Come per le telecomunicazioni, il settore trasporti è un’industria trasversale a molti altri ambiti produttivi. Ma ha delle peculiarità che lo rendono un terreno ideale per trovare lavoro.
In questo caso, infatti, non parliamo di - o solo di - automotive e veicoli, ma dell’intera filiera che tocca la mobilità di cose o persone.
Ecco perché spesso ci si riferisce a “trasporti e logistica” come a un insieme, perché le persone o le cose non vanno solo trasportate, appunto, ma trasportate in modo ordinato ed efficiente. E per fare questo servono aziende dedicate, con competenze specifiche non solo nella creazione dei mezzi, ma anche delle infrastrutture e soprattutto della loro organizzazione lungo tutto il territorio.
Se dovessimo dividere in comparti ideali il lavoro nel mondo dei trasporti potremmo anzitutto separare il mondo dei trasporti pubblici da quelli privati e a loro volta individuare tre grandi aree, cioè il trasporto:
- Aereo (con compagnie addette alla spedizioni e al trasporto sia di merci sia di passeggeri);
- Ferroviario (ad esempio il Gruppo Ferrovie dello Stato, ma anche le compagnie Italo, Trenitalia, e i produttori di componenti per le infrastrutture e i mezzi su rotaia come Alstom);
- Marittimo e fluviale (con tutto il novero delle compagnie marittime e grandi navi, come ad esempio Fincantieri o le industrie dei viaggi in crociera);
- Su gomma, con aziende specializzate nell’indotto camion e autotrasporto anche via bus (pensate ad esempio anche ai trasporti speciali di materiale pericoloso o infiammabile o al più semplice trasporto pubblico locale, fatto appunto di viaggi in tram o in autobus o pullman, anche a lunga percorrenza curato da società come Flixbus o i meno noti trasporti su funivia, che servono anche zone turistiche, curati da aziende come l’altoatesina Leitner);
Tolto per un attimo il comparto auto in senso stretto (per cui vi rimandiamo a questo approfondimento Lavorare nell’industria dell’automotive?), è bene sapere che le stesse case automobilistiche spesso hanno divisioni dedicate al mondo dei trasporti pubblico-privati via terra. Ad esempio case come BMW stanno siglando accordi con società di trasporto via bus per mettere tecnologia e veicoli di alta gamma a servizio del viaggio di massa.
Quanto alle declinazioni degli sbocchi lavorativi, anche in base alle esigenze delle aziende, la scelta è molto ampia perché abbraccia:
- Il settore organizzazione logistica e spedizione (qui rientrano anche società come Poste Italiane, UPS, DHL);
- l’assistenza di viaggio sia a terra sia a bordo (steward, hostess)
- la guida (con profili che vanno dai piloti agli assistenti di guida sia a terra sia in volo)
- la fornitura dei servizi accessori ma fondamentali (pulizie, fornitura di catering, cibo)
- i controlli del traffico (che comprende tutta l’area delle società pubbliche e delle authority di trasporto, come l’ENAC per quello aereo, anche a garanzia delle rete su cui i mezzi viaggiano);
- la gestione e l’organizzazione dei viaggi per conto terzi, settore che abbraccia il turismo e i viaggi aziendali che hanno agenzie e strumenti dedicati;
Realtà come Gruppo FS, ad esempio, hanno più aziende al loro interno ognuna specializzata in un determinato pezzo della filiera del trasporto. Per questo è frequente che tra i profili ricercati figurino:
- Ingegneri civili, meccanici, tecnologici, meglio se specializzati in trasporto ferroviario
- Economisti, Ingegneri gestionali e laureati in Giurisprudenza da inserire nelle aree amministrative e di gestione dei contenziosi (pensate ad esempio ai rimborsi e ai reclami per i ritardi);
- Specialisti amministrativi e contabili
- Train Manager e controllori
Esiste poi un nuovo filone che merita attenzione, e riguarda il mondo della E-mobility e Sharing mobility, non tanto per quanto riguarda la produzione di mezzi a basso impatto, ma il loro inserimento in sistemi urbanistici complessi, come le città. Pensate ad Uber e alle aziende che stanno immettendo scooter elettrici, bike sharing, monopattini e auto che è possibile lasciare in qualunque punto si desideri. Sistemi che richiedono un’organizzazione e una gestione logistica complesse, anche dal punto di vista ICT.
