Published at 18 Jul 2024
Published at 18 Jul 2024
Joinrs incontra Marco, Digital Innovation & Customer Engagement Senior Manager in Biogen

Joinrs incontra Marco, Digital Innovation & Customer Engagement Senior Manager in Biogen


Chi è Joinrs?

Joinrs è il punto di incontro tra studenti, profili junior e aziende: grazie al nostro modello di AI, aiutiamo i job seeker ad identificare e scoprire i migliori annunci in linea con le loro ambizioni. Contemporaneamente, oltre 150 aziende clienti portano avanti sulla nostra piattaforma strategie di employer branding e talent acquisition con l'obiettivo di attrarre i candidati più compatibili con i valori dell’azienda. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

Una conversazione con Joinrs

In Joinrs non ci limitiamo a far incontrare i candidati con le migliori opportunità di lavoro. Oltre a facilitare le connessioni, conduciamo interviste approfondite con professionisti provenienti da diversi contesti e settori. Attraverso queste conversazioni, forniamo intuizioni e prospettive ai nostri utenti, arricchendo la loro conoscenza ed esperienza sulla nostra piattaforma. Unitevi a noi nell'esplorare la profondità e l'ampiezza delle competenze in vari settori per migliorare il vostro percorso di carriera. Oggi è Marco Recine a condividerci il suo percorso e consigli!

 

1) In che modo i tuoi studi in chimica hanno influenzato la tua carriera? Ci sono stati corsi o esperienze accademiche che ritieni particolarmente rilevanti per il tuo lavoro attuale come Digital Innovation & Customer Engagement Senior Manager in Biogen?

Mi sono laureato in Chimica e Teconologia Farmaceutiche (CTF) nel 1996 con una tesi sperimentale in Chimica Farmaceutica, e il mondo dell’indutria farmaceutica era l’approdo naturale. Negli anni ho avuto modo di mettere a frutto la mia passione per la tecnologia e l’informatica combinandole con l’ambiente di lavoro in cui operavo e le sfide che il mercato proponeva. Se mi guardo indietro ci sono stati molti momenti formativi che potrei citare, ma credo che quello che ha fatto la differenza davvero fosse l’idea che stava dietro ogni progetto e la volontà di acquisire informazioni ed expertise per poterlo realizzare. Negli anni 2000 quando ho iniziato a guardare oltre il ruolo di informatore che ricoprivo, le aziende non sempre erano pronte ad accogliere la sperimentazione e l’utilizzo della tecnologia con grande entusiasmo e di conseguenza anche la formazione era tarata su aspetti e campi diversi. La differenza l’ha fatta il modo in cui sono riuscito a coinvolgere le persone all’interno dell’azienda e la capacità di comunicare loro il vantaggio competitivo che questo nuovo approccio poteva portare. Ad oggi in Biogen abbiamo molte opportunità di approfondimento anche esperienziali che ci permettono di evolvere quotidianamente e acquisire nuove conoscenze in ambiti fuori dalla nostra confort zone.

 

2) Quali sono stati i maggiori cambiamenti che hai visto nell'approccio al marketing digitale nel settore farmaceutico negli ultimi 5 anni?

Il settore farmaceutico è molto particolare; non si può considerare nè B2B nè B2C. L’interlocutore principale non è il cliente ultimo e le restrizioni rispetto alla comunicazione sono davvero importanti quando si parla di un bene così prezioso come la salute delle persone. In questo contesto il marketing, e quindi anche quello digitale, si è molto evoluto negli ultimi anni dapprima sposando il concetto di multichannel approach e successivamente negli ultimi 3 o 4 anni quello di omnichannel approach. L’evoluzione da questo punto di vista è stata sicuramente molto aiutata dal nascere di figure professionali che hanno aiutato questo percorso e dall’utilizzo di strumenti come CRM e piattaforme di analisi puntuale dei dati. Gli stessi concetti di profilazione, segmentazione e targeting hanno assunto un nuovo connotato diventando sempre più spesso la colonna portante della comunicazione di prodotto.

Oltre a questo la proposta di valore delle Aziende non è più solo rivolta ai prodotti che vengono messi sul mercato ma anche ai servizi che le stesse possono offrire alle comunità di clinici e pazienti. In questo contesto il marketing digitale ha affrontato un grande passo avanti.

Per riassumere, potremmo dire che, il marketing digitale si è evoluto seguendo sempre più da vicino la filosofia di customer centricity.

