Finiti gli studi, il primo passo da compiere per cercare lavoro è capire come scrivere bene un curriculum vitae. Non importa quale sia il vostro titolo di studi: dovete scrivere il curriculum vitae pensando che sarà il vostro biglietto da visita, che illustri le vostre potenzialità. Warning: ricordate che scrivere il curriculum vitae può dover essere redatto in modi diversi in base alla destinazione; dev'essere in qualche modo "targettizzato" rispetto alla job offer e all'azienda a cui è spedito.
Qui su Tutored, collaborando ogni giorno con oltre 250 aziende, e interagendo molto spesso con l'area Risorse Umane di ciascuna, ci siamo fatti qualche idea su come dev'essere redatto un curriculum vitae professionale, di quelli che risaltano fra i mille che passano sotto gli occhi di un recruiter.
Prima di inviare il tuo CV leggi quindi con attenzione la descrizione del lavoro, e cerca di capire chi cercano. Di solito le job description che troverai avranno una sezione "Su di te" o "Candidato Ideale", che specificano gli elementi personali e le skills che il datore di lavoro ritiene adatti al ruolo. Questo è esattamente il motivo per cui sparare lo stesso CV a più datori di lavoro per più posizioni è un enorme no-no.
Appurata la necessità di adattare il curriculum vitae per ogni futuro lavoratore, resta da vedere come scriverne uno. Negli ultimi anni, infatti, si sono moltiplicati i modelli di curriculum, ognuno dei quali mette in risalto una determinata area o capacità. In fin dei conti, in realtà, oggi i modelli più usati sono principalmente tre: il modello anticronologico, il modello tematico e il curriculum europeo. E la lettera di presentazione? Come si scrive? Leggilo nel nostro articolo!
Partiamo dal modello di curriculum vitae anticronologico: è quello più usato e deve il suo strano nome al fatto che le esperienze – lavorative o di studio – vengono inserite non in ordine cronologico ma partendo da quelle più recenti. Qui, però, bisogna guardare ai propri punti forti: per i neolaureati, con poca esperienza professionale, sicuramente è meglio mettere in risalto i propri studi e i riconoscimenti ottenuti tramite attività universitarie o extra-curriculari.
Se pensi di non aver raggiunto "grandi risultati", pensa di nuovo. Proprio perché erano attività universitarie o extra-curricolari non significa che non siano altrettanto preziose come altre esperienze di lavoro retribuito! Per esempio, queste sono una serie di attività che puoi inserire:
-Hai partecipato alle simulazioni delle Nazioni Unite (MUN)?
-Hai vinto dei premi?
-Hai seguito dei corsi di formazione online?
-Hai svolto esperienze all'esterto (erasmus, exchange, summer program) o vacanze studio?
-Hai organizzato, o contribuito a organizzare, un evento per una associazione?
-Sei stato tesoriere per un club sportivo o un gruppo di volontariato?
-Hai partecipato a workshop o seminari tenuti dalla tua università?
Queste sono "grandi cose" da aggiungere al tuo CV "che mostrano le tue abilità.
Ti consigliamo di usare un elenco puntato per presentare queste attività, indicando brevemente il progetto, la sua descrizione, la data di riferimento e il risultato che hai raggiunto. Per esempio:
Non sei mai stato molto partecipe delle attività universitarie o extra-curriculari? Inizia subito, c'è ancora tempo per aggiungere esperienze che faranno risaltare il tuo CV!
C’è poi il chi preferisce scrivere il curriculum vitae tematico. Anche qui il nome è significativo e sta a indicare il fatto che in questo modello vengono messe in risalto le capacità. Le cosiddette skills - in inglese – dell’individuo vengono raggruppate per “temi”, a prescindere da fattori cronologici o di merito. In particolare, questo modello è molto utile se si vuole far vedere la propria esperienza in uno specifico settore lavorativo in cui ci si vorrebbe inserire. E, prescindendo da un rigoroso ordine cronologico, dà anche la possibilità di nascondere eventuali periodi di inattività.
