Osservatori Digital Innovation

Pubblicato il 11 May 2021
Pubblicato il 11 May 2021
Insurtech: significato, trend e prospettive future del mondo assicurativo

Insurtech: significato, trend e prospettive future del mondo assicurativo


L’Insurtech (dall’unione di “insurance” e “technology”), si definisce come l’applicazione delle tecnologie digitali al mondo assicurativo ed è un fenomeno che si sta affermando sia nel panorama internazionale che in quello italiano. Cosa si intende esattamente con Insurance Technology e quali opportunità si prospettano per il futuro delle Assicurazioni?

Il vero significato di Insurtech
Nel significato più ampio del termine, l’Insurtech identifica l’intero processo di digitalizzazione che sta investendo il settore assicurativo, dalla sottoscrizione delle polizze fino alla gestione dei sinistri, grazie all’utilizzo di tecnologie quali Big Data Analytics, Intelligenza Artificiale e API.

In un certo senso, l'Insurtech può essere considerato un sottoinsieme del più ampio tema Fintech, vale a dire l'applicazione delle tecnologie digitali al mondo finanziario (e per estensione anche al mondo delle assicurazioni). Data la peculiarità del settore assicurativo, tuttavia, possiamo analizzare l'Insurtech in maniera a sé stante.

In questo articolo, in particolare, andiamo a inquadrare i principali trend del settore sia dal lato della domanda che dell’offerta, con focus specifici sui modelli di business delle startup Insurtech internazionali e sul comportamento di consumatori e PMI italiani.

Le startup Insurtech nel mondo
La ricerca condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano nel 2020 ha identificato a livello internazionale ben 392 startup Insurtech capaci di raccogliere almeno un milione di dollari di fondi, per un totale di oltre 11 miliardi di dollari di fondi raccolti, a conferma del fatto che quello dell’Insurtech è un ecosistema florido nel quale molti attori innovativi stanno emergendo.

Nel panorama internazionale, il ruolo dominante è attualmente ricoperto dal continente americano, con le sue 190 startup, seguito da Europa (111) e Asia (83). Se però guardiamo alla media di fondi raccolti, il divario tra continente americano ed asiatico scompare: se le startup americane raccolgono 4,43 miliardi di dollari, quelle asiatiche le seguono a stretto giro con 4,39, mentre l’Europa si ferma a 2,25.

I principali trend Insurtech: Big Data, AI, Blockchain e... Sostenibilità
Ma quali tipi di tecnologia utilizzano questi nuovi player dell’Insurtech? Una parte sicuramente rilevante è giocata da Big Data Analytics e Intelligenza Artificiale, ma degno di nota è anche l’ampio utilizzo di API, tecnologia abilitante una logica di ecosistema sempre più alla base dei modelli di business delle startup Insurtech. Ben il 61% di esse ha infatti almeno una partnership con attori non finanziari ed il 48% con attori finanziari. Sono ancora poche invece le startup che utilizzano tecnologie quali Blockchain e Distributed Ledger e in particolare quelle attive nel mondo delle criptovalute.

Non solo la logica di ecosistema, ma anche l’attenzione alla sostenibilità sta assumendo un ruolo sempre più importante nei modelli delle startup Insurtech: ben il 28% delle startup si dichiara attenta ad almeno uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, con una maggiore propensione verso i temi sociali seguiti dalla lotta al cambiamento climatico. I modi in cui le startup traducono questa attenzione in azioni concrete sono principalmente quattro:

1. offerta sostenibile - le startup si impegnano nella creazione di prodotti o servizi che integrano l’attenzione alla sostenibilità;
2. azienda sostenibile - esistono politiche interne alla startup che rendono l’azienda stessa attenta al tema;
3. partner sostenibile - le startup stabiliscono partnership con enti attivi nel campo della sostenibilità;
sostenibilità indiretta - tramite donazioni.
È interessante notare la relazione che questi comportamenti hanno con la raccolta fondi: le startup che si dichiarano attente alla sostenibilità, infatti, raccolgono in media il doppio dei fondi rispetto a quelle che non si dichiarano attente.

Il fenomeno Insurtech in Italia
Ma come si pone il consumatore italiano nei confronti dell’innovazione nel mondo insurance? L’indagine dell’Osservatorio evidenzia come una buona parte degli utenti Internet italiani tra i 18 e i 74 anni abbia già adottato servizi Insurtech quali l’acquisto di polizze assicurative in digitale (il 27% di essi), le assicurazioni basate sui comportamenti (8%) o la gestione dei sinistri da mobile (9%), sempre con livelli di soddisfazione medio-alti.