In Biogen abbiamo intrapreso questo percorso ben prima della pandemia e ad oggi abbiamo raggiunto un buon grado di maturità in questo campo, riconosciuto soprattutto dai nostri interlocutori.

 

3) Secondo la tua opinione, quali tendenze emergenti nel campo del marketing digitale ritieni saranno più rilevanti per il settore farmaceutico, e non solo, nei prossimi anni?

Credo che ci siano due tendenze che guideranno il marketing digitale nei prossimi anni e che già oggi fanno sentire la loro importanza: le Digital Therapies e la Customer Obsession. Dovremo imparare a comunicare l’offerta di salute in maniera completamente diversa da quello che stiamo facendo oggi e in una modalità quanto più possibile personalizzata. Ci sono figure professionali che sono e saranno cruciali nel supportare il marketing digitale: pensiamo a data scientist, data analyst, software engeneers, esperti in social media, solo per fare dei semplici esempi. 

Customer Journey e Customer Obsession sono concetti che si sono affacciati nel mondo farmaceutico in ritardo rispetto ad altri settori e come già detto con limitazioni più importanti. Ciò non toglie che la comunicazione che l’Azienda porta avanti andrà ad impattare le persone a cui si rivolge, e come in tutti i settori le persone, i loro comprtamenti, le loro preferenze, devono esser alla base di una relazione duratura.

 

4) Quali consigli daresti ai giovani che vogliono intraprendere un percorso lavorativo simile al tuo?

Ad oggi ci sono corsi universitari e post universitari che permettono di accedere a questo mondo per vie molto più dirette di quello che è stato per me. Ciò nonostante, credo fermamente che, sia la voglia delle persone, la loro disponibilità a pensare oltre, l’energia per imparare quanto più possibile che facciano ancora la differenza. 

“Stay hungry, stay foolish” ha ancora una grande importanza a distanza di molti anni.

Se penso a qualcosa di più specifico, forse mi concentrerei sulla comunicazione efficace e le relazioni in Azienda: per una ragazza o un ragazzo che si affaccia alla porta di una nuova realtà lavorativa, magari per la prima volta, può essere un ostacolo quello di comunicare in maniera efficace ed efficiente e di relazionarsi, al dilà della capacità di inclusione della Azienda stessa. Questo tipo di conoscenze può risultare facilitante.

 

Intervista a cura di Francesca Capozzo

Chi è Joinrs?

Joinrs è il punto di incontro tra studenti, profili junior e aziende: grazie al nostro modello di AI, aiutiamo i job seeker ad identificare e scoprire i migliori annunci in linea con le loro ambizioni. Contemporaneamente, oltre 150 aziende clienti portano avanti sulla nostra piattaforma strategie di employer branding e talent acquisition con l'obiettivo di attrarre i candidati più compatibili con i valori dell’azienda. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

Una conversazione con Joinrs

In Joinrs non ci limitiamo a far incontrare i candidati con le migliori opportunità di lavoro. Oltre a facilitare le connessioni, conduciamo interviste approfondite con professionisti provenienti da diversi contesti e settori. Attraverso queste conversazioni, forniamo intuizioni e prospettive ai nostri utenti, arricchendo la loro conoscenza ed esperienza sulla nostra piattaforma. Unitevi a noi nell'esplorare la profondità e l'ampiezza delle competenze in vari settori per migliorare il vostro percorso di carriera. Oggi è Marco Recine a condividerci il suo percorso e consigli!

 

1) In che modo i tuoi studi in chimica hanno influenzato la tua carriera? Ci sono stati corsi o esperienze accademiche che ritieni particolarmente rilevanti per il tuo lavoro attuale come Digital Innovation & Customer Engagement Senior Manager in Biogen?

Mi sono laureato in Chimica e Teconologia Farmaceutiche (CTF) nel 1996 con una tesi sperimentale in Chimica Farmaceutica, e il mondo dell’indutria farmaceutica era l’approdo naturale. Negli anni ho avuto modo di mettere a frutto la mia passione per la tecnologia e l’informatica combinandole con l’ambiente di lavoro in cui operavo e le sfide che il mercato proponeva. Se mi guardo indietro ci sono stati molti momenti formativi che potrei citare, ma credo che quello che ha fatto la differenza davvero fosse l’idea che stava dietro ogni progetto e la volontà di acquisire informazioni ed expertise per poterlo realizzare. Negli anni 2000 quando ho iniziato a guardare oltre il ruolo di informatore che ricoprivo, le aziende non sempre erano pronte ad accogliere la sperimentazione e l’utilizzo della tecnologia con grande entusiasmo e di conseguenza anche la formazione era tarata su aspetti e campi diversi. La differenza l’ha fatta il modo in cui sono riuscito a coinvolgere le persone all’interno dell’azienda e la capacità di comunicare loro il vantaggio competitivo che questo nuovo approccio poteva portare. Ad oggi in Biogen abbiamo molte opportunità di approfondimento anche esperienziali che ci permettono di evolvere quotidianamente e acquisire nuove conoscenze in ambiti fuori dalla nostra confort zone.

