Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.
Come molti altri miei amici e conoscenti, una volta finite le scuole superiori non avevo un’idea precisa su come avrei voluto fare “da grande”. Le uniche certezze che avevo erano che avrei voluto fare l’università e che avrei preferito farla in una città diversa da quella in cui sono cresciuto, ossia Cagliari.
In seguito a diverse vicissitudini sono arrivato, un po' per caso devo dire, a Milano. Era ormai settembre inoltrato e il tempo per le lunghe selezioni nelle università private era finito.
Ho iniziato la mia carriera accademica all’università di Milano, nel corso di laurea in scienze internazionali. Ero alla ricerca di un corso interdisciplinare tra l’economia, le scienze politiche e il diritto e quello faceva a caso mio. Ad essere sincero all’inizio non ero sicuro che fosse il corso per me, ma successivamente non mi sono pentito della scelta.
Sono stati tre anni molto intensi nei quali ho imparato tanto non solo dal punto di vista accademico. Fortunatamente sono sempre di più i ragazzi che decidono, già dalla triennale, di lasciare casa e di trasferirsi. Trovo sia un’esperienza fondamentale per forgiare il carattere e iniziare a sviluppare un’indipendenza nella risoluzione dei problemi.
Se lasci casa tua per una nuova città, soprattutto se lo fai da molto giovane, quando arrivi a destinazione, almeno per il primo periodo, sei “solo”. Anche se sostenuto economicamente dalla famiglia devi imparare a organizzarti, a gestire un budget, una casa, insomma ad essere indipendente.
Il tutto accade molto velocemente, ma aiuta a crescere.
Durante gli anni alla Statale mi sono molto appassionato alle materie economiche e al tema dei trasporti. Ho infatti discusso una tesi di economia politica nella quale spiegavo in che modo gli aiuti di stato ai trasporti possano interferire, positivamente o negativamente, alterando la concorrenza all’interno del mercato unico europeo.
Dopo ben tre esperienze all’estero, sono tornato in Italia e ho deciso di continuare lo studio all’università Bocconi. Ho seguito il corso di Economia e Management dei Trasporti, della Logistica e delle Infrastrutture.
Durante il programma ho avuto modo di affrontare tutti i temi più importanti legati al settore e di crescere molto dal punto di vista personale ed umano. Ho partecipato a tantissimi progetti, lavori di gruppo e visite aziendali che mi hanno proiettato poi verso il mondo del lavoro.
Ancora prima di affrontare gli ultimi esami ho iniziato il tirocinio nel gruppo PSA all’interno della Business Unit Logistica, Distribuzione e Pianificazione.
In una parola: Fondamentale.
Molti pensano che una o più esperienze all’estero siano importanti per imparare bene le lingue straniere. Certo, saper comunicare in altre lingue, soprattutto in inglese è un requisito fondamentale per il mercato del lavoro di oggi, ma l’aspetto dell’apprendimento linguistico secondo me è residuale rispetto all’esperienza nel suo complesso.
Personalmente ho trascorso tre periodi degni di nota all’estero: uno in Galles, uno in California e l’ultimo e più lungo in Germania. Durante queste esperienze ho potuto parlare e fare amicizia con persone di ogni parte del mondo.
Questa possibilità ti apre la mente perché capisci come pensano e come vivono i tuoi coetanei in altri paesi e in altri continenti. Puoi confrontarti con loro, capire che progetti hanno per il futuro e magari trarre ispirazione per crescere e per sviluppare un progetto nuovo.
Va da sé che per comunicare e per fare queste esperienze le lingue straniere siano fondamentali. Quando sono arrivato a Milano parlavo un inglese scolastico e pasticciato, ma dopo questa esperienza ho passato l’IELTS con un livello C1 e ho anche imparato un po' di Tedesco. Questo solo per dire che ovviamente l’aspetto di formazione linguistica è importante, ma è solo una parte dell’intero bagaglio di esperienze.
Dopo un anno e mezzo nel gruppo PSA sentivo che era arrivato il momento di cambiare aria. Nonostante mi trovassi benissimo volevo avere la possibilità di vedere un'altra realtà e di continuare a crescere professionalmente. Inoltre, mi sarebbe piaciuto passare da una grande multinazionale straniera a un’importante azienda nazionale.