Anche se la maggior parte dei consumatori italiani interessati a rivolgersi ad un attore per la stipula di polizze sulla salute si affiderebbe ancora a compagnie assicurative , alcuni consumatori iniziano a sperimentare attori più innovativi come aziende Internet , startup e operatori di telefonia mobile. Le compagnie assicurative, per mantenere la loro leadership anche in futuro, dovranno quindi andare incontro alle richieste dei consumatori, che cercano sempre più velocità di risposta, disponibilità 24/7 e possibilità di gestire ogni operazione da mobile, tutti fattori che per il consumatore italiano medio hanno rilevanza di almeno 7,5 su una scala da 1 a 10.

Insurtech e Covid-19: gli effetti sulle PMI e le aziende italiane
Per quanto riguarda le PMI italiane, un attore storicamente tradizionale nel tessuto imprenditoriale italiano, dall’analisi dell’Osservatorio risulta come l’84% abbia almeno una copertura assicurativa attiva e che, di queste, il 42% acquisti le polizze in modalità tradizionale, quindi tramite incontri di persona con un agente e utilizzo di documentazione cartacea; il canale d’acquisto sta però attraversando un significativo processo di digitalizzazione, considerato che il 38% delle PMI italiane si affida ad una modalità ibrida, cioè parzialmente digitale, e il 26% utilizza esclusivamente canali digitali. Tutto ciò è possibile anche grazie al numero sempre maggiore di compagnie assicurative che si impegnano a supportare digitalmente i propri clienti nella gestione delle assicurazioni, garantendo la possibilità di rinnovare e verificare polizze, gestire i sinistri e aggiungere coperture tramite sistemi digitali.

La pandemia da Covid-19 ha certamente dato un ulteriore importante impulso a questo percorso di digitalizzazione: a seguito dell’emergenza sanitaria gli incontri fisici con agenti e consulenti si sono ridotti del 32% a favore di videoconferenze, così come l’accesso ai servizi in filiale ha registrato un calo del 39% spostandosi parzialmente sul sito web della compagnia.

Davide Lanfranchi (Ricercatore Osservatorio Fintech & Insurtech)

L’Insurtech (dall’unione di “insurance” e “technology”), si definisce come l’applicazione delle tecnologie digitali al mondo assicurativo ed è un fenomeno che si sta affermando sia nel panorama internazionale che in quello italiano. Cosa si intende esattamente con Insurance Technology e quali opportunità si prospettano per il futuro delle Assicurazioni?

Il vero significato di Insurtech
Nel significato più ampio del termine, l’Insurtech identifica l’intero processo di digitalizzazione che sta investendo il settore assicurativo, dalla sottoscrizione delle polizze fino alla gestione dei sinistri, grazie all’utilizzo di tecnologie quali Big Data Analytics, Intelligenza Artificiale e API.

In un certo senso, l'Insurtech può essere considerato un sottoinsieme del più ampio tema Fintech, vale a dire l'applicazione delle tecnologie digitali al mondo finanziario (e per estensione anche al mondo delle assicurazioni). Data la peculiarità del settore assicurativo, tuttavia, possiamo analizzare l'Insurtech in maniera a sé stante.

In questo articolo, in particolare, andiamo a inquadrare i principali trend del settore sia dal lato della domanda che dell’offerta, con focus specifici sui modelli di business delle startup Insurtech internazionali e sul comportamento di consumatori e PMI italiani.

Le startup Insurtech nel mondo
La ricerca condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano nel 2020 ha identificato a livello internazionale ben 392 startup Insurtech capaci di raccogliere almeno un milione di dollari di fondi, per un totale di oltre 11 miliardi di dollari di fondi raccolti, a conferma del fatto che quello dell’Insurtech è un ecosistema florido nel quale molti attori innovativi stanno emergendo.

Nel panorama internazionale, il ruolo dominante è attualmente ricoperto dal continente americano, con le sue 190 startup, seguito da Europa (111) e Asia (83). Se però guardiamo alla media di fondi raccolti, il divario tra continente americano ed asiatico scompare: se le startup americane raccolgono 4,43 miliardi di dollari, quelle asiatiche le seguono a stretto giro con 4,39, mentre l’Europa si ferma a 2,25.