 

2) Quali sono stati i maggiori cambiamenti che hai visto nell'approccio al marketing digitale nel settore farmaceutico negli ultimi 5 anni?

Il settore farmaceutico è molto particolare; non si può considerare nè B2B nè B2C. L’interlocutore principale non è il cliente ultimo e le restrizioni rispetto alla comunicazione sono davvero importanti quando si parla di un bene così prezioso come la salute delle persone. In questo contesto il marketing, e quindi anche quello digitale, si è molto evoluto negli ultimi anni dapprima sposando il concetto di multichannel approach e successivamente negli ultimi 3 o 4 anni quello di omnichannel approach. L’evoluzione da questo punto di vista è stata sicuramente molto aiutata dal nascere di figure professionali che hanno aiutato questo percorso e dall’utilizzo di strumenti come CRM e piattaforme di analisi puntuale dei dati. Gli stessi concetti di profilazione, segmentazione e targeting hanno assunto un nuovo connotato diventando sempre più spesso la colonna portante della comunicazione di prodotto.

Oltre a questo la proposta di valore delle Aziende non è più solo rivolta ai prodotti che vengono messi sul mercato ma anche ai servizi che le stesse possono offrire alle comunità di clinici e pazienti. In questo contesto il marketing digitale ha affrontato un grande passo avanti.

Per riassumere, potremmo dire che, il marketing digitale si è evoluto seguendo sempre più da vicino la filosofia di customer centricity.

In Biogen abbiamo intrapreso questo percorso ben prima della pandemia e ad oggi abbiamo raggiunto un buon grado di maturità in questo campo, riconosciuto soprattutto dai nostri interlocutori.

 

3) Secondo la tua opinione, quali tendenze emergenti nel campo del marketing digitale ritieni saranno più rilevanti per il settore farmaceutico, e non solo, nei prossimi anni?

Credo che ci siano due tendenze che guideranno il marketing digitale nei prossimi anni e che già oggi fanno sentire la loro importanza: le Digital Therapies e la Customer Obsession. Dovremo imparare a comunicare l’offerta di salute in maniera completamente diversa da quello che stiamo facendo oggi e in una modalità quanto più possibile personalizzata. Ci sono figure professionali che sono e saranno cruciali nel supportare il marketing digitale: pensiamo a data scientist, data analyst, software engeneers, esperti in social media, solo per fare dei semplici esempi. 

Customer Journey e Customer Obsession sono concetti che si sono affacciati nel mondo farmaceutico in ritardo rispetto ad altri settori e come già detto con limitazioni più importanti. Ciò non toglie che la comunicazione che l’Azienda porta avanti andrà ad impattare le persone a cui si rivolge, e come in tutti i settori le persone, i loro comprtamenti, le loro preferenze, devono esser alla base di una relazione duratura.

 

4) Quali consigli daresti ai giovani che vogliono intraprendere un percorso lavorativo simile al tuo?

Ad oggi ci sono corsi universitari e post universitari che permettono di accedere a questo mondo per vie molto più dirette di quello che è stato per me. Ciò nonostante, credo fermamente che, sia la voglia delle persone, la loro disponibilità a pensare oltre, l’energia per imparare quanto più possibile che facciano ancora la differenza. 

“Stay hungry, stay foolish” ha ancora una grande importanza a distanza di molti anni.

Se penso a qualcosa di più specifico, forse mi concentrerei sulla comunicazione efficace e le relazioni in Azienda: per una ragazza o un ragazzo che si affaccia alla porta di una nuova realtà lavorativa, magari per la prima volta, può essere un ostacolo quello di comunicare in maniera efficace ed efficiente e di relazionarsi, al dilà della capacità di inclusione della Azienda stessa. Questo tipo di conoscenze può risultare facilitante.

 

Intervista a cura di Francesca Capozzo