Non c’è dubbio: il Covid ha spinto il Fintech, da tanti punti di vista. Con il termine Fintech ci riferiamo all’innovazione digitale in tutto il mondo finanziario, inclusi perciò tutti i servizi che soddisfano bisogni finanziari (dai più classici come banking, wealth management, payments, ai meno ovvi come insurance, RegTech e PropTech, cryptocurrencies, ecc.).
Questo indipendentemente dalle aziende che li offrono, che possono essere banche, assicurazioni, gestori di risparmio, mercati finanziari, ecc.; ma anche startup o attori innovativi; o addirittura attori storici o nuovi entranti provenienti da altri settori, come sta accadendo attualmente tra tech companies, retailers, automotive, utilities, ecc.
Gli effetti del Covid sul Digital Finance
Per dimostrare questa spinta alla digitalizzazione del mondo finanziario indotta dall’emergenza sanitaria potremmo portare molti dati, ma ne enfatizziamo due: uno lato domanda e uno lato offerta, che è forse il più rilevante.
Gli effetti sulla domanda dei servizi Fintech
Lato domanda è stato confermato che il Covid ha spinto molti più clienti a sfruttare i servizi digitali. Abbiamo visto una crescita importante nell’utilizzo dei servizi e canali digitali consumer ma anche di quelli per le aziende, proprio in un momento in cui erano particolarmente preoccupate a fronteggiare l’emergenza Covid sulle attività industriali. Sul mondo consumer i dati parlano chiaro. Ad aprile 2020, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sono cresciuti del 17% gli utenti unici online, del 32% le transazioni digitali dall’home banking (bonifici, pagamenti di bollettini e altri servizi) e addirittura del 75% i clienti acquisiti senza la necessità di una interazione fisica, con punte del 198% per alcuni istituti. Questo fenomeno si è visto in modo chiaro anche per la stipula delle polizze assicurative o nella gestione del risparmio.
Nel mondo aziendale, ed in particolare per le PMI, sono cresciuti molto i servizi di firma digitale, l’utilizzo di sistemi online per l’anticipo fattura o i sistemi di pagamento digitale Business to business (fortunatamente la fattura elettronica era già entrata in vigore).
Gli effetti sull'offerta dei servizi Fintech
Lato offerta i cambiamenti sono stati in qualche caso quasi “epocali”. In particolare due fattori hanno influenzato l’evoluzione in questo ambito. Il primo riguarda la compliance, diventata improvvisamente meno stringente. Insieme alle line of business le funzioni di compliance si sono trovate in prima linea per affrontare l’emergenza per dare continuità ai servizi e gli adempimenti più snelli hanno permesso di abilitare i servizi in modo nuovo. Si pensi ad esempio alla sottoscrizione dei contratti, effettuata in larga parte in digitale negli ultimi due mesi. Il secondo è più trasversale a molti settori, sono venute meno infatti tante scuse che bloccavano lo sviluppo e l’utilizzo dei servizi digitali nelle aziende, come ad esempio: “non ho risorse”, “non sono capace”, “non ho tempo”, …
“Magicamente”, servizi che prima non potevano essere approvati lato legal, hanno trovato soluzioni inaspettate. Investimenti che prima erano congelati per motivazioni di vario tipo (mancanza di risorse, competenze, interesse a mettersi in gioco, …) sono diventati immediatamente prioritari. L’esempio più evidente è quello legato allo smart working e al crowd working (ad esempio il crowd testing), ma stiamo riscontrando lo stesso trend anche nelle innovazioni legate all’onboarding digitale, nell’open finance e open banking (con tutto il mondo delle API), fino ad arrivare a sistemi più evoluti di risk e credit scoring basati su Big Data Analytics e dati esterni al mondo finanziario.
Gli effetti sulle startup
Se ci concentriamo poi sulle startup che operano in ambito finanziario e assicurativo, stiamo riscontrando in larga parte benefici da quest’emergenza. Solo poco più di due mesi fa ci domandavamo quali sarebbero stati gli effetti del Covid sulle startup Fintech & Insurtech con l’articolo “Quali effetti sul Fintech dal Coronavirus?”, ed ora possiamo confermare con certezza che molte stanno cogliendo rilevanti opportunità.
Covid e digitalizzazione
È importante infine evidenziare che questa spinta alla digitalizzazione, grazie ad un’azione congiunta su fattori della domanda che dell’offerta, non è arrivata solo nel mondo finanziario ma anche in quello sanitario (proprio in questo articolo de Il Sole 24 Ore “Un milione di prestazioni in arretrato: gli ospedali ripartono con orari più lunghi e prenotazioni via web” si parla dell’importanza delle prenotazioni via web), della scuola (lo abbiamo visto tutti in varie forme con in nostri ragazzi e bambini), l’agroalimentare (ad esempio con le certificazioni dei prodotti e l’eCommerce), ... e molti altri.
