Published at 28 Jun 2021
Published at 28 Jun 2021
ICT World: la storia di Massimiliano, studente di ingegneria delle telecomunicazioni del Politecnico di Milano

ICT World: la storia di Massimiliano, studente di ingegneria delle telecomunicazioni del Politecnico di Milano


In questa rubrica, Tutored ha raccolto le storie di brillanti studenti in ambito informatico, provenienti dalle migliori università italiane. 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Innanzitutto, ti chiederei di presentarti come persona, focalizzandoti in particolare sui tuoi interessi, le passioni e le ambizioni che hai avuto sin da giovane, e che ti hanno portato a studiare al Politecnico.

 

Ciao a tutti, sono Massimiliano Sica e sono all’ultimo anno di magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico. La mia passione per l’ingegneria è nata durante il mio ultimo anno di liceo classico, quando ho deciso di costruire un robot radiocomandato usando Arduino e qualche componente elettronico. Da li è nato il mio interesse per la
programmazione e per la tecnologia più in generale, e la scelta del Politecnico ne è stata una logica conseguenza.

 

Come ti trovi al Politecnico di Milano? Come trovi che sia il bilanciamento fra teoria e pratica nella didattica?

 

Al Politecnico mi sto trovando bene, il campus Leonardo è piacevole, e prima del covid era sempre molto vivo e colorato con food stand e musica. Devo dire che il bilanciamento tra la teoria e la pratica è equilibrato e ben costruito: durante il percorso accademico ho avuto modo di lavorare su molti progetti pratici, dalle reti neurali ai radar. Qualora ciò non bastasse, al Poli c’è una grande varietà di organizzazioni studentesche che ti consentono di entrare ancora più nel vivo della materia che ti appassiona: io sono nell'associazione di data science, e sono molto contento del lavoro che facciamo assieme, organizzando eventi, competizioni e molto altro .

 

Potresti raccontarci di una tua esperienza extrauniversitaria (ma anche, se desideri, più di una) particolarmente rilevante per la tua formazione? Uno stage, un erasmus, un progetto, un’esperienza di volontariato, una passione particolare...

 

Oltre all'appartenenza alla già menzionata associazione di data science, durante la mia triennale ho deciso di fare uno scambio negli Stati Uniti per un semestre. L’esperienza è stata incredibilmente interessante sotto molti punti di vista: vivere in un paese straniero ed entrare in contatto con una cultura diversa è qualcosa che ti arricchisce incredibilmente, e ti permette di ampliare la tua visione del mondo in un modo che sarebbe impensabile, rimanendo fissi in Italia.
Oltre al fatto che si conoscono molte persone e ti crei un giro di amicizie veramente internazionale.

 

Raccontaci di una ambizione per il futuro: cosa pensi di fare dopo il Politecnico? Dove ti piacerebbe andare a lavorare? Quali pensi che siano gli step necessari per arrivarci?

 


Dopo il Politecnico vorrei percorrere una carriera da data scientist, e non ho particolari preferenze sul dove lavorare: l’importante è che quello che faccio mi appassioni, e che il mio lavoro sia valorizzato. Sicuramente il prossimo step è fare una bella tesi e magari uno stage, ma vedremo cosa ha in serbo il futuro.

 

Secondo te qual è una tecnologia già esistente (un algoritmo, una componente hardware, una componente software, un progetto...) le cui potenzialità non sono state a pieno sfruttate? O che ha ampi margini di sviluppo? 

 

Le tecnologie da sfruttare sono molte; oggi si parla tanto di AI, quantum computing e 5G. Sono tutte tecnologie con un grande potenziale sul medio-lungo termine. Una giusta combinazione di queste tecnologie potrebbe fare la differenza in futuro, e per questo motivo è giusto dare importanza alla ricerca e investire in aziende innovative e con delle mission ambiziose.

In questa rubrica, Tutored ha raccolto le storie di brillanti studenti in ambito informatico, provenienti dalle migliori università italiane. 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Innanzitutto, ti chiederei di presentarti come persona, focalizzandoti in particolare sui tuoi interessi, le passioni e le ambizioni che hai avuto sin da giovane, e che ti hanno portato a studiare al Politecnico.

 

Ciao a tutti, sono Massimiliano Sica e sono all’ultimo anno di magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico. La mia passione per l’ingegneria è nata durante il mio ultimo anno di liceo classico, quando ho deciso di costruire un robot radiocomandato usando Arduino e qualche componente elettronico. Da li è nato il mio interesse per la
programmazione e per la tecnologia più in generale, e la scelta del Politecnico ne è stata una logica conseguenza.

 

Come ti trovi al Politecnico di Milano? Come trovi che sia il bilanciamento fra teoria e pratica nella didattica?

 

Al Politecnico mi sto trovando bene, il campus Leonardo è piacevole, e prima del covid era sempre molto vivo e colorato con food stand e musica. Devo dire che il bilanciamento tra la teoria e la pratica è equilibrato e ben costruito: durante il percorso accademico ho avuto modo di lavorare su molti progetti pratici, dalle reti neurali ai radar. Qualora ciò non bastasse, al Poli c’è una grande varietà di organizzazioni studentesche che ti consentono di entrare ancora più nel vivo della materia che ti appassiona: io sono nell'associazione di data science, e sono molto contento del lavoro che facciamo assieme, organizzando eventi, competizioni e molto altro .

 

Potresti raccontarci di una tua esperienza extrauniversitaria (ma anche, se desideri, più di una) particolarmente rilevante per la tua formazione? Uno stage, un erasmus, un progetto, un’esperienza di volontariato, una passione particolare...

 

Oltre all'appartenenza alla già menzionata associazione di data science, durante la mia triennale ho deciso di fare uno scambio negli Stati Uniti per un semestre. L’esperienza è stata incredibilmente interessante sotto molti punti di vista: vivere in un paese straniero ed entrare in contatto con una cultura diversa è qualcosa che ti arricchisce incredibilmente, e ti permette di ampliare la tua visione del mondo in un modo che sarebbe impensabile, rimanendo fissi in Italia.
Oltre al fatto che si conoscono molte persone e ti crei un giro di amicizie veramente internazionale.

 

Raccontaci di una ambizione per il futuro: cosa pensi di fare dopo il Politecnico? Dove ti piacerebbe andare a lavorare? Quali pensi che siano gli step necessari per arrivarci?

 


Dopo il Politecnico vorrei percorrere una carriera da data scientist, e non ho particolari preferenze sul dove lavorare: l’importante è che quello che faccio mi appassioni, e che il mio lavoro sia valorizzato. Sicuramente il prossimo step è fare una bella tesi e magari uno stage, ma vedremo cosa ha in serbo il futuro.

 

Secondo te qual è una tecnologia già esistente (un algoritmo, una componente hardware, una componente software, un progetto...) le cui potenzialità non sono state a pieno sfruttate? O che ha ampi margini di sviluppo? 

 

Le tecnologie da sfruttare sono molte; oggi si parla tanto di AI, quantum computing e 5G. Sono tutte tecnologie con un grande potenziale sul medio-lungo termine. Una giusta combinazione di queste tecnologie potrebbe fare la differenza in futuro, e per questo motivo è giusto dare importanza alla ricerca e investire in aziende innovative e con delle mission ambiziose.