Se è stato un anno di enormi trasformazioni, queste non hanno certo risparmiato il consueto svolgersi dei processi di selezione che è stato necessario rendere compatibili con lo tsunami da cui, senza preavviso, siamo stati travolti.
Dopo aver inviato il mio CV tramite la career page del sito web, ho ricevuto la prima chiamata da parte di Reale Group ad inizio aprile dello scorso anno, ho avuto così modo di fare una prima chiacchierata con i recruiters, mirata ad asserire, in prima battuta, il mio interesse e la mia motivazione per la posizione.
Questo step preliminare ha preceduto le diverse fasi in cui si articola l’iter di selezione in Reale, svolte tutte rigorosamente online! Dopo il primo colloquio con la business line, che ha potuto così approfondire la conoscenza del mio profilo e quindi del mio percorso accademico, mi è stata data la possibilità di partecipare ad un assessment di gruppo, insieme ad altri ragazzi che, come me, aspiravano a ricoprire una delle diverse posizioni aperte in azienda.
È stato forse questo il momento più insolito: trovarsi insieme a diverse altre persone in un’aula virtuale e, tra domande dirette e una serie di attività organizzate, farsi conoscere nonostante lo schermo! Ricevuto feedback positivo, ero pronta per l’ultimo e decisivo step: il colloquio tecnico con quella che, ormai da qualche mese, è la mia manager...sono riuscita a convincerla!
Arrivare in un posto nuovo, integrarsi con un nuovo ambiente e trovare in esso la propria collocazione richiede, certamente, un periodo di orientamento. È forse in questo aspetto che il ricorso (necessario) al lavoro a distanza a pieno regime potrebbe avere maggiore incidenza.
Ad accogliermi in ufficio, il mio primo giorno in Reale, c’era la mia responsabile; agli altri colleghi, che ho poi avuto modo di incontrare nel corso dei giorni successivi, invece, mi sono presentata in videochiamata. In ogni caso, che ci trovassimo a lavorare in sede o da casa, c’è stata comunque attenzione al mio inserimento, alla formazione necessaria perché potessi dotarmi dei mezzi utili per dare il mio contributo.
Credo fortemente che, in questo caso, la differenza la facciano le persone e, francamente, mi sono sempre sentita libera di “disturbare” e chiedere eventuale supporto ai colleghi, mi sono sentita presto parte di una squadra coesa, nonostante la distanza...qui in reale si dice: together more!
In definitiva, sarebbe stato bello iniziare questa esperienza nelle condizioni più consuete, sarebbe stato più immediato interfacciarsi non solo con il proprio team, ma anche con altri segmenti aziendali; direi, però, che per fortuna abbiamo a disposizioni mezzi di comunicazione potentissimi che, pur in un momento così singolare, hanno comunque reso efficace l’onboarding di un neoassunto!
Faccio parte dell’Attuariato Vita, che fa capo alla Direzione Vita e Welfare del Gruppo. Come ufficio, ci occupiamo di calcolare, analizzare e monitorare l’andamento delle passività del business vita del Gruppo, garantendone la correttezza e dandone valutazione prospettica.
Ho avuto la fortuna di trovare il lavoro che stavo cercando, quello per il quale ho studiato; questo mi dà modo, quotidianamente, di trattare come problemi concreti cose che prima leggevo solo sui libri, di accrescere il mio entusiasmo e la passione per la materia. Quello che più mi piace del lavoro che faccio è che non c’è tempo e modo di annoiarsi, gli stimoli che si ricevono sono continui e c’è sempre tanto da imparare e per cui migliorarsi!
Non credo ci siano raccomandazioni particolari a cui badare diverse da quelle da adottare per affrontare un comune colloquio in presenza, se non quella di dimenticare che si tratta, per l’appunto, di un incontro virtuale!
Non concentrarsi sulla presenza di uno schermo, ma andare oltre per presentarsi nel modo più spontaneo agli interlocutori. Questo perché oltre ai requisiti tecnici, da ricercare principalmente, nel caso di giovani alla prima esperienza, in un percorso accademico affine al ruolo, è bene dimostrare energia, motivazione, voglia di fare e dare, con i mezzi a disposizione, il proprio contributo!
