Questa passione è nata un po’ per caso. Un mio amico, dopo avermi invitato ad un suo spettacolo, che mi era piaciuto molto, mi ha proposto di fondare insieme a lui una compagnia teatrale e io ho pensato di provare a buttarmi in questa nuova avventura.
Non avrei pensato di appassionarmi al teatro, ma devo ammettere che mi ha migliorato molto: mi ha aiutato a superare alcuni limiti: ad esempio mi ha permesso di superare il disagio che provavo alla sola idea di parlare davanti ad un pubblico e mi ha aiutato ad imparare ad esprimermi in modo più corretto.
In questi anni, la compagnia Corpo di Bacco, mi ha dato veramente tante soddisfazioni. Per me è stato come allevare una piccola creatura per aiutarla a crescere, e così è stato. Dal nostro primo spettacolo di cose ne sono cambiate tante oltre ad essere cresciuti molto numericamente, siamo perfino finiti in radio e in televisione!
Il teatro mi ha permesso di vivere tante vite, anche molto diverse tra loro: da quella di Caronte a quella del calzolaio Crispino, dall’Innominato dei Promessi Sposi a Shamael (Veleno di Dio), senza dimenticare lo sfortunato Chiarchiaro di Pirandello. Tra i miei preferiti, ricordo: Caronte, il cui spettacolo è piaciuto così tanto che abbiamo deciso di fare ben tre repliche, e Shamael. Per trasformarmi nel famoso arcangelo demoniaco mi hanno truccato per ben 4 ore. Vi posso solamente dire che chiunque mi abbia incrociato dopo quella trasformazione, si sia davvero spaventato vedendo un uomo completamente rosso, dagli occhi infuocati, con un paio di corna lunghissime e un’ascia enorme nelle mani.
Abbiamo cercato delle soluzioni che ci potessero aiutare a continuare con le prove. La tecnologia in questa occasione ci è stata di grande aiuto dandoci la possibilità di vederci, anche se a distanza, e continuare a prepararci in vista della riapertura dei teatri. Per me è stato veramente importante mantenere il contatto con tutte le persone che, insieme a me, costituiscono il Corpo di Bacco. La compagnia è per me una seconda famiglia e potersi vedere, anche se online, mi è stato molto di supporto nell’affrontare questo periodo.
Questa intervista fa parte del progetto Talent@ALTEN, la rubrica dedicata alle passioni, agli hobby e ai talenti dei nostri colleghi.
Per scoprire di più su Talent@ALTEN, clicca qui.
Questa passione è nata un po’ per caso. Un mio amico, dopo avermi invitato ad un suo spettacolo, che mi era piaciuto molto, mi ha proposto di fondare insieme a lui una compagnia teatrale e io ho pensato di provare a buttarmi in questa nuova avventura.
Non avrei pensato di appassionarmi al teatro, ma devo ammettere che mi ha migliorato molto: mi ha aiutato a superare alcuni limiti: ad esempio mi ha permesso di superare il disagio che provavo alla sola idea di parlare davanti ad un pubblico e mi ha aiutato ad imparare ad esprimermi in modo più corretto.
In questi anni, la compagnia Corpo di Bacco, mi ha dato veramente tante soddisfazioni. Per me è stato come allevare una piccola creatura per aiutarla a crescere, e così è stato. Dal nostro primo spettacolo di cose ne sono cambiate tante oltre ad essere cresciuti molto numericamente, siamo perfino finiti in radio e in televisione!
Il teatro mi ha permesso di vivere tante vite, anche molto diverse tra loro: da quella di Caronte a quella del calzolaio Crispino, dall’Innominato dei Promessi Sposi a Shamael (Veleno di Dio), senza dimenticare lo sfortunato Chiarchiaro di Pirandello. Tra i miei preferiti, ricordo: Caronte, il cui spettacolo è piaciuto così tanto che abbiamo deciso di fare ben tre repliche, e Shamael. Per trasformarmi nel famoso arcangelo demoniaco mi hanno truccato per ben 4 ore. Vi posso solamente dire che chiunque mi abbia incrociato dopo quella trasformazione, si sia davvero spaventato vedendo un uomo completamente rosso, dagli occhi infuocati, con un paio di corna lunghissime e un’ascia enorme nelle mani.
Abbiamo cercato delle soluzioni che ci potessero aiutare a continuare con le prove. La tecnologia in questa occasione ci è stata di grande aiuto dandoci la possibilità di vederci, anche se a distanza, e continuare a prepararci in vista della riapertura dei teatri. Per me è stato veramente importante mantenere il contatto con tutte le persone che, insieme a me, costituiscono il Corpo di Bacco. La compagnia è per me una seconda famiglia e potersi vedere, anche se online, mi è stato molto di supporto nell’affrontare questo periodo.
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