Se uno degli scopi dell’economia circolare è quello di rallentare l’attività di prelievo delle risorse non rinnovabili a beneficio delle generazioni future, il modo migliore per farlo è cambiare prospettiva.
Lo sapevate che si ricavano maggiori quantità di metalli rari e preziosi da una tonnellata di rifiuti composti da prodotti elettrici ed elettronici che da una tonnellata di terre e rocce scavate nelle viscere del pianeta? Le odierne metropoli sono le nuove “miniere a cielo aperto” da cui estrarre quei materiali senza i quali si arresterebbe di colpo il progresso tecnologico raggiunto finora: da qui nasce il concetto di urban mining.
La tecnologia che cambia e si sviluppa per fronteggiare una potenziale crisi ed alimentare se stessa: è questa la cornice di un mosaico che, giorno dopo giorno, vede aggiungere tessere da parte di attori che cavalcano l’innovazione.
Proprio questa innovazione è il motore dell’economia circolare.
Una transizione di tale portata non può essere sviluppata soltanto ottimizzando il modello esistente, ma richiede un profondo ripensamento di tutte le sue dimensioni. Per farlo, c’è bisogno di designer in grado di riprogettare i prodotti esistenti per facilitarne lo smontaggio, la manutenzione e il recupero; di ingegneri capaci di aumentare l’efficienza dei processi di riciclaggio delle materie prime; di tecnici esperti nell’analisi chimica, fisica e meccanica dei materiali, allo scopo di individuare nuovi sostituti di pari efficacia e competitivi sul mercato.
Il contesto dei nuovi professionisti della circolarità è quello delle tecnologie 4.0, come Internet of Things, Big Data, 3D Printing, ma anche quello delle tecnologie più tradizionali, soprattutto se applicate alla selezione e al trattamento degli scarti della produzione e del consumo.
I progetti di economia circolare di Altran favoriscono lo sviluppo di nuovi modelli di business: dalla simbiosi industriale alla sharing economy, dal tolling ai circular open-loop, entrando nel vivo dell’innovazione delle aziende con cui collabora grazie all’elevata capacità di scouting tecnologico.
Il nostro Expertise Center Sustainability and Quality Management supporta i clienti nelle strategie di sviluppo che non possono prescindere dal rispetto delle aspettative delle parti interessate per le tematiche di sostenibilità: protezione dell’ambiente, sicurezza sul lavoro e tutela dei lavoratori. Offre inoltre strumenti e soluzioni per far sì che il positivo impegno del singolo in tema di sostenibilità e circular economy produca un effetto domino su tutte le parti interessate, a monte e a valle dei processi strettamente aziendali.
Ti piacerebbe entrare a far parte di Altran? Consulta le nostre offerte di lavoro e invia la tua candidatura cliccando qui
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La tecnologia che cambia e si sviluppa per fronteggiare una potenziale crisi ed alimentare se stessa: è questa la cornice di un mosaico che, giorno dopo giorno, vede aggiungere tessere da parte di attori che cavalcano l’innovazione.
Proprio questa innovazione è il motore dell’economia circolare.
Una transizione di tale portata non può essere sviluppata soltanto ottimizzando il modello esistente, ma richiede un profondo ripensamento di tutte le sue dimensioni. Per farlo, c’è bisogno di designer in grado di riprogettare i prodotti esistenti per facilitarne lo smontaggio, la manutenzione e il recupero; di ingegneri capaci di aumentare l’efficienza dei processi di riciclaggio delle materie prime; di tecnici esperti nell’analisi chimica, fisica e meccanica dei materiali, allo scopo di individuare nuovi sostituti di pari efficacia e competitivi sul mercato.
Il contesto dei nuovi professionisti della circolarità è quello delle tecnologie 4.0, come Internet of Things, Big Data, 3D Printing, ma anche quello delle tecnologie più tradizionali, soprattutto se applicate alla selezione e al trattamento degli scarti della produzione e del consumo.
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