I principali trend Insurtech: Big Data, AI, Blockchain e... Sostenibilità
Ma quali tipi di tecnologia utilizzano questi nuovi player dell’Insurtech? Una parte sicuramente rilevante è giocata da Big Data Analytics e Intelligenza Artificiale, ma degno di nota è anche l’ampio utilizzo di API, tecnologia abilitante una logica di ecosistema sempre più alla base dei modelli di business delle startup Insurtech. Ben il 61% di esse ha infatti almeno una partnership con attori non finanziari ed il 48% con attori finanziari. Sono ancora poche invece le startup che utilizzano tecnologie quali Blockchain e Distributed Ledger e in particolare quelle attive nel mondo delle criptovalute.

Non solo la logica di ecosistema, ma anche l’attenzione alla sostenibilità sta assumendo un ruolo sempre più importante nei modelli delle startup Insurtech: ben il 28% delle startup si dichiara attenta ad almeno uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, con una maggiore propensione verso i temi sociali seguiti dalla lotta al cambiamento climatico. I modi in cui le startup traducono questa attenzione in azioni concrete sono principalmente quattro:

1. offerta sostenibile - le startup si impegnano nella creazione di prodotti o servizi che integrano l’attenzione alla sostenibilità;
2. azienda sostenibile - esistono politiche interne alla startup che rendono l’azienda stessa attenta al tema;
3. partner sostenibile - le startup stabiliscono partnership con enti attivi nel campo della sostenibilità;
sostenibilità indiretta - tramite donazioni.
È interessante notare la relazione che questi comportamenti hanno con la raccolta fondi: le startup che si dichiarano attente alla sostenibilità, infatti, raccolgono in media il doppio dei fondi rispetto a quelle che non si dichiarano attente.

Il fenomeno Insurtech in Italia
Ma come si pone il consumatore italiano nei confronti dell’innovazione nel mondo insurance? L’indagine dell’Osservatorio evidenzia come una buona parte degli utenti Internet italiani tra i 18 e i 74 anni abbia già adottato servizi Insurtech quali l’acquisto di polizze assicurative in digitale (il 27% di essi), le assicurazioni basate sui comportamenti (8%) o la gestione dei sinistri da mobile (9%), sempre con livelli di soddisfazione medio-alti.

Anche se la maggior parte dei consumatori italiani interessati a rivolgersi ad un attore per la stipula di polizze sulla salute si affiderebbe ancora a compagnie assicurative , alcuni consumatori iniziano a sperimentare attori più innovativi come aziende Internet , startup e operatori di telefonia mobile. Le compagnie assicurative, per mantenere la loro leadership anche in futuro, dovranno quindi andare incontro alle richieste dei consumatori, che cercano sempre più velocità di risposta, disponibilità 24/7 e possibilità di gestire ogni operazione da mobile, tutti fattori che per il consumatore italiano medio hanno rilevanza di almeno 7,5 su una scala da 1 a 10.

Insurtech e Covid-19: gli effetti sulle PMI e le aziende italiane
Per quanto riguarda le PMI italiane, un attore storicamente tradizionale nel tessuto imprenditoriale italiano, dall’analisi dell’Osservatorio risulta come l’84% abbia almeno una copertura assicurativa attiva e che, di queste, il 42% acquisti le polizze in modalità tradizionale, quindi tramite incontri di persona con un agente e utilizzo di documentazione cartacea; il canale d’acquisto sta però attraversando un significativo processo di digitalizzazione, considerato che il 38% delle PMI italiane si affida ad una modalità ibrida, cioè parzialmente digitale, e il 26% utilizza esclusivamente canali digitali. Tutto ciò è possibile anche grazie al numero sempre maggiore di compagnie assicurative che si impegnano a supportare digitalmente i propri clienti nella gestione delle assicurazioni, garantendo la possibilità di rinnovare e verificare polizze, gestire i sinistri e aggiungere coperture tramite sistemi digitali.

La pandemia da Covid-19 ha certamente dato un ulteriore importante impulso a questo percorso di digitalizzazione: a seguito dell’emergenza sanitaria gli incontri fisici con agenti e consulenti si sono ridotti del 32% a favore di videoconferenze, così come l’accesso ai servizi in filiale ha registrato un calo del 39% spostandosi parzialmente sul sito web della compagnia.

Davide Lanfranchi (Ricercatore Osservatorio Fintech & Insurtech)