Filippo Renga (Direttore Osservatorio Fintech & Insurtech)
Non c’è dubbio: il Covid ha spinto il Fintech, da tanti punti di vista. Con il termine Fintech ci riferiamo all’innovazione digitale in tutto il mondo finanziario, inclusi perciò tutti i servizi che soddisfano bisogni finanziari (dai più classici come banking, wealth management, payments, ai meno ovvi come insurance, RegTech e PropTech, cryptocurrencies, ecc.).
Questo indipendentemente dalle aziende che li offrono, che possono essere banche, assicurazioni, gestori di risparmio, mercati finanziari, ecc.; ma anche startup o attori innovativi; o addirittura attori storici o nuovi entranti provenienti da altri settori, come sta accadendo attualmente tra tech companies, retailers, automotive, utilities, ecc.
Gli effetti del Covid sul Digital Finance
Per dimostrare questa spinta alla digitalizzazione del mondo finanziario indotta dall’emergenza sanitaria potremmo portare molti dati, ma ne enfatizziamo due: uno lato domanda e uno lato offerta, che è forse il più rilevante.
Gli effetti sulla domanda dei servizi Fintech
Lato domanda è stato confermato che il Covid ha spinto molti più clienti a sfruttare i servizi digitali. Abbiamo visto una crescita importante nell’utilizzo dei servizi e canali digitali consumer ma anche di quelli per le aziende, proprio in un momento in cui erano particolarmente preoccupate a fronteggiare l’emergenza Covid sulle attività industriali. Sul mondo consumer i dati parlano chiaro. Ad aprile 2020, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sono cresciuti del 17% gli utenti unici online, del 32% le transazioni digitali dall’home banking (bonifici, pagamenti di bollettini e altri servizi) e addirittura del 75% i clienti acquisiti senza la necessità di una interazione fisica, con punte del 198% per alcuni istituti. Questo fenomeno si è visto in modo chiaro anche per la stipula delle polizze assicurative o nella gestione del risparmio.
Nel mondo aziendale, ed in particolare per le PMI, sono cresciuti molto i servizi di firma digitale, l’utilizzo di sistemi online per l’anticipo fattura o i sistemi di pagamento digitale Business to business (fortunatamente la fattura elettronica era già entrata in vigore).
Gli effetti sull'offerta dei servizi Fintech
Lato offerta i cambiamenti sono stati in qualche caso quasi “epocali”. In particolare due fattori hanno influenzato l’evoluzione in questo ambito. Il primo riguarda la compliance, diventata improvvisamente meno stringente. Insieme alle line of business le funzioni di compliance si sono trovate in prima linea per affrontare l’emergenza per dare continuità ai servizi e gli adempimenti più snelli hanno permesso di abilitare i servizi in modo nuovo. Si pensi ad esempio alla sottoscrizione dei contratti, effettuata in larga parte in digitale negli ultimi due mesi. Il secondo è più trasversale a molti settori, sono venute meno infatti tante scuse che bloccavano lo sviluppo e l’utilizzo dei servizi digitali nelle aziende, come ad esempio: “non ho risorse”, “non sono capace”, “non ho tempo”, …
“Magicamente”, servizi che prima non potevano essere approvati lato legal, hanno trovato soluzioni inaspettate. Investimenti che prima erano congelati per motivazioni di vario tipo (mancanza di risorse, competenze, interesse a mettersi in gioco, …) sono diventati immediatamente prioritari. L’esempio più evidente è quello legato allo smart working e al crowd working (ad esempio il crowd testing), ma stiamo riscontrando lo stesso trend anche nelle innovazioni legate all’onboarding digitale, nell’open finance e open banking (con tutto il mondo delle API), fino ad arrivare a sistemi più evoluti di risk e credit scoring basati su Big Data Analytics e dati esterni al mondo finanziario.
Gli effetti sulle startup
Se ci concentriamo poi sulle startup che operano in ambito finanziario e assicurativo, stiamo riscontrando in larga parte benefici da quest’emergenza. Solo poco più di due mesi fa ci domandavamo quali sarebbero stati gli effetti del Covid sulle startup Fintech & Insurtech con l’articolo “Quali effetti sul Fintech dal Coronavirus?”, ed ora possiamo confermare con certezza che molte stanno cogliendo rilevanti opportunità.
Covid e digitalizzazione
È importante infine evidenziare che questa spinta alla digitalizzazione, grazie ad un’azione congiunta su fattori della domanda che dell’offerta, non è arrivata solo nel mondo finanziario ma anche in quello sanitario (proprio in questo articolo de Il Sole 24 Ore “Un milione di prestazioni in arretrato: gli ospedali ripartono con orari più lunghi e prenotazioni via web” si parla dell’importanza delle prenotazioni via web), della scuola (lo abbiamo visto tutti in varie forme con in nostri ragazzi e bambini), l’agroalimentare (ad esempio con le certificazioni dei prodotti e l’eCommerce), ... e molti altri.
Filippo Renga (Direttore Osservatorio Fintech & Insurtech)