Se è stato un anno di enormi trasformazioni, queste non hanno certo risparmiato il consueto svolgersi dei processi di selezione che è stato necessario rendere compatibili con lo tsunami da cui, senza preavviso, siamo stati travolti.
Dopo aver inviato il mio CV tramite la career page del sito web, ho ricevuto la prima chiamata da parte di Reale Group ad inizio aprile dello scorso anno, ho avuto così modo di fare una prima chiacchierata con i recruiters, mirata ad asserire, in prima battuta, il mio interesse e la mia motivazione per la posizione.
Questo step preliminare ha preceduto le diverse fasi in cui si articola l’iter di selezione in Reale, svolte tutte rigorosamente online! Dopo il primo colloquio con la business line, che ha potuto così approfondire la conoscenza del mio profilo e quindi del mio percorso accademico, mi è stata data la possibilità di partecipare ad un assessment di gruppo, insieme ad altri ragazzi che, come me, aspiravano a ricoprire una delle diverse posizioni aperte in azienda.
È stato forse questo il momento più insolito: trovarsi insieme a diverse altre persone in un’aula virtuale e, tra domande dirette e una serie di attività organizzate, farsi conoscere nonostante lo schermo! Ricevuto feedback positivo, ero pronta per l’ultimo e decisivo step: il colloquio tecnico con quella che, ormai da qualche mese, è la mia manager...sono riuscita a convincerla!
Arrivare in un posto nuovo, integrarsi con un nuovo ambiente e trovare in esso la propria collocazione richiede, certamente, un periodo di orientamento. È forse in questo aspetto che il ricorso (necessario) al lavoro a distanza a pieno regime potrebbe avere maggiore incidenza.
Ad accogliermi in ufficio, il mio primo giorno in Reale, c’era la mia responsabile; agli altri colleghi, che ho poi avuto modo di incontrare nel corso dei giorni successivi, invece, mi sono presentata in videochiamata. In ogni caso, che ci trovassimo a lavorare in sede o da casa, c’è stata comunque attenzione al mio inserimento, alla formazione necessaria perché potessi dotarmi dei mezzi utili per dare il mio contributo.
Credo fortemente che, in questo caso, la differenza la facciano le persone e, francamente, mi sono sempre sentita libera di “disturbare” e chiedere eventuale supporto ai colleghi, mi sono sentita presto parte di una squadra coesa, nonostante la distanza...qui in reale si dice: together more!
In definitiva, sarebbe stato bello iniziare questa esperienza nelle condizioni più consuete, sarebbe stato più immediato interfacciarsi non solo con il proprio team, ma anche con altri segmenti aziendali; direi, però, che per fortuna abbiamo a disposizioni mezzi di comunicazione potentissimi che, pur in un momento così singolare, hanno comunque reso efficace l’onboarding di un neoassunto!
Faccio parte dell’Attuariato Vita, che fa capo alla Direzione Vita e Welfare del Gruppo. Come ufficio, ci occupiamo di calcolare, analizzare e monitorare l’andamento delle passività del business vita del Gruppo, garantendone la correttezza e dandone valutazione prospettica.
Ho avuto la fortuna di trovare il lavoro che stavo cercando, quello per il quale ho studiato; questo mi dà modo, quotidianamente, di trattare come problemi concreti cose che prima leggevo solo sui libri, di accrescere il mio entusiasmo e la passione per la materia. Quello che più mi piace del lavoro che faccio è che non c’è tempo e modo di annoiarsi, gli stimoli che si ricevono sono continui e c’è sempre tanto da imparare e per cui migliorarsi!
Non credo ci siano raccomandazioni particolari a cui badare diverse da quelle da adottare per affrontare un comune colloquio in presenza, se non quella di dimenticare che si tratta, per l’appunto, di un incontro virtuale!
Non concentrarsi sulla presenza di uno schermo, ma andare oltre per presentarsi nel modo più spontaneo agli interlocutori. Questo perché oltre ai requisiti tecnici, da ricercare principalmente, nel caso di giovani alla prima esperienza, in un percorso accademico affine al ruolo, è bene dimostrare energia, motivazione, voglia di fare e dare, con i mezzi a disposizione, il proprio contributo!