Quando scrivi un CV tematico ricordati di adattare le tue competenze acquisite e "lezioni imparate" in modo coerente con quanto richiesto, eventualmente tralasciando quelle non coerenti con la descrizione del lavoro. Less is more, in alcuni casi è meglio essere coerenti con pochi elementi che inserire troppe cose e rischiare di sembrare poco determinati o volubili.
Infine, c’è il modello di curriculum vitae europeo: sicuramente ne avrete sentito parlare molto. Proposto dalla Commissione Europea nel 2002, proprio per unificare gli standard, questo modello si propone di favorire la mobilità lavorativa all’interno dell’Europa. Così facendo si facilita la comunicazione per il cittadino e per gli stessi datori di lavoro. Già graficamente, questo curriculum si presenta in maniera differente. Vengono scritti solo due terzi verticali della pagina e, fondamentalmente, è diviso in tre parti.
Leggi anche il nostro approfondimento: CV Europass 2020 (Curriculum Vitae Europeo): conviene davvero usarlo?
Informazioni anagrafiche: nome, cognome, residenza/domicilio e recapiti. Tali dati personali devono essere inseriti sempre all'inizio del CV.
Esperienze professionali/formative: se non hai maturato significative esperienze lavorative perché stai studiando o ti sei laureato da poco, puoi valorizzare la tua esperienza formativa inserendola per prima.
Le esperienze professionali devono essere indicate dalla più recente alla meno recente, se ne hai maturare molte poni l'accento su quelle più in linea con il tipo di posizione a cui ti stai candidando. Indica il ruolo occupato, l'arco temporale, l'azienda/studio presso cui hai lavorato e con un elenco puntato indica le attività principali che svolgevi.
Anche le esperienze accademiche devono essere indicate dalla più recente alla più datata. Oltre al percorso universitario e scolastico, in questa sezione vanno inseriti Master, i periodi di studio all'estero e corsi di formazione.
Attività universitarie o extra-curriculari: qui puoi indicare tutte le attività svolte parallelamente agli studi, come quelle indicate sopra. Dai seminari al volontariato, dai business game e progetti universitari agli hackathon.
Conoscenze linguistiche: in questa sezione puoi indicare quali lingue conosci e il corrispondente livello, facendo riferimento a eventuali certificazioni, corsi di lingua o vacanze studio.
Conoscenze tecniche: Pacchetto Office, linguaggi di programmazione, tool di grafica ecc. Qui puoi inserire tutte le tue competenze relative a programmi specifici.
Consenso al trattamento dei dati personali: fondamentale è concludere con l'autorizzazione all’utilizzo dei dati e delle informazioni personali presenti sul CV.
Ricorda di trattare i tuoi profili di social come una sezione ulteriore del tuo CV. Questi mostrano un altro lato di te, uno a cui i tuoi datori di lavoro potrebbero essere molto interessati!
Le dispute attorno al modello di curriculum vitae europeo – oggi detto anche modello Europass – sono state tantissime. In effetti, questo modello presenta dei pro e dei contro non irrilevanti, su cui si dibatte tutt’oggi. Si tratta di un modello che segue una rigida formattazione che lascia poco spazio alle informazioni del candidato, con conseguente estensione del CV per diverse pagine. Scrivere il curriculum vitae con il modello europeo rischia di diventare una lista lunghissima e noiosa da leggere.
Oltre tutto, se avete avuto un percorso frammentato, questo verrà messo in evidenza dal momento che per ogni esperienza viene chiesto di specificare l’arco cronologico. Infine, il problema del riquadro delle competenze: molti hanno obiettato che sia quasi inutile se non dannoso.
In conclusione, visto il suo rigido layout, è preferibile inviare il CV Europeo solo quando espressamente richiesto.
Ora siete pronti per buttarvi nel mondo del lavoro!
