Non possiamo ridurre il mondo dell’auto alle sole quattroruote. Oggi questo comparto è quello più interessato dall’Industria 4.0, cioè l’introduzione nelle fabbriche di processi automatizzati e robot in grado di fare una parte dei componenti che servono al grande settore dei trasporti, il che oltre a rappresentare una sfida apre nuove prospettive di lavoro e sperimentazione.
Questo settore, solo in Italia, vale oltre 189 miliardi di euro e occupa in Europa oltre 13 milioni di persone (secondo i dati dell’Associazione europea dei produttori di auto). E’ quindi un universo che non è appannaggio dei soli ingegneri. I colossi dell’auto, da FCA a BMW passando per Maserati o Tesla Motors hanno bisogno di bravi manager, specie nel settore delle risorse umane vista la quantità di addetti per ogni singola società.
Uno degli aspetti meno noti dell’automotive è infatti cosa ci sia prima e dopo la fase di produzione di un auto. Per questo bisogna familiarizzare con i termini:
- Aftermarket, ovvero tutto il settore dei componenti di ricambio e del servizio di assistenza per l’automobilista;
- Supplier, cioè le aziende che forniscono alcuni pezzi, componenti o servizi (es. i sistemi antifurto, la componentistica digitale, il motore, i freni, gli assali, i sedili, ecc..);
- Car dealer, quindi l’universo dei rivenditori di auto.
Lavorare nell’automotive quindi non si esaurisce nella manifattura, ma riguarda anche settori collaterali che richiedono continuamente personale e innovazione. Bosch, ad esempio, sta digitalizzando tutto il suo aftermarket, mentre molte case automobilistiche stanno sperimentando sistemi di test virtuale per risparmiare sui collaudi fatti da persone in carne e ossa, quindi lavorando a stretto contatto con modellatori 3D e programmatori.
Spesso poi ci si dimentica di multinazionali e colossi dei componenti automotive, che prosperano a cercano ingegneri ma anche esperti di marketing e comunicazione con ottime prospettive di carriera ed esperienze di lavoro anche nel campo dei motori elettrici o dei mezzi pesanti (Meritor e Lohr solo per citare i più noti).
Fatte queste premesse, quando parliamo di automotive oggi parliamo anche di:
- Guida autonoma, quindi i meccanismi che permettono a un’auto sia di guidare da sola sia di essere manovrata con sistemi ibridi;
- E-mobility, ovvero le soluzioni per sostituire i combustibili fossili con fonti di energia meno inquinanti o green per far muovere i mezzi (es. Tesla è il classico caso di brand automotive rivoluzionario, perché le auto vanno a carica elettrica);
- Sharing mobility, vale a dire un nuovo modo di vivere l’auto mettendola in condivisione e su cui le case automobilistiche lavorano da anni per far concorrenza alle start-up del car-sharing;
- Modellazione 3D e realtà virtuale per il design automotive;
- Test drive virtuali, cioè la creazione di software per simulare test e incidenti;
- Manutenzione predittiva, cioè tutto il mondo matematico e dei big data che permette di stabilire quando un componente o un’intera rete di trasporto sta per avere un problema, così da poter intervenire per tempo.
Le figure ricercate dal mondo automotive spaziano molto dall’ingegnere dell’automazione dei processi fino al data scientist e al responsabile comunicazione. Al momento le figure che si tenta di intercettare sono:
- Meccatronico digitale, e in generale i profili con un diploma tecnico (se si studia a un Itis con indirizzo robotico le chance di essere assunti sono altissime) o laurea in ingegneria meccanica e di automazione dei processi in grado di digitalizzare sia la manifattura - tramite Industra 4.0 - sia la gestione della filiera automotive (il Politecnico di Torino è famoso per i suoi corsi ed ha anche aperto un’accademia dedicata al mondo dell’auto del futuro ma anche il Politecnico di Milano offre una formazione ad hoc);
- Industria 4.0 expert, un profilo che in realtà si compone di più competenze trasversali che è possibile apprendere a Torino, Milano - sia presso Bicocca sia presso la Liuc Business School - Roma;
- Automotive digital manager, molto ricercato dalle concessionarie e quindi dal settore aftermarket e che gestisce la vita digitale dell’auto e dei suoi componenti - mettendo mano sui registri online ma anche comunicando con i clienti e i fornitori (Anfia, associazione di categoria, offre un master apposito);
- Car influencer, il nuovo venditore d’auto ma in versione youtube. E’ la figura che promuove sui canali social, per conto di un brand, un modello o un servizio automotive testandoli in prima persona (qui è necessaria una preparazione in ambito comunicazione, videomaking, marketing e digital come quella offerta dai formatori di Ninjamarketing o dai più classici corsi di laurea in comunicazione);
- Designer e modellatori 3D, cioè i profili che sanno unire creatività, competenze per il disegno tecnico e conoscenza dei più innovativi sistemi di modellazione virtuali - compresa la VR (sempre Torino offre un percorso dedicato al design).
FCA e Maserati sono due importanti realtà di questo settore le quali pubblicano spesso su tutored opportunità di carriera per studenti e giovani realtà di varie facoltà come ingegneria, economia, comunicazione, scienze politiche e studi umanistici,
Il settore automotive ribolle di innovazione e sperimentazione e anche le start-up che offrono soluzioni per il mondo auto sono destinate a crescere e assumere sempre più personale. Da Vislab e 2Hire o Route220 fino a MotorK c’è davvero l’imbarazzo della scelta (e delle opportunità).
