Published at 21 Jun 2024
Published at 21 Jun 2024
Joinrs incontra Silvia, Corporate Talent Acquisition Officer in Sofidel

Joinrs incontra Silvia, Corporate Talent Acquisition Officer in Sofidel


Chi è Joinrs?

Joinrs è il punto di incontro tra studenti, profili junior e aziende: grazie al nostro modello di AI, aiutiamo i job seeker ad identificare e scoprire i migliori annunci in linea con le loro ambizioni. Contemporaneamente, oltre 150 aziende clienti portano avanti sulla nostra piattaforma strategie di employer branding e talent acquisition con l'obiettivo di attrarre i candidati più compatibili con i valori dell’azienda. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

Raccontando il mondo HR

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali.

 

Silvia Calissi

Silvia ha conseguito una laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei e un master in Diplomazia, esperienze che hanno arricchito la sua comprensione del mondo delle risorse umane e plasmato il suo approccio lavorativo.

Come Corporate Talent Acquisition Officer presso Sofidel, applica il suo background internazionale collaborando con colleghi HR in Europa e negli USA. Utilizza strategie di employer branding per promuovere la cultura aziendale, mantiene relazioni con scuole e università, e sfrutta strumenti digitali avanzati per ampliare la ricerca di talenti. 

Per chi desidera intraprendere una carriera nelle risorse umane, Silvia consiglia di non improvvisarsi, ma di essere organizzati e curiosi. Ogni background accademico è valido e contribuisce a creare competenze uniche, ma è essenziale sviluppare un forte spirito critico e cercare risposte autentiche, valorizzando il potenziale di ogni persona.

 

1) Hai conseguito una laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei, oltre a un master in Diplomazia. In che modo queste esperienze accademiche hanno contribuito alla tua comprensione del mondo delle risorse umane e al tuo approccio al lavoro? E se tornassi indietro, sceglieresti un percorso di studi differente?

Ho impiegato molto tempo ed energie dietro al sogno della carriera diplomatica. Questo era il mio “Piano A” e sono contenta di averci provato con dedizione. Ma la maturità è anche avere il coraggio di valutare la realtà e pianificare nuovi obiettivi: così a 29 anni ho ripensato la mia immagine lavorativa, ho concluso un Master in Risorse Umane e ho mosso i primi passi in questo mondo. Sono molto affezionata al mio percorso di studi e non lo cambierei: l’eterogeneità di Scienze Politiche può sembrare che non definisca un percorso specifico, ma in realtà dà molti strumenti metodologici per affrontare in egual misura problemi economici, giuridici, storici, filosofici e statistici. Le Relazioni Internazionali poi hanno lasciato nel mio bagaglio di competenze un senso critico e un’attenzione alla complessità che accompagna ancora ogni progetto in cui mi metto alla prova. Il mio attuale ruolo nelle risorse umane mi permette di esprimere molte di queste competenze: vivo una realtà multinazionale, seguo progetti complessi e approccio ogni giorno persone e relazioni umane combinando l’analisi critica con l’empatia.

 

2) Avendo una formazione molto diversificata, che spazia dalle relazioni internazionali allo sviluppo delle risorse umane, come hai visto l'interconnessione tra questi due settori nel corso della tua carriera e in che modo hai integrato le tue competenze per affrontare le sfide professionali?

Sicuramente, il ruolo Corporate nel Gruppo Sofidel mi permette di mantenere quello spirito di internazionalità che mi entusiasma. Collaboro con i colleghi HR di tutta Europa e USAe ci confrontiamo sulle sfide attuali e future: da una parte le generazioni che rivoluzionano i mercati del lavoro e dall’altra parte gli assetti socio-economici della nostra epoca. Il mio percorso di studi mi aiuta a razionalizzare la realtà e a cercare un comune denominatore per proporre una sintesi efficace. Anche nell’approccio ai candidati trovo spesso utile il mio percorso per interpretare al meglio studi, scelte e aspirazioni plasmate da contesti diversi. Ho dovuto e devo ancora studiare molto. Sento di dover approfondire ancora le conoscenze in psicologia, per comprendere meglio le motivazioni dei candidati, e in comunicazione, per raccontare al meglio il nostro impegno sui canali esterni. 

 

3) Il tuo ruolo attuale presso Sofidel come "Corporate Talent Acquisition Officer" ti vede coinvolta nella ricerca, nell'engagement e nello sviluppo delle persone. Quali strategie adotti per individuare e coinvolgere i talenti più adatti all'azienda, mantenendo al contempo coerenza con i valori del gruppo?