Finiti gli studi, il primo passo da compiere per cercare lavoro è capire come scrivere bene un curriculum vitae. Non importa quale sia il vostro titolo di studi: dovete scrivere il curriculum vitae pensando che sarà il vostro biglietto da visita, che illustri le vostre potenzialità. Warning: ricordate che scrivere il curriculum vitae può dover essere redatto in modi diversi in base alla destinazione; dev'essere in qualche modo "targettizzato" rispetto alla job offer e all'azienda a cui è spedito.
Qui su Tutored, collaborando ogni giorno con oltre 250 aziende, e interagendo molto spesso con l'area Risorse Umane di ciascuna, ci siamo fatti qualche idea su come dev'essere redatto un curriculum vitae professionale, di quelli che risaltano fra i mille che passano sotto gli occhi di un recruiter.
Prima di inviare il tuo CV leggi quindi con attenzione la descrizione del lavoro, e cerca di capire chi cercano. Di solito le job description che troverai avranno una sezione "Su di te" o "Candidato Ideale", che specificano gli elementi personali e le skills che il datore di lavoro ritiene adatti al ruolo. Questo è esattamente il motivo per cui sparare lo stesso CV a più datori di lavoro per più posizioni è un enorme no-no.
Appurata la necessità di adattare il curriculum vitae per ogni futuro lavoratore, resta da vedere come scriverne uno. Negli ultimi anni, infatti, si sono moltiplicati i modelli di curriculum, ognuno dei quali mette in risalto una determinata area o capacità. In fin dei conti, in realtà, oggi i modelli più usati sono principalmente tre: il modello anticronologico, il modello tematico e il curriculum europeo. E la lettera di presentazione? Come si scrive? Leggilo nel nostro articolo!
Partiamo dal modello di curriculum vitae anticronologico: è quello più usato e deve il suo strano nome al fatto che le esperienze – lavorative o di studio – vengono inserite non in ordine cronologico ma partendo da quelle più recenti. Qui, però, bisogna guardare ai propri punti forti: per i neolaureati, con poca esperienza professionale, sicuramente è meglio mettere in risalto i propri studi e i riconoscimenti ottenuti tramite attività universitarie o extra-curriculari.
Se pensi di non aver raggiunto "grandi risultati", pensa di nuovo. Proprio perché erano attività universitarie o extra-curricolari non significa che non siano altrettanto preziose come altre esperienze di lavoro retribuito! Per esempio, queste sono una serie di attività che puoi inserire:
-Hai partecipato alle simulazioni delle Nazioni Unite (MUN)?
-Hai vinto dei premi?
-Hai seguito dei corsi di formazione online?
-Hai svolto esperienze all'esterto (erasmus, exchange, summer program) o vacanze studio?
-Hai organizzato, o contribuito a organizzare, un evento per una associazione?
-Sei stato tesoriere per un club sportivo o un gruppo di volontariato?
-Hai partecipato a workshop o seminari tenuti dalla tua università?
Queste sono "grandi cose" da aggiungere al tuo CV "che mostrano le tue abilità.
Ti consigliamo di usare un elenco puntato per presentare queste attività, indicando brevemente il progetto, la sua descrizione, la data di riferimento e il risultato che hai raggiunto. Per esempio:
Non sei mai stato molto partecipe delle attività universitarie o extra-curriculari? Inizia subito, c'è ancora tempo per aggiungere esperienze che faranno risaltare il tuo CV!
C’è poi il chi preferisce scrivere il curriculum vitae tematico. Anche qui il nome è significativo e sta a indicare il fatto che in questo modello vengono messe in risalto le capacità. Le cosiddette skills - in inglese – dell’individuo vengono raggruppate per “temi”, a prescindere da fattori cronologici o di merito. In particolare, questo modello è molto utile se si vuole far vedere la propria esperienza in uno specifico settore lavorativo in cui ci si vorrebbe inserire. E, prescindendo da un rigoroso ordine cronologico, dà anche la possibilità di nascondere eventuali periodi di inattività.