Così come il settore della manutenzione predittiva, cioè tutto il mondo matematico e dei big data che permette di stabilire quando un componente o un’intera rete di trasporto sta per avere un problema, così da poter intervenire per tempo. E che ha bisogno di data scientist, statistici, esperti di Iot e ingegneria delle telecomunicazioni.
Le altre figure ricercate spaziano dall’operatore spedizioniere al commerciale ma per lo più si tratta sempre di figure tecnico-scientifiche (qui l’elenco di tutti i corsi di laurea attivi) come:
- Ingegnere dei trasporti, un profilo specifico per cui esistono corsi ad hoc spesso nell’ambito delle facoltà di ingegneria civile e meccanica. Come l’indirizzo Infrastrutture e Trasporti dell’Università degli Studi di Trieste o il curriculum Trasporti di Padova;
- Esperto di tecnologia per la navigazione e il trasporto sia marittimo sia aereo, un ruolo che può contare su percorsi formativi ad hoc, anche triennali;
- Responsabile Import Aereo, cioè chi si occupa di seguire le importazioni per conto di clienti e aziende e che può anche non essere laureato ma deve avere un buon background logistico-organizzativo e conoscenza delle regole commerciali e doganali;
- Traduttori e responsabili comunicazione, specie per le aree portuali e doganali di confine o che movimentano molti scambi e flussi con paesi orientali, mediorientali, indiani e africani (leggi qui un approfondimento sulla relazione tra le lingue e il settore dei trasporti);
Il settore ribolle di innovazione e sperimentazione e anche le società hi-tech che offrono soluzioni per il mondo dei trasporti cercano e assumono, da Google ad Amazon passando per le società di delivery le opportunità sono davvero moltissime.
Come per le telecomunicazioni, il settore trasporti è un’industria trasversale a molti altri ambiti produttivi. Ma ha delle peculiarità che lo rendono un terreno ideale per trovare lavoro.
In questo caso, infatti, non parliamo di - o solo di - automotive e veicoli, ma dell’intera filiera che tocca la mobilità di cose o persone.
Ecco perché spesso ci si riferisce a “trasporti e logistica” come a un insieme, perché le persone o le cose non vanno solo trasportate, appunto, ma trasportate in modo ordinato ed efficiente. E per fare questo servono aziende dedicate, con competenze specifiche non solo nella creazione dei mezzi, ma anche delle infrastrutture e soprattutto della loro organizzazione lungo tutto il territorio.
Se dovessimo dividere in comparti ideali il lavoro nel mondo dei trasporti potremmo anzitutto separare il mondo dei trasporti pubblici da quelli privati e a loro volta individuare tre grandi aree, cioè il trasporto:
- Aereo (con compagnie addette alla spedizioni e al trasporto sia di merci sia di passeggeri);
- Ferroviario (ad esempio il Gruppo Ferrovie dello Stato, ma anche le compagnie Italo, Trenitalia, e i produttori di componenti per le infrastrutture e i mezzi su rotaia come Alstom);
- Marittimo e fluviale (con tutto il novero delle compagnie marittime e grandi navi, come ad esempio Fincantieri o le industrie dei viaggi in crociera);
- Su gomma, con aziende specializzate nell’indotto camion e autotrasporto anche via bus (pensate ad esempio anche ai trasporti speciali di materiale pericoloso o infiammabile o al più semplice trasporto pubblico locale, fatto appunto di viaggi in tram o in autobus o pullman, anche a lunga percorrenza curato da società come Flixbus o i meno noti trasporti su funivia, che servono anche zone turistiche, curati da aziende come l’altoatesina Leitner);
Tolto per un attimo il comparto auto in senso stretto (per cui vi rimandiamo a questo approfondimento Lavorare nell’industria dell’automotive?), è bene sapere che le stesse case automobilistiche spesso hanno divisioni dedicate al mondo dei trasporti pubblico-privati via terra. Ad esempio case come BMW stanno siglando accordi con società di trasporto via bus per mettere tecnologia e veicoli di alta gamma a servizio del viaggio di massa.