Non possiamo ridurre il mondo dell’auto alle sole quattroruote. Oggi questo comparto è quello più interessato dall’Industria 4.0, cioè l’introduzione nelle fabbriche di processi automatizzati e robot in grado di fare una parte dei componenti che servono al grande settore dei trasporti, il che oltre a rappresentare una sfida apre nuove prospettive di lavoro e sperimentazione.
Questo settore, solo in Italia, vale oltre 189 miliardi di euro e occupa in Europa oltre 13 milioni di persone (secondo i dati dell’Associazione europea dei produttori di auto). E’ quindi un universo che non è appannaggio dei soli ingegneri. I colossi dell’auto, da FCA a BMW passando per Maserati o Tesla Motors hanno bisogno di bravi manager, specie nel settore delle risorse umane vista la quantità di addetti per ogni singola società.
Uno degli aspetti meno noti dell’automotive è infatti cosa ci sia prima e dopo la fase di produzione di un auto. Per questo bisogna familiarizzare con i termini:
- Aftermarket, ovvero tutto il settore dei componenti di ricambio e del servizio di assistenza per l’automobilista;
- Supplier, cioè le aziende che forniscono alcuni pezzi, componenti o servizi (es. i sistemi antifurto, la componentistica digitale, il motore, i freni, gli assali, i sedili, ecc..);
- Car dealer, quindi l’universo dei rivenditori di auto.
Lavorare nell’automotive quindi non si esaurisce nella manifattura, ma riguarda anche settori collaterali che richiedono continuamente personale e innovazione. Bosch, ad esempio, sta digitalizzando tutto il suo aftermarket, mentre molte case automobilistiche stanno sperimentando sistemi di test virtuale per risparmiare sui collaudi fatti da persone in carne e ossa, quindi lavorando a stretto contatto con modellatori 3D e programmatori.
Spesso poi ci si dimentica di multinazionali e colossi dei componenti automotive, che prosperano a cercano ingegneri ma anche esperti di marketing e comunicazione con ottime prospettive di carriera ed esperienze di lavoro anche nel campo dei motori elettrici o dei mezzi pesanti (Meritor e Lohr solo per citare i più noti).
Fatte queste premesse, quando parliamo di automotive oggi parliamo anche di:
- Guida autonoma, quindi i meccanismi che permettono a un’auto sia di guidare da sola sia di essere manovrata con sistemi ibridi;
- E-mobility, ovvero le soluzioni per sostituire i combustibili fossili con fonti di energia meno inquinanti o green per far muovere i mezzi (es. Tesla è il classico caso di brand automotive rivoluzionario, perché le auto vanno a carica elettrica);
- Sharing mobility, vale a dire un nuovo modo di vivere l’auto mettendola in condivisione e su cui le case automobilistiche lavorano da anni per far concorrenza alle start-up del car-sharing;
- Modellazione 3D e realtà virtuale per il design automotive;
- Test drive virtuali, cioè la creazione di software per simulare test e incidenti;
- Manutenzione predittiva, cioè tutto il mondo matematico e dei big data che permette di stabilire quando un componente o un’intera rete di trasporto sta per avere un problema, così da poter intervenire per tempo.
Le figure ricercate dal mondo automotive spaziano molto dall’ingegnere dell’automazione dei processi fino al data scientist e al responsabile comunicazione. Al momento le figure che si tenta di intercettare sono:
- Meccatronico digitale, e in generale i profili con un diploma tecnico (se si studia a un Itis con indirizzo robotico le chance di essere assunti sono altissime) o laurea in ingegneria meccanica e di automazione dei processi in grado di digitalizzare sia la manifattura - tramite Industra 4.0 - sia la gestione della filiera automotive (il Politecnico di Torino è famoso per i suoi corsi ed ha anche aperto un’accademia dedicata al mondo dell’auto del futuro ma anche il Politecnico di Milano offre una formazione ad hoc);
- Industria 4.0 expert, un profilo che in realtà si compone di più competenze trasversali che è possibile apprendere a Torino, Milano - sia presso Bicocca sia presso la Liuc Business School - Roma;
- Automotive digital manager, molto ricercato dalle concessionarie e quindi dal settore aftermarket e che gestisce la vita digitale dell’auto e dei suoi componenti - mettendo mano sui registri online ma anche comunicando con i clienti e i fornitori (Anfia, associazione di categoria, offre un master apposito);
- Car influencer, il nuovo venditore d’auto ma in versione youtube. E’ la figura che promuove sui canali social, per conto di un brand, un modello o un servizio automotive testandoli in prima persona (qui è necessaria una preparazione in ambito comunicazione, videomaking, marketing e digital come quella offerta dai formatori di Ninjamarketing o dai più classici corsi di laurea in comunicazione);
- Designer e modellatori 3D, cioè i profili che sanno unire creatività, competenze per il disegno tecnico e conoscenza dei più innovativi sistemi di modellazione virtuali - compresa la VR (sempre Torino offre un percorso dedicato al design).
FCA e Maserati sono due importanti realtà di questo settore le quali pubblicano spesso su tutored opportunità di carriera per studenti e giovani realtà di varie facoltà come ingegneria, economia, comunicazione, scienze politiche e studi umanistici,
Il settore automotive ribolle di innovazione e sperimentazione e anche le start-up che offrono soluzioni per il mondo auto sono destinate a crescere e assumere sempre più personale. Da Vislab e 2Hire o Route220 fino a MotorK c’è davvero l’imbarazzo della scelta (e delle opportunità).