Mi sono candidato tramite Linkedin e dopo qualche settimana sono stato convocato dall’HR per un colloquio preliminare. Passato quello c’è stata una giornata di selezioni in sede con altri candidati e il colloquio finale con il manager e la responsabile HR.
Per questioni di riservatezza non posso parlare più nel dettaglio delle prove, ma sono le classiche svolte da tutte le multinazionali per la selezione del personale.
L’unica cosa da fare è essere se stessi e dare il massimo.
Il colloquio finale è andato molto bene, il direttore mi ha fatto un’ottima impressione e, come spesso succede in questi casi, il feedback positivo è stato reciproco. Anche lui aveva un passato nell’automotive e durante l’intervista abbiamo avuto modo di confrontarci su molti temi, anche tecnici.
Ricordo che quando ho lasciato la sede della Sisal speravo di essere assunto. Sono stato ricontattato neanche una settimana dopo con la proposta di contratto e ora sono ancora parte della squadra.
Sulla carta il mio lavoro è molto semplice: raccolgo e analizzo grosse quantità di dati eterogenei dal punto di vista quantitativo e qualitativo. L’obiettivo è creare dei report chiari e fruibili sulla base dei quali si possano prendere delle decisioni.
Nella pratica utilizzo diversi applicativi, grazie all’ausilio di SQL, per selezionare, organizzare e clusterizzare i dati grezzi in modo che possano essere estratti e visualizzati.
Fatto ciò li esporto su Excel, li analizzo, li commento e creo delle dashboard in modo tale che possano essere facilmente visualizzati dalle varie funzioni aziendali che ne fanno richiesta.
Tutto è iniziato dal Bocconi & Jobs, la fiera del lavoro che ogni anno l’università Bocconi organizza nella sede di via Roentgen. Tra le varie aziende presenti mi sono imbattuto nello stand del gruppo PSA.
Da buon appassionato di automotive mi sono avvicinato e dopo una breve chiacchierata ho lasciato il CV. Dopo qualche giorno ho ricevuto la chiamata da parte dell’HR e superate le selezioni sono stato assunto.
Il primo incarico, come stagista della Business Unit Logistica, Distribuzione e Pianificazione, è stato quello di programmare la distribuzione delle vetture nuove sull’intero territorio nazionale, presso la rete dei dealer e di coordinare i trasporti insieme al nostro fornitore esclusivo Gefco.
È stata un’esperienza fantastica perché per la prima volta ho avuto la possibilità di mettere in atto tutte le nozioni che avevo imparato negli anni dell’università.
Inoltre dal punto di vista umano è stato molto arricchente come primo contatto con il mondo del lavoro. Il mio tutor era una persona per alcuni aspetti introversa, molto diversa da me dal punto di vista caratteriale, ma sul profilo lavorativo mi ha insegnato tantissimo.
Ancora oggi, dal punto di vista lavorativo, è la persona che mi ha insegnato di più. Se non ci fosse stato lui a farmi da maestro non avrei ottenuto la promozione in Peugeot che cercavo.
Dopo sei mesi di tirocinio intenso sono stato assunto all’interno della divisione Marketing del brand Peugeot. La posizione era di Sales and Marketing Analyst nelle Azioni Commerciali. Mi occupavo, insieme al mio team di sviluppare il Piano d’Azione Commerciale. Non mi ero mai ero mai occupato di marketing strategico prima di allora e devo dire che è stata una sfida all’inizio.
Il lavoro era suddiviso all’interno del mese da delle scadenze ben precise e le cose da fare erano tante: lo studio della concorrenza, la decisione delle principali iniziative pubblicitarie e la definizione delle promozioni sui vari canali in cui opera il brand.
Il bello di quella posizione era la possibilità di interagire con tante funzioni all’interno dell’azienda. Eravamo circa 500 collaboratori all’epoca e quando ho lasciato il lavoro conoscevo quasi tutti.
Molto diverso da una realtà come Sisal dove, almeno da quello che vedo, le varie BU lavorano in maniera molto più autonoma ed indipendente.
Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.
Come molti altri miei amici e conoscenti, una volta finite le scuole superiori non avevo un’idea precisa su come avrei voluto fare “da grande”. Le uniche certezze che avevo erano che avrei voluto fare l’università e che avrei preferito farla in una città diversa da quella in cui sono cresciuto, ossia Cagliari.
In seguito a diverse vicissitudini sono arrivato, un po' per caso devo dire, a Milano. Era ormai settembre inoltrato e il tempo per le lunghe selezioni nelle università private era finito.
Ho iniziato la mia carriera accademica all’università di Milano, nel corso di laurea in scienze internazionali. Ero alla ricerca di un corso interdisciplinare tra l’economia, le scienze politiche e il diritto e quello faceva a caso mio. Ad essere sincero all’inizio non ero sicuro che fosse il corso per me, ma successivamente non mi sono pentito della scelta.
Sono stati tre anni molto intensi nei quali ho imparato tanto non solo dal punto di vista accademico. Fortunatamente sono sempre di più i ragazzi che decidono, già dalla triennale, di lasciare casa e di trasferirsi. Trovo sia un’esperienza fondamentale per forgiare il carattere e iniziare a sviluppare un’indipendenza nella risoluzione dei problemi.
Se lasci casa tua per una nuova città, soprattutto se lo fai da molto giovane, quando arrivi a destinazione, almeno per il primo periodo, sei “solo”. Anche se sostenuto economicamente dalla famiglia devi imparare a organizzarti, a gestire un budget, una casa, insomma ad essere indipendente.
Il tutto accade molto velocemente, ma aiuta a crescere.
Durante gli anni alla Statale mi sono molto appassionato alle materie economiche e al tema dei trasporti. Ho infatti discusso una tesi di economia politica nella quale spiegavo in che modo gli aiuti di stato ai trasporti possano interferire, positivamente o negativamente, alterando la concorrenza all’interno del mercato unico europeo.
Dopo ben tre esperienze all’estero, sono tornato in Italia e ho deciso di continuare lo studio all’università Bocconi. Ho seguito il corso di Economia e Management dei Trasporti, della Logistica e delle Infrastrutture.
Durante il programma ho avuto modo di affrontare tutti i temi più importanti legati al settore e di crescere molto dal punto di vista personale ed umano. Ho partecipato a tantissimi progetti, lavori di gruppo e visite aziendali che mi hanno proiettato poi verso il mondo del lavoro.
Ancora prima di affrontare gli ultimi esami ho iniziato il tirocinio nel gruppo PSA all’interno della Business Unit Logistica, Distribuzione e Pianificazione.
In una parola: Fondamentale.
Molti pensano che una o più esperienze all’estero siano importanti per imparare bene le lingue straniere. Certo, saper comunicare in altre lingue, soprattutto in inglese è un requisito fondamentale per il mercato del lavoro di oggi, ma l’aspetto dell’apprendimento linguistico secondo me è residuale rispetto all’esperienza nel suo complesso.
Personalmente ho trascorso tre periodi degni di nota all’estero: uno in Galles, uno in California e l’ultimo e più lungo in Germania. Durante queste esperienze ho potuto parlare e fare amicizia con persone di ogni parte del mondo.
Questa possibilità ti apre la mente perché capisci come pensano e come vivono i tuoi coetanei in altri paesi e in altri continenti. Puoi confrontarti con loro, capire che progetti hanno per il futuro e magari trarre ispirazione per crescere e per sviluppare un progetto nuovo.
Va da sé che per comunicare e per fare queste esperienze le lingue straniere siano fondamentali. Quando sono arrivato a Milano parlavo un inglese scolastico e pasticciato, ma dopo questa esperienza ho passato l’IELTS con un livello C1 e ho anche imparato un po' di Tedesco. Questo solo per dire che ovviamente l’aspetto di formazione linguistica è importante, ma è solo una parte dell’intero bagaglio di esperienze.
Dopo un anno e mezzo nel gruppo PSA sentivo che era arrivato il momento di cambiare aria. Nonostante mi trovassi benissimo volevo avere la possibilità di vedere un'altra realtà e di continuare a crescere professionalmente. Inoltre, mi sarebbe piaciuto passare da una grande multinazionale straniera a un’importante azienda nazionale.