Quanto alle declinazioni degli sbocchi lavorativi, anche in base alle esigenze delle aziende, la scelta è molto ampia perché abbraccia:
- Il settore organizzazione logistica e spedizione (qui rientrano anche società come Poste Italiane, UPS, DHL);
- l’assistenza di viaggio sia a terra sia a bordo (steward, hostess)
- la guida (con profili che vanno dai piloti agli assistenti di guida sia a terra sia in volo)
- la fornitura dei servizi accessori ma fondamentali (pulizie, fornitura di catering, cibo)
- i controlli del traffico (che comprende tutta l’area delle società pubbliche e delle authority di trasporto, come l’ENAC per quello aereo, anche a garanzia delle rete su cui i mezzi viaggiano);
- la gestione e l’organizzazione dei viaggi per conto terzi, settore che abbraccia il turismo e i viaggi aziendali che hanno agenzie e strumenti dedicati;
Realtà come Gruppo FS, ad esempio, hanno più aziende al loro interno ognuna specializzata in un determinato pezzo della filiera del trasporto. Per questo è frequente che tra i profili ricercati figurino:
- Ingegneri civili, meccanici, tecnologici, meglio se specializzati in trasporto ferroviario
- Economisti, Ingegneri gestionali e laureati in Giurisprudenza da inserire nelle aree amministrative e di gestione dei contenziosi (pensate ad esempio ai rimborsi e ai reclami per i ritardi);
- Specialisti amministrativi e contabili
- Train Manager e controllori
Esiste poi un nuovo filone che merita attenzione, e riguarda il mondo della E-mobility e Sharing mobility, non tanto per quanto riguarda la produzione di mezzi a basso impatto, ma il loro inserimento in sistemi urbanistici complessi, come le città. Pensate ad Uber e alle aziende che stanno immettendo scooter elettrici, bike sharing, monopattini e auto che è possibile lasciare in qualunque punto si desideri. Sistemi che richiedono un’organizzazione e una gestione logistica complesse, anche dal punto di vista ICT.
Così come il settore della manutenzione predittiva, cioè tutto il mondo matematico e dei big data che permette di stabilire quando un componente o un’intera rete di trasporto sta per avere un problema, così da poter intervenire per tempo. E che ha bisogno di data scientist, statistici, esperti di Iot e ingegneria delle telecomunicazioni.
Le altre figure ricercate spaziano dall’operatore spedizioniere al commerciale ma per lo più si tratta sempre di figure tecnico-scientifiche (qui l’elenco di tutti i corsi di laurea attivi) come:
- Ingegnere dei trasporti, un profilo specifico per cui esistono corsi ad hoc spesso nell’ambito delle facoltà di ingegneria civile e meccanica. Come l’indirizzo Infrastrutture e Trasporti dell’Università degli Studi di Trieste o il curriculum Trasporti di Padova;
- Esperto di tecnologia per la navigazione e il trasporto sia marittimo sia aereo, un ruolo che può contare su percorsi formativi ad hoc, anche triennali;
- Responsabile Import Aereo, cioè chi si occupa di seguire le importazioni per conto di clienti e aziende e che può anche non essere laureato ma deve avere un buon background logistico-organizzativo e conoscenza delle regole commerciali e doganali;
- Traduttori e responsabili comunicazione, specie per le aree portuali e doganali di confine o che movimentano molti scambi e flussi con paesi orientali, mediorientali, indiani e africani (leggi qui un approfondimento sulla relazione tra le lingue e il settore dei trasporti);
Il settore ribolle di innovazione e sperimentazione e anche le società hi-tech che offrono soluzioni per il mondo dei trasporti cercano e assumono, da Google ad Amazon passando per le società di delivery le opportunità sono davvero moltissime.