Quando scrivi un CV tematico ricordati di adattare le tue competenze acquisite e "lezioni imparate" in modo coerente con quanto richiesto, eventualmente tralasciando quelle non coerenti con la descrizione del lavoro. Less is more, in alcuni casi è meglio essere coerenti con pochi elementi che inserire troppe cose e rischiare di sembrare poco determinati o volubili.
Infine, c’è il modello di curriculum vitae europeo: sicuramente ne avrete sentito parlare molto. Proposto dalla Commissione Europea nel 2002, proprio per unificare gli standard, questo modello si propone di favorire la mobilità lavorativa all’interno dell’Europa. Così facendo si facilita la comunicazione per il cittadino e per gli stessi datori di lavoro. Già graficamente, questo curriculum si presenta in maniera differente. Vengono scritti solo due terzi verticali della pagina e, fondamentalmente, è diviso in tre parti.
Leggi anche il nostro approfondimento: CV Europass 2020 (Curriculum Vitae Europeo): conviene davvero usarlo?
Informazioni anagrafiche: nome, cognome, residenza/domicilio e recapiti. Tali dati personali devono essere inseriti sempre all'inizio del CV.
Esperienze professionali/formative: se non hai maturato significative esperienze lavorative perché stai studiando o ti sei laureato da poco, puoi valorizzare la tua esperienza formativa inserendola per prima.
Le esperienze professionali devono essere indicate dalla più recente alla meno recente, se ne hai maturare molte poni l'accento su quelle più in linea con il tipo di posizione a cui ti stai candidando. Indica il ruolo occupato, l'arco temporale, l'azienda/studio presso cui hai lavorato e con un elenco puntato indica le attività principali che svolgevi.
Anche le esperienze accademiche devono essere indicate dalla più recente alla più datata. Oltre al percorso universitario e scolastico, in questa sezione vanno inseriti Master, i periodi di studio all'estero e corsi di formazione.
Attività universitarie o extra-curriculari: qui puoi indicare tutte le attività svolte parallelamente agli studi, come quelle indicate sopra. Dai seminari al volontariato, dai business game e progetti universitari agli hackathon.
Conoscenze linguistiche: in questa sezione puoi indicare quali lingue conosci e il corrispondente livello, facendo riferimento a eventuali certificazioni, corsi di lingua o vacanze studio.
Conoscenze tecniche: Pacchetto Office, linguaggi di programmazione, tool di grafica ecc. Qui puoi inserire tutte le tue competenze relative a programmi specifici.
Consenso al trattamento dei dati personali: fondamentale è concludere con l'autorizzazione all’utilizzo dei dati e delle informazioni personali presenti sul CV.
Ricorda di trattare i tuoi profili di social come una sezione ulteriore del tuo CV. Questi mostrano un altro lato di te, uno a cui i tuoi datori di lavoro potrebbero essere molto interessati!
Le dispute attorno al modello di curriculum vitae europeo – oggi detto anche modello Europass – sono state tantissime. In effetti, questo modello presenta dei pro e dei contro non irrilevanti, su cui si dibatte tutt’oggi. Si tratta di un modello che segue una rigida formattazione che lascia poco spazio alle informazioni del candidato, con conseguente estensione del CV per diverse pagine. Scrivere il curriculum vitae con il modello europeo rischia di diventare una lista lunghissima e noiosa da leggere.
Oltre tutto, se avete avuto un percorso frammentato, questo verrà messo in evidenza dal momento che per ogni esperienza viene chiesto di specificare l’arco cronologico. Infine, il problema del riquadro delle competenze: molti hanno obiettato che sia quasi inutile se non dannoso.
In conclusione, visto il suo rigido layout, è preferibile inviare il CV Europeo solo quando espressamente richiesto.
Ora siete pronti per buttarvi nel mondo del lavoro!