Mi sono candidato tramite Linkedin e dopo qualche settimana sono stato convocato dall’HR per un colloquio preliminare. Passato quello c’è stata una giornata di selezioni in sede con altri candidati e il colloquio finale con il manager e la responsabile HR.
Per questioni di riservatezza non posso parlare più nel dettaglio delle prove, ma sono le classiche svolte da tutte le multinazionali per la selezione del personale.
L’unica cosa da fare è essere se stessi e dare il massimo.
Il colloquio finale è andato molto bene, il direttore mi ha fatto un’ottima impressione e, come spesso succede in questi casi, il feedback positivo è stato reciproco. Anche lui aveva un passato nell’automotive e durante l’intervista abbiamo avuto modo di confrontarci su molti temi, anche tecnici.
Ricordo che quando ho lasciato la sede della Sisal speravo di essere assunto. Sono stato ricontattato neanche una settimana dopo con la proposta di contratto e ora sono ancora parte della squadra.
Sulla carta il mio lavoro è molto semplice: raccolgo e analizzo grosse quantità di dati eterogenei dal punto di vista quantitativo e qualitativo. L’obiettivo è creare dei report chiari e fruibili sulla base dei quali si possano prendere delle decisioni.
Nella pratica utilizzo diversi applicativi, grazie all’ausilio di SQL, per selezionare, organizzare e clusterizzare i dati grezzi in modo che possano essere estratti e visualizzati.
Fatto ciò li esporto su Excel, li analizzo, li commento e creo delle dashboard in modo tale che possano essere facilmente visualizzati dalle varie funzioni aziendali che ne fanno richiesta.
Tutto è iniziato dal Bocconi & Jobs, la fiera del lavoro che ogni anno l’università Bocconi organizza nella sede di via Roentgen. Tra le varie aziende presenti mi sono imbattuto nello stand del gruppo PSA.
Da buon appassionato di automotive mi sono avvicinato e dopo una breve chiacchierata ho lasciato il CV. Dopo qualche giorno ho ricevuto la chiamata da parte dell’HR e superate le selezioni sono stato assunto.
Il primo incarico, come stagista della Business Unit Logistica, Distribuzione e Pianificazione, è stato quello di programmare la distribuzione delle vetture nuove sull’intero territorio nazionale, presso la rete dei dealer e di coordinare i trasporti insieme al nostro fornitore esclusivo Gefco.
È stata un’esperienza fantastica perché per la prima volta ho avuto la possibilità di mettere in atto tutte le nozioni che avevo imparato negli anni dell’università.
Inoltre dal punto di vista umano è stato molto arricchente come primo contatto con il mondo del lavoro. Il mio tutor era una persona per alcuni aspetti introversa, molto diversa da me dal punto di vista caratteriale, ma sul profilo lavorativo mi ha insegnato tantissimo.
Ancora oggi, dal punto di vista lavorativo, è la persona che mi ha insegnato di più. Se non ci fosse stato lui a farmi da maestro non avrei ottenuto la promozione in Peugeot che cercavo.
Dopo sei mesi di tirocinio intenso sono stato assunto all’interno della divisione Marketing del brand Peugeot. La posizione era di Sales and Marketing Analyst nelle Azioni Commerciali. Mi occupavo, insieme al mio team di sviluppare il Piano d’Azione Commerciale. Non mi ero mai ero mai occupato di marketing strategico prima di allora e devo dire che è stata una sfida all’inizio.
Il lavoro era suddiviso all’interno del mese da delle scadenze ben precise e le cose da fare erano tante: lo studio della concorrenza, la decisione delle principali iniziative pubblicitarie e la definizione delle promozioni sui vari canali in cui opera il brand.
Il bello di quella posizione era la possibilità di interagire con tante funzioni all’interno dell’azienda. Eravamo circa 500 collaboratori all’epoca e quando ho lasciato il lavoro conoscevo quasi tutti.
Molto diverso da una realtà come Sisal dove, almeno da quello che vedo, le varie BU lavorano in maniera molto più autonoma ed indipendente.
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