Adoro il mio lavoro ma non nascondo che, in questo momento storico, individuare e coinvolgere talenti sia sfidante in ogni realtà. Per questo, i valori del Gruppo sono una chiave della strategia attrattiva e non solo un parametro per le nostre scelte. Ci impegniamo quindi molto nel promuovere la cultura di Sofidel attraverso campagne di employer branding: coltiviamo le relazioni con le scuole del territorio e gli enti universitari e partecipiamo alle iniziative che ci permettono di mostrare la nostra identità aziendale e l’impegno che mettiamo in atto per esprimere i nostri valori. Puntiamo a stare al passo con gli strumenti digitali avanzati e le piattaforme social per ampliare il raggio di attrazione e di ricerca dei talenti. Cerchiamo di coltivare la nostra rete di relazioni con i candidati, così come si fa con i clienti, mantenendo un dialogo aperto, sincero e orientato al feedback. Il nostro processo di selezione include valutazioni strutturate su più livelli, comprese interviste comportamentali e assessment sulle intelligenze multiple. Questo ci permette di valutare i candidati nella loro complessità, abbracciando le loro capacità tecniche, ma anche la loro aderenza ai valori aziendali e il loro potenziale di sviluppo da coltivare nel nostro Gruppo. Dopo l’assunzione, lavoriamo a stretto contatto con i dipartimenti affinché sia valorizzato il programma di onboarding e, con l’Ufficio Training, ci assicuriamo di creare le giuste opportunità di sviluppo professionale.

 

4) Infine, quali consigli daresti a chi desidera intraprendere una carriera nel campo delle risorse umane, soprattutto a coloro che provengono da sfondi accademici diversificati come il tuo?

Il variegato mondo delle risorse umane è composto da storie. Ogni storia ha una dignità e concorre a creare un bagaglio di competenze che rende la risorsa unica. Il background accademico non è forse determinante, ma non ci si può nemmeno improvvisare; serve organizzazione e un forte spirito critico per andare in profondità e razionalizzare i racconti che ogni persona che incontriamo fa di sé e delle sue aspettative lavorative. Penso che sia indispensabile esercitare la propria curiosità: a chi vuole intraprendere questo percorso direi di coltivare sempre la fame di sapere, di farsi sempre domande scomode prima di intervistare gli altri e di andare a cercare le risposte più autentiche, senza farsi influenzare dalle apparenze o dalle proprie convinzioni, per valorizzare il potenziale di ogni persona.

 

Intervista a cura di Francesca Capozzo

Chi è Joinrs?

Joinrs è il punto di incontro tra studenti, profili junior e aziende: grazie al nostro modello di AI, aiutiamo i job seeker ad identificare e scoprire i migliori annunci in linea con le loro ambizioni. Contemporaneamente, oltre 150 aziende clienti portano avanti sulla nostra piattaforma strategie di employer branding e talent acquisition con l'obiettivo di attrarre i candidati più compatibili con i valori dell’azienda. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

Raccontando il mondo HR

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali.

 

Silvia Calissi

Silvia ha conseguito una laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei e un master in Diplomazia, esperienze che hanno arricchito la sua comprensione del mondo delle risorse umane e plasmato il suo approccio lavorativo.

Come Corporate Talent Acquisition Officer presso Sofidel, applica il suo background internazionale collaborando con colleghi HR in Europa e negli USA. Utilizza strategie di employer branding per promuovere la cultura aziendale, mantiene relazioni con scuole e università, e sfrutta strumenti digitali avanzati per ampliare la ricerca di talenti. 

Per chi desidera intraprendere una carriera nelle risorse umane, Silvia consiglia di non improvvisarsi, ma di essere organizzati e curiosi. Ogni background accademico è valido e contribuisce a creare competenze uniche, ma è essenziale sviluppare un forte spirito critico e cercare risposte autentiche, valorizzando il potenziale di ogni persona.

 

1) Hai conseguito una laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei, oltre a un master in Diplomazia. In che modo queste esperienze accademiche hanno contribuito alla tua comprensione del mondo delle risorse umane e al tuo approccio al lavoro? E se tornassi indietro, sceglieresti un percorso di studi differente?

