, non solo a livello strettamente ingegneristico, ma anche a questo livello un poderoso stimolo: un lavoro di squadra dinamico e vivace, dove sperimentare e sviluppare le mie competenze relazionali e le abilità accessorie all'attività lavorativa nell'interazione con persone eterogenee per età, carattere, ruolo e competenza, nonché apprendere nuove soft skills relative al mio ruolo.

 

Dalla firma dei contratti alla consegna finale della nave possono passare diversi anni, cosa provi nel veder crescere il progetto e la nave giorno dopo giorno? Come sarà entrare nella nave una volta completata?

Come sarà entrare nella nave finita non oso pensarlo, perché già ne intuisco le forti emozioni ed è ancora vivido, e, forse incancellabile, il ricordo di quando al mio primo giorno di lavoro ho avuto in mano la Specifica Nave. Ho provato un misto di entusiasmo e incredulità, un umile rispetto davanti a un libro che conteneva molto di più di quello che io sapevo...e, da allora, ogni giorno di lavoro mi sento crescere con la nave, la conosco sempre meglio, e quando sarà finita, molto prima che io abbia appreso tutto quello che devo, oserò sentirla anche mia. Soprattutto nei momenti informali di incontro del team, ascolto racconti e aneddoti circa pregresse esperienze di costruzione di nave già varate e ne colgo l'orgoglio e la passione, che già condivido.

 

Fincantieri è il luogo ideale per chi...

...per chi ha l'umiltà e l'ambizione di imparare, per chi ha una insaziabile curiosità di conoscere, chi ha i piedi ben piantati a terra ma ha il coraggio di sognare, per chi ha già capito che per volere devi saper dare, chi ha imparato a coltivare la gratitudine verso chi ci ha aiutati/chi ci aiuterà a crescere, chi ha studiato con dedizione e che ama apprendere il mestiere di far navi! 

 

Un ultimo consiglio per gli studenti e i neolaureati che si stanno oggi preparando ai colloqui e alle selezioni in Fincantieri.

Non preservatevi dal faticare e dall'emozionarvi!