Ho impiegato molto tempo ed energie dietro al sogno della carriera diplomatica. Questo era il mio “Piano A” e sono contenta di averci provato con dedizione. Ma la maturità è anche avere il coraggio di valutare la realtà e pianificare nuovi obiettivi: così a 29 anni ho ripensato la mia immagine lavorativa, ho concluso un Master in Risorse Umane e ho mosso i primi passi in questo mondo. Sono molto affezionata al mio percorso di studi e non lo cambierei: l’eterogeneità di Scienze Politiche può sembrare che non definisca un percorso specifico, ma in realtà dà molti strumenti metodologici per affrontare in egual misura problemi economici, giuridici, storici, filosofici e statistici. Le Relazioni Internazionali poi hanno lasciato nel mio bagaglio di competenze un senso critico e un’attenzione alla complessità che accompagna ancora ogni progetto in cui mi metto alla prova. Il mio attuale ruolo nelle risorse umane mi permette di esprimere molte di queste competenze: vivo una realtà multinazionale, seguo progetti complessi e approccio ogni giorno persone e relazioni umane combinando l’analisi critica con l’empatia.

 

2) Avendo una formazione molto diversificata, che spazia dalle relazioni internazionali allo sviluppo delle risorse umane, come hai visto l'interconnessione tra questi due settori nel corso della tua carriera e in che modo hai integrato le tue competenze per affrontare le sfide professionali?

Sicuramente, il ruolo Corporate nel Gruppo Sofidel mi permette di mantenere quello spirito di internazionalità che mi entusiasma. Collaboro con i colleghi HR di tutta Europa e USAe ci confrontiamo sulle sfide attuali e future: da una parte le generazioni che rivoluzionano i mercati del lavoro e dall’altra parte gli assetti socio-economici della nostra epoca. Il mio percorso di studi mi aiuta a razionalizzare la realtà e a cercare un comune denominatore per proporre una sintesi efficace. Anche nell’approccio ai candidati trovo spesso utile il mio percorso per interpretare al meglio studi, scelte e aspirazioni plasmate da contesti diversi. Ho dovuto e devo ancora studiare molto. Sento di dover approfondire ancora le conoscenze in psicologia, per comprendere meglio le motivazioni dei candidati, e in comunicazione, per raccontare al meglio il nostro impegno sui canali esterni. 

 

3) Il tuo ruolo attuale presso Sofidel come "Corporate Talent Acquisition Officer" ti vede coinvolta nella ricerca, nell'engagement e nello sviluppo delle persone. Quali strategie adotti per individuare e coinvolgere i talenti più adatti all'azienda, mantenendo al contempo coerenza con i valori del gruppo?

Adoro il mio lavoro ma non nascondo che, in questo momento storico, individuare e coinvolgere talenti sia sfidante in ogni realtà. Per questo, i valori del Gruppo sono una chiave della strategia attrattiva e non solo un parametro per le nostre scelte. Ci impegniamo quindi molto nel promuovere la cultura di Sofidel attraverso campagne di employer branding: coltiviamo le relazioni con le scuole del territorio e gli enti universitari e partecipiamo alle iniziative che ci permettono di mostrare la nostra identità aziendale e l’impegno che mettiamo in atto per esprimere i nostri valori. Puntiamo a stare al passo con gli strumenti digitali avanzati e le piattaforme social per ampliare il raggio di attrazione e di ricerca dei talenti. Cerchiamo di coltivare la nostra rete di relazioni con i candidati, così come si fa con i clienti, mantenendo un dialogo aperto, sincero e orientato al feedback. Il nostro processo di selezione include valutazioni strutturate su più livelli, comprese interviste comportamentali e assessment sulle intelligenze multiple. Questo ci permette di valutare i candidati nella loro complessità, abbracciando le loro capacità tecniche, ma anche la loro aderenza ai valori aziendali e il loro potenziale di sviluppo da coltivare nel nostro Gruppo. Dopo l’assunzione, lavoriamo a stretto contatto con i dipartimenti affinché sia valorizzato il programma di onboarding e, con l’Ufficio Training, ci assicuriamo di creare le giuste opportunità di sviluppo professionale.

 

4) Infine, quali consigli daresti a chi desidera intraprendere una carriera nel campo delle risorse umane, soprattutto a coloro che provengono da sfondi accademici diversificati come il tuo?

Il variegato mondo delle risorse umane è composto da storie. Ogni storia ha una dignità e concorre a creare un bagaglio di competenze che rende la risorsa unica. Il background accademico non è forse determinante, ma non ci si può nemmeno improvvisare; serve organizzazione e un forte spirito critico per andare in profondità e razionalizzare i racconti che ogni persona che incontriamo fa di sé e delle sue aspettative lavorative. Penso che sia indispensabile esercitare la propria curiosità: a chi vuole intraprendere questo percorso direi di coltivare sempre la fame di sapere, di farsi sempre domande scomode prima di intervistare gli altri e di andare a cercare le risposte più autentiche, senza farsi influenzare dalle apparenze o dalle proprie convinzioni, per valorizzare il potenziale di ogni persona.

 

Intervista a cura di